giovedì 3 dicembre 2009

Funny Games

18


2008, Michael Haneke.

Bello, bella moglie, bel figlio, bellissima villa per vacanza, protetta da siepi e cancello, barca a vela. Tutto stupendo. Ti presentano due ragazzi, amici di vicini, classiche belle facce da bravi ragazzi di ricca famiglia, sembrano 2 tennisti, hanno sempre addosso 'sti guanti bianchi...
Poi uno dei 2 va dalla moglie mentre tu sistemi la barca, chiede 4 uova ed entra in casa tua, maldestro, il cellulare cade in acqua, le uova si rompono, te ne richiede altre, ficca il naso a destra e a manca. Arriva l'altro (amico? fratello?) e vuole provare la mazza da golf... non escono più, non se ne vanno! Torni indietro e niente, non escono e ti massacrano un ginocchio.

Cosa vogliono? Ammazzare tutti, entro la mattina seguente. E te lo dicono come se ti dicessero che domani a colazione c'è pane tostato e marmellata. Esigono educazione e buone maniere perché loro le usano e non lo si può negare, fa niente poi le mostruosità che pensano di fare e che ti dicono che faranno e che faranno anche peggio di come te le hanno dette.
Terrore anzitutto psicologico, uccidere non basta, ci si deve divertire, umiliare e costantemente dialogare con le vittime da tempo designate. Orrore per il gioco assurdo a cui i 2 psicopatici costringono la famiglia a giocare in attesa della morte. La casa ben protetta diventa un guscio inespugnabile, una trappola. Un senso di impotenza totale.

Nessuna pausa, mai un tirare-il-fiato. Per i 2 sadici si arriva a provare un odio, un disprezzo totale, sono insopportabili, fastidiosi eppure reali, non saprei come dire meglio. Sono schifosamente possibili. In quel lusso, eleganza, non sono affatto fuori luogo per educazione e modi. Tutto è di una bellezza splendidamente rappresentata dall'ottima fotografia e i 2 non stonano anche se duole dirlo.

Allora aspetti il finale, pensi che troverai una spiegazione a tutto questo, qualche flashback sui 2, sulle loro famiglie (sembrano nati dal nulla!), la loro vita o su qualche fattore scatenante... e invece nulla, santi numi!, c'è solo presente e futuro in questo film! E il futuro è ancora avvoltolato in guanti bianchi.

Alcuni cibi che amo mangiare sono particolarmente pesanti da digerire, lo ammetto.
Siamo in uno di questi casi.
Incredibile originalità. Pensavo ci fosse un po' del primo atto di Arancia Meccanica ma non è così. Funny Games è Funny Games.

Non si può non vedere questo film, o quello del 1997, stesso titolo, stesso regista, stessa trama e livello qualitativo a quanto mi hanno detto.

18 commenti:

  1. "Nessuna pausa, mai un tirare-il-fiato." e "...e invece nulla, santi numi!, c'è solo presente e futuro in questo film! E il futuro è ancora avvoltolato in guanti bianchi.": mi piace molto ciò.
    Ci hai preso.
    L'hai preso. ;)

    Bad

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  2. quando lo riguarderò, perché lo riguarderò sicuramente, lo farò con la prima versione.
    ai vari "preso" aggiungo: m'ha preso.
    ho rinviato la recensione non solo per la stanchezza ma anche perché questo film non si può commentare a caldo, devi farlo sedimentare.

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    1. l'ho visto non molto tempo fa. mi è strapiaciuto. violenza pura che trita lo stomaco.viene da chiedersi perchè diavolo non li fanno fuori e basta? Beh la risposta c'è un dialogo del film. Non c'è motivo. Se li ammazzassero subito che divertimento ci sarebbe?Mi è venuta una gran vgolia di rivederlo.. notte

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    2. PIWI, io ho fatto la conoscenza di Haneke con questo film, poi me li sono visti tutti :)

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    3. A me non mi garba nè mi è mai garbato. Ho mangiato troppo. Sono stanco, troppo stanco.

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  3. Cavolo Roby... ma la sedimentazione non è così breve. :)
    La sedimentazione richiede tempi lunghi. Giorni, settimane... anche mesi.
    Magari a volte poi non ne hai più voglia, ma se ne hai (ancora) voglia ti rimane l'essenziale. Un nocciolo da sputare.
    Prova :)

    Bad

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  4. sì ma... se aspetto mesi a scrivere la recensione poi non mi ricordo più nulla, sono anzionotto sai? :P
    quasi 24h, almeno per rimuovere l'emotività causata da un film così, possono bastare.

    mi piace però l'idea del "nocciolo da sputare": si potrebbe fare l'esercizio del coniare sottotitoli, cioè una frase breve che sintetizza il film.
    ci faccio un pensiero :)

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  5. Non saprei dirti quale dei 2 Funny games si possa preferire (la sceneggiatura è praticamente la stessa e anche gli attori si somigliano). Li ho comunque visti solo una volta ciascuno, anche perché ti lasciano talmente senza respiro che prima di ripetere l'esperienza... Hanneke è così, i suoi film mi "disturbano", ma poi li vedo. Il primo è stato "La pianista", con una Isabelle Huppert "da urlo", come dici tu...

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  6. ciao Grazia
    ti scrivo qua per ringraziarti dei commenti che fanno sempre piacere. registro anche La Pianista.
    alla prossima :-)

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  7. Capolavori entramabi. Film PERFETTI nella loro logica di fondo, tutto porta ad un solo risultato. Un'equazione, non un prodotto per il grande pubblico. Infatti molti non l'hanno capito.

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  8. Allora, ci ho pensato un pò su prima di commentare questo film. Un film forte, senza ombra di dubbio. Un film che fa sentire lo spettatore coinvolto. E qui il regista è il burattinaio e noi tutti burattini a cui tira inesorabilmente i fili...e lo fa senza alcuna pietà.

    *Recita una preghiera; se la reciterai bene deciderai tu come andrà a finire.*

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  9. Laura, sai che mi stupisce vederti commentare un film di "haneke il cattivo"? O_o
    mi piacciono gli onnivori, quindi mi piace Laura! :***

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  10. tsè tsè...te credevi eh? Ma io guardo di tutto! Te l'ho detto...hihihihi.

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  11. Io commento i film secoli dopo, solo quando mi capita di guardarli, quindi mi faccio da sola l'effetto "messaggio nella bottiglia". Comunque sia, ho visto la prima versione pregiudizialmente sicura che fosse migliore, e mi è piaciuto in modo tremendo. Non ho le forze di dilungarmi, ora, ma vorrei solo dire che ho trovato molto rilevante la dimensione simbolica, nella quale i due mi paiono una diretta emanazione del carico pedagogico-culturale che ci ammazza tutti quanti. I ricatti emotivi, i battibecchi fra i due, il sottofondo "sei tu che mi costringi a punirti"... non sono forse modalità educative degne delle migliori famiglie? Il rimosso di quello che in una bella famigliola non c'è, ma che, in quanto rimosso, c'è a prescindere. In questo senso io ho colto l'ottima trovata di far guardare in macchina Paul, dando del tu allo spettatore, piuttosto che un rimando alla società dello spettacolo (come ho letto in diverse recensioni). I due bastardi, che arrivano dal nulla e tornano al nulla, ma che in realtà viaggiano in un eterno ritorno dell'identico, in quella specie di disarmante e ambigua innocenza che mettono in scena sono come due angeli del male; sono come un'emanazione della parte nera delle nostre costruzioni culturali più profonde, vale a dire la family life. Aiuto!!! Sia per questo aspetto, sia per la teatralità, il film mi ha ricordato il Fassbinder che più ho amato, quello di Petra Von Kant e di Roulette cinese. E con questo vi saluto, a presto rileggermi e forza col farmi conoscere i film più terribili che ci siano. Ne ho bisogno. Anna la catartica.

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  12. caspita Anna, che commentone-analisi eccezionale! spero di leggerti più spesso. il richiamo a Fassbinder poi è proprio inatteso. riguardo a film terribili recentemente Napoleone ne ha recensito uno che non ti devi perdere allora: The Grey
    ciao e grazie!

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  13. Ma grazie a te! E' stato il primo, non sarà l'ultimo. Se, come mi pare di aver capito, sei di Milano, vieni giovedì 21 a vedere il mio monologo? Via Tadino 20, ore 18.30. "Canto di una ragazza fascista dei miei tempi", già il titolo è tutto un programma. Adesso vado a cercare The Grey. L'avevi visto Roulette cinese?

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  14. Anna, Roulette Cinese mi manca... tempo fa ero partito con Fassbinder per vederne tanti di suoi, poi mi sono arenato ma son sempre in tempo per riprendere ;-)

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  15. dimenticavo, ma te l'ho già detto altrove: ci vediamo giovedì! ciao

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