mercoledì 23 giugno 2010

La ballata di Cable Hogue

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C'era una volta il western tutto eroi ed avventurieri bianchi e nemici indiani. Poi sono arrivati anche film che hanno cominciato a restituire dignità agli indigeni, così come altri che scesi dal pulpito han voluto raccontare verità più semplici, di persone "normali" che non sono pistoleros, gringos, rangers e via discorrendo.

A quest'ultima categoria e con grande originalità, soprattutto ai tempi dell'uscita, appartiene questo splendido film. Cable è il nome del protagonista, analfabeta ma tenace che abbandonato nel deserto dai compari cercatori d'oro trova incredibilmente una sorgente d'acqua, acquista il terreno su cui riesce a costruire una specie di autogrill, s'innamora di una prostituta che poi va a vivere con lui per breve tempo, acquista rispetto e considerazione mano a mano che crescono le sue ricchezze.

Lascerei perdere titoli come antieroe per Cable o chissà quali reconditi significati di critica sociale. Resterei sul pezzo come si dice, sulla voglia di fare un ritratto vero, scarno ed ironico, di cosa voleva dire essere pionieri del west quando la modernità del XX sec. cominciava a muovere i primi passi (si vedono macchine e moto nel film). Scomodando parallelismi con Nataniel Hawthorne potremmo rilevare come i pilastri fondanti la nascente società capitalistica americana vengano denudati e messi allo scoperto, ma non c'è una volontà di attaccare, solo di mostrare. Cable è sì il self-made man, ma è anzitutto Cable e non si erige a modello medio di riferimento, è un tipo particolare, cinico e spiritoso, umano e compassionevole, amante premuroso, troppe qualità per tradurle su un tipo "medio".

Allora mi fermo al film divertente, ironico, anticonvenzionale e sicuramente realista ed allora abbiamo un western adatto a tutti e soprattutto più vicino a tutti, con persone e non super-persone. Lo spaccato comprende, oltre alla citata prostituta co-protagonista, un banchiere, un burocrate del demanio, i compagni di Cable, postiglioni, un falso predicatore d'una falsa congrega, un vero predicatore d'una vera congrega più falso nella realtà del precedente. C'è un po' di tutto, proprio com'era allora probabilmente, ritratto con serietà e non poco umorismo.

Film assolutamente da mettere in carnet.


11 commenti:

  1. Già lo sapevi che il pezzo mi sarebbe piaciuto, vero? Disgraziato che sei!
    Se dico che mi piace la locandina, mi meni?

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  2. Più ti seguo e più aumenta la mia lista di film da vedere. Aggiungiamo anche questo (uno dei pochi che mi manca di S. Peckinpah) oltre a Blindess che, manco a dirlo, in Italia non è ancora stato distribuito.

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  3. ahah! no no Lu, tutto ok ed ero SICURISSIMO che quel pezzo ti sarebbe piaciuto. :)

    Lucien, sei giovane, hai tutto il tempo che ti serve, io me devo spiccia'. però quel film che dici, Blindess mica lo trovo. intendevi Blindness?

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  4. trovo che Peckinpah sia un genio mai abbastanza riconosciuto, e questo (semisconosciuto) film ne è una delle più chiare dimostrazioni.

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  5. d'accordo con entrambi. tra l'altro ho appena finito un altro western veramente eccellente, altro regista famoso, di solo un anno più recente di questo. tra qualche giorno la rece.

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  6. mi domandavo chissà se l'ha visto... e se gli è piaciuto :)
    dai, almeno per una volta bloody sam lascia stare la parte violenta e, se vogliamo, cupa del west per dedicarsi ad un film divertente e godereccio. che diversità dal triste e bellissimo pat garret & billy the kid... che diversità dal grande e combattivo mucchio selvaggio... però sono tre facce della stessa medaglia, tre punti di vista sulla stessa epoca. checcazzo, nel west mica si sparava solo, no? ci si divertiva pure...
    questo mi è piaciuto un casino, nella mia personale classifica dei film di sam non è al primo posto (lì c'è convoy...) ma lo metterei al terzo parimerito col mucchio.
    peccato solo per la caduta nel finale, dopo l'incidente che teoricamente dovrebbe aver quasi tagliato a metà il nostro cable, lo vediamo seduto sul letto che mangia, beve, ride, scherza fuma e palpa hildy come se nulla fosse successo, invece di essere moribondo come dovrebbe essere. capisco che nella psiche del personaggio non volesse che gli amici si preoccupassero e bla bla bla, ma lo poteva fare meglio secondo me.
    vabbè, l'imperfezione che rende unica la gemma...
    (scritto di getto, senza premeditazione. miei i meriti per le perle, di qualcun'altro i demeriti per errori/cavolate. un po' per uno, sono favorevole alla condivisione) :D

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  7. Non farti ingannare dalla foto...gli anta gli ho già passati, ahimé!
    Vedi? Mi scappano anche le lettere! :-)

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  8. la mia top 5 di sam: il mucchio, gataway, cane di paglia, pat garrett, osterman. non ho visto cable hogue, ma è anche una bella canzone di john cale

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  9. @daniele: convoy è un cult, ogni tanto lo fanno anche alla tele. pat & billy sarà il prossimo, è già sull'hd

    @lucien: e siamo in 2 allora! :)

    @eustaki: getaway l'ho visto anni fa, una ripassata non guasterebbe. osterman weekend invece mi era sconosciuto, grazie.

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  10. ho visto molte volte questo film, amo Peckinpah,
    un regista scomodo, che dava noia a tutti, ma della ballata di cable hoghe ricordo una frase...."Non è tanto il fatto di morire che da fastidio, quanto il fatto di non sapere quello che diranno di te." e questo è il mio commento, poco dopo muore Sam Peckinpah(era malato da tempo e sapeva di morire)

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