sabato 26 giugno 2010

Nashan naren nagou - Postmen in the Mountains

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Giudizio immediato: Capolavoro da Vertice dell'Olimpo. Per il mio gusto personale, lo ammetto, un condensato di cose che adoro vedere in un film.

Sinossi che più semplice non potrebbe essere: regione montuosa della Cina, un uomo da una vita svolge il servizio postale partendo dal suo villaggio, zaino in spalla e facendo a piedi un giro lungo circa 230 miglia, in mezzo alle montagne, 3 giorni in tutto fino al ritorno a casa. In passato stava via anche dei mesi da casa, su altri percorsi. Ora le gambe non lo reggono più e chiama a succedergli, nel ruolo umile ma stimatissimo da tutti gli abitanti della zona, il figlio. Il primo viaggio del figlio però lo faranno insieme, loro 2 e il meraviglioso cane pastore Buddy, ultimo ed affatto inutile membro della squadra.

Paesaggi da sogno in una fotografia tersa al naturale (riprese e tempi macchina perfetti, cambi da primi piani a paesaggi meditati, anche gli interni sono ripresi con la luce ambientale) in tutte le condizioni climatiche, un viaggio duro e difficile che metafora più diretta della vita non può essere. Gente meravigliosa, in ogni villaggio incontri significativi, poche e dosate le parole, mai nemmeno un articolo speso per niente. I sottotitoli si potrebbero impaginare a dovere e si leggerebbe uno splendido racconto, anche senza le bellissime immagini. Le musiche, con un volume discreto, tra la classica ed il new-age, non potrebbero essere migliori, ma la musica più bella è quella della pioggia, il vento negli alberi e nei campi di riso, il cantare delle ragazze, i suoni di una festa, lo scrosciare del torrente, il respiro regolare del cane.

Non mi dilungo sul raccontarlo, anche se ogni episodio meriterebbe trattazione, in ognuno di essi c'è una verità, aspetti dolci ed amari della vita che l'anziano padre accompagna il figlio a conoscere, capire ed infine accettare. Sarà un percorso di formazione per il giovane e di commiato per l'anziano, un uomo vissuto a tempo ridotto per il figlio che nemmeno lo chiamava papà prima, lo considerava un estraneo causa le assenze prolungate di tutta una vita. In un breve viaggio tutto il condensato, la somma, il significato di un'esistenza nella trasmissione orale degli insegnamenti e nulla importa che il padre fosse un "semplice" postino, è un uomo saggio, onesto, dignitosissimo, rispettato e conosciuto ed il figlio diventa progressivamente sempre più fiero ed orgoglioso di lui, mai con frasi patetiche, o dichiarazioni d'intenti, sempre e solo con l'atteggiamento, il comportamento sostanziale, le azioni.

Fa quasi male vedere una simile meraviglia! Tocca ammettere che esistono i buoni sentimenti, i grandi valori umani, il rispetto per l'ambiente e per ogni singola persona ed essere vivente, l'amore, tra genitore e figlio, uomo e donna. Tutto è talmente spontaneo e ben fatto che stenti a credere ai tuoi occhi ed a proposito degli occhi, se non ti si spaccano in due per la commozione guardando questo film è il caso che tu, spettatore probabile di porcherie, rifletta un attimo su te stesso.

Non m'interessa che questa è "solo" finzione! Anzitutto il film è chiaramente ispirato a storia vera, è il ritratto di un uomo e del figlio, di una professione nobile in un territorio impervio quanto ricco di gente altrettanto nobile. A parte questo, ho imparato che se un film è interpretato da uomini non può mai essere qualcosa che non esiste perché i gesti che si compiono non s'inventano, vengono fatti emergere ad arte ma già devono risiedere, essere presenti nelle persone che li rappresentano: non si può fingere qualcosa che non si è capaci di fare, non si può ricavare il colore rosso dal latte, non si può chiedere ad un muto di urlare.

Ho aspettato un giorno a scrivere questa recensione ma sono ancora commosso ed estasiato. Lo rivedrò altre volte, vorrei impararlo a memoria, imprimermi ogni dialogo ed espressione nella mente. Sono quelle opere che ti donano fiducia nel genere umano, cimeli preziosi.
Non conosco, solo temporaneamente, gli altri film di Huo Jianqi, ma questo regista merita onore e gloria anche solo per questa meraviglia.


12 commenti:

  1. fortunatamente no! ;-)
    è splendidamente sottotitolato.

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  2. "fortunatamente no! ;-)
    è splendidamente sottotitolato."

    ahahahah, quando fai così ti bacerei per quanto mi fai sorridere! Ma è solo un modo di dire. ;-)
    Anyway, avevo la stessa speranza di dark0.

    2° anyway: lo cerco, assieme a quell'altro che hai postato da poco. Stai pigliando una piega recensoria che c'è da farti tanto di cappello.
    'Sti cazzi.

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  3. grazie Lu! per la simpatia e i complimenti :)

    e grazie anche a darko, per le stesse ragioni, ahah!

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  4. Visto un paio d'anni fa: bellissimo, ma devo rivederlo perchè non me lo ricordo benissimo. Immagini da togliere il fiato comunque...

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  5. grande Ale, fa piacere sapere che non sei solo a vedere questi film :)

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  6. Premetto che un film così, pochi dialoghi e tanto da guardare.....spero che nessuno si sogni di doppiarlo!
    E'abitudine pensare che è più "comodo", ma si rovina un'opera d'arte.....e se non lo segui bene perchè non sei abituato a leggere i sub, te lo riguardi, come ho fatto io....non so quante volte.
    Son quei film(ci infilo un altro preferito"la strada verso casa" di Zhang Yimou di meglio di un prozac, che io uso per disintossicarmi dal mio vissuto!
    Roby....dello stesso regista devi avere anche "Nuan", mi aspetto la recensione e "life show" non particolarmente bello a mio giudizio, l'ultimo è ancora da postare"a time to love" perciò non ti so dire....

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  7. cavolo, ne ho visti tanti di Yimou, uno dei miei miti, ma quello mi manca! provvedo.
    Nuan è in corso d'approvvigionamento, appena arriva guardo subito.
    cara Giulia, che tu sia benedetta dagli dei per quello che mi stai procurando! :)

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  8. beh, se la metti così, questo me lo segno eccome.
    grazie per le recensioni sempre più belle.

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  9. grazie dr.nick, molto gentile. :)
    ciao

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  10. l'ho visto ieri pomeriggio, ma non sono riuscito a scrivere nulla. sinceramente faccio fatica a parlarne anche ora. questo film è semplicemente troppo.
    è poesia dell'umiltà e dell'umanità, è la poesia dei paesaggi e degli sguardi.
    è meraviglioso come riesca ad essere incredibilmente commovente senza l'utilizzo forzato di quei due-tre espedienti strappalacrime che vengono usati di solito ('capitano mio capitano').
    un film che è troppo.

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