domenica 4 luglio 2010

Tai yang zhao chang sheng qi - The sun also rises

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4 trame nella Cina a cavallo del 1950, fiabesche eppure calate nel contesto sociale coevo, le prime 2 ben distanti e definite, poi nella terza si prosegue la prima trama con un personaggio della seconda e nella quarta le 2 donne, che con amore, passione e pazzia hanno pesantemente inciso nelle prime due, si ritroveranno insieme e chiuderanno un cerchio che nella terza aveva solo in parte chiarito altri personaggi.

Festaiolo e parossistico finale alla zigana con parziale soluzione del rebus.
La rappresentazione filmica dei sogni di Wen Jiang, come lo stesso regista ha dichiarato a Venezia.

Alzo bandiera bianca. Posso raccontare qualche momento, niente di più. Un film di assoluto genio e fantasia, mi viene in mente per paragone, per qualità di immagini, un altro capolavoro visto di recente, The Fall. Questo però ha un ritmo vertiginoso, un lavoro di montaggio certosino a cui inchinarsi. Con rari momenti di calma nell'occhio del ciclone, è un turbinio di eventi, ogni istante qualcosa ti rapisce, la bellezza immensa della fotografia, dei paesaggi, delle interpretazioni degli attori, le storie raccontate che a metà tra il reale ed il fantastico ti assorbono nel cercare un senso al tutto, che ogni tanto trovi ma appena ti illudi di trovare una linearità vieni ulteriormente spiazzato. Non c'è una linea retta che sia una!

Sono in crisi perché devo mettere in discussione Mulholland Drive come mio film preferito del XXI sec. Non è solo una questione di classifica: in entrambi i casi si tratta di sogni. Se nel film di Lynch la dimensione onirica ha connotati drammatici ed anche in parte horror, qua li ha, come detto e ripeto, fiabeschi e gioiosi pur non difettando di episodi duri e tristi. I sogni sono una sequenza di episodi dettati dall'inconscio ed inseriscono, anche quando in storie apparentemente narrabili, una serie di fatti e situazioni inspiegabili, sono affioramenti a volte metaforici altre più diretti di memorie che abbiamo accumulato vivendo, volenti o nolenti, che non rispettano necessariamente una sequenza di causa-effetto, spesso ridondano in una casualità ingovernata.
Le scarpette a forma di pesce svaniscono su alberi da scalare, un film in un cinema all'aperto scatena sensualità tra gli spettatori, in un solo viaggio le montagne glabre si presentano sia sabbiose che ricoperte di neve. Le immagini le vedo dirette, riflesse in specchi di vetro e d'acqua, le costruisco nella mente coi rumori che sento fuori scena. Se ne dovrebbero dire tante, ne scelgo una, una scena dove la bellissima e bravissima Joan Chen, che interpreta una dottoressa oserei dire ninfomane, confessa ad un uomo perseguitato dalla folla che lo è a causa del suo amore, è lei la causa di ciò, ed è un apogeo di Cinema: il suo amore puro e sensualissimo, ogni frame vibra, ritrae volti a pezzi, pance, mani, labbra, poi occhi, la sua voce passionale è un concerto: sei lì. Memorabile.

Provo la spiacevole sensazione di non aver reso onore a questo film, non me ne sento all'altezza francamente, alzo ancora una volta bandiera bianca. Potevo scrivere solo: un film di sensazione e felicità riprodotta magnificamente. Non so come spiegarlo, raccontarlo senza rovinarne la visione, e però ce l'ho in mente come un'esperienza vissuta su un altro pianeta.

Capolavoro da vedere e rivedere.


13 commenti:

  1. me lo cerco..non ha attinenza,ma volevo consigliarti un film,o meglio documentario,nel caso tu non lo conosca..DOWNTOWN 81 di edo bertoglio..fotgrafo svizzero che abitava a new york in quel periodo,cioè il periodo della no wave e di basquiat..infatti il documentario riprende una giornata di basquiat in giro per la città,durante la quale incontra o vede concerti di musicisti.--i dna di arto lindsay,i tuxedomoon in sala prove,i contortions di james chance.il tutto con la voce fuori campo di basquiat..lo trovi tranquillanemte sottotitolato..poi mi dirai

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  2. grazie brazzz, sicuro che lo cerco downtown 81, ho letto ne parlavi nel tuo blog :)
    fammi sapere cosa pensi di questo incredibile film.
    ciao

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  3. Ammazza... In parole povere è un capolavoro a quanto pare... Voglio vederlo. Grazie per le recensioni di questo tipo Roby, perchè non trattano film triti e ritriti ma vere e proprie perle nascoste del panorama cinematografico mondiale.

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  4. prego! :D
    non faccio altro che condividere una passione ed hai ragione, ne sono convinto ormai, ci sono Film incredibili tra i cosiddetti sconosciuti.

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  5. il finale in particolare è stato per me una botta al cuore:"Alyosha! Alyosha!"

    Di questo regista fermo per ben 7 anni per una diatriba con il governo cinese siccome aveva presentato(senza approvazione del governo)"Devil on the Doorstep" al Festival di Venezia, ce ne dovrebbero altri essere 3 film in circolazione(2 dei quali già visti)ed esattamente:"In the Heat of theSun"(1994),"Devil on the Doorstep"(2000), "The Sun Also Rises"(2007) e "New York, I Love You"(2008)

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  6. giulia, ce l'hai fatta a ricollegarti! :)
    la mia consulente "asiatica", eheh...

    bene, ne sono contento. direi tutti da vedere, questo regista ha un talento unico.

    p.s.: non dimenticare after life ;-)

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  7. embè… lo devo vedere. Mi manca chissà insieme a quanti altri. L'ho detto io, 24 ore non mi basteranno mai! grazie Dick!!!! :)

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  8. guardalo cara petrolio, obbligatorio.
    per quel poco che ti conosco ormai, impazzirai per questo film, com'è successo a me. :D

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  9. Ma che disgraziato che sei! Ma dimmi: come faccio io a mettermi tutti i film che mi metti nell'orecchio come pulci?!' Mannaggia la pupazza..mi segno pure questo, va'..con recensioni del genere, come fai a passare avanti?

    'nnaggia a te, 'nnaggia.. :-)

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  10. *vedermi, non mettermi...vedermi..
    Gasp!

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  11. ahah! tieni duro Lu, filtra, seleziona, fai te.
    non ho consigli purtroppo, a parte uno: guardarli :)

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  12. andrò a riprenderlo... hai ragione ci sono film che si commentano da solo per la loro completezza
    buona giornata roby

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