sabato 30 ottobre 2010

Urga - Territorio d'amore

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La Urga è un lungo bastone alla cima del quale c'è un laccio che i mongoli, popolazione semi-nomade, utilizzano per catturare il bestiame. Ha anche un secondo utilizzo: non ho capito se per tradizione o mancanza di privacy all'interno delle loro tende che sono di fatto dei monolocali, le coppie mongole amoreggiano all'aperto nella steppa, e l'urga piantata a terra in verticale significa "do not disturb, copula in progress" (vedi es. in locandina).

Gombo e Pagma sono una coppia giovane con già 3 figli. Vivono in quella parte della Mongolia geopoliticamente sita all'interno della Cina, dove vige (già allora e tuttora) il limitatore demografico ad un figlio per coppia. Pagma è estremamente riproduttiva, pare che "ad ogni botta la femmina rimane subbito impressiunata"; fatto sta che Gombo è ingrifato come un bonobo in tammurriata, mentre Pagma ha tirato giù la saracinesca. Sola alternativa all'autoerotismo: andare in città a comprare dei preservativi, oggetti sconosciuti a Gombo anche in termini morali. Ci andrà, ma prima cercherà un lama buddista con cui consigliarsi, peccato che la città è così dispersiva, piena di attrazioni. Poi quel sogno del quarto figlio, anche l'antico mito Gengis Khan fu il quarto d'una numerosa figliolanza... Intrecciata alla loro, la bizzarra figura di un camionista russo dal gomito molto alto, che lavora in quella regione per un'impresa che sta costruendo strade.

E' un plot abbastanza tipizzato per alcuni aspetti, sempre piacevoli a patto di non abusarne: la vita dei nomadi mongoli, distese immense, musiche e panorami suggestivi, ecc..., con però innesti comici che ne fanno film di buon ritmo, non da meditazione zen e nemmeno da fase rem. La storia poi è abbastanza curiosa, divisibile più o meno in tre parti: quella iniziale la più bella anche per il realismo oltre che per la comicità; un po' troppo scontata la fase centrale quando ritrae Gombo nella parte del "selvaggio in città"; finale surreale che non t'aspetti, ricco di sogni e con la comparsa di una voce narrante.

Leone d'Oro a Venezia, con qualche momento di calo ma nel complesso molto carino e divertente, merita decisamente la visione. Io per il momento, in attesa di vederne altri, continuo ad amare Mikhalkov per lo splendido Oblomov.


13 commenti:

  1. mai avuta una gran passione per il buon nikita..

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  2. io penso che qualcos'altro lo vedrò

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  3. sono da grandi distese… quasi quasi mi procuro anch'io un bastone simile, urga urga urga… pardon scusate mi son fatta prendere dallo sfottò (un po' odioso a dir la verità, mi si stanno irritando tutte le estremità in questi giorni alla visione e all'ascolto delle evoluzioni della ruota dello schifoso pavone)! Ce lo mandiamo in Mongolia? Lì in mezzo alle pecore… solo pecore! No, ho cambiato idea, andrebbe a finire col molestare anche quelle! XXXX:D vedi pastori sardi! :OOOO Io ho visto Oci Ciornie e Il sole ingannatore di questo regista!

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  4. petro', il bastone è per noi mongoli, non per voi mongole! :D al limite lo regali al partner, poi cominci a correre sui prati e lui ti rincorre, per ripetere le scene del film, ahah!
    sono d'accordo con le tue considerazioni varie...

    oci ciornie mi manca, l'altro (e mi è piaciuto) ce l'ho: http://robydickfilms.blogspot.com/2007/09/il-sole-ingannatore.html

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  5. Bello bello bello.
    Sapresti darci il parere da critico quale sei su un nostro post cinematografico?
    Sarebbe un onore.

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  6. con molto piacere Alive!
    ci vediamo da te, faccio un giretto... :)

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  7. Particolare questo film, è interessante, proprio perchè esce un po' dai soliti schemi. Buon fine settimana.

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  8. ciao Tizyana, siamo d'accordo.
    buon fine settimana anche a te :)

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  9. Capire le diversità va bene. Ma se da quelle parti tirassero un po' giù dal piedistallo Gengis Khan non sarebbe poi tanto male.

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  10. perché Adriano? è un loro mito, cosa c'è di male? considera che parliamo dei mongoli che vivono in territorio cinese. ammirare un condottiero del passato che da popolo oppresso lo trasformò in conquistatore mi pare comprensibile. :)

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  11. Ma...ma ..non ci posso credere : ) ....dopo anni e anni dovevo approdare nel tuo sito e conoscerti per ritrovare questo meraviglioso film....insieme agli altri due film che ti ho citato, uno dei più belli e emozionanti. Un film superbo che ci fà riscoprire la natura, i suoi suoni come il frusciare del vento tra l'erba, il lento scorrere del tempo in contrasto con il caos della città. Adoro questo film. Grazie....un film da vedere per ritrovare il senso della vita! Ciao Cri : )

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  12. hai visto Cris? questo blog c'ha il suo bel Perché, ahah!
    mi fa piacere... ciao :****

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  13. Ora sto ascoltando la musica del film in You Tube e mi emoziona ancora a distanza di anni.... : ) Mi sà che compro il cd della musica. : )

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