sabato 4 dicembre 2010

La famiglia Passaguai

8
Film del progetto "100 Film italiani da salvare".

Fabrizi lavora a Roma come impiegato per un energico imprenditore milanese interpretato da Tino Scotti (famosissima la battuta: "sono di Milano, provincia di Sesto San Giovanni"), ditta che commercia verdure.

La ditta per quanto piccola condensa tutta la "fauna" tipica: Fabrizi e Peppino de Filippo sono 2 impiegati di concetto, il primo con famiglia, il secondo scapolo attempato. C'è Giovanna Ralli che fa la segretaria civettuola insediata dal capo Scotti, ma anche da Peppino. Un ufficio con 3 zitellacce moraliste e pettegole. Non manca nulla.
Dopo l'incipit aziendale il film narrerà di una giornata al mare, dai preparativi culinari mattutini alla spiaggia, della famiglia di Fabrizi, dove si ritroveranno Tutti i componenti dell'azienda (è un lido convenzionato, a Fiumicino), e pure altri tipi "da spiaggia".
Ho chiamato i personaggi coi nomi degli attori, m'è venuto così.

A distanza di anni un film che mantiene ancora una carica esplosiva di comicità incredibile. La storia, a partire dalla frittura di verdure e fettine della mattina per il pranzo al mare, è un susseguirsi di imprevisti, guai appunto, che non avranno mai soluzione, guai che si sommano ai guai, una roba infinita. Ho letto che ai tempi fu un film di una modernità assoluta (primo e forse ultima espressione di Slapstick italiana) e mi sento di confermarlo, anche se ancora non ero nemmeno nato, per il solo fatto che alcuni espedienti comici sono tutt'ora utilizzatissimi. Ave Ninchi ad esempio, molto più che una spalla di Fabrizi nella parte della moglie, è un personaggio mostruoso, impossibile dialogarci, come la fai e la dici la sbagli di sicuro. Carlo delle Piane, il figlio che vuole essere pagato per ogni minimo incarico. Il tormentone dell'anguria è storico. Il tipo spaccaballe che Fabrizi incontra appena arriva e lo tempesta di domande inopportune nei momenti di maggior nervosismo (avete presente gli sketch di Ale e Franz sulla panchina?). Gag alle cabine, coi numeri che cambiano, presunti furti... casini di ogni tipo, con battute sia verbali che gestuali, stile comiche anni 20. Uno spasso che non dà tregua né ne darà ai personaggi, saranno guai sempre peggiori fino all'ultimo frame.

Non esagero se lo metto tra i miei Cult, ve lo garantisco.
Assolutamente da mettere in carnet, di quei film che si possono vedere N-volte senza timore d'annoiarsi.


8 commenti:

  1. porca miseriaccia non l'ho mai visto! Mi rifarò presto! sei un taccuino vivente! ;)

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  2. è uno spasso petrolio, vedrai!
    firmato: tuo taccuino forever :)

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  3. ..Peppino De Filippo era anche meglio del fratello Eduardo.., sò che può sembrare un'affermazione quasi "perversa", ma umanamente e come simpatia, calore,modestia, era certamente così...ho avuto la fortuna di conoscerlo di sfuggita poco prima della morte, perchè frequentava gli uffici delle case di produzione ubicati in Via Margutta, e la CDC sul fondo della strada, la "mitica" Compagnia dei doppiatori cinematografici..Tra l'infinita marea di film a cui prese parte, con o senza Totò, "La Famiglia passaguai" oltre a essere uno di quelli dal più enorme successo "popolare" di pubblico-certo sì, anche in Spagna-, basta dire che produsse due seguiti anch'essi di grande successo, è sempre stato uno dei suoi dieci film preferiti per sua stessa indicazione subito dopo "Siamo tutti inquilini"(sempre con Fabrizi, capolavoro addirittura)('52), del bravissimo Mario Mattoli...Peccato solo, a differenza che nel "seguito",della "Passaguai", manchi l'irresistibile immortale, Erminio Macario..

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  4. ...E' bello rivedere certi film oggi,ti puoi illudere che i rapporti umani dai più superficiali a quelli sentimentali, fossero veramente diversi...Come le case, ancora "preconsumistiche", ma molto più "calorose" e meno deprimenti, oggi che sono solo gusci di solitudine, (quando sei fortunato, almeno ipertecnologiche e connesse, con chi poi, ma con un'"avatar"virtualmente ancor più "falso" del reale)....., altro grande e diffusissimo male dell'età informatica, all'epoca come si ha la sensazione proprio da un film come "La Famiglia Passaguai", praticamente del tutto sconosciuto..Non sarà certamente stato così -anche se non certamente "peggiorato"e "parcellizzato" come adesso...,ma da questi film si ha restituito questi sapori e quest'atmosfera...

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  5. fabrizi non lo reggo proprio
    sarà senz'altro un mio limite

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  6. be' eustaki, ognuno ha i suoi limiti! :D
    guarda, io come regista l'ho scoperto qua: http://robydickfilms.blogspot.com/2010/10/emigrantes.html
    te lo consiglio tantissimo. da quel film è diventato un mio mito, perché oltre che attore e regista ho scoperto che era anche una gran bella persona. fai te ;-)

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  7. Wilson, arriverà anche la famiglia che fa fortuna ;-)

    che belle le storie che racconti, ci riporti in tempi felici del cinema e non solo. Edoardo era un istrione da teatro, non prevedeva ruoli se non da protagonista assoluto, e su pellicola non mi pare abbia fatto grandissime cose. Peppino è vero, come dici benissimo, molto più umile, anzitutto era più eclettico (caratterista di riferimento), poi era capace di lavorare con chiunque, co-protagonista o falsa-spalla.

    dai, non tutto è male in questa era "informatica", pensa anche solo al fatto che ad esempio conoscere te, come altri amici qui nel blog, per me sarebbe stato molto improbabile. poi dipende sempre da come uno si pone. ci ho sempre messo la faccia nel blog come puoi vedere, anche se non sono certo una bellezza da vedere. non a caso non utilizzo un avatar simbolico, e sono più che reperibile, si sa chi sono, dove abito, ecc... forse anche imprudente come atteggiamento, ma ho fatto questa scelta tempo fa e non ho ancora avuto motivo di pentirmene ;-)

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