mercoledì 12 gennaio 2011

I'm here

19

Oggi qualcosa di leggero, come un sorbetto dopo le portate pesanti dei giorni scorsi. Corto visibile in streaming sul sito dedicato, oppure reperibile ben sottotitolato in italiano sui soliti canali. Solo 30 minuti, un plot semplicissimo e romantico: ci sono tutti i presupposti per cui io, che invece amo i lungometraggi quanto depreco i mielismi, debba evitarlo. Ma me lo ha consigliato un caro amico... 

Due robot: lui particolarmente timido, solitario e remissivo; lei esuberante, estroversa e parecchio maldestra, fragilissima, basta un nulla e si rompe qualche pezzo. Un amore infinito, quello di lui soprattutto, in un mondo misto ed impari, umani e androidi con questi ultimi un po' maltrattati, comportamento che pesa vista l'avanzatissima "umanità" elettronicamente implementata. Gli androidi con gli umani condividono dolori e fatiche ma non le gioie. I 2 protagonisti proveranno non a sovvertire ma perlomeno pareggiare questo ordine di cose.

Difficile procurarsi ricambi e ad ogni amputazione di lei lui sarà il donatore volontario di componenti e ingranaggi. Prima un braccio, poi una gamba, e poi?

Mi ha fatto commuovere, lo devo ammettere. Non stupitevi, io mi sono commosso e lasciato trasportare da un film d'amore che non s'è filato quasi nessuno, né critica né pubblico: "Feast of love", l'ho trovato meraviglioso, consigliatissimo! E' un argomento difficile da trattare, eppure a volte ci si riesce, poi chiaro che molto dipende anche da chi vede il film, dalla predisposizione, lo stato d'animo, una somma di cose. Non ricordo la mia "condizione spirituale" col film citato, questo invece l'ho visto in un periodo cinematograficamente tosto: Fulci, poliziotteschi, horror e zombie, noir, ..., per quanto li intervallo con opere più leggere mettono grinta.

Nonostante questo "I'm here" è riuscito ad intenerirmi, ed è per questa ragione che ha meritato menzione e recensione nel blog, è un uomo domato quello che scrive. Come ha fatto? - mi sono chiesto. Direi che l'idea di parlare di valori umani tramite dei robot è, in senso buono, la furberia cardine, e se vogliamo c'è un aspetto preoccupante in questo, perché in fondo la meccanica e l'elettronica hanno agito come un media, reso credibile qualcosa che con protagonisti umani era molto più difficile da fare.
L'atto d'amore di lui poi, nella sua fisicità oltre che nel sentimento stesso, è qualcosa di ineguagliabile per un normale essere umano. A livello spirituale, tra gli umani, tanto amore, che può raggiungere il dono del proprio corpo, lo considero possibile solo dai genitori nei confronti dei figli ed in questa unica direzione, l'esperienza me lo ha insegnato: l'amore, potenziale, del padre e della madre verso i figli non ha eguali.

Che smacco, essere battuti su un campo, l'Amore, tanto sviolinato da artisti di varia natura, proprio da delle macchine, prodotto dell'ingegno stesso dell'uomo.
Bisogna fare qualcosa per riprendersi il primato.

Un gioiellino che merita la visione e si presta a più interpretazioni, anche molto diverse da quella proposta.

Ringrazio con affetto per avermelo segnalato e consigliato il bravo dr.nick aka "mina vagante", simpatico e prolifico autore di un blog di musicoterapia che frequento regolarmente. La salute non ne ha ancora tratto giovamento, la mia conoscenza musicale un po', l'umore sicuramente sì ché i suoi post sono sempre divertenti.


19 commenti:

  1. Gran bel corto! A volte i brand servono a qualcosa...soprattutto se c'è Spike Jonze dietro la macchina da presa...qui, se vuoi, trovi la mia minirecensione http://contactcinema.blogspot.com/2010/11/review-im-here.html

    RispondiElimina
  2. grazie francesco, letta volentieri e come detto da te, sostanzialmente ne abbiamo ricavato messaggio analogo :)

    RispondiElimina
  3. mmm... spike jonze, dopo la bruttezza infinita delle creature selvagge, mi è caduto a picco. lo vedrò, ma più avanti, mi sento ancora vulnerabile dopo lo stupro subito dal suo ultimo film.

    RispondiElimina
  4. ahah! oddio, non so nulla del resto che ha fatto, ho visto solo questo

    RispondiElimina
  5. "I cuori teneri e gli artisti" cantavano i Pink Floyd su testo di Roger Waters. Ecco io credo che persone capaci di scrivere storie così (e nel mio strapiccolo mi ci metto anch'io) sarebbero invece capacissime di fare per la persona amata quel sacrificio che secondo te è attribuibile solo all'istinto paterno e materno.
    Certo, è al tempo stesso struggente e preoccupante (ma anche sublime provocazione) che, in tempi in cui l'amore umano non sembra poter o voler essere nulla più della ginnastica cazzofighereccia stantuffo-enduro-prestazionale, per parlare di sentimenti profondi e intimi si debbano usare dei robot...

    RispondiElimina
  6. meglio la tua ipotesi Zio. Io ho capito coi figli che, solo per loro, mi staccherei anche un braccio se dovesse servire, mai provato un sentimento simile per fidanzate e moglie.
    forse perché non ho mai raggiunto l'Amore con la maiuscola, può darsi :)

    RispondiElimina
  7. non sono una grande fan di Jonze, ma, per come l'hai presentato, sembra interessante: una cosa dove si parla di sentimenti veri, e non della solita solfa buonista hollywoodiana.
    segno e ringrazio :)

    RispondiElimina
  8. beh, e io ti ringrazio per questa magnifica recensione!
    come dici tu è interessante il fatto di poter parlare di Amore solo tramite figure robotiche, però dai, io sono un ottimisita e a me è venuto in mente che -forse- l'uso dei robot nel corto aiuta a parlare di una 'condizione' che forse si ritrova pure nell'amore di noi mollicci esserini rosa: rinunciare sempre di più all' 'io' per rafforzare indelebilmente il 'noi'.
    saluti :)

    RispondiElimina
  9. einzige, consideralo un sorbetto, eheh! a me l'ignoranza riguardo al regista m'ha agevolato.

    bella nick! mi piace il tuo ottimismo, come lo zio sei più positivo di me. io sono in un periodo che ho molto scarso apprezzamento per l'umanità nel suo complesso, vista dall'alto. certo, vivo in italia, c'è una cultura dominante anzitutto a livello politico che m'inorridisce, non è una giustificazione ma può essere tra le cause del pessimismo.

    RispondiElimina
  10. arriverà il giorno che gli rideremo in faccia a quelli là

    RispondiElimina
  11. un mediometraggio che ha la dignità del film vero e proprio. poesia allo stato puro
    jonze d'altra parte qui gioca in casa con una storia perfetta per lui

    RispondiElimina
  12. @nick: è definitivo, sei un ottimista! :D

    @marco: grazie, un po' di sostegno questo film lo merita :)

    RispondiElimina
  13. salve roby
    cercherò di vederlo.
    invece io sto vedendo un film che non puoi perdere, tu e tutti quelli che amano il cinema. è una visione un po' impegantiva e sono a metà. sto preparando un post.
    siamo alla psicanalisi del cinema e si va dal mabuse di lang a matrix da solaris ai marx a chaplin a hitchcock all'esorcista. non dico altro ma ho pensato a te...

    stay id, ego, superego (non so se mi spiego)

    RispondiElimina
  14. Strano mondo quello dei corti. Strano ed affascinante. A volte c'è più inventiva, più idee in un corto di 30 minuti che in una decina di film. Probabilmente è più semplice gestire e far funzionare un'idea in un tempo così limitato.
    Comunque...devo dire che questo mi è piaciuto davvero.
    Concordo poi con te sulla validità dell'idea di affidare a due robot lo sviluppo di un discorso sull'amore che è affascinante, tenero e coinvolgente.
    Bella storia....

    RispondiElimina
  15. Che Jonze abbia trovato la sua dimensione? A volte si dicono più cose in mezzora che con un film tremendo quale "Nel paese delle creature selvagge". I'm here e vado a nanna. Buonanotte Roby.

    RispondiElimina
  16. ragazzi, ho passato una bellissima serata in "più che ottima" compagnia, a suo modo affine alla rece, è stata propiziatoria, ahah!

    eustaki, m'ingrifi con una presentazione del genere. attendo che ne parli allora :)

    magar, sono d'accordo ed hai evidenziato un punto importante: è più semplice gestirla se ridotta. è anche vero che forse ogni regista ha la sua durata ideale, chissà...
    anche harmonica infatti dice "la sua dimensione", sono d'accordissimo.

    oh, vo a ninna :D
    a domani, qua c'è roba tosta

    RispondiElimina
  17. wé Simone, ancora sveglio anche te? :D
    sì merita... ciao

    RispondiElimina