martedì 15 marzo 2011

Hadewijch

35

Film particolarissimo, calato nella Francia contemporanea ma liberamente ispirato alla vita della poetessa e mistica Hadewijch, vissuta in europa centrale nel 13° sec.

Julie Sokolowski, sorprendente attrice non professionista, interpreta la parigina Céline. Figlia di un ricco uomo politico, ha immolato la sua vita a Dio, del quale è perdutamente innamorata.
La incontriamo all'inizio durante un breve periodo di noviziato in un convento dove si fa chiamare sorella Hadewijch. Verrà allontanata da lì, a causa delle eccessive mortificazioni cui si sottopone che vanno contro i dettami monastici. Tornata a casa, farà casualmente conoscenza con dei ragazzi arabi. Il fratello maggiore del giovane che la corteggia (con insuccesso, lei ha fatto voto di castità) si rivelerà presto un islamico estremista e nonostante le diverse fedi troverà in lei grande affinità, e pure complicità...

Film difficile da sintetizzare. Intendiamoci, la trama volendo raccontarla tutta è semplicissima, solo che mi sono dovuto fermare a poco oltre la metà della storia per evitare spoiler clamorosi. Quanto raccontato sembra non avere molto senso, ma ha poi "un senso" la vita di una ragazza che non ha altra realtà in cui provare piacere che il totale sacrificio di sé stessa a Dio?

Girato con uno stile crudo ed essenziale, un po' "alla Dardenne" per capirsi seppur in più bassa frequenza, è un'opera decisamente autoriale e ritrattista, priva di messaggi compiuti e capace d'ispirare un'infinità di riflessioni. Io ne metto solo 2 delle possibili.

Anzitutto è significativo come Céline trovi nel musulmano un'affinità totale. Sono entrambe persone con una visione estremista e, senza voler essere offensivo, fanatica della fede. Nassir però ha una missione anche politica da compiere, è molto lucido e concreto nei confronti della vita reale, cosa che a lei non è possibile, ma nell'essenza più intima tra loro non c'è differenza. Che lo chiami Dio o Allah, se nella mente di una persona non c'è altro che la fede nulla cambia. Questo aspetto è anche parecchio sconcertante perché crea una vicinanza sorprendente delle nostre "radici cristiane" (secondo alcuni le abbiamo) con una realtà, quella dei "terroristi kamikaze islamici", come li chiamiamo noi occidentali. Alcuni eventi porteranno a riflettere su questa cosa in modo oggettivo.

Ciò che però più sconcerta è lo slancio mistico di Céline, a prescindere dai risvolti sociali che ne sono nati. Spesso ripresa da vicino, si vive molto d'appresso un approccio alla fede e quindi alla vita molto difficile da comprendere, a me perlomeno è impossibile e risulta inconcepibile. Non di meno ne ho subito il fascino, merito certamente della regia e dell'attrice, proprio come ogni cosa che è lontana, o diversa, mi procura. Il delirio della ragazza naviga su un crine sottile, ad una distanza dalla "vita normale" che appare breve ed enorme, "visibile ed invisibile" dice Nassir ad un certo momento, anche se parla d'altro. Strana forma di atipicità mentale, a volte sembra la più pazza delle ragazze, altre la più dolce e capace d'empatia. E' sempre così: ogni cosa che appare enormemente folle, eppure molto vicina alla normalità, spaventa.

Ognuno ne ricavi quel che vuole. Film notevole, a un passo dal mio Olimpo. Consigliatissimo.
Certo, non è un film per tutti, richiede un certo allenamento cinefilo al film d'autore nel senso pesante del termine, la capacità (e la voglia) d'immedesimarsi nella macchina da presa. O forse anche no, ma consiglio di lasciarsi abbandonare alla vicenda, a mente sgombra, altrimenti partono giudizi (e pregiudizi) a raffica sin dai primi minuti e ci si fa fuorviare, si perde il senso della rappresentazione. Mi sono accorto della cosa dopo poco, allora ho interrotto la visione e ricominciato a ragion veduta dopo sufficiente pausa.


35 commenti:

  1. In parole povere, posso ritrovare lo stesso slancio mistico in Emilio Fede, Ferrara, Cicchitto e Belpietro. E come dici tu, "ogni cosa che appare enormemente folle, eppure molto vicina alla normalità, spaventa".
    Film da vedere comunque, in "religioso" silenzio.

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  2. ahah! eh, più o meno, gli esempi sono affini... :)

    sì harmo, è davvero da vedere.

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  3. Ne avevo sentito parlare molto bene, in effetti.
    Lo recupererò!

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  4. Caspita questo è uno dei miei film, convento, suore, islam...chissà se c'è al mio blockbuster...mahhhh!?!

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  5. MrFord, ne vale la pena ;-)

    sì Laura, questo è roba per te, confermo! ma da quel genere di fornitori scordatelo...

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  6. ****** grazie caro Roby, sei un tesoro! Hai scelto tra l'altro dei fotogrammi molto significativi e indicativi del dramma e dell'interiorità sublimate in questo film! È questo cinema molto adatto a come son fatta io… non come suora, ahhhhhhhhhhhh! 'Qualcuno' ce ne scampi! Sarà perché guardo sempre i film sotto un'ottica diversa quindi riuscirei a trovare significati nascosti anche in Grosso Guaio a Chinatown (che MrJamesFord ha recensito l'altro giorno) :))))) ma questa pellicola è l'espressione in immagini di quel che sostengo sempre: lo spirito, l'anima esistono, è l'essenza umana che riesce ad elevarci, e non parlo di religione… Un bacio sentimentale a te! *

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  7. commento splendido cara milena, non lo rovino con considerazioni. sicuramente ci scriverai un gran pezzo e non vedo l'ora.
    ehm... mi hai fatto arrossire sai? :*****

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  8. deve essere bello, possibilità che esca in italiano?

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  9. è già da un po' che ce l'ho nel mirino. però mi sembra una visione bella tosta e quindi sto aspettando il momento d'ispirazione giusto..

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  10. dark0, direi quasi nulle, ma poi del doman...
    non è programmato nelle sale quindi nessun doppiaggio (e meno male! sai come la penso)

    sì marco, è tosta effettivamente...

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  11. Bravo roby! Non ho letto nulla perché ce l'ho in programma e non vorrei rovinarmi qualcosa :p.
    Ma Dumont è un Autore difficilissimo, a un passo dalla maestria e a due dalla spocchia. Ieri ad esempio ho visto 29 Palms e mi ha completamente disorientato, avercene comunque di registi così!

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  12. "...a un passo dalla maestria e a due dalla spocchia." ahah! questa è bella... però sì, dopo aver visto questo penso proprio ne vedrò altri di Dumont

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  13. ..Dove c'è Barilla, c'è casa..
    Almeno una volta,..dove c'era Dumont, c'era topa.

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  14. ahah! santidei Napoleone, che distruttore di pathos che sei.... qua c'era una vena mistico-religiosa da far invidia a oltretevere e tu la fai a pezzi così? :D

    p.s.: un po' se ne vede eh, ma poca poca poca...

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  15. la religio estrema come malattia mentale, con radici infette così profonde da provocare gravi ripercussioni a livello masochistico-sessuale... dev'essere un capolavoro, ma come faccio a guardarlo senza pregiudizi?
    io davanti al fanatismo religioso vomito anche le unghie dei piedi... :-))))

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  16. Cappero, visto e...bel film...che dire...tutto intrippato di estremismo... e affinità, come hai ben detto tu Roby. E' un andare avanti per poi retrocedere...miseriaccia però.

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  17. questo è una vita che devo vederlo, prestissimo mi cimenterò anche io :)
    conoscendo un po' Dumont, e con la garanzia di qualità robydick, mi sa che siamo dalle parti di un filmone :)

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  18. Zio, fai finta di vedere un horror e sei a posto, ahah! scherzo... è bello, davvero, anche per il particolare misticismo di Céline che non è indotto ;-)

    Laura, detto fatto eh! sono contento ti sia piaciuto. non è proprio come vedere Joe Black vero? :D

    grazie Einzige, lusingato da quanto dici. leggerò con piacere cosa ne scriverai, sono convinto riuscirai a cogliere altre sfumature.

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  19. "29 Palms", grande ottimizzatore ed esaltatore della trombata pantografata, ma come perciò già precisato, da vedersi rigorosamente in due nella realtà assoluta e inarrivabile della coppia, sennò come tutti gli onanismi, è foriero e solamente di introdurre la depressione e l'esaurimento psicologico e nervoso.
    (op.cit."Papillon"di Henrì Charrìere, e nota sequenza con Steve McQueen alla carcerizzazione nei "braccetti" dell'isolamento de La ayenna, nell'omonimo film (1973) di Franklyn J. Schaffner).

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  20. che curiosa forma di telepatia abbiamo Napoleone? ho giusto visto farfallon a pranzo :)

    guarderò 29 Palms, mi hai convinto...

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  21. ..Franco Franchi "Farfallon"(ho conosciuto per anni l'indimenticabile sodale di Arbore Riccardo Pazzaglia, regista del film, uomo acuto, intelligente e simpaticissimo oltre che poco italianamente irriverente, mio vicino di portone a Roma, in via Margutta) non morì di tumore anni orsono come molti credono, ma si è dovuto faticosamente e ammirevolmente diversificare, interpretando il colonnello Muhammar Gheddaffi dal lontano 1977, quando quello vero venne fatto uccidere tramite un micropornoprocessore esplosivo e radiocomandato, ivi inserito e contenuto nella cervice di una sosia genovese di Carmen Russo, inviatagli per "ingraziamento" dell'ingresso azionario libico nella Fiat, dall'allora ministro Vito Lattanzio e dal capo del non ancora Sismi, il servizio segreto militare, l'Amm. Heinke, che scelse poi Franchi personalmente, da grande estimatore e appassionato della coppia con Ingrassia e del medesimo, e in particolare del grande "Due Marines e un generale" ('66)di Luigi Scattini, con Buster Keaton, e grande appassionato anche dell'ottimo attore francese Jacques Dufilho, il Sgt. poi Gen. Rompliglioni della nota e omonima serie cinematografica di grande successo, dei '70.

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  22. quando scrivi 'ste cose Napoleone mi fai sentire piccolo piccolo :)

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  23. Ah, Francia? Parigi? Naaaa... non fa per me!

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  24. Ma però Roby a dire il vero devo confessare che scherzavo, sul fatto che Franco Franchi stia impersonando(ancora) Gheddafi su eterodirezione dei governi italiani....
    In che senso, Francia e Parigi, no...???

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  25. Alex è un convinto anti-transalpino ;-)

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  26. Allora fammelo stare moooolto lontano, sono per metà francese di madre gallica da generazioni dai tempi di Vercengetorige, e anche di una bellissima zona confinante con la Germania, la Lorena, com'è bella tutta la Francia,sono di doppio passaporto e doppia cittadinanza, completamente francese quando gioca la nazionale di calcio ma anche in qualsiasi altra cosa,tienimelo sempre moooolto lontano.
    Grazie, Roby...

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  27. ahah! non sapevo di questo tuo dna gallico...
    ma Alex è semplicemente piemontese, e sente questa antica rivalità, poi nei fatti è simpaticissimo :)

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  28. @robydick:
    io li vedo tranquillamente anche in lingua originale, più che altro è per mia madre, conoscendola so che l'apprezzerebbe, il fatto che poverina, ha grossi problemi alla vista.

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  29. capisco darko. però il film in italia non è uscito nemmeno in dvd, mi spiace.

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