mercoledì 2 marzo 2011

Lion of the desert - Il Leone del deserto

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Regista siriano, produzione libico-americana, set di riprese ad Hollywood, in Italia e in Libia. Cast internazionale d'eccellenza, compresi attori italiani. Kolossal d'impegno notevole anche per comparse, mezzi, ricostruzioni scenografiche: quasi 3 ore di film storico avvincente.
E' la storia di Omar al-Mukhtar (Anthony Quinn), l'eroe libico che per 20 anni ha combattuto gli invasori italiani, colonizzatori dal 1911.

Per completare qualche cenno importante che riguarda il film, prendo da wiki: Le autorità italiane hanno vietato la proiezione del film nel 1982 perché, nelle parole del primo ministro Giulio Andreotti, «danneggia l'onore dell'esercito». Il veto fu posto dall'allora sottosegretario agli Affari Esteri Raffaele Costa. Fu intentato persino un procedimento contro il film per "vilipendio delle Forze Armate". La pellicola non fu mai distribuita nel Paese, dove resta tuttora introvabile nelle videoteche, anche se facilmente reperibile su Internet. [...] In occasione della sua prima visita ufficiale in Italia, il 10 giugno 2009, il leader libico Muammar Gheddafi si presentò all'aeroporto italiano di Ciampino con appuntata al petto la fotografia che ritrae l'arresto di al-Mukhtar, accompagnato dall'ormai anziano figlio dell'eroe libico. In quell'occasione, la piattaforma televisiva SKY annunciò la proiezione del film l'11 giugno, replicandolo più volte, ponendo così fine a un caso di censura durato quasi trent'anni.

Gheddafi è tra i finanziatori del film e ha preteso qualche falso storico a carattere puramente propagandistico. Altre piccole inesattezze ci sono, come accade nei film a chiaro stampo apologetico. Ma nulla di determinante, e la scritta che "i fatti narrati sono realmente accaduti" che compare all'inizio del film resta attendibile. Non ci va nemmeno troppo pesante sulle nefandezze compiute, visto che l'utilizzo dei gas contro i libici è appena accennato.
Anche se l'inizio della colonizzazione è precedente al ventennio, così come l'inizio della resistenza di Omar al-Mukhtar e delle sue truppe, il film parte dal 1927 (circa), quando mussolini dà incarico di governatore al generale Graziani, con lo scopo di dare un colpo duro e definitivo alla resistenza libica. Lotta impari quella dei partigiani libici. La disponibilità di armi e mezzi non era nemmeno paragonabile tra i 2 fronti. Gli italiani, per una volta "bravi e moderni", furono i primi ad utilizzare gli aerei in una guerra coloniale ed i carri armati nel deserto, fecero scuola ai futuri rommel e compagnia. Non ci sarà scampo per i partigiani e per il loro carismatico ed anziano comandante, ma la lotta che faranno sarà sorprendente, per qualità e quantità, e persino un ultrà fascista come Graziani dovrà concedere l'onore delle armi.

Perdonate se non mi metto ad illustrare tutta la storia della nostra colonizzazione della Libia, non mi pare il caso, meglio rivolgersi a siti più specializzati e documentati (es. wiki). Inutile quasi dire che ritengo vergognoso, obbrobrioso o, per dirla con parole tavernicole, "un comportamento da emeriti ipocriti teste di cazzo!", aver censurato da noi questo film che è veramente bellissimo e solo per dettagli già detti non entra nel mio Olimpo. Ciò ha aggiunto vergogna ulteriore alla vergogna! Ma mi fermo con le invettive, è come sparare sulla croce rossa, come si dice... Nel mio piccolo mi limito a 2 considerazioni essenziali, e in termini assoluti, perché se si legge il film anche in questi termini allora non è solo l'Italia ad uscirne male da questa vicenda.

Valore della Resistenza
E' un fatto importante, la cosa che mi ha più colpito. Non ho potuto non pensare al grandissimo valore che ha avuto la resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale. Vorrei essere più moderato ma non mi riesce, è qualcosa di cui sono convintissimo: è stata la Resistenza a restituire dignità ad un popolo, il nostro, che in oltre 20anni aveva accumulato gravi vergogne, compreso l'aver tradito la fiducia dei tedeschi che, per quanto atto necessario ed inevitabile ormai, certo non è tra le cose che ci han fatto onore. Solo ed Unicamente i partigiani hanno tenuto il nostro paese aggrappato a valori come Dignità e Coscienza Civile. Stupido e bestiale dire che il loro apporto non è servito come alcuni sostengono (secondo gli alleati furono importantissimi anche dal punto di vista militare, ma non è questo il punto), altrettanto stupido attaccarsi ad episodi non felici della resistenza, ogni rivolta ne ha.
A cosa è servita la resistenza di Omar al-Mukhtar allora? Non liberò la Libia dagli italiani. Quindi? Il valore è tutto in quei valori, incommensurabili, che stanno nella dignità, nel non soccombere ad un invasore, e in tutti i suoi corollari sociali e culturali. Intelligente Gheddafi ad utilizzare la nobile figura di quest'uomo anche a fini propagandistici, stupidi tutti quelli che, non solo in italia ma in tutto il mondo, minimizzano quando non addirittura sviliscono questo genere di combattenti.

La vergogna mondiale del colonialismo
Forse gli inglesi in India non ne hanno combinate anche di peggio e molto più a lungo di noi? O i francesi in Algeria? Ce ne sarebbero da citare! La storia del colonialismo è una storia di invasioni ed oppressioni, non dico nulla di straordinario, come affermare che il sole scalda.
Faccio notare che questo film è del 1981. Oggi possiamo dire che anche altri filmoni come Ghandi hanno calcato la mano su questo argomento, ma sono arrivati dopo. Il capolavoro di Gillo Pontecorvo, "La battaglia di Algeri", è precedente ma parla soprattutto della lotta di liberazione. In questo film si parla molto ed in modo esplicito di "volontà colonizzatrice", delle ragioni che spinsero mussolini a portare avanti con ancora più decisione le politiche avviate da giolitti. Ho citato quanto conosco e mi viene in mente. Ce ne saranno stati anche altri di film che in un modo o nell'altro hanno condannato i colonialismi e le loro brutture, ma non mi pare moltissimi francamente fino a quell'epoca.
Da questo punto di vista il film è un pugno in faccia non solo per gli italiani, ecco il concetto che vorrei sia ben chiaro.

Visione consigliatissima.


18 commenti:

  1. "lo sai che quell'idiota di graziani, farà una brutta fine", guarda te, mi tocca pure citare Battiato.
    Film visto grazie al benemerito Gianni Canova di Sky, andrebbe passato in prima serata rai, per sbugiardare una volta per tutte la favoletta degli "italiani brava gente". La guerra è merda da qualunque parte la si giri, e il comportamento dell'esercito in Libia, è stato un degno antipasto dei futuri eredi berluschini. Ignaaaaziooooo ! Genova G8, Afghanistan, Iraq......

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  2. oh perbacco, una citazione di una frase sensata dalle canzoni di battiato? una vera chicca harmo, grazie, ahahah!
    scherzi a parte, la penso paro-paro come te.

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  3. "Regista siriano, produzione libico-americana"
    Mi son detto: "Aehm..dunque...Però Roby, sempre sul pezzo!" - e sono andato avanti. Poi leggo il nome di Omar-eccetera-eccetera, e mi dico "Ma a me 'sto nome..." :-D
    Pregevole il riferimento alla Resistenza di qua, ed alla vergogna del Colonialismo. Bella rece su un film così particolare!

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  4. grazie Lu! per tutto...
    eheh, Omar non è proprio un nome raro nel mondo arabo ;-)

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  5. Giusto, giusto: hai ragione! infatti è proprio la "locuzione" (!!!) Omar al-Mukhtar che mi ha suggeriva qualcosa di recentissimo...

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  6. Moustaphà Akkad, il regista di "Lion of the Desert", fu ucciso insieme alla figlia nel 2005 ad Amman in Giordania, durante un'attentato terroristico kamikaze attribuito ad Al Qaeda, mentre si trovava in albergo al banchetto per un matrimonio.
    Era molto famoso e di successo, negli Stati Uniti, per essere il produttore e detentore dei diritti di sfruttamento della franchise di "Halloween", dal primo (1978)di John Carpenter, agli ultimi di Rod Zombie (2007 e 2009), prodotti dal figlio.
    Una menzione per Oliver Reed, d'eccellenza, nel ruolo di Graziani, eccellente, e ai tanti attori italiani presenti come Raf Vallone (l'unico umano e intellettuale, e che capisce le ragioni del"nemico", fra gli italiani, il Colonnello Diodice), Gastone Moschin (Colonnello Tomelli, fanatico e ferocemente ottuso e sanguinario), Stefano Patrizi ("Golden Boy" dei ruoli di giovane e crudele sociopatico tipizzato nel bullo pariolino, del cinema italiano di genere dei '70, qui è il Tenente Sandrini),Adolfo Lastretti (grande faccia e bravissimo interprete del cinema italiano ma anche francese di genere e non, e soprattutto del nostro teatro, fa il Colonnello Sarsani), Rodolfo Bigotti (Ismail), strano destino di interpreti il loro, nell'aver preso parte ad un film che è stato considerato in seguito il più "antiitaliano" mai realizzato, e mai potrà essere visto "ufficialmente" nel loro paese per oltre un ventennio, a costo di essere addirittura "perseguiti" dalla Digos.
    La lista degli interpreti italiani nel film è molto lunga e comprende anche nomi famosissimi della televisione gloriosa degli sceneggiati, del doppiaggio, del cinema e del teatro, come il grande Claudio Gora (Il Presidente prezzolato della Corte che condannerà Omar Mukhtar/Anthony Quinn), Luciano Bartoli (bell'attore del cinema di genere anni'70 adesso soprattutto di teatro e delle fiction, il Capitano Lombardo), Giordano Falzoni(Giudice al Campo), Franco Fantasia(!) (l'Aiuto di Graziani), Loris Bazzocchi, Filippo De Gara, Luciano Catenacci (famosissimo caratterista e "faccia" del cinema di genere italiano, con decine di film e di ruoli, qui un semplice soldato), Pietro Brambilla (un giovane soldato), Massimiliano Baratta (il Capitano che cattura Omar Mukhtar), Mario Feliciani (addirittura, non ha bisogno di presentazioni, fa Lobitto), Gianfranco Barra (pure lui! Fa una sentinella), Pietro Gerlini (Barillo), Lino Capolicchio (nel finale ruolo piccolo anche per lui che è stato uno dei più famosi, rappresentativi e bravi attori del cinema italiano anni'60-'70, sempre incisivo anche qui, il Capitano Bedendo, illuso e stoicamente dignitoso e civile, pieno nonostante di buone intenzioni e ideali avv.della difesa di Omar Mukhtar),e c'è pure Mario Adorf (!), seppur non accreditato, Claudio Cassinelli (!!)pure lui non accreditato come Guardia di Scorta,e caratteristi molto attivi e presenti, sempre soprattutto del cinema di genere anni '70 come l'immancabile Tom Felleghy (non accreditato, fa un Generale italiano), e Angelo Ragusa (non accreditato, un soldato italiano), Mark Colleano (non accreditato, un Caporale della Fanteria).

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  7. Mario Adorf?!? L'han nascosto bene, o m'ero distratto... caspita che carrellata di attori italiani Napoleone, sei fantastico!

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  8. Quando vennero a girare a Roma la parte della trionfale parata di Graziani di ritorno dalla conclusiva conquista e annientamento delle sacche di resistenza in Cirenaica e Tripolitania, molti nostalgici fascisti e simpatizzanti neofascisti, oltre che qualche onorevole MSI di Roma molto famoso come Caradonna accorsero ai luoghi delle riprese commossi all'apparizione di Rod Steiger di nuovo nei panni di Mussolini, e plaudenti per l'accuratezza e la perfezione fin nei dettagli della ricostruzione. Ignorando la prospettiva e l'intento storico del film, ben diversi da quelli che potevano immaginare.

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  9. ma pensa te... non so se un aneddoto del genere fa più piangere o ridere.

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  10. Dovevi postarlo proprio adesso eh ? Ha ha ha...Bel colpo !!!
    ...Film scomodo, almeno per gli Italiani. Sopratutto adesso.
    Al di la delle implicazioni socio politiche trovo il Film decisamente troppo lungo e noioso. Attori di fama, ma recitazione decisamente di routine...
    Pagina di storia che meritava un Film con un altro spessore....

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  11. ahah! eh magar, qua ci stiamo specializzando in provocazioni! :D
    devi vedere cos'è in arrivo per l'8 marzo, per non parlare di pasqua...

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  12. ho notizie solo riportate dal mi babbo, e da lui ascoltate dalla viva voce di suo zio, reduce dalla campagna di Libia (e da quel momento detto "zio tripoli"). se ne son fatte un po' di tutti i colori, come del resto in ogni guerra, da una parte e dall'altra. ricordo cmq che Graziani non pareva stargli particolarmente simpatico. grazie al cielo noi, di Graziani, abbiamo conosciuto solo il Ciccio nazionale...:)

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  13. bravo unwise, reduce pure lui, ma dai mitici mondiali dell'82. gran bestemmiatore il Ciccio, tra le varie qualità, ahah!

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  14. Non l'ho visto! E mi sembra obbligatorio farlo! Ho dato il tuo link al mio lui, anche lui, appassionato di cinema, così capisce chi è il responsabile di tutte le mie 'voglie'! ahahahhahahhahaha! ********

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  15. La prima cosa che feci quando me lo procurai fu farlo vedere a mio padre, cultore dei film di guerra e sensibile ai temi del colonialismo. Nonostante la propaganda vale da documentario emotivo...

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  16. ma se Lei si chiama petrolio, Lui come si chiamerà? ahah! sono curioso, aspetto con piacere :)
    basta coi bacetti però eh, non vorrei mai...
    gli ultimi va'! :**************

    grazie occhio, un giudizio molto equilibrato il tuo.

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  17. Una vergognosa pagina di storia italiana. Purtroppo ce ne sono state tante altre: pensiamo solo a quante atrocità commesse in Etiopia ed in Jugoslavia. Non so dello spessore del film, perché non l'ho mai visto, ma Napoleone Wilson una volta di più ci fa amare il cinema.

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