venerdì 6 maggio 2011

One, Two, Three - Uno, due, tre!

28

McNamara è il direttore della sede tedesca della coca-cola a Berlino Ovest. Ha diversi problemi da gestire: la moglie vuole tornare a vivere negli USA e intanto vuole partire per una vacanza a Venezia; lui vuole far carriera in Europa e punta a sfondare nel mercato russo; non riesce a copulare con la segretaria quanto vorrebbe; il suo capo da Atlanta gli spedisce a Berlino la figlia un po' svampitella, e facile nei costumi, da accudire. Quest'ultimo problema, ingestibile in realtà, farà crollare fatalmente un difficile e già precario equilibrio...

Tra la ragazza incontenibile che s'innamorerà d'un bolscevico, sposandolo pure e restandone pregna, più tre bizzarri funzionari sempre dell'URSS che per avere la bevanda e soprattutto la "biondona" sono disposti a tutto, la vicenda sarà tutto un barcamenarsi e confrontarsi tra Est ed Ovest, Comunismo e Capitalismo, avanti e indietro per la porta di Brandeburgo. Confronto socio-politico su basi di pura ironia e satira che però non disdegna nulla ed è pieno di riferimenti e citazioni ad eventi storici. La quantità di battute e vicende anche solo visive da segnalare è tale che bisognerebbe veramente riportare l'intera sceneggiatura del film! Film da rivedere tante volte, ricordarsi tutto è impossibile e penso che ad ogni visione non mancherà di stupire.

"Commedia esplosiva" dice la locandina, e non esagera. Ritmo vertiginoso e pure in crescendo! Chissà, forse quell'aggiunta del punto esclamativo nella testuale traduzione del titolo originale è dovuto all'entusiasmo del distributore.
Stupefacente per me vedere James Cagney nella parte del cinico, efficiente e irresistibile McNamara, dopo averlo ammirato in "White Heat - La furia umana". Attore dall'incredibile carica comica e, per una volta, devo lodare il doppiaggio che per Cagney "parole-a-raffica" e pure per tutto il resto ha fatto un lavoro davvero eccellente.

C'è un dettaglio storico riguardo a questo film che lo rende ancora più incredibile. Lo riporto da wiki:
Nel 1961, a Berlino, la troupe di Billy Wilder sta girando il terzo atto. E il caso vuole che nel bel mezzo delle riprese si verifichi un evento urbanistico: la costruzione del muro del 13 agosto. Le riprese del film vengono così turbate da un evento storico, una sensibile ventata fredda nell'allora già gelida guerra. In quei giorni Billy Wilder aveva appena cominciato a girare sotto la porta di Brandeburgo, punto di congiunzione e di passaggio tra Est e Ovest. Le altre sequenze ambientate sotto la porta di Brandeburgo dovettero essere girate negli studi della Bavaria a Monaco di Baviera, dove per duecentomila dollari fu ricostruito l'emblema di Berlino. Il film non si risollevò più dalla costruzione del muro. Già durante la lavorazione si era trasformato da farsa in tragedia... poiché d'improvviso tutto ciò che doveva essere divertente ed esilarante, una brillante satira sul conflitto Est-Ovest, appariva come un ghigno cinico. Quando il film uscì in prima assoluta a Berlino, nel dicembre 1961, la Berliner Zeitung commentò amaramente: "Quello che a noi spezza il cuore, per Billy Wilder è motivo di divertimento" ("Billy Wilder - un viennese a Hollywood", ed. Arnoldo Mondadori Editore, 1993).
Un colpo di genio capitato proprio quell'anno... certe volte il caso!

Olimpo, ma elogi sufficienti non ne ho in realtà.



28 commenti:

  1. Genio Puro. E poi James Cagney, lo adoro da quando, in un vecchio film di gangster, spalmò il pompelmo in faccia ad una squinzia, per zittire la sua petulanza.

    RispondiElimina
  2. harmo, la scena del pompelmo viene richiamata in questo film! non ricordo in faccia a chi però :P

    RispondiElimina
  3. Roby spettacolo il frame dove c'è il tipo col cappello a pois! aahaha.

    RispondiElimina
  4. ah laura, che ridere 'sto film. a me piace molto quella coi 2 sposini che mostrano le fedi a muso duro: "sono in puro acciaio dei cannoni di stalingrado!" dice il ragazzo, e mcnamara risponde "non m'interessa chi è il vostro orefice".... ahahah!

    RispondiElimina
  5. Stupendo! Film davvero geniale. Non fa mai smettere di sorridere, il dialogo è incessante. Il finale mi ha steso haha :) da rivederselo ogni tanto!

    RispondiElimina
  6. il frame finale gus... che gli scende la pepsi dal distributore... non potevo non metterlo! :D

    RispondiElimina
  7. grazie ai frame mi sono ricordato di averlo visto, in tenera età cmq...
    su Wilder che si può dire? è un genio!
    direi che in un certo senso rimpiango sto periodo in cui molti film comici si svolgevano su uno scenario assolutamente tragico, come la guerra (calda o fredda). se penso all'atteggiamento tragicamente accidioso, e monotematicamente tragico, in voga da circa un ventennio, un po' rimpiango questa ingenuità apparente, che era probabilmente, in realtà, vitalità, bellezza che vuol lasciarsi alle spalle la tragedia... :)

    RispondiElimina
  8. daccordissimo con te unwise, il senso che si aveva dell'ironia ed anche dell'autoironia oggi è scaduto a livelli imparagonabili, un segno della "intelligenza" dei tempi.
    se passa lo Zio di qua ... è un tema che gli è caro ;-)

    RispondiElimina
  9. Potenza della telepatia, passavo di qua giusto adesso: e come potrei non tributare onori, affetto e stima a uno come Wilder, giustamente definito Genio da alcuni che mi hanno preceduto?
    L'Autoironia, poi, è una di quelle parole che già dalle scuole elementari bisognerebbe far scrivere obbligatoriamente con la maiuscola...
    Ottima proposta, come sempre più spesso accade da 'ste parti... :)
    Un saluto a tutti.

    RispondiElimina
  10. grazie Zio, anche a nome di Wilder, sarebbe contento di leggere queste cose. :)

    RispondiElimina
  11. questo è un wilder che mi manca. grazie roby!

    RispondiElimina
  12. Grazie Roby, pazienza premiata! è esattamente dal 2 gennaio 2010 che lo aspettavo (vedi commento "Prima pagina") ... e finalmente è arrivato! Hai ragione, il film ha un ritmo talmente scatenato che bisogna vederlo più volte per riuscire a cogliere tutte le situazioni e le battute. Sotto la solita apparente leggerezza la satira colpisce cinicamente, in ugual misura, capitalismo/imperialismo americano e comunismo sovietico. Dopo Cagney, il mio personaggio preferito (lo definirei "la spalla") è il collaboratore teutonico, Schlemmer, quanto è irresistibile travestito da donna! I trasvestimenti poi sono una costante di molti dei film di Wilder.
    Altre battute? Cagney: "Naturalmente lei era antinazista e non le piaceva Adolfo? ". Schlemmer: "Adolfo chi?"
    e ancora... "Ma lei crede che siano tutti corrotti?" "Non lo so, non conosco tutti". La chiusura con la Pepsi poi!
    La filmografia di Wilder è uno scrigno colmo di tesori, quale sarà il prossimo?
    Inevitabilmente mi viene in mente un altro grande regista, che però non è ancora presente nel blog, Ernst Lubitsch, tedesco di origine ma americano di adozione, ebreo come Wilder (lui però era polacco), che ne diceva: “Per anni, noi tutti abbiamo cercato di scoprire il segreto di Lubitsch. Con un po' di fortuna, si riusciva a fare un film alla Lubitsch. Che non è la stessa cosa, ovviamente, di un film di Lubitsch”.
    E poi c'è anche Frank Capra, altro carattere, ma grande maestro della commedia pure lui ("Arsenico e vecchi merletti", per citarne uno, te lo ricordi?), meriterebbe di più dell'unico film recensito...
    Abbi pazienza, siamo in tanti e ognuno di noi ha le sue esigenze! ma il tuo blog avrà sicuramente lunghissima vita quindi di tempo ce n'è!

    RispondiElimina
  13. grazie a te carissima! :)
    prossimo di wilder? non lo so, è la verità, toccherà farti una sorpresa.
    prometto "arsenico" appena possibile. di lubitsch invece consigliami con precisione, non saprei cosa scegliere... ciao!

    RispondiElimina
  14. wilder è unoc ei più grandi registi di sempre, dagli anni quaranta fin quasi a tutti gli anni sessanta non ha praticamente mai sbagliato un colpo, se posso consigliare (e se già non l'hai visto) "Testimone d'accusa" l'ho trovato fantastico, ma non è una commedia pura. Per Lubitsch invece, dato che hai già visto Vogliamo vivere! (che è il migliore che io abbia visto) suggerisco "Mancia competente".

    RispondiElimina
  15. grazie mille lakehurst! faccio tesoro dei consigli ...

    RispondiElimina
  16. Parafrasando Mark Twain, "non permetterò mai alla mia confrontata insipienza, di interferire con la grandezza di un simile capolavoro."
    Ancora oggi, l'unico film (apparte "Coca Cola Kid"(Australia'85)di Dusan Makavejev, bello certo, ma non a questi "olimpi"), sugli imperi delle bollicine capitaliste.

    RispondiElimina
  17. Vedo che i primi consigli su Lubitsch sono già arrivati. Difficile scegliere e raccomandare: pur andandosene a soli 55 anni, la sua filmografia è talmente vasta e zeppa di capolavori, inizia col cinema muto nel 1914 e si conclude nel 1947.
    "Mancia competente" è senz'altro nell'elenco dei suoi tanti gioielli, ma ci aggiungerei "Scrivimi fermo posta" (con il grande James Stewart, ne hanno fatto un famoso remake, "C'è post@ per te", che certo non regge il confronto), "Angelo", "Il cielo può attendere", "Vogliamo vivere", che poi sarebbe il mio preferito fra quelli che conosco, se non ci fosse anche "Ninotchka", la prima commedia della Garbo, e solo uno come Lubitsch poteva dirigerla!
    Puoi decidere anche secondo il tuo gusto, Mymovies e Wiki naturalmente hanno la filmografia pressoché completa.

    E qui mi scappano altre citazioni...:

    "Il famoso tocco alla Lubitsch, ciò che Billy Wilder descrisse come la singolare capacità di dare anche ai particolari minimi la brillantezza e la leggerezza dell’arguzia...."

    Joseph L. Mankiewicz: "Lubitsch è stato il mio maestro; poteva dire tante cose senza parole, altro che le parolacce di oggi. Poteva mettere Jeanette MacDonald in una gonna castigata, farle allungare la mano sul pomo di una porta, dare un'occhiata intorno e poi entrare: e la macchina da presa sarebbe rimasta sul pomo della porta. E poteva creare sesso più autenticamente divertente da quell'istante di indecisione e suggerire di più soffermandosi dietro quella porta che quaranta metri quadri di genitali intrecciati."...

    ... tienile a mente per quando, sazio di carne e sangue (seppur d'autore), sentirai la necessità di qualcosa di diverso... ;-)
    Ciao Roby, buon weekend!

    P.S.: ottimo consiglio "Testimone d'accusa", un Wilder diverso ma non meno grande, poi ci sono Power e Marlene, che diamine!

    RispondiElimina
  18. tutti i consigli marcati a fuoco, carissima grazia!
    su "carne e sangue" non saprei, un vero carnivoro è definitivamente sazio solo in punto di morte... vedremo, ahah!
    ciao

    curioso titolo anche quello che cita napoleone, metto in lista

    RispondiElimina
  19. mah..., Makavejev, assai "poco apprezzato" in patria (eufemismo) è quello di Sweet Movie che hai recensito e che ho visto, non è proprio il mio genere preferito, ma ho visto solo quel film.

    RispondiElimina
  20. nemmeno lo ricordavo... sweet movie! accidenti, no no, è uno dei miei tanti generi, lo guardo di sicuro allora :)

    RispondiElimina
  21. Pensando a Sweet Movie (1974) - film comunque troppo assurdo, surreale e grottesco per me nella sua anarchica critica feroce dei due sistemi di potere (sempre gli stessi!) - quello che più mi aveva stupito e impressionato era l'inserimento del filmato originale del massacro di Katyn e all'epoca la verità sull'eccidio non era ancora venuta a galla.
    Vederlo nel 2010, in concomitanza con l'uscita del film di Wajda, mi era parsa una coincidenza incredibile.
    Ma quarda un po' dove siamo arrivati con "Uno, due, tre!"...

    RispondiElimina
  22. eh, dove si può arrivare, tra il bel cinema e te ... :D
    grande citazione. per chi non l'avesse visto il film imperdibile nominato da grazia, è questo: http://robydickfilms.blogspot.com/2010/03/katyn.html

    RispondiElimina
  23. @grazia. Posto che vogliamo vivere è decisamente il migliore, a me non è invece piaciuto molto "Il paradeiso può attendere", troppo stucchevole e cnvenzionale e con pochi "tocchi" alla lubitsch. Ninotchka invece l'ho apprezzato molto di più, semplicemente non è il mio genere quindi spesse volte non lo consiglio delittuosamente

    RispondiElimina
  24. ma quanto mi piace james cagney, come già dissi altrove attore completo messo sul mio altarino delle divinità.
    dai, mimica facciale spettacolare, si barcamena dal gangsteristico, alla commedia, alla guerra, al ballo, in "ribalta di gloria (yankee doodle dandy)" balla e canta -quasi- come fred astaire. e infatti quel film gli è valso l'oscar al miglior attore.

    P.S. l'uno - due - tre sottolineato dallo schioccare delle dita è fantastico

    RispondiElimina
  25. danieleee! 'tacci tua :D
    pensavo t'eri perso tra gli alpini di ieri, ahah! grande consiglio, segnato ribalta, attore mitico anche per me ormai.

    RispondiElimina
  26. bu! sono tornato oggi, partito giovedì scorso.
    quest'anno dovevo andare lontano... addirittura a 10 minuti di macchina da casa mia era l'adunata :D
    nonostante ciò abbiamo montato il capannone e siamo rimasti 5 giorni fuori casa lo stesso. ora però non vedo l'ora di farmi una dormita coi fiocchi nel mio lettino... sono a pezzi

    ribalta vedilo poi mi dici, è un film particolare. cagney è mitico come sempre, però come trama all'italiano potrebbe non piacere molto, o meglio, potrebbe trovarlo poco comprensibile (inteso come motivo della trama, la trama-storia è lineare e perfettamente comprensibile. vabbè, ho fatto un pastrocchio incredibile con le parole, magari ti ripeto il concetto appena mi snebbio un po'... i 3 neuroni che mi sono rimasti sobri sono abbracciati tra di loro tremanti di paura con tutti gli altri che gli fanno la ola intorno...)
    è estremamente patriottico ed autocelebrativo, tipico americano. l'italiano medio non arriva a quel livello di patriottismo
    io non so decidermi se mi piace o no. mi piace cagney, mi piace il musical, ma non mi piace l'autospompinamento americano

    vabbè, ora vado a dormire che è meglio... :)

    RispondiElimina
  27. be' dai, dopo 4 giorni di grappe te la sei cavata benissimo direi, ahah!
    buon riposo. ciao :)

    RispondiElimina