domenica 8 luglio 2012

Panic Room

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Ci troviamo davanti a un thriller denso di atmosfere claustrofobiche, questa volta Fincher pur non abbandonando i fasti del Thriller, costruisce un film dove niente è lasciato al caso.

La protagonista doveva essere Nicole Kidman, ma visto che sul set di Moulin Rouge ha avuto un incidente il ruolo principale è andato a Jodie Foster, nel ruolo di Meg Altman che lo interpreta con le palle e il coraggio che da sempre contraddistinguono i suoi ruoli.

Il plot racconta la storia di una madre divorziata, che con la figlia - una esordiente Kristen Stewart che diventerà famosa con la serie Twilight - trovano casa a Manhattan, in cui c’è una speciale porta antipanico, onde evitare che ladri e criminali vari possono fare del male ai proprietari, tutto procede bene finchè non si trasferiscono, proprio la sera del trasferimento alcuni balordi entrano in casa, naturalmente cosa si fa se non entrare nella panic room? Ma c’è un problemino, il bottino sta proprio dentro quella stanzetta blindata, come entrare se dentro ci sono le padrone di casa?

Il film presenta personaggi ben caratterizzati soprattutto dalla bravura dei protagonisti tra cui spiccano la sempre bravissima Jodie Foster, e principalmente Forest Withaker, nel suo ruolo di ladro dimostra a differenza degli altri un umanità fuori dal comune, perché a differenza di quei balordi, che vogliono fare casino, lui vuole fare il lavoro, andare via, senza fare del male a nessuno, ovviamente questo non è possibile, perché gli altri compagni, vogliono la rivalsa nei confronti della padrona di casa che non doveva essere lì, principalmente doveva essere un lavoro pulito, ma per una svista, o per un errore stupido, che avrebbe compromesso tutto il piano non sono stati attenti, perciò usano la violenza per avere quello per cui sono arrivati.

Ma alla fine anche lui capirà che per far funzionare il piano deve prendere una decisione cruciale, o la va o la spacca, perché ormai la frittata è fatta, quindi fa di tutto purchè non accada nulla ai padroni di casa, ma nello stesso tempo fa il suo lavoro, e come fare tutto ciò? Non si spoilera ovviamente, altrimenti non provate piacere a guardare questo film, quello che vi dico è che è pieno di sorprese, un po’ hitchcockiano, ma sempre di grande effetto, David Fincher dimostra di aver imparato la lezione dei grandi registi calandosi per una volta in un thriller umanistico, che nonostante il fatto criminoso riesce a carpire che certe volte è meglio non far del male per ottenere tutto, ma è il finale la vera sorpresa del film, che dimostra che l’avidità non porta a nulla di buono.

Un film che aggiunge molto alla già notevole filmografia di David Fincher, mostrando un lato personalissimo di tradurre il thriller per il grande schermo, lo ha già fatto con un altro film Seven, ma qui dimostra una maturità che va aldilà di ogni sospetto sul suo talento.

Mischiando drammatico e thriller ha costruito un film denso di alta tensione e d’atmosfera, in cui ogni pedina sembra appartenere a una scacchiera, in cui ogni personaggio, ha una sua precisa logica e un suo preciso ruolo, che nella vita come nel gioco, certe volte è meglio perdere e avere la coscienza a posto piuttosto che vincere, sul sangue degli altri.

CULT.
ArwenLynch















9 commenti:

  1. ebbrava la Lynch su Fincher! Scuro scuro come me.. questo film

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  2. Sarebbe potuto essere un buon film, "Panic Room", ma rovinato da uno dei finali più stupidi, abominevolmente borghesi e reazionari che si siano mai potuti vedere su di uno schermo cinematografico.Purtroppo mai corretto neppure nel dvd da un finale alternativo. I rapinatori Dwight Yoakam e Forest Whitaker sono i personaggi migliori del film! E' autolesionistico come pochi un finale così punitivo, e apertamente e tanto ingiustamente e insopportabilmente giustizialista nel difendere la proprietà e i privilegi delle vomitevoli classi privilegiate raffigurate dal film stesso! Da fare il paio solamente con quello molto simile di "Ransom -Il Riscatto"('96)di Ron Howard, con Mel Gibson e Gary Sinise. Ma lì appunto c'erano due eminenti esponenti della maggioranza silenziosa di Hollywood, come Gibson e Howard, a sottintendere l'intera operazione.Qui un regista considerato solitamente molto intelligente e personale, come ha dimostrato fortunatamente anche dopo, con "Zodiac"('07), il quale però al momento di questo alquanto irritante progetto, si arrischiò buona parte della sua reputazione non eminentemente mercantile.Un film davvero da bruciare, di stupida ed odiosa ricomposizione neppure tanto sotterranea,dei trucidi valori "della legge del taglione", americani post-11/9.

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  3. grazie Robertino, a giorni te ne arrivano altre recensioni, Napoleone, che dire...forse è stupido il finale perchè il film fa capire che a Whitaker infondo non gliene fregava niente dei soldi, e un po' ci può stare, perchè se tu fai un furto ai soldi ti frega eccome, ma eravamo nel periodo post 11 settembre, quindi bisognava girare un finale politically correct, si hai ragione, forse un finale diverso avrebbe giovato al film :)

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  4. No scusa, volevo spiegarmi perchè così appare non si sia allora capito una favona bonariamente eh, intendevo dire che il finale era bello se dopo tanto patire, per salvare le due antipaticissime tra l'altro, Jodie Foster e figlia, nella loro torre d'avorio di ignari privilegi, se li potesse godere almeno, lì sordi, e non certo fare l'odiosa fine che il finale da piccolo-borghesi garantisti,gli ammannisce! E a parte che, io com'è ovvio se devo stare con qualcuno, stavo bene ma con il personaggio spietato del grande musicista Dwight Yoakam, sempre mascherato e apertamente criminale senza "redenzioni" possibili, e di gran lunga il personaggio più "simpatico" del film!

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  5. aaaaaah ho capito, eh beh si ovviamente ^_^ sarebbe stato anche logico che i soldi se li godeva :D

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  6. Lo ricordo vagamente...sempre brava la Foster...

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