venerdì 6 luglio 2012

She-Wolves of the Wasteland (aka: Phoenix the Warrior)

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Il lungo braccio del Post-nuke ottantesco non poteva esimersi dall'esibire un prodotto d'accatto come questo "She-Wolves of the Wasteland", praticamente una sexploitation travestita da film apocalittico/catastrofico per la gioia di chi ama vedere sullo schermo fanciulle poco vestite che si picchiano e sparano nel deserto. Come il sottoscritto.

Il vecchio Robert Hayes è un cinematographer con oltre 40 titoli alle spalle (tra Tv e altre cosette) autore di soli tre film, tra cui un documentario, per cui la pellicola in questione è da considerarsi come la punta di diamante della sua scarna filmografia. Non che ci volesse molto, tuttavia "She-Wolves...", conosciuto anche con il più sobrio titolo di "Phoenix the Warrior", si fa ricordare per un paio di importanti motivi; prima di tutto c'è quel figone di Kathleen Kinmont (proprio lei, la ex-moglie di Lorenzo "Renegade" Lamas) e secondo perchè c'è quella cavallona di Kathleen Kinmont. Bè, a dirla tutta ci sono pure Peggy McIntaggart (qui come Peggy Sands), "playmate of the month" del gennaio '90, e la compianta Roxanne Kernohan di "Critters 2" e "Not of This Earth", tragicamente scomparsa a soli 32 anni il 5 febbraio '93 a causa di un incidente automobilistico. Basterebbero solo questi argomenti a sostenere il lavoro di Hayes, ma c'è tutta la pratica post-nuke che è degna di essere ricordata.

Dunque, in un mondo post-bomba gli uomini sono tutti morti, sono rimaste solo le donne, divise in due fazioni; da una parte le "cattive" al soldo di una cariatide deforme alimentata ad elettricità (Sheila Howard) e dall'altra un'orda di amazzoni selvagge accreditate come "Rezule Warriors". In mezzo ci stanno la giovane Keela (Peggy Sands, cagnissima) e la guerriera tenera ma dura Phoenix (la Kinmont). Fin qui tutto bene. Il plot vuole che Keela sia pure l'unica donna fertile in tutto il creato o in quel che ne rimane e che la Reverend Mother voglia accaparrarsi il nascituro per creare una nuova razza. Quindi Keela, prima magrissima, ad un certo punto partorisce una bambina che poche sequenze dopo è già pronta per andare a scuola. Tutto vero. Da qui comincia la lotta tra  le due ragazze e le "bad-girls" guidate dalla sacerdotessa nera Persis Khambatta, primo nome in cartellone. Possiamo candidamente ammettere che le regole non scritte del genere sono tutte rispettate e presenti nella sceneggiatura. Possiamo pure dire che il reparto scenografico, con il nulla a disposizione, riesce a non farsi disprezzare nemmeno troppo, sfruttando al massimo le locations e buttando davanti alla cinepresa qualche baracca e qualche macchina sfasciata a rappresentare la fine del mondo (ma lo facevamo pure noi con i nostri mai dimenticati post-atomici). Possiamo pure ribadire che c'è molta passera. Quello che non possiamo dire è che i combattimenti e le scene d'azione in generale, tolgano il fiato. Ma non ne facciamo un dramma. Anzi. Godiamo di quello che abbiamo per le mani senza lamentarci troppo, perchè quando abbiamo un bell'inseguimento tra dune buggies proprio all'inizio, Kathleen Kinmont che lancia una mela per aria e la riprende al volo dopo aver sparato a due carogne, un combattimento in un'arena che sembra un campetto dell'oratorio in cui le contendenti si sferrano dei colpi assolutamente innocui, Peggy Sands che per uccidere la vecchia cariatide le stacca la corrente come Frank Drebin con la bomba atomica di "Una Pallottola Spuntata 2 e 1/2", allora Hayes vince a mani basse.

Consigliatissimo. Se non siete ancora convinti, vi basti sapere che ad un certo punto compare anche l'unico esemplare di maschio reperibile (James Emery, millanta apparizioni in serial Tv) e che Peggy Sands lo colpisce con una pietra in piena testa mentre Kathleen Kinmont esclama estatica "I Think it's a man!" per poi brandirgli i genitali. Vostro Onore, non aggiungo altro. Dvd della Echo Bridge Home Entertainment, NTSC, Region 1, 1.33:1. Che cosa state aspettando?

Buona visione.

Belushi

























3 commenti:

  1. L'ho visto, e proprio nel dvd che originel che citi, ce l'ho! Da vedere in Double bill con "Le Amazzoni dell'anno 3000"('86) di Peter Manoogian, protagonista maschile quel bietolone con le maniglie dell'amore che faceva "Automan". Bella topa la Khambatta, era, poveretta morta di cancro al cervello...questi sono film da vedere possibilmente inchiavardando robustamente, e possibilmente da dietro, una studentessa che somigli sempre il più possibile a Claudia Antonelli, mentre sulla faccia gli si spalma e la si ingozza con una delle vecchie care Girelle Motta. So dove si possono trovare ancora, ogni tanto le compro solo per questo.

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  2. Fisso su Odeon TV, nella notte dei tempi...

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  3. Tutta la storia della studentessa e delle girelle andrebbe presa di peso e inserita come Dvd-quote dell'ipotetica edizione italiana di 'sto film. Chapeau.
    Manoogian nun aveva fatto anche "Arena" con quel figone di Claudia Christian de "L'Alieno" di Jack Sholder?

    Voglio le Girelle Motta.

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