venerdì 10 agosto 2012

Take Shelter

5

Michael Shannon/Curtis :- [Inveendo con rabbia in una palestra piena di suoi concittadini] “Dormite bene nei vostri letti. Perche' se questa cosa si avvera, non lo farete mai più.”

Curtis :- [Parlando di Hanna, la loro figlia sorda] “Ancora mi viene da togliermi le scarpe per non svegliarla. Jessica Chastain/Samantha :- [Sussurrando] “E io ancora parlo sottovoce."

Curtis :- “Voi pensate che io sia pazzo? Beh, ascoltate, c'è una tempesta in arrivo qualcosa che non avete mai visto, e nemmeno uno di voi è preparato a quel che sta per succedere.” 

Curtis :- “C'è qualcuno che sta vedendo tutto questo?”

Shea Whigham/Dewart :- “Hai una buona vita, Curtis. Penso che sia il miglior complimento che si può fare ad un uomo, uno sguardo alla sua vita e poter dire: "Va bene".”

[Prime battute] Curtis :- [Alla figlia] “No, no, no. Non dare da mangiare al cane, tesoro.”

Samantha :- “Stai davvero puzzando.”Curtis :- [Verifica] “ Màh, mi sembra di avere un buon odore.”

[Ultime battute]
Curtis:- [Esortandola] “Sam.”
Samantha :- “Okay.”

Da qualche parte in uno stato centrale degli States, una tempesta si sta preparando. Curtis (Shannon) si trova nel terrore quando vede un cielo tempestoso di nuvole nere a dominare il cielo, e la pioggia che comincia a cadere fatta di olio per motori. E' una tempesta che porrà fine a tutte le tempeste, e lui lo sa. Anche quando si sveglia. Nella sua vita di veglia, Curtis si sta lasciando andare verso la trasandatezza facendo troppo lo strambo. Ha una bella topa per moglie, Samantha (la Chastain) e una figlia, Hannah (Stewart), ed è un capo cantiere nel suo lavoro di perforazioni. Hanno alcuni problemi finanziari, ma sono ancora in grado di salvare una settimana di vacanze al mare. Gli incubi cominciano però ad affliggere Curtis regolarmente, e presto sconfinano per irrompere anche nella sua vita di veglia. Sogna di essere aggredito e morso dal suo cane, in modo che lo rinchiuderà nel cortile sul retro. Sogna che il suo migliore amico e collega di lavoro lo attacchi, grida alle persone i suoi presagi di sventura. Incapace di scuotere la sensazione di imminente tregenda, spende quasi 8.000 dollari per la costruzione di un ampliamento per il suo nuovo rifugio anti-tempesta. Come le preoccupazioni di Samantha crescono, Curtis può salvare la sua famiglia da un apocalisse davvero possibile, o invece ha soltanto bisogno di essere curato?

Take Shelter” è un dramma familiare, che si potrebbe anche trasformare in un horror paranormale, e uno studio di una malattia mentale. Nei primi passi dentro il proprio terrore, Curtis presuppone di poter esserè schizofrenico, come la madre (Kathy Baker) alla quale venne diagnosticata la schizofrenia paranoide a circa la stessa età. Egli quindi si adopera e si consulta su ciò, controllando anche i libri della biblioteca, mentre i sedativi hanno poco effetto. Viene esplorata la materia della mente, come Curtis cerca di venire a patti con la sua malattia, ma in fondo la sensazione di fondo rimane quella che le sue allucinazioni siano molto reali. La reazione degli amici e dei familiari è importante per il film, come nella sequenza di Curtis che esplode a una cena sociale di fronte a tutti i loro amici. In modo tipico, tutti sono scioccati e impauriti e lo ostracizzano piuttosto che riconoscere in lui qualcuno che è malato e ha bisogno di assistenza medica. Il concetto di famiglia è ciò su cui è anche incentrato il film, con Samantha che è il solido nucleo di roccia della famiglia La Forge. Non lascia il marito anche molto tempo dopo che tante altre mogli lo avrebbero già fatto, facendo fronte a delle spire di eventi che metterebbero a dura prova quasi chiunque..


Lo stimolo di questo film è per la maggior parte teso e strettamente enigmatico, il trentatreenne regista Nichols non rivela nulla prima che sia giunta la fine. Ogni sogno si basa su di un altro, aggiungendo un altro livello nel mondo mai troppo reale, lasciando che il pubblico razionalizzi ogni inquadratura per un indizio che potrebbe condurre alla verità. “Take Shelter” ha una durata che sorpassa di poco i 120 minuti, e mentre Nichols può godere tenendo coperte le sue carte, a volte la trama si trascina e il regista avrebbe potuto utilizzare l'azione un po' di più che punteggiare lo svolgersi degli eventi unicamente nella domesticità. Il finale è scialbo o spiazzante a seconda della chiave di lettura, ma è completamente aperto a molte interpretazioni, non tenendo a dare alcuna spiegazione o fornire una vera e propria chiusura. Dopo due ore, potremmo sperare per più di una conclusione, in particolare per il personaggio di Samantha.

Take Shelter” è comunque elegantemente girato, in particolare le ampie e lunghe inquadrature dello splendido paesaggio dell'Ohio. Gli alberi e le pianure sembrano così piccoli e solitarie contro il cielo enorme che tutto può ghermire, e non da ultimi, gli stormi di uccelli che volano in formazioni bizzarre e inquietanti, oltre a temporali invisibili all'occhio ma non all' orecchio, ad esclusione di quelli del protagonista. Un grigio ronzio onnipresente si aggiunge alla fin troppo inquietante atmosfera del film, mantenendo il pubblico in apprensione per qualsiasi momento.

Shannon ha una formidabile presenza sullo schermo, incentrata su un viso molto interessante, come abbiamo imparato a conoscere in diversi eccellenti film e serie tv come “Boardwalk Empire”, degli ultimi anni. Qui forse abbondano un sacco di primi piani di troppo, ma Shannon pare proprio indossare l'emozione che Curtis si sente su di sé, senza restituirla con una recitazione sopra le righe. Curtis è un personaggio complesso, in conflitto con se stesso mentre cerca di salvare la propria famiglia. Shannon e Nichols avevano già collaborato insieme prima, in “Shotgun Stories” (2007), il cuore pulsante del film è però la Chastain. E' lei la cartina di tornasole per il contenuto emotivo di ogni scena, come se il cuore di Jessica fosse davero dentro di sè, sia che si preoccupi profondamente per il marito, o che venga irritata da un venditore al mercato. La chimica sullo schermo tra i due protagonisti è credibile, e come in “The Tree of Life” di Malick del quale è stata la splendida protagonista, è attraverso la Chastain che c'è una vera e propria spinta emotiva del film.

Take Shelter” è un buon esempio di cinema di genere miscelato con ambizioni “alte”, dalle ottime prestazioni attoriali e dalle elevate qualità tecniche, anche in questo di sensibilità e respiro molto “malickiane/o”. Lo script non è perfetto, ma è svolto in maniera molto professionale, lasciando che l'intero film sia liberamente interpretato più o meno come vuole dal suo pubblico.

Nel ruolo di Dewart, l'amico e collega di lavoro di Curtis, troviamo un altro eccellente attore molto attivo e rivelatosi negli ultimi anni in diversi ottimi film americani. E anche in tv, essendo anch'egli come Shannon, tra i protagonisti della citata ed eccellente serie gangsteristica prodotta da Martin Scorsese e Mark Wahlberg, “Boardwalk Empire”.

Academy of Science Fiction, Fantasy, and Horror Anno 2012 Nominato al Saturn Award per il Miglior Attore
Michael Shannon
Miglior Attrice Jessica Chastain
Miglior Horror / Thriller Film
Miglior Sceneggiatura Jeff Nichols
Austin Film critics Association Anno 2011 Ha Vinto l'Austin Film Award a Jeff Nichols
Austin Film Critics Award per il Miglior Attore Michael Shannon
Miglior attrice non protagonista Jessica Chastain
Breakthrough Artist Award a Jessica Chastain
Anche per"The Help” (2011), “Texas Killing Filelds -Le Paludi della morte” (2011), “Coriolano” (2011), "The Tree of Life” (2011) e”Il Debito (The Debt)” (2010 / I).
3 ° posto Austin Film Critics Award come Miglior Film Festival di Cannes Anno 2011 Ha Vinto il Gran Premio Settimana della Critica Jeff Nichols
Premio FIPRESCI Dei quindici giorni o registi della Settimana della Critica Jeff Nichols
Premio SACD Miglior Film Jeff Nichols
Central Ohio Film Critics association Anno 2012 Ha Vinto il COFCA Award Actor of the Year Jessica Chastain
Anche per "The Tree of Life” (2011), "Il Debito (The Debt)” (2010 / I), “The Help” (2011), "Coriolano” (2011) e “Texas Killing Fields -Le Paludi della morte” (2011).
Miglior Attore Michael Shannon
2° posto COFCA Award Breakthrough Artist Film Jessica Chastain
Anche per "The Tree of Life” (2011), "Il Debito (The Debt)” (2010 / I), “The Help” (2011), "Coriolano” (2011) e “Texas Killing Fields -Le Paludi della morte” (2011).
Per il genere azione 3 ° posto COFCA Award come Miglior Film Nominato al COFCA Award per la Miglior Sceneggiatura – Originale aJeff Nichols
Chicago Film Critics Association Anno 2011 Ha Vinto il CFCA Award come Miglior Attore aMichael Shannon

Chlotrudis Award Anno 2012 Ha Vinto il Chlotrudis Award come Miglior Attore a
Michael Shannon
Per il corpo del suo lavoro nell'ultimo anno. Nominato al SDFCS Award per la Miglior Fotografia Adam Stone
Satellite Awards Anno 2011 Nominato al Satellite Award come Miglior attore in un film Michael Shannon
Sundance Film Festival Anno 2011 Nominato al Gran Premio della Giuria per Film Drammatico Jeff nichols
Toronto Film Critics Association Awards anno 2011 Ha Vinto il TFCA Award come Miglior Attore Michael Shannon
Miglior attrice non protagonista Jessica Chastain
Vancouver Film Critics Circle Anno 2012 Ha Vinto il Premio VFCC come Miglior attrice non protagonista Jessica Chastain
Anche per “The Help” (2011) e "The Tree of Life” (2011).
Nominato al Premio VFCC come Miglior Attore Michael Shannon
Washington DC Area Film Critics Association Awards Anno 2011 Nominato al WAFCA Award come Miglior Attore Michael Shannon
Zurich Film Festival Anno 2011 Ha Vinto il Golden Eye per il Miglior film internazionale Jeff Nichols

Michael Shannon non ha volutamente letto sulle malattie mentali prima di assumere il ruolo di Curtis, in quanto queste erano qualcosa che il personaggio stesso avrebbe conosciuto poco.
Napoleone Wilson


5 commenti:

  1. Per una volta, sono d'accordo con il Cannibale.
    Una meraviglia.

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  2. Vediamo se siete d'accordo pure su questo, avete visto "Contraband", tra i pochi -come "Take Shelter"- "recuperi" italiani di finitissimastagione...?

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  3. l'ho trovato stupendo! concordo anche con le tue osservazioni critiche, ma nel complesso direi che il partenone se lo merita tutto e ho fatto una correzione ai tag. avrei preferito un finale più marcato e meno aperto, pare tendere al paranormale, oppure ancora a creare ambiguità tra sogno e realtà come ha fatto nel resto del film, durante il quale non un solo indizio estetico poteva farti capire dove ti trovavi, se nel reale o nell'onirico, ma è solo questione di gusti.

    potrei dire molto, in termini extra-filmici, sulla prima parte del film, prima dell'insorgere della patologia in modo così marcato, per via di esperienze personali, che poi sono quelle che mi hanno fatto vedere il film con occhi particolari... lasciamo stare, avrò occasione.

    grazie tantissimo per la fantastica rece, so che c'è anche "del tuo", le esperienze toste di vita (aggettivo che ami, vero?) non ti mancano

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  4. lo sto guardando ora, sono circa a metà, dire che è coinvolgente è dire poco, c'è un senso di inquietudine e paura, che lascia atterriti.

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