giovedì 16 agosto 2012

Timecop - Indagine dal futuro

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L'incontro con Peter Hyams è uno dei più fruttuosi per la carriera dell'attore belga. Timecop infatti con un budget di 27 milioni ne incassa più di cento. Non era andato male neppure il bellissimo Senza tregua di John Woo, ma è qui, con Hyams, che la star viene finalmente proiettata nell'olimpo dell'action della serie A dimenticando i tempi difficili e i budget risicati degli esordi.

Hyams nel suo curriculum aveva diversi cult movie, il politico Capricorn One, 2010 l'anno del contatto, seguito del capolavoro kubrickiano, e il western fantascientifico Atmosfera zero, rivisitazione in chiave futuristica del classico Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinnemann. Van Damme, dal suo canto, doveva farsi perdonare lo scivolone di Accerchiato (Nowhere to Run) di Robert Harmon, il regista di The Hitcher, insuccesso al botteghino e delusione cocente per i fan che vedevano in scena il loro mito senza i famosi calci volanti e le spaccate. Il desiderio di Van Damme di essere preso sul serio e non soltanto di essere uno dei tanti fenomeni da baraccone dell'action di fine millenio non era scemato, ma aveva trovato il giusto compromesso nelle sapienti mani di registi/maestri del genere che non avrebbero più svilito le sue doti, ma anzi le avrebbero sublimato in film non cretini dal tasso testosteronico elevato.

Ecco allora che arriva Timecop, tratto da una misconosciuta serie a fumetti targata Dark horse (Predator, Robocop, Alien), e sarà uno dei risultati più ricordati, a livello qualitativo, della carriera di Van Damme, tanto da spingere la star a ritornare, l'anno dopo, a lavorare con lo stesso regista nel purtroppo mediocre A rischio della vita (Sudden death), fiacca rivisitazione di Die Hard. Certo la sceneggiatura di Timecop parte da un'idea accattivante (arricchirsi con i viaggi nel passato), ma si perde dietro una serie di paradossi non risolti dalla sceneggiatura, eppure il film è una vera e propria bomba a livello spettacolare con un connubio perfetto tra la regia ispirata di Hyams e la forma fisica all'apice di Van Damme.

Certo non si parla di capolavoro e il film è il primo di una lunga lista di pellicole commerciali che porteranno Hyams a depersonalizzarsi con cosacce girate alla bell'è meglio tipo Giorni contati (End of days) con uno Swarzy ai limiti del ridicolo. Fortunatamente qui la mano del regista è ancora validissima e in ambito di cinema pop corn si ha tutto quello che un sano spettacolo richiede: combattimenti e sparatorie girate come Cristo comanda. Il personaggio di Van Damme, poi, ha quelle ombre scure di background (una moglie assassinata in maniera misteriosa) che accrescono il grado di empatia con lo spettatore. Timecop, fortunatamente, ha quelle due o tre battutine ad effetto tipiche del cinema action del periodo, ma non così tante da farlo diventare prodotto demodè a 18 anni dalla sua nascita.

Tra le tante scene degne di nota si può ricordare un'esecuzione negli anni 30, una sparatoria con armi moderne nel selvaggio west e un attacco ai danni di un Van Damme in mutande che facendo la spaccata evita di friggere sotto scariche di correnti elettriche. E' bene poi segnare, per curiosità, la scena dove Gianni Claudio nostro guarda un filmato casalingo di un pic nic con la moglie, ripetendo a memoria le frasi, non per altro perchè la stessa scena è presente quasi identica in Minority Report di Steven Spielberg con Cruise nella stessa situazione. A fare la parte del leone è però Ron Silver, grandissimo villain del cinema americano, scomparso prematuramente per un cancro all'esofago nel 2009, che regala al pubblico la maschera di un senatore corrotto e senza scrupoli, gigioneggiando, impreziosito dal doppiaggio di Ferruccio Amendola, in deliziosa ruota libera. A lui la battuta più bella del film: rivolto a Van Damme Non dovevi fare questo mestiere, ma tentare una carriera a Broodway con i calci volanti che tiri!”.
Keoma



















5 commenti:

  1. Visto anche al cinema, nel lontanissimo natale 1994.Purtroppo non mi entusiasmò. L'ultimo Hyams "vero" per me, a parte il tuo già citato "2010: L'Anno del contatto"(1985)che è molto bello e altrettanto sottovalutato, dicevo l'ultimo film veramente a là Hyams secondo me è stato "Runaway"('84)con Tom Selleck e il bel cattivo interpretato da Gene Simmons. Piuttosto, il figlio di Hyams non mi dispiace. Come già scrissi in una rece anche a suo tempo, "Universal soldier. Regeneration" non mi è dispiaciuto affatto, figuariamoci l'ho trovato il migliore della serie! E mi hanno sbeffeggiato. Figuriamoci poi, come se fosse difficile essere dei mettitori in scena più abili e raffinati di Emmerich! E "Dragon Eyes" mi è piaciuto ancora di più. Adesso ho visto ne ha completato il quarto capitolo, con "Universal Soldier: A New Dimension", mi intriga già, cast da vero guilty pleasure con JCVD, Dolph Lundgren, -ovviamente-, ma anche l'oramai immancabile Scott Adkins.

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  2. Il trailer del nuovo Universal soldier spacca... poi c'è un Van damme cattivo alla Apocalipse now e un sempre troppo sprecato Scott Adkins che si becca un machete sul braccio... A me Timecop cmq non dispiaceva, come non dispiaceva neppure il villipendiato accerchiato, le cose brutte si hanno con Sudden death e streetfighter... A proposito, ti rispondo qui, impossibile mettere sullo stesso piano, pur se divertente, un Fabrizio De Angelis (o un Kim Rossi stuart) con un Van Damme d'annata (ma anche biecamente crepuscolare). E' questa riscoperta dei generi a tutti i costi, che vuole unire Polselli a Bava, Fulci a Batzella, Non si sevizia un paperino a giallo a venezia, Keoma con i wester di Fidani, tanto sempre italiani, di genere, ma che c'entra anche se faccio una torta alla merda magari assomiglia ad una al cioccolato, ma mangiatela voi. E' a degenerazione dei Ghezzi degli anni 90, degli Amarcord pre Nocturno, delle tv private dove tutto era bello anche la merda. a 15 anni ci credevo, ora no, peccato, anche perchè ogni visione, all'epoca, era meravigliosa, ora un, ai tempi amato, Diamanti sporchi di sangue mi sembra immondizia. Però posso sicuramente gustarmi e apprezzare meglio un Milano calibro 9... A proposito Napo, compra l'ultimo Nocturno ci tengo ad un tuo parere sul mio pezzo su Sly.

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  3. Eh se lo trovassi. E' già da circa tre quattro giorni che doveva essere arrivato. Più che volentieri, già avevo visto di cosa trattava questo mese, con il dossier "Rocky e i suoi fratelli'', e m'interessava moltissimo. Nocturno una volta era l'unica rivista di "successo " che pero' non si trovava, almeno in Toscana. Adesso che esce se, e quando pare. Se non il mese dopo per il mese prima. Pulici purtroppo e' odioso e mi teme quindi se può ostacolarmi e calunniarmi svillaneggiarmi lo fa, ma la rivista e' ancora molto buona e soprattutto, utile e preziosa d'informazioni a chi come me e' perennemente assetato di nuove visioni o re-visioni di tutto quello che ancora può essere se c'è, di mancante, difficile, impossibile visione. Sottoscrivo praticamente tutto quel che hai scritto tu che e' come quel che vado dicendo io deriso. Una sola cosa, conosco dai tempi dell'Universita Ghezzi, Pulici nella sua follia di vanaglorie lo ha sbeffeggiato e cercato di ridicolizzarlo già più di una volta. Ghezzi sara' anche insopportabile quando vuole fare il vate poetico dello scriba semicinematografico, semiotico-criptico, ma ricorderei al simpaticissimo Pulici che Ghezzi per dirna una delle prime come res.le acquisizione materiali cinema per la Rai, nel 1984 fece portare in Italia e doppiare l'allora inedito film tv "Someone is Watching Me" (1978) di Carpenter, trasmesso da Raidue ancora con il titolo di "Procedura ossessiva" e non di "Pericolo in agguato". E dopo poco fu il primo a riscoprire e far trasmettere in Italia "Dark Star". Non so se mi spiego. Pulici a parte fuori corso alla Cattolica, all'epoca dov'era a fare cosa?

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  4. P.S.: Per l'"aspetto fisico"! Ghezzi è stato sbeffeggiato per l'aspetto fisico, Pulici che sbeffeggia qualcuno per l'aspetto fisico! Lui!

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  5. molto interessanti queste cose, e mi fanno venire in mente che col bis-italico siamo fermi da molto tempo. quando volete... farò qualcosa anche io in materia

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