lunedì 22 ottobre 2012

Robydick intervista Amedeo Cassarà, di DBCult film institute

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Da un po' volevo segnalare questa più che benemerita istituzione italiana, quella di DbCult Film Institute. Il loro sito è, come si usa dire, una vera Miniera per esploratori del Cinema. Sono citati anche da wikipedia.

Ho chiesto ad uno dei curatori, Amedeo Cassarà, amico su facebook dove potete contattarlo, se era disponibile per una breve intervista per parlarne, ed eccola qua. Prima però l'istituto ve lo presento con le parole di un articolo scritto da Gordiano Lupi, che ringrazio molto:
Palermo, Agosto 2011. DBCult Film Institute, la fondazione no-profit che archivia il patrimonio cinematografico, è stato inaugurato qualche settimana fa. Il gruppo si prefigge lo scopo di preservare dal decadimento i film “cult”, mantenerne la qualità nel tempo, consentendo la trasmissione futura e la promozione della cultura cinematografica. L’organizzazione descrive se stessa come “l’istituto della memoria cinematografica”. In quaranta anni di lavoro ed in collaborazione con altre fondazioni e collezionisti privati, ha recuperato film di culto in diversi formati. Inoltre, è stato realizzato un archivio che raccoglie le pubblicazioni relative ai film (libri, riviste specializzate, cineromanzi, brochure, poster, foto di scena, fumetti cinematografici, colonne sonore e così via). DBCult Film Institute è gestito da studiosi di cinema, scrittori e persone che lavorano all'interno dell'industria cinematografica. La cineteca dispone di una vasta banca dati che fornisce informazioni relative alle produzioni, pubblicazioni e articoli di stampa, focalizzando l’interesse sul “cinema di genere”.  I dirigenti del Gruppo promuovono regolarmente attività museali e mostre pubbliche, allo scopo di comunicare la cultura cinematografica e favorirne la diffusione.

Ecco l'intervista:

Robydick: Ciao Amedeo, va bene se ci diamo del Tu come si usa nel web? Grazie anzitutto per aver accettato questa intervista e comincio con una piccola domanda, per presentarti a tutti: qual'è il tuo ruolo nel "DBCult Film Institute"?

Amedeo: Salve, Roberto. Grazie a te dell'invito. Sono uno dei due archivisti e web-databaser della Fondazione. Curo la conservazione e l'uso dei materiali in archivio, e realizzo materialmente le pagine sul nostro sito web.

Robydick: Di chi è stata l'idea e come si sostiene l'istituto? Non penso che quel po' di pubblicità sul sito basti a pagare tanto lavoro... tra l'altro mi pare non commercializzate i film che archiviate.

Amedeo: Più che un'idea è stata una necessità derivata dalla passione comune di un folto gruppo di cinefili, appassionati di "cinema di genere". Non c'è nessuna finalità commerciale. L'istituto si sostiene grazie alla disponibilità dei propri membri, ed al loro mecenatismo. Questo riguarda ogni modulo della fondazione (sede, sito web, eventi). Come dici tu, il lavoro è tanto. Ma penso che in ogni lavoro, basato sulla comunicazione e sulla condivisione, occorra tanto pathos. "E' il miglior lavoro del mondo" mi hai detto tempo fa. Beh, lo è!

Robydick: Hai ragione, e ribadisco l'affermazione, frutto di stima insieme a un po' d'invidia. Il sito mostra una quantità di opere impressionante e non solo di cinema. Sono tutte definibili, come dici te e spesso anche noi nel nostro blog, "di genere"? Mi spiego meglio: quello che vorrei ci spiegassi è il criterio col quale stabilite che una determinata opera è un Cult che DBCult deve menzionare. Sono sicuro che non c'è una "ricettina" per il criterio, considera questa una domanda ad ampio spettro.

Amedeo: Sai bene che non esiste un protocollo per eleggere una pellicola a film di "culto" o "di genere"... et similia. Esistono degli elementi che ne regolano però l'appartenenza. Principalmente i media e la comunità della Rete. Queste risorse, più sono attendibili, e più canalizzano le influenze e i gusti. Personalmente credo che ogni individuo che ama il cinema di genere tende a costruirsi dei gusti propri, esplorando liberamente e dove gli pare. Ma esiste una collettività mondiale, accomunata dalle medesime tendenze cinefile, che tende ad aggregarsi e condividere. La Rete ne è la dimostrazione. Ebbene, la conoscenza delle propensioni, orientamenti e direzioni del gusto collettivo ci aiuta a costruire un database quanto più confacente allo stesso. Ovviamente, la collegialità nei criteri di scelta e nel metodo è centrale.

Robydick: Io scrivo solo recensioni. Guardo i film e ne parlo insomma. Per me voi siete essenzialmente una fonte di idee e quindi il vostro archiviare mi è già di grande aiuto. Vuoi farci una sintesi delle vostre altre attività? Organizzate rassegne? Mettete in qualche modo il vostro materiale a disposizione di privati o enti? Raccontaci a ruota libera, se vuoi anche qualche esperienza significativa. Penso che alla fine il contatto fisico con altri appassionati sia per voi importante, appagante nel senso buono del termine.

Amedeo: Le nostre attività sono quelle di ogni altra fondazione. C'è in qualche modo bisogno di codificare il Cinema di Genere, custodirlo, divulgarlo. Organizziamo delle proiezioni e delle mostre, compatibilmente con le nostre possibilità. Rendiamo disponibili i materiali che custodiamo, purché rivolti a progetti seri. Gli aspetti legali ed amministrativi vengono curati dettagliatamente. Non c'è nessun intento lucrativo. Aneddoti ? Beh, diversi ! In più occasioni abbiamo ricevuto in donazione materiali (poster, pellicole...) da privati o alte associazioni. Invece, è stata molto gratificante la collaborazione fornita all'Università di Reims circa una mostra sui cineromanzi.

Robydick: Mi auguro che la rete possa permettervi di estendere geograficamente le vostre iniziative. Lo dico per interesse personale: non ne ho mai visto uno a Milano di evento curato da voi, purtroppo... Ti ringrazio per questa breve intervista e ti saluto, con un'ultima domanda. Sulla base della tua esperienza, quali autori, generi, anche film in particolare se vuoi farci qualche esempio, diventeranno col tempo dei Cult degni di DBCult?

Amedeo: Dagli anni '60 e '70 in poi nasce una sorta di movimento composto da fan, giornalisti, studiosi, che attraverso riviste e pubblicazioni di ogni tipo, cominciano ad occuparsi del cinema che decenni dopo sarà rivalutato diventando oggetto di culto. Penso, ad esempio, a pubblicazioni come la francese Midi – Minuit Fantastique, la spagnola Terror Fantastic, la tedesca Vampir, oggi documenti pionieristici nell'ambito del Cinema di Genere. Questi "semi editoriali" si sono sviluppati, ancora dopo, con fanzine e riviste come Cine-Zine-Zone, Monster Bis e l'italiana Amarcord, solo per citarne alcune, canalizzando lo studio del cinema che amiamo. E' stato fatto un lavoro "archeologico", in chiave rivalutativa, per i film Hammer, per i "generi" italiani, il fantastico spagnolo e tedesco, il sexy scandinavo, la fantascienza giapponese, l'exploitation e fantastico d'oltreoceano... Questo tipo di ricerca va, a mio giudizio, continuata e promossa. Rispondo alla tua domanda. Il cinema a cui sarà ridato valore in prospettiva, cosa in cui si stenta ancora oggi, sarà, in ambito italiano, quello striato di Giallo partendo dagli anni '30 fino ai '60, ancora misconosciuto. L'erotico spagnolo, ed il cinema iberico in generale. Ma soprattutto il fantastico messicano e del Sud America.


L'intervista finisce qua, non ci siamo dilungati. Il resto lo trovate, in fatti concreti, navigando nel loro sterminato sito. Altro troverete presto da queste parti, grazie ai loro consigli.
In questo paese che ci inonda di pessime notizie trovo sia bello parlare di qualcosa di positivo e appassionato.

Robydick e Amedeo Cassarà


6 commenti:

  1. mi ha detto che sono cugini in seconda

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  2. Cazz...!! Fagli tutti i miei i miei sentitissimi sentimenti di approvazione e ammirazione, per uno dei più capaci poliziotti e massimi eroi abbandonati nel momento del maggior bisogno dalle istituzioni, della Mobile di Palermo. Perito il 6 di agosto del 1985 me lo ricordo bene quel giorno, assieme all'agente Roberto Antiochia sotto le centinaia di colpi dei kalashnikov mandati da Riina, Provenzano, Bernardo Brusca, Michele Greco, e Franceso "Piddu" Madonia.

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  3. caspita, che personaggio importante!
    gli ho scritto ora su facebook. se non scrive lui direttamente qua ti riporto io eventuali sue risposte.

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  4. "Grazie ad entrambi. Palermo è molto diversa oggi, anche se molto va ancora fatto. L'unica maniera di onorare la memoria di Ninni, ma anche di tutti gli altri, è dare il buon esempio civico ogni giorno. Cosa che, in gran parte, la gente già fa."
    Amedeo Cassarà

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