sabato 16 febbraio 2013

A Good Day to Die Hard - Die Hard, Un buon giorno per morire

6

Da wiki:
È il quinto capitolo della saga che vede protagonista Bruce Willis nei panni del poliziotto John McClane; la serie cinematografica è iniziata con Trappola di cristallo (1988), e proseguita con 58 minuti per morire - Die Harder (1990), Die Hard - Duri a morire (1995) e Die Hard - Vivere o morire (2007).
Trama: John McClane parte per la Russia per tirare fuori di prigione il figlio ma le autorità locali sono ben poco disponibili al dialogo. Durante il suo soggiorno a Mosca, scopre che dietro l'arresto del figlio si nasconde un piano terroristico.

Chi scrive apprezza molto Bruce Willis, come attore sia d'azione che non, ma qua naviga in terra per ora inesplorata, lo dico per onestà. Non posso quindi fornire alcun raffronto di merito coi 4 precedenti la serie. Forse però in quest'ottica posso giudicare al netto di ogni pre-giudizio, leggete se volete in questo senso.

In breve: gran bel film! Mi sono divertito in sala a vederlo, ha rispettato le aspettative, che erano voglia di vedere casino, accartocciamenti di macchine, ammazzamenti e botte assortiti. Risultato quindi conseguito. Se ci aggiungiamo anche un po' di battute "alla cazzo" per le quali ridi della grassaggine, e qualche bella topa che non guasta, ci siamo proprio in pieno. Quindi film consigliato.


L'eroe americano duro e invincibile in terra russa, anche se ormai sconsacrata dal comunismo e ormai votata alla dittatura capitalista, è sempre d'effetto. I russi da combattere sono veramente quanto di più bastardo non si può immaginare, gente che ha speculato sulla tragedia di Chernobil, non so se mi spiego... Pronti via, dopo breve preambolo, un lungo inseguimento in pieno centro a Mosca, con un blindato "terminator" che nell'inseguire un furgone fa un disastro pazzesco di macchine e uomini. Preda ancora dal gasamento (immagini e suoni in HD sono fondamentali) entri in un intrigo a doppio gioco carpiato e ripetuto che si risolverà solo nel finale, e anche in questo il film si fa apprezzare.
Ci sono delle sorprendenti pause riflessive, del padre manchevole che vuole scusarsi col figlio, piccole battute, talmente lente che rimani interdetto, ma sono brevi, quasi degli stacchi per riprendere il fiato. Quando poi riparte, l'emozione è notevole, pur restando in quella strana "quarta dimensione" dove nemmeno per un istante temi per la vita dei protagonisti.

"Non mi crescerà mica un terzo braccio?" chiede McClane Sr. al figlio dopo un bagno in una vasca piena d'acqua forse radioattiva. Risposta: "Al massimo perderai un po' di capelli", detta ad uno praticamente calvo. Basti come esempio.
Buon divertimento.
Robydick


6 commenti:

  1. Bruce Willis è una garanzia - non delude mai - al di là di come poi verrà realizzato il film. Condivido il tuo approccio, che avrò anch'io andandolo a vedere.

    RispondiElimina
  2. Giova', secondo me appunto, come bene hai colto, non si possono guardare tutti i film, di tutti i generi, con lo stesso metro di giudizio.

    RispondiElimina
  3. A parte il capostipite, "Die Hard-Duri a morire"(1995) di John McTiernan era splendido, e l'ultimo titolo di un regista eccellente poi persosi, he meritava di tenere la sua firma dall'inizio alla fine. Il terzo di Wiseman non era male ma troppa CGI e incidenti al di la' di ogni credibilita' e leggi della fisica, oltre che culminazioni stucchevoli e un cattivo non proprio all'altezza, soprattutto se paragonato ai precedenti come Hans Gruber e Simon
    Gruber/Jeremy Irons, e William Sanderson - Franco Nero del secondo caciarone ma stupenderrimo in
    diversipunti, "Die Hard- 58 minuti per morire"('90) di Renny Harlin. Questo lo voglio vedere mandamelo Roby
    che il file non si trovava, seppur con tutta la quantita' di bellezza femminile che mi hai detto vi e' contenuta non e' tanto il film piu' adatto che possa vedere in questo momento.
    P.S: Pensavo che la definizione che ne hai utilizzato nella rece non potesse venire piu' utilizzata in questo blog.

    RispondiElimina
  4. Il quarto di Wiseman del 2007, ovviamente.

    RispondiElimina
  5. che ti mando Napoleone, il cinema intero? :D
    vacci pure tranquillo, bone son bone, ma sempre vestite...

    non ho capito qual'è la definizione che "non potesse venire più...", ho mai messo freni alle rece? non ricordo, ma poi cosa avrei scritto di scandaloso?

    RispondiElimina