domenica 24 febbraio 2013

Zero Dark Thirty

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Dispiace constatare che la regista di K-19: The Widowmaker e Point Break abbia potuto realizzare un film così brutto. Forse un po' meno sciovinismo e perbenismo americanista la prossima volta potrebbe esserle d'aiuto. La cosa più sbalorditiva è stata leggere le recensioni che i critici italiani hanno scritto tessendone le lodi. Tutti, tranne uno, solo in mezzo ad un oceano di colleghi, intimiditi probabilmente dalla prima donna ad aver vinto un Oscar per la miglior regia (The Hurt Locker):
«Crudo, interminabile dramma, tratto da un’arcinota storia vera, la cattura di Bin Laden, decorato con cinque esagerate nomination. Un film rimpinzato nella prima, di atroci torture, esibite con sadico realismo, e nella seconda incentrato su un’estenuante caccia all’uomo. In piena notte e in pienissimo buio. Così non si vede niente e si capisce ancora meno». (Massimo Bertarelli, il Giornale, 07 febbraio 2013).

Possiamo dividere la trama in tre parti. Il film comincia con un bel catalogo di torture che si conclude con una scena in cui dalla Tv si vede Obama negare che ci siano. Il messaggio di Kathryn Bigelow sembrerebbe che quando ce vo', ce vo'; da qui l'infelice idea di dare ai protagonisti il ruolo dei torturatori… Non aiuta tantissimo a renderceli simpatici, l'identificazione rischia più volte di andare alle vittime di quelle violenze. Giusto perché esistono cose tipo … i "Diritti Inalienabili”, come quello di avere una assistenza legale, di non essere costretti a lasciare dichiarazioni sotto tortura, rispettare la dignità umana, eccetera. Va benissimo rappresentare i fatti, ci mancherebbe. Il problema è quale ruolo assegni in questa realtà ai tuoi protagonisti. 

Oltre a questo i personaggi sono decisamente piatti. Tralasciando l'orribile imprinting con cui ce li propongono – che magari ad un neocons piace – comunque non si riesce proprio a dargli un minimo di spessore. Così arriviamo alla seconda parte, quella più noiosa. Tanto più che la trama è esageratamente lenta. E' la fase delle indagini, che porta a scoprire il nascondiglio di Bin Laden.

La parte finale si svolge in piena notte. Finalmente scovano lo Sceicco del terrore e lo uccidono, ed è fatta molto meglio. La ricostruzione è ottima, quasi sveglia lo spettatore dal torpore nel quale era caduto durante il resto del film. Qui il realismo contamina anche la fotografia, infatti - come fa notare il Bertarelli - non si vede una mazza ferrata.

Se lo scopo della regista era quello di fare un film in stile documentaristico ci sembra che abbia allungato il brodo un po' troppo; se invece voleva fare un film storico e di spionaggio – visto che la protagonista Maya (Jessica Chastain) lavora per la CIA – mancano diversi elementi importanti, come la suspense. Infine, se la regista ha voluto dare un messaggio femminista, con due donne come Maya e Jessica (Jennifer Ehle) con ruoli importanti di comando, c'è da rabbrividire; dal film si può evincere grosso modo il messaggio seguente: “Vedete? Le donne americane sono pienamente integrate. Infatti accettano la tortura come mezzo per proteggere il paese, al pari dei maschi … Non senza prima addolorarsi alla vista di pinze e fibbie, s'intende”.

Come film di propaganda (involontariamente) antiamericana invece, non è male.

Voto: 2 stelle.

Giovanni Pili


27 commenti:

  1. io penso esattamente il contrario, l'ho trovato un film bellissimo con una regia strepitosa! de gustibus...

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    1. La regista è brava. Forse il tentativo di fare un misto tra fiction e documentario non le è riuscito bene. La ricostruzione finale in compenso non è malaccio.

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  2. sono totalmente in disaccordo con quanto scritto, per me è uno dei film più belli e importanti dell'anno. mi fa poi sorridere constare che alcuni dei punti mossi a sfavore, per me sono invece punti a favore.

    aggiungo inoltre che di solito uso i pareri di bertarelli a mo di conferma, e fin'ora sono quasi sempre andato bene. se per lui sono brutti per me sono assolutamente da vedere... cioè parliamo di uno che ha stroncato fellini e bergman e che cerca di convincere i lettori che i film d'autore sono solo robetta noiosa e da intellettuali di sinistra.

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    1. Massima stima per Fellini e Bergman... ma anche per Bigelow. Solo che non è obbligatorio farsi piacere tutti i loro film per riconoscerne il valore. Mi farebbe piacere comunque approfondire sui punti a favore/sfavore.

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    2. parlo da fan e quindi da un lato non vedo l'ora di vederlo,mentre da un'altra non credo per nulla alle verità stelle e strisce.
      Sicuramente mi aspetto come spettatore un film con una grande regia

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    3. Non credo di essere proprio un fan, però riconosco che la Bigelow è una brava regista. Questo film, secondo me, non le rende giustizia. Riguardo le "verità" stelle e strisce, ci tengo a precisare che non condivido le teorie di complotto; cosa che mi ha anche predisposto positivamente nel guardare questo film. Ma non c'è niente da fare... non mi ha convinto per niente. Per favore, se hai tempo, quando lo vedi, passa da queste parti, così ci fai sapere che impressione ti ha fatto.

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    4. partendo dal presupposto che essendo un film di fiction non si può pretendere una storia fedelissima, a me sono molto piaciuti sia l'approccio semi-documentaristico, sia il non avere dei protagonisti necessariamente simpatici o eroici, sia i cambi di tono tra le varie parti del racconto (mi è piaciuta la stasi delle indagini) e soprattutto mi è piaciuta la parte dove non si vede una mazza. in particolare ho adorato il contrasto tra le due parti del racconto (le indagini e l'assalto), poiché c'è un decisivo cambio di stile che porta nella seconda ad usare linguaggi che vanno dal documentaristico (o meglio "alla real tv") e pezzi che mi hanno ricordato i videogiochi in FPS.
      per quanto riguarda le torture non vedo perché la bigelow non avrebbe dovuto inserirle visto che ci sono state e la pellicola è basata su fatti reali. allo stesso modo, proprio perché ci sono state e sono state accettate dai veri personaggi, non vedo perché i personaggi del film avrebbero dovuto agire diversamente ed elevarsi a eroi senza macchia. la mancanza di suspense poi credo sia stata voluta nonché necessaria, poiché in fondo chi va a vedere un film sulla cattura di bin laden sa di partenza come andrà a finire, quindi inserire elementi di suspense sarebbe stato superfluo nonché pura pornografia emotiva.
      - se per andare da A a B i protagonisti ci mettono più di quanto desidereresti, questo significa che il film è pornografico (Umberto Eco) -

      tornando a bertarelli sono d'accordo che non è obbligatorio farsi piacere i film, di chiunque essi siano, ma basta andare a leggere il coccodrillo riservato a bergman e antonioni che il "critico" vomitò, per capire chi è costui. ma comunque stiamo parlando di uno che nei "1000 film da evitare" - suo libro - inserisce titoli come: Il grande dittatore, Arancia Meccanica, Taxi Driver, L'Esorcista e Quarto Potere.

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    5. si vede che lui il mestiere di critico cinematografico lo prende letteralmente: Critica il Cinema,ora leggendo i titoli dei film da evitare, o è uno di quelli che giocano a fare gli intellettuali popolani e scomodi,tipica e tristissima figura dei destrosi,oppure ha grossa crisi e allora pregheremo Quelo affinchè lo salvi eh!

      Certo,Giovanni quando guarderò il film ne scriverò ...ti farò sapere che ne penso

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    6. Vabbé ragazzi, ci mancherebbe.... le torture se ci sono vanno messe... ma si è visto di meglio. Poi il torturatore che offre la colazione al bar alla sua vittima mi è sembrata una stronzata.

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  3. Sono abbastanza d'accordo con Giovanni, anche a me ha lasciato molto perplesso. Poi quando partiamo dal presupposto, come per "United 93", che seppur la fattura possa essere molto efficace e professionale alla fine avvalla comunque una "verità" che è probabilmente una colossale montatura, o addirittura con alcunchè di avvenuto...E alle volte non bisogna temere di potersi trovare persino d'accordo con un sedicente "critico" cinematografico di Libero o de Il Giornale (anche se il solo fatto già di scriverci non depone certo a loro favore),in quanto purtroppo seppur da loro fatto il più delle volte per meri scopi di oppurtunistica posizione politica e non reale sentire,c'è un tale conformismo soffocante nei giornali d'"informazione"dei nuovi "politburo" di sedicente "centro-sinistra"(Il Fatto escluso), che se vuoi leggere chi giustamente spara a pallettoni contro ad esempio e obbligatoriamente Benigni,Moretti, Bertolucciola,Comencini-Buy-Archibugi e bùì vari di "sinistra"finto-intellettualoide da salotto radical-chic, devi trovarlo proprio su quelle altrimenti indecenti pagine.

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    1. Sì, ho trovato il conformismo dei critici nei confronti di questo film decisamente radical-chic. Trovando divertente il fatto che Bertarelli, scrivendo per quella schifezza di giornale, avrebbe avuto ottimi motivi per tessere le lodi di un film del genere, ho ben pensato di riportarne la recensione.

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    2. Ragazzi, come dice Cerusico in un grande momento de "Le Cinque giornate", "E mo' basta...". De parla' de sto' Bertarelli invece che de parla' der firme, come era all'inizio. Che se poi e' vera quella cosa riportata dei "film da evitare" da egli compilata, e' folgorante solamente che e' un illustre cretino. Ma poi chi lo legge davvero un libro del "critico cinematografico" de Il Giornale...?? Regaliamone una copia a Veltrone e a smacchiatore di giaguari.

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    3. Del resto a furia di parlar male prima o poi ci si azzecca...

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  4. Per me l'unico film che finora ha saputo raccontare senza retorica il dramma dell'11 settembre è stato la 25°ora, in cui veniva sfiorato appena, decisamente a caldo, con immagini e musica dal pathos difficilmente dimenticabile. Questo film l'ho trovato ben fatto, forse meno retorico di quel che leggo nella recensione, che però ha azzeccato in pieno l'abbiocco centrale da cui per due volte sono stato svegliato col fragore del tritolo. Finale registicamente buono ma non perfetto, a mio avviso. Le Immagini che mi sono piaciute di più: gli elicotteri in volo notturno sulle montagne. Lei la trovo brava.

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  5. Nessuno ha ancora citato "Seal Team Six" di John Stockwell, sulla medesima operazione e distribuito anche nei cinema italiani pochi mesi fa, invero con ben scarso successo e visibilita'. Per Roberto: d'accordo su "La 25a ora", forse il film migliore di un regista che altrimenti non mi ha mai entusiasmato. E Jessica Chastain e' sempre splendida in tutto e per tutto ovunque la metti. E' solamente auspicabile che pure lei per il portafoglio non cominci a prendere parte alle insulse e irritanti commediacce americane che si fanno oggi

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  6. Seal Team Six da vedere. ok, la 25° ora è molto bello, ma con questo non c'entra nulla se non per il punto di partenza, film diversissimo.
    d'accordo anch'io con Giovanni e con Paolo, anche se all'inizio mi stava entusiasmando poi... diciamo che forse l'ade è un giudizio troppo severo, anche se cercare di far passare per vere delle ipotesi, o perlomeno roba per nulla documentabile se non da una sola fonte, è una "colpa" affatto trascurabile anche se, diciamolo, con Obama ancora presidente, santo osannato è quasi infallibile, difficile pretendere di più.
    visto però come semplice film d'azione ha qualità notevoli.

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  7. Comunque "la 25^ora" è un capolavoro. Distante anni luce da questo film.

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    1. sono d'accordo, l'ho citato solo come esempio di film americano che è riuscito ad evitare la retorica sfiorando appena la tragedia. Fra l'altro ha il merito di mostrare l'ambiente dei broker nell'intervallo fra il crollo delle torri e quello della Lehman.

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    2. Mi hai fatto venire voglia di rivederlo!

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  8. Se non altro il film della Bigelow mostra Bin Laden ucciso a sangue freddo senza neanche che abbia potuto imbastire la minima difesa, e poi finito già a terra ripetutamente, il che non è esattamente e a differenza di quanto mostrato nel citato "Seal Team Six" come la "versione ufficiale" di partenza della missione "Lancia di Odino", che se Osama si fosse arreso l'ordine era di riuscire a prenderlo vivo. Di lampante esecuzione si sarebbe trattato, e che come sappiamo da recente decreto presidenziale di Obama per quanto riguarda le missioni "Search and Destroy" con i droni, soltanto il Presidente -giustamente, così se ne assume interamente e solamente lui la responsabilità- può autorizzare e ordinare.
    Giovanni della Bigelow il film migliore da citare "Point Break" bellssimo a parte, non è certo però "K-19-The Widowmaker" del 2002, il quale fu quasi unanimemente recepito come un film fiacco e abbastanza dimenticabile tra i suoi meno riusciti in assoluto assieme a "Il Mistero dell'acqua"('99), e soprattutto se considerato dalla regista per i quali si può citare dei grandissimi titoli ad inizio carriera come "The Loveless"('82) e "Near Dark-Il Buio si avvicina"('87), con la splendida funerea, marziale colonna sonora dei Tangerine Dream, e ovviamente, "Strange Days"(1996)nella fase più matura e compiuta.

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    1. napoleone,pensa un po' che invece io adoro sia K 19 che mistero dell'acqua,suo ottimo intervento in territori diversi del solito

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    2. Bella anche l'interpretazione di Harrison Ford... con tutti i soldi che hanno speso per ingaggiarlo poi!

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  9. Riguardo l'assassinio di Bin Laden, se da un lato si vede chiaramente nel film che è stata una operazione da gangster (persino Echmann ebbe un processo), dall'altro tutta l'impostazione invita lo spettatore ad accettarlo come atto dovuto per la lotta contro il "male"; così come nel caso delle torture.

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  10. EICHMANN, scusa/mi. Hackman faceva "Il Braccio violento della legge".

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    1. Da quando che l'ho corretto... anche se manca una "i".

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