sabato 28 novembre 2009

Voci nel tempo

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Quattro stagioni e quattro fasi della vita, illustrate nel corso di 5 giornate, in Stile Piavoli.
In Primavera l'infanzia e la pre-adolescenza, poi l'adolescenza e la gioventù coi suoi primi amori. In Estate il matrimonio, la festa, la nascita di una famiglia. L'Autunno l'epilogo, le rughe che avanzano, la vecchiaia e la malattia. L'inverno è embrione della nuova gioventù e l'infante smorza con l'anziano su un laghetto ghiacciato in un paesaggio candido.

Immagini e suoni reali magistralmente riprodotti. Un quadro.
Interamente girato a Castellaro (MN), paesino rurale che ha fornito paesaggio ed attori dei quali ci si potrà solo stupire anche perché non si limitano, in alcuni casi, ad essere sé stessi. Anche il parlare degli uomini è suono di fondo, le parole non sono praticamente mai intellegibili e non servono. Le metafore sono semplici, i gesti e la natura parlano da soli, tutto è estremamente facile e comprensibile da chiunque eppure non è banale, né retorico.

Realismo totale con rare musiche di fondo, ad eccezione delle scene con balli e danze. In una di queste ho provato la Sindrome di Stendhal.
Al termine del banchetto del matrimonio, estate, sole calante, solo gli anziani sono rimasti alla trattoria a mangiare e bere all'aperto. C'è un "valzerino" popolare bellissimo, molti volti di chi è seduto diventano ritratti, due coppie ballano quella musica serena, dietro di loro per sfondo delle spighe altissime di granoturco.
Certe scene non si possono spiegare, bisogna solo vederle. La sensibilità di Piavoli è unica.

Su tutte le stagioni della natura e della vita impera sempre la presenza dell'anziano, un filo rosso a volte solo percepibile, segno di continuità. Ho percepito la netta sensazione dell'amore di Piavoli per ogni fase della vita umana: ogni momento ha un suo perché, ogni vita un suo ruolo.

Adoro questo "sconosciuto" regista.
Tra quelli che conosco Piavoli è il più simile ad un pittore. Solo Olmi gli è paragonabile in questo aspetto.
Questo film è meraviglioso, come tutti quelli che ha fatto.

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