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mercoledì 5 luglio 2023

Manhunt

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Prima ha difeso senza scrupoli la Tenjin Pharmaceutical, azienda giapponese, poi lo stesso avvocato, cinese, si ritrova ad essere dalla stessa perseguitato. E' a conoscenza di troppe cose e, come nella malavita, una volta che ci entri in certi "giri" non ne esci più e lui proprio questo voleva, andare via persino in altro continente.


sabato 27 aprile 2013

Wai dor lei ah yut ho - Dream Home

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Di fronte a un talento manifesto come quello di Ho-Cheung Pang, regista di Hong Kong qui da noi pressoché sconosciuto, rimosso e rigorosamente non distribuito, persino le nostre più integerrime punte di diamante si sentirebbero piccole e inutili. È talmente bravo, il nostro, che non soltanto costituisce una ventata di freschezza in un cinema di genere spesso omologato (sempre che abbia ancora senso utilizzare questo termine per riferirsi alla post-modernità), ma riesce addirittura, seppur indirettamente, a mostrare la sostanziale incomunicabilità tra la nostra cultura e la sua. O la loro, cioè quella dei tanti musi gialli che sulle coste nostrane sembrano tutti uguali, che al cinema paiono tutti uguali, ma che in realtà, se messi alla prova, stupiscono per l'innovazione delle loro pellicole, per il vigore delle loro idee, per la riforma radicale che in qualche modo riescono a comunicare attraverso un atteggiamento estetico come minimo particolarissimo.

Ciò che colpisce di questo cinema è innanzitutto la capacità di estremizzare ogni fronzolo della rappresentazione, di trasmutare la regolarità in eccesso barocco, di ricalcare quanto altrimenti sarebbe stato comprensibile anche senza ulteriori sottolineature: ciononostante la perfezione registica di questo Dream Home (da non confondersi con il quasi omonimo Dream House di Jim Sheridan) è talmente sofisticata da permettersi l'ingresso a pieno merito nell'empireo dei magnifici, così dettagliata sotto il profilo concettuale da trasformare una pellicola in buona sostanza fastosa e ridondante in una perla regolarissima e ben intagliata. Merito di questo mestierante, che tra l'altro ha all'attivo diversi titoli romance, tra cui Love in a Puff (2010) e Love in the Buff (2012), nonché alcune dark comedy come Exodus (2007) e Vulgaria (2012), è forse l'aver saputo inscenare una riflessione lucidissima, e proprio per questo inquietante, sulla crisi finanziaria che ha messo in ginocchio l'intera economia mondiale.

La protagonista è infatti Cheng-Lai Sheung (Josie Ho), bella come una bambola di porcellana e troppo perfettina per essere normale, che senza mai perdere la calma, né scompigliarsi l'ordinata pettinatura, vende ambigui prodotti finanziari per telefono. Viene da una famiglia difficile, è cresciuta in un brutto quartiere malfamato prima che venisse sfrattata da alcune grandi aziende edilizie interessate ad abbattere il rione per costruirci degli eleganti complessi residenziali. Ha però un grande sogno, che accarezza giorno per giorno, nutrendolo con le più astruse aspettative e trasformandolo, forse senza nemmeno averne coscienza, in un'ossessione emotiva e affettiva a cui è impossibile resistere: comprare uno spazioso (e costosissimo) appartamento con vista mare, esattamente ciò che da bambina aveva promesso prima al nonno, poi alla madre, ma che purtroppo morirono prima che la ragazza potesse anche solo cominciare a risparmiare il denaro necessario. Lai è però decisissima, e niente le farà cambiare idea, nemmeno quando gli anziani proprietari di uno stupendo appartamento su Victoria Harbour decidono di rompere l'accordo siglato con la donna e di non vendere più. Quella stessa notte, però, Lai penetra in un grattacielo del centro, massacrando undici persone apparentemente senza motivo... 

Dream Home si divide in due grandi poli, costantemente correlati l'uno all'altro, e che anzi si intersecano in numerosi momenti, lasciando dapprima basito lo spettatore, ma finendo quindi per comporre un puzzle del grottesco assolutamente coerente e, perché no, persino profondo. Da un lato, seguiamo la quotidianità di questa giovane donna, il suo passato, i problemi di tutti i giorni, il rapporto sentimentale con un uomo ammogliato che la utilizza soltanto come un materasso d'albergo alla fine del lavoro. Dall'altro, in ordine cronologico sfasato, fatto di pezzi che si incastrano in efficacissime prolessi, di continui ribaltamenti di prospettiva, la vita notturna di Lai, che vestita di tuta, cappello e “attrezzi da lavoro”, seleziona le proprie vittime, e le massacra seguendo gli estri più fantasiosi e malati a cui Ho-Cheung Pang è riuscito a pensare: il custode viene strangolato con una fascetta, e nel tentativo di rimuoverla con un taglierino si squarcia da solo la carotide. Allora è la volta di una donna incinta, sbattuta a terra e costretta ad abortire, e soffocata da un sacchetto di plastica a cui viene succhiata l'aria per mezzo di una aspirapolvere. A una prostituta viene fracassata la testa contro un cesso, a uno spacciatore vengono estratte le budella, segate le dita, piantato un proiettile in bocca. Un suo amico viene sventrato a coltellate, castrato e il pene reciso gettato accanto all'amante, che subito dopo è impalata con una doga di un letto, e così via. Si potrebbe andare avanti ancora, ma si priverebbe il fruitore del piacere della pellicola, che per l'intero suo minutaggio riesce a stupire, a sfrangiarsi in mille gradazioni, a insaporirsi con le forme di una violenza capace di disturbare, divertire, ma anche e soprattutto di far riflettere su ciò che è ormai la società. E per quanto questo geniale mestierante hongkonghese non si faccia mancare nulla, mostrando, esibendo, rimarcando con tutta la verve creativa possibile immaginabile, il suo film non è mai un eccesso di cattivo gusto; e persino quando potrebbe esserlo (il ragazzetto sbudellato che si fuma una canna prima di morire, guardando ormai tranquillo le proprie intestina sparpagliate), il bravo Ho-Cheung Pang costruisce comunque un'opera efficace e bisognosa forse di più letture e interpretazioni. In una società incerta, fatta di capitalismo finanziario, spostamenti di denaro e crisi striscianti, ciò che resta all'individuo è forse e soltanto la normalizzazione della follia, l'unico elemento capace di dare un senso a ciò che ormai dipende per intero dai flussi di mercato.

Marco Marchetti







venerdì 5 aprile 2013

The Big Boss (Aka: Fists of Fury) - Il Furore della Cina colpisce ancora

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«KARATE KUNG-FU! La nuova eccitante azione dello schermo ti darà il più grande calcio della tua vita!»
«Tutti gli arti del suo corpo sono un'arma letale!»
«Un film tanto atteso ... ... IN ARRIVO!»
«KARATE / KUNG-FU! Le sensazionali arti marziali orientali offrono ora all'America l'azione che stava aspettando!»
Frasi di lancio originali del film

Cheng Chao-an/Bruce Lee : «Basta tieniti lontano. Stai indietro. Non e' la tua battaglia.»
Cheng Chao-an : «Colpiscilo e ti uccido adesso.»
Hsiu Chen/James Tien : «Perché Cheng, sei un combattente abbastanza buono.»
Cheng Chao-an : «Alcuni trucchi casalinghi. Sai che ho fatto una promessa. Mai combattere di nuovo.»
Cheng Chao-an : «Va bene! Aspetta! Ora è fuori di qui, ti avverto. Quei bastardi non vi possono spingere a picchiarvi in giro. Se vuoi combattere, ti porterò via.»
Figlio di Mi [Hsiao Chiùn]/Tony Liu: «Mi è venuta un'idea che potresti curiosare in giro.Mio padre ti ha detto di farti gli affari tuoi.»
Cheng Chao-an : «Ora so tutta la storia.»
Figlio di Mi: «Senti amico di qui non vai da nessuna parte. Quindi lo sai. E allora? Siete diretti tutti al congelatore.»
Hsiao Mi ["Il Boss"]/Ying-Chieh Han: «Perché mio figlio non è tornato? Vai oltre alla fabbrica e vedi se lo trovi lì. Sbrigati.»

Cheng Chao-an : «Zio, è tutto qui?»
Zio/Chia Ching Tu : «Sì, proprio lì. Questo è il paese, Cheng. Finisce lì a destra. Non c'è molto da vedere qui, nè da fare.»
Prime battute

Dopo alcune delusioni a riguardo di compiti prefissatisi nell'ambito dello spettacolo negli Stati Uniti, soprattutto a causa del razzismo, e anche se nato negli Stati Uniti, Bruce Lee, originario della Cina nato a San Francisco, torna a Hong Kong (dove aveva vissuto dalla tenera età fino ai 18) per cercare di imporre se stesso come una stella del cinema di arti marziali, sull'onda della popolarità travolgente ottenuta nella Cina cantonese grazie alle serie tv "The Green Hornet -Il Calabrone verde" e "Longstreet". Ottenuto così un contratto con gli studi della Golden Harvest, di Raymond Chow, capo degli studios, Chow produce il suo primo film (e in seguito avrebbe prodotto tutti i film di Lee) intitolato"The Big Boss"(mentre venne intitolato per gli Stati Uniti come "Fists of Fury"). Il risultato sarebbe stato un blockbuster commerciale in Cina, che ha generato un grande successo anche negli stessi Stati Uniti. Questo primo film di Lee è infatti davvero una pietra miliare per i suoi film successivi e a venire del genere marzialistico, il quale nonostante la trama un po' debole e la recitazione legnosa dei più, puà vantare delle sequenze di arti marziali che sono di prima categoria, e rendono questo film davvero meritevole di dargli un'occhiata.
Il film è la storia di Chen Chao-An (Lee), un ragazzo di città cinese che si sposta inThailandia con i suoi cugini a lavorare in una fabbrica di ghiaccio. Ha giurato a suo zio (Chia Ching Tu) di non entrare più in liti violente, una traccia che probabilmente egli avuto un passato violento nella città da cui proviene. Durante la prima parte del lavoro di Chen in fabbrica, si verifica un incidente quando un enorme blocco di ghiaccio cade frantumandosi in mille pezzi. Due dei cugini di Chen scoprono una borsa tra i brandelli di ghiaccio, e a causa della scoperta di essa, verranno fatti sparire. Un altro dei cugini di Chen, Hsiu Chen( James Tien), che era un caro amico di Chen, va con un altro parente a casa del boss, ma non ritornerà mai. Come i misteri volgeranno ancora di più all'oscuro e ancora di più,Chen dovrà trovare i motivi per cui i suoi cugini sono scomparsi senza lasciare traccia, un mistero per cui il boss (Yin-Chieh Han) e i suoi soci della fabbrica gli hanno uccisi.

La trama è sostanzialmente stereotipata, il film contiene diversi buchi nella trama che ostacolano il film in molti aspetti, dal momento che il film indugia un pò troppo nel mantenere la sua debole trama tra buoni e cattivi. La trama è debole in quanto il film è illogico riguardo al comportamento dei protagonisti rispetto a tutte queste sparizioni. In quanto emigrati e lavoratori regolari potrebbero andare alla polizia o al consolato cinese in Thailandia e presentare una denuncia, ma il film non fa intraprendere questa strada in modo che la trama non deragli dal punto in cui ha originariamente intenzione di andare.Grazie a questo, la suspense non culmina mai davvero bene, e finisce a volte con non pochi scricchiolii, soprattutto nel finale.

Grazie a questi difetti, il film trova come detto diversi ostacoli nel suo svolgimento, ma sostanzialmente si mantiene vivo grazie a due fattori, la cinematografia e le sequenze di arti marziali. La fotografia del film, che è stata realizzata in Thailandia aiuta molto e dà la giusta credibilità all'ambientazione, infatti, è stato uno dei primi film dell'industria cinematografica hongkonghese ad essere girato in situazioni di vita reale e non su un set all'interno di uno studio, alcuni fotogrammi sono per questo mozzafiato. Il marchio di ogni personaggio di Lee, cioè di un uomo che mette piede in una terra straniera è stato reso alla perfezione, e dà al film una sensazione di calore, insieme ad alcune buffonate comiche. Ma ciò che rimane davvero stupefacente del film sono le scene di arti marziali coreografate daLee stesso.

Anche se questa non è la prima volta che vediamo in azione Lee (il già citato "The Green Hornet" era stata la prima volta), è certamente la prima in cui vediamo scene di lotta davvero avvincenti che avrebbero in seguito ridefinito e codificato il genere stesso delle arti marziali. Mentre in "The Green Hornet", lo stile di Lee non era ancora stato così apprezzato, qui lo vediamo nel suo pieno splendore. Le sequenze sono quelle che hanno spianato la strada ad un nuovo modo di intendere e costruire le sequenze d'azione e di arti marziali, nel cinema di Hong Kong, fino al punto che l'ultimo combattimento, le lotte in fabbrica e il faccia a faccia tra Lee e Il Boss (Han è un vero artista marziale) sono divenuti dei classici. Ciò che dà a l'ultima battaglia un grande impulso è il marchio di fabbrica di tutti i film di Lee, cioè che egli ha voluto sempre combattere con veri marzialisti nella vita reale, rendendo i combattimenti ancora più interessanti da guardare e facendoci sente il timore vero della lotta nel vedere un maestro che combatte contro un altro maestro. Questo, è stato fottutamente grande.

Le interpretazioni offerte sono abbastanza a posto. La recitazione di Lee è a volte ancora un pò legnosa, ma le scene di combattimento sono davvero ciò in cui egli dona tutto sè stesso e la sua grandezza. Il resto del cast è all'altezza degli standard. La così da Lee contestata regia di Lo Wei in certi momenti perde il più delle volte il ritmo, ma riesce a mantenere il film sotto controllo, nonostante la sua sceneggiatura traballante.
Alla fine, "Il Furore della Cina colpisce ancora" (così intitolato perchè nel nostro paese uscì sulla scia dell'enorme successo di "Dalla Cina con furore" distribuito poche settimane prima) non è uno dei titoli di Lee più grandiosi, ma è dannatamente sicuro che è comunque uno dei suoi più importanti, dal momento che vediamo qui "Il Piccolo Drago" iniziare finalmente a stabilire il suo regno sulla scena cinematografica delle arti marziali, un regno che non sarebbe durato a lungo con lui in vita, ma che ha lasciato un profondo impatto nel mondo del cinema e nei più profondi recessi stessi del genere di arti marziali. Questo film rimane forse un classico minore, ma Lee si sarebbe letterlamente superato con il suo prossimo film, appunto "Fist of Fury"(Dalla Cina con furore).
  • Nella nuova versione del 2005 in dvd la morte estesa del capo viene ripristinata.Da notare anche che la suddetta seconda scena eliminata di 5' viene omessa.
  • Nella versione cantonese, dei Pink Floyd non è utilizzata solo "Time" come in alcune scene, ma nell'altra scena in cui Hsiu Chien e Ah Pei lasciano il palazzo di Hsiao Mi, la musica diventa un mix di "Time" e dei primi lavori dei Pink Floyd,come "The Great Visir of Garden Party (Entertainment) ".
  • La versione cinematografica italiana, sotto il titolo de "Il Furore Della CinaColpisce Ancora", contiene un bel pò di musica "ibrida". La maggior parte della musica è in realtà proveniente dalla versione britannica rimusicata da Peter Thomas, tuttavia, molti dei brani di Thomas sono estesi rispetto a quanto originariamente ascoltato nelle versioni inglese doppiate. Ad esempio, nella versione americana, quando Cheng è seduto in riva al fiume prima del finale, lo spunto musicale non inizia fino a che dal fiume non va al palazzo di Mi. Tuttavia, nella versione italiana, una ulteriore porzione della musica inizia a suonare quando vi sono alcuni tagli dal primo piano di Cheng seduto in riva al fiume e poi sincronizzati a egli che si alza e se ne va. Oltre agli estesi spunti musicali diPeter Thomas, vi sono un paio di casi in cui interviene la partitura originale mandarina di Wang Fu Ling. Il più importante è quando Cheng Mi uccide. Anche se non vengono mostrate le dita nel petto di Mi, essa utilizzal'inquadratura sostitutiva della versione americana. Tuttavia, questo significa anche questa è al momento l'unica versione disponibile che ha l'audio dalla versione uncut mandarino per questo momento . Fino ad ora, l'unica versione di questa che era stata distribuita al di fuori dei cinema è stata una diffusione in vhs PAL dallaFuturama Video.
  • Per l'originale uscita cinematografica del 1974 nel Regno Unito alcuni per la distribuzione nei cinema vennero effettuati dal BBFC modificando pesantemente la lotta con la catena, colpi di piccozze e coltelli piantati nel petto, e calci e colpi durante le scene di combattimento. La video del 1986 è caratterizzata per essere stata classificata come la stessa versione per i cinema e tutti i tagli dellaBBFCsono stati completamente reintegrati nella versione di Hong Kong del 2000 pubblicata dalla Legends Release.
  • Nella versione con il montaggio per la TV giapponese e andata in onda nei primi anni '80 è presente l'intera sequenza in cui Hsiu Chien visita il casinò e poi in seguito viene attaccato dai buttafuori / teppisti. A parte questo, la colonna sonora nella versione in lingua giapponese del montaggio per tv nipponica (il film è stato trasmesso bilingue inglese / giapponese nel paese del Sol Levante) mescola i brani musicali di Joseph Koo dalla colonna sonora giapponese così come gli spunti musicali dal montaggio originale mandarino. A differenza della versione inglese doppiata dei montaggi giapponesi, televisivi o cinematografici, le caratteristiche giapponesi sono che non viene doppiato nessunon dei brani diPeter Thomas.
  • Il doppiaggio inglese disponibile nella edizione della 20th Century Fox inserita nella collana"Bruce Lee Ultimate Collection" contiene una partitura musicale ibrida, conservando l'originale partitura di Peter Thomas del caso, ma anche della musica dalla colonna sonora cantonese quando vi sono sequenze che non conterrebbero musica di Thomas ed erano in origine senza commento musicale.Ciò è dovuto principalmente alla Star Fortune che ha voluto creare un mix 5.1 per il doppiaggio inglese, ma solo per avere accesso alla musica cantonese per il missaggio in surround del suono.
  • Nella versione di Hong Kong, la scena in cui Cheng Chao-On pugnala il "Big Boss" con le dita è molto più esplicita. Al posto dei due che si fissavano, la macchina da presa visulaizza la parte inferiore del tronco del boss, il quale sanguina copiosamente da sotto la camicia e giù per i pantaloni. La cinepresa mostra poi in alto il coltello del capo a cui Cheng da un calcio facendoglielo uscire dal petto. Abbiamo poi modo di vedere Cheng che perfora con le dita la gabbia toracica del boss. Infine, la cinepresa mostra i due l'uno di fronte all'altro.Questa scena è stata tagliata dalla versione americana, perché sarebbe stata altrimenti rilasciata con un rating X. Inoltre, una volta che questa scena è stata tagliata, il risultato è stato quello di confondere gli spettatori su quello che Chengha fatto dopo aver preso colpito con un calcio il coltello e corso verso il Boss.L'unica cosa che ha dato un indizio è stato l'effetto sonoro di perforazione quandoCheng si ferma.
  • Nella collana della 20th Century Fox, "Master Collection" la versione di "Fists of Fury", è ameno di 5 secondi più corta nella scena cancellata al centro del film.Questa scena si svolge subito dopo la scena in cui cugini Wong e Chan sono messi a "tacere". Nella scena, Cheng, Hsu, e gli altri 4 cugini accorrono verso la fabbrica del ghiaccio per vedere come mai Wong e Chan non sono tornati. Il montaggio originale ci mostra Hsu Chien che chiede agli altri lavoratori se i due cugini sono tornati ancora. Ora abbiamo effettivamente a vederli accorrere attraverso l'ingresso della fabbrica. Questa scena è stata tagliata forse a causa della cattiva qualità.
  • La famigerata scena della "testa tagliata a metà" in cui Bruce Lee visibilmente apre la testa di un furfante con una sega a mano è stato detto che era apparsa nelle prime uscite delle edizioni stampate messicane e tedesche. Ma quando sono uscite le videocassette, la scena è stata spurgata. Anche una scheda della censura in occasione dell'uscita messicana dimostra l'esistenza della quasi inesistente scena a colori. -Si è detto che le stampe del Medio Oriente del film contenevano tutti i filmati cancellati di cui sopra, ad eccezione della scena con la "sega in testa".
  • Nella versione inglese in dvd c'è un commento al film nel quale si afferma che la "scena della sega a mano in testa" è stata inclusa nel montaggio finale della versione di Hong Kong del film, ma che la censura ne ha ordinato la rimozione insieme ad un scena estesa di Bruce che vede nel ghiaccio alcune parti del corpo recise e la famiglia uccisa. Al momento in cui era stato realizzato il film, l'archiviazione dei filmati era difficile e costosa, per cui le scene non esistono più.
  • Quando è stato pubblicato in DVD da intrattenimento Front Rowdvd anche dalla Front Row Entertainment il personaggio di Bruce Lee e gli altri accorrono alla fabbrica del ghiaccio, dopo che i primi due dei loro colleghi erano stati "messi a tacere".
  • Una versione "non ufficiale" in dvd ha iniziato a circolare in internet dal titolo "The Big Boss: REDUX". Mentre essa non presenta alcuna delle scene suddette eliminate, ci sono altre aggiunte:
    • Un completamente nuovo commento musicale utilizzando estratti da vari film come " 28 giorni dopo", "Mortal Kombat", "The One", e "Highlander: Endgame".
    • Un cartello di titoli con il giorno del film, come "Giorno 1°: L'Inizio", "2 ° giorno: il primo giorno", ecc
    • E 'anche la prima versione del film caratterizzata da una "traccia ibrida di linguaggio" in cui è doppiato tutto il dialogo di Cheng in buon cantonese (che Bruce Lee ha parlato sul set), mentre gli altri personaggi sono doppiati in perfetto mandarino (che tutti gli altri attori cinesi avevano parlato sul set). Questa è la versione più sincronizzata del film, con solo gli attori tailandesi rimasti leggermente fuori sincrono.
  • Ci sono quattro colonne sonore principali di questo film, ogni taglio variabile con un risultato diverso. Il primo risultato è stato realizzato per il doppiaggio in Mandario del 1971 di Wang Fu-Ling ed è stato anche utilizzato nel doppiaggio per la prima versione inglese così come tutte le lingue europee in cui è stato doppiato (francese, spagnolo, ecc.) Il secondo risultato è stato creato soprattutto per la versione ridoppiata in inglese nel Regno Unito e negli Stati Uniti e rimusicata dal musicista tedesco Peter Thomas. Il terzo risultato era più o meno come il secondo, ma aveva della musica addizionale creata da Joseph Koosoprattutto per la versione giapponese. Il quarto (e presumibilmente ultimo) risultato era composto di musica che è stata realizzata per la suddetta versione giapponese, della musica di repertorio della Golden Harvest, e un paio di tracce dei Pink Floyd. Questo quarto risultato è stato creato soprattutto per il doppiaggio in cantonese degli anni ottanta.
  • Si dice che la versione completa non tagliata sia stata mostrata a Londra, in Inghilterra nel 1979, e che era di circa 105-110 minuti. Ciò significa, circa da 5 a 10 minuti di filmati aggiuntivi che sarebbero quindi stati mostrati. I Filmati includerebbero:
    • La scena eliminata di lotta tra Cheng Chao-An (Bruce Lee) e Hsiu Chien (James Tien) contro i buttafuori del casinò, in cui i buttafuori tentano di inseguire i due sopra un carrello di carboni da combustione.
    • Una scena di dialogo con vantarsi Hsiu sulla lotta sopra ai cugini altri una volta che sono tornati a casa.
    • Una scena con Chiao Mei (Maria Yi) la quale vede Cheng e il loro zioa bere un paio di bicchierini di tè, prima di tornare al molo dei traghetti.
    • Una scena di dialogo tra Bruce Lee e Nora Miao, dopo che Brucevede suo zio fuori al porto dei traghetti.
    • Una scena più lunga e più grafica dei decessi dei primi due cugini attraverso le grandi seghe circolari.
    • Una scena tolta di lotta tra Hsiu e Hsiao Chiùn (Tony Liu) con un'inquadratura di Hsiu con il sangue che letteralmenteschizza fuori dalla testa a causa di una coltellata.
    • Altri pezzi di corpi mostrati nei blocchi di ghiaccio, quando Bruce sta "indagando" nella fabbrica del ghiaccio.
    • Una scena leggermente ampliata con Cheng che trova i suoi cugini uccisi.
    • Le immagini dei cugini uccisi sovrapposte al fiume quando Chengcontempla cosa fare dopo la loro uccisione.
    • Dopo che Cheng getta i suoi ultimi possedimenti in riva al fiume, grida in mandarino per tre volte (conBruce Lee che viene doppiato da come è stava in realtà parlando, ovvero in cantonese), "Vado a prendere la miavendetta", mentre agita il pugno. E' da notare, prima che corra a casa del boss', che può essere visto tenendo il pugno in aria nel montaggio corrente.
    • Tra il momento in cui Cheng arriva costeggiando il fiume alla residenza del boss, si ferma per l'ultima volta nel bordello. Prende una ragazza (che in realtà è visibile sullo sfondo la volta della precedente visita diCheng al bordello), paga per lei, e se ne vanno in camera sua. Entrambi si spogliano, e dissolvenza su un fuori scena. Quando svanisce nuovamente, Cheng è completamente vestito di nuovo, mentre la ragazza è ancora addormentata. Mentre dorme, Cheng tira fuori il suo rimanente denaro, e lo adagia giù sul ventre, anche se ha già pagato per stare con lei. Lo fa da quando si rende conto che non ne avrà più bisogno se morirà. Vede inoltre un sacchetto di crocchette di gamberi e decide di prenderli con sè come un "ultimo pasto". Questo spiega perché non ha le crocchette quando si presenta a casa del boss .Questa scena, con Cheng al bordello, avrebbe dovuto spiegare che se avesse saputo che stava per morire durante il tentativo di cercare vendetta, egli avrebbe anche potuto avere esaudito i suoi ultimi desideri con questa ragazza, e mangiando le crocchette come per sua ultima cena. Tuttavia, molte persone non avrebbe mai pensato a Cheng come colui che "Vado a prendere la vendetta ... dopo che ho un po fatto un pò di sesso." Essi non possono aver capito il messaggio cercando di comprenderla, in motivo per cui la scena è stata tagliata, solo per essere re-inserita in questa versione così come la versione che ha debuttato a Hong Kong.
    • Una seconda inquadratura incentrata su un dettglio sanguinario, in cuiCheng gusta il sangue che fuoriesce da un taglio sullo stomaco che gli è stato fatto con un coltello dal Boss . Questa è stata probabilmente tagliata per non sembrare ripetitiva dopo una proiezione la sera prima.Nelle stampe attuali, la scena è nuovamente modificata, tagliando fuori la parte della scena con la degustazione del sangue, e la sua sostituzione con la prima parte del dollying all'indietro sul colpo delBoss. E' molto probabile che dopo l'inquadratura con Cheng che degusta il suo sangue strappandosi i resti della camicia, e poi con la rabbia che gli sale sul volto. Dopo questa, c'è un'intera sequenza col dolly del Boss che sta per attaccare Cheng la quale sarebbe stata mostrata successivamente.
    • La scena estesa della morte del capo, è solo parzialmente mostrata e con tagli in diverse parti. La versione di Hong Kong mostra il "dopo" in cui viene mostrato il sangue che scende sulle'gambe e sui pantaloni diCheng con le dita visibilmente infilate nel petto del Boss. Tuttavia, una volta che la macchina da presa ha completamente tagliato la scena, i due cominciano a girarsi intorno, mentre la scena taglia su di un campo lungo dei medesimi due. Le versioni censurate, tuttavia, mostrano la seconda metà della scena originale, tagliando fuori dal filmato l'inquadratura esplicita di ciò che Cheng ha fatto al Boss, ma sostituendola con la sequenza completa di loro che girano l'uno intorno all'altro. Nessuna corrente versione distribuita e stampata mostra la scena nella sua interezza, ma le due metà di questa scena nella sua forma piena esistono separatamente. Il 90% delle scene di cui sopra hanno un certo tipo di solida prova a sostenere della loro esistenza, sia attraverso trailer delle crescenti uscite del film (la scena della lotta conHsiu che si vanta, ulteriori scene di Nora Miao, la battaglia fianle con le lesioni di Hsiu, più corpi in ghiacciomaggiori dettagli dei corpio nel ghiaccio, la scena con i buttafuori del casinò, Chiao Mei che guardando duori vede Cheng e lo zio, il giuramento di vendetta di Chengguardando il fiume). Tuttavia, un paio di scene sono note solo attraverso le persone che hanno visto l'edione estesa del film, sia nel 1979, o tramite collezionisti privati, come ad esempio la scena estesa dei due cugini che vengono tagliati dalle seghe circolari.
  • Nella versione giapponese, ci sono diverse revisioni:
    • Il film è doppiato in inglese.
    • La colonna sonora è un mix tra la versione inglese doppiata,la nuova versione di Hong Kong riaggiornata e della musica realizzata appositamente per l'edizione giapponese. Anche se questo montaggio è uscito prima della riedizione di Hong Kong, è molto probabile che il compositore veterano della Golden Harvest Joseph Koo sia stato chiamato a creare nuove canzoni per la versione giapponese, che sarà poi riutilizzata nella riedizione cantonese.
    • Invece di avere nel finale la canzone tema del film, come nella versione americana, ovvero "To Be A Man" eseguita da James Wong, vi e una versione strumentale di Joseph Koo.

    Si dice che esista anche una rara Director's cut, con nuovo materiale, tra cui:
    • Ulteriori scene di dialogo di cui alcune in più con Nora Miao.
    • Una scena con montaggio supplementare in camera da letto, eliminata a causa del fatto che era troppo fuori luogo per un film di arti marziali.
    • Più sangue e gore in alcune delle scene di combattimento all'ultimo sangue, tra cui la scena in cui Bruce Lee sbatte una sega sulla testa di un cattivo.
  • Nella riedizione hongkonghese degli anni ottanta di "The Big Boss" ci sono un paio di revisioni:
    • Una colonna sonora completamente nuova organizzata da Joseph Koo,che dispone anche di brani dei Pink Floyd e dei King Crimson.
    • Tutte le urla nei combattimenti di Bruce Lee sono state doppiate, nel combattimento urla l'attore del doppiaggio originale.
    • "To Be A Man"
      Testo di James Wong
      Eseguita da Mike Remedios
      (La versione in inglese doppiata strumentalmente in Giappone)

    • "Larks'Tongues In Aspic", Part Two "
      (Solo nella versione Cantonese)
      Eseguita dai King Crimson

    • "Time"
      Eseguita dai Pink Floyd
      (Solo nella versione Cantonese)

    • "Obscured by Clouds"
      Eseguita dai Pink Floyd
      (Solo nella versione Cantonese)

    • "The Great Visir of Garden Party (Entertainment)"
      Eseguita dai Pink Floyd
      (Solo nella versione Cantonese)

    • "Big Boss"
      (Main Theme)
      Eseguita da Peter Thomas
      (Solo inelle versioni doppiate in inglese)


    • "Malaparte Sinus"
      Eseguita da Peter Thomas
      (Solo nelle versioni doppiate in inglese)

    • "Moontown"
      Eseguita da Peter Thomas
      (Solo nelle versioni doppiate in inglese)

    • "Comunication on Hyperspace"
      Eseguita da Peter Thomas
      (Solo nelle versioni doppiate in inglese)

    • "Ekg"
      Eseguita da Peter Thomas
      (Solo nelle versioni doppiate in inglese)

    • "Theme From How Make a Monster"
      Composta da Paul Dunlap
      (Solo nella versione Cantonese)
Se si presta attenzione attraverso il film, si può dire quando o no Cheng ucciderà in una lotta. Quando è solo una lotta di "divertimento", egli indossa sia pantaloni marroni o blu con una t-shirt e una cintura blu. Ma in una lotta seria, egli avrà a indossare una camicia a maniche lunghe con pantaloni neri e una fascia bianca. Questo può essere perché nella cultura cinese, il bianco è un simbolo di morte.
Nel 1971, questo è stato il film campione di incassi di tutti i tempi a Hong Kong, battendo produzioni americane come produzioni "Tora!Tora! Tora", e "Tutti Insieme appassionatamente"
Anche se non menzionata nel film, alcuni libri stampati negli anni '70, al momento dell'uscita del film sostenevano che Cheng Chao An è stato costretto a fare la sua promessa alla madre dopo che il padre è stato ucciso in una rissa. Al fine di continuare il nome della famiglia, la madre di Cheng ha voluto fare in modo che egli non sarebbe caduto nello stesso destino e che sarebbe vissuto per crearsi la propria famiglia. Lo storico del cinema Logan Bey cita questo anche in un commento audio.
Il palazzo del cattivo del film è stato, ed è ancora, un mausoleo tailandese. Di solito, a causa della superstizione cinese, sarebbe stata scelta un'altra ambientazione per evitare di essere un film maledetto. Tuttavia, se non fosse stato per limiti di tempo o l'aspetto del luogo, non sarebbe stato reso noto che si trattava di un mausoleo fino a quando il film venne completato.
Il bordello thailandese nel film era in realtà un vero e proprio bordello in attività. Le comparse che compaiono in queste scene (escluso il personaggio di Malalene) erano effettivamente prostitute che venivano pagate di più dalla Golden Harvest di quello che normalmente ricevevano in un giorno dai loro clienti in modo che potessero apparire nel film.
L'"infame scena della sega" (menzionata sopra nella sezione dedicata alla versioni alternative) a quanto pare è stata mostrata solo una volta ad una proiezione aperta al pubblico in occasione della prima originale del film, nell'autunno del 1971 a Hong Kong.La stessa co-protagonista Maria Yi ha detto che era presente nel film, ma non sembrava molto realistica. Ironia della sorte, questo faceva parte della diceriache per anni è stata addotta come motivazione per cui la scena non è mai stata mostrata di nuovo.
Il titolo internazionale (inglese) del film è "The Big Boss". Negli Stati Uniti la versione doppiata in inglese in origine doveva essere rilasciata con il titolo "The Chinese connection", un gioco sul titolo originale del popolarissimo film "Il Braccio violento della legge". Per qualche ragione il titolo è stato cambiato in "Fists of Fury". Di conseguenza, per evitare confusioni con il seguente film di Lee "Dalla Cina con furore" (conosciuto in altre parti del mondo proprio come "Fist of Fury"), il titolo del film di quest'ultimo per la sua uscita negli Stati Uniti è diventato il primo "The Iron Fist" e poi " Il Furore della Cina ".
Questo è l'unico film di Lee (esclusi i suoi film d'infanzia e film di montaggio da "The Green Hornet") nel quale manca il suo uso dei nunchaku. Essi non sono stati utilizzati da Lee fino a "Dalla Cina con furore".L'unico marchio inconfondibile di Lee presente in questo film è il suo attacco a triplo calcio (Lee Sam Geuk - Three Legs Lee). Inoltre, questo è l'unico film di Lee ad essere stato censurato nel suo paese d'origine a causa della violenza grafica.
In origine Lee era contrario a due idee del regista Lo Wei utilizzate nel film. La prima, è stato quando uno dei capireparto doveva essere lanciato con un calcio fino a sfondare una parete di legno. Wei voleva lasciare il contorno del cattivo nel muro, simile a qualcosa che si vede in un cartone animato. Lee fece del suo meglio per cambiare la scena, ma in qualche modoWei prese il sopravvento. la seconda, e la scena più famosa del film, è il culmine della "giostra di calcio volanti" tra Lee e il cattivo 'Yin-Chieh Han'. A Lee, ancora una volta, non piaceva per niente l'idea a causa della sua lontananza dal realismo. Tuttavia, si arrese, e la scena è stata fatta.
Ci sono state almeno tre foto pubblicitarie in cui è mostrato Lee con l'avversario stuntmanPeter Chan (che è indicato come l'uomo che indossa un passamontagna blu e una t-shirt e jeans blu) con un calcio laterale volante durante la lotta con gli scagnozzi rimanenti del capo nel finale. Tuttavia, il personaggio di Peter Chan non era presente nella lotta rimasta nel film finale. Una di queste fotografie è più ampiamente vista sul retro dell'originale vhs CBS-FOX del film ... Ed è anche orizzontalmente invertita.
Nonostante sia accreditato per la colonna sonora in ogni uscita del film, Wang Fu-Ling in realtà ha solo composto le musiche per la versione originale in mandarino. Peter Thomascompose la colonna sonora per le versioni doppiate in inglese, mentre Joseph Koocompose nuove canzoni e scelse la musica di repertorio (tra cui musica dalla partitura diDon Peake per l'originale"Le Colline hanno gli occhi") per la versione doppiata cantonese nei primi anni '80.
Il film è basato sulla vera storia di Cheng Chiu-on che ha combattuto i tiranni in Thailandia. Cheng era vissuto tra la fine dell'800 e l'inizio del 20 ° secolo. Una sua statua commemorativa venne eretta in un giardino di Bangkok più di 80 anni fa.
Non una sola volta nel film si vede Hsiao Mi (Il "Big Boss") lasciare in realtà la zona del suo palazzo.
Il regista originale era Ng Gar Seung, tuttavia, è stato sostituito da Lo Wei un paio di settimane dopo l'inizio della produzione. La stella originale era James Tien, che interpretaHsiu Chien, mentre Bruce Lee sarebbe dovuto essere un co-protagonista. Tuttavia, quando i registi cambiarono, fu deciso di dare, il maggiore risalto al persponaggio di Lee. Questo può anche essere parte del motivo per cui Lee non lotta fino a metà del film.

Napoleone Wilson

venerdì 22 marzo 2013

The Way of the Dragon - L'Urlo di Chen terrorizza anche l'occidente

1


«Il Colosseo... il campo di battaglia di Bruce Lee e Chuck Norris» (Video Australiana)
«RAGAZZI, possiamo vederlo, ORA! Bruce Lee è tornato in tutte le sue nuove fantastiche avventure di Super Eroe da "Enter the Dragon ..." .. La sua ultima performance è la sua migliore!»
Frasi di lancio originali del film

Ho/Ping Ou Wei[Paul Wei Ping-Ao] :- [passa la mano verso il basso sul petto Tang] “Oh, che increspatura dei muscoli! Non vogliamo ucciderti.”

Tang Lung[a.ka. “Il Drago”]/Bruce Lee :- Movimento numero 4: il Drago cerca il suo percorso. Hi-yah! "(Calcio diTang, scaraventa lontano un teppista)" Il Drago frusta con la coda!”

Boss/Jon T. Benn :- “Quello che voglio, ottengo. E voglio quel ristorante!”
Ho :- “Sì, Boss. Sì, capo.”
Boss :-"Sì, Sì Boss, Boss.». Non hai già perso abbastanza tempo!”
Ho :- “Ma io .. ma ho sempre fatto del mio meglio.”
Boss :- “Allora perchè hai fallito?”
Ho :- Ah! Ho scoperto che è stato aiutato da un uomo di nome ... Tang Lung.”
Boss :- “Un uomo? Solo * un * uomo?”
Ho :- “Ahh, ma quest'uomo conosce il cinese Kung-Fu.”
Boss :- [incredulo] “Kung-Fu?”

Tang Lung :- “Fateglielo sapere. Se mai lo vedrò qui ... Non lascerà questo posto VIVO!”

[Ultime battute]
Ah Quen/Di Chin :- “In questo mondo di pistole e coltelli, ovunque Tang Lung possa andare, lui viaggerà sempre per conto suo.”

Teppista :- “Mamma Mia!”

Tony/Tony Liu :- [dopo essere stato pugnalato da zio Wang] “Zio Wang, perché l'hai fatto ...?”
“Zio” Wang/Chung-Hsin Huang[Wang Chung Hsin] :- “Non prendertela con me per tutto questo. La colpa è di Ah-Lung. Ha suscitato questo problema, il buffone!”
Tony :- “Che cosa significa questo ... cosa significa questo?”
“Zio” Wang :- “Cosa significa? È necessario conoscere. Ho lavorato duro per tutta la mia vita. E non ho niente da dimostrare per essa! Mia moglie e dei figli mi aspettano a Hong Kong. Se collaboro per il ristorante, loro per tutto questo mi pagano bene. Dopo di che io posso tornare a Hong Kong da uomo ricco. Quindi, vedete, devo farlo. Devo farlo!”
[Ride maniacalmente]

"Zio” Wang :- [tradire] “Devo farlo! Devo ... muahahahahahahahahahahaaaaa ...”

Tang Lung :- “Queste baraccopoli sono proprio come le nostre.”

Chen Ching Hua/Nora Miao :- “Ti piace questo posto?”
Tang Lung :- “E' uno spreco. Tutto questo. A Hong Kong, vorrei costruire su di esso. Fare i soldi.”

Ho :- “Tang Lung, presto sarai un uomo morto!”

Ho :- “Per favore, siamo amici! Tang Lung è il nostro nemico. Siete pregati di attendere che il nostro capo ritorni per decidere chi di voi si prenderà cura di questo cinese. Va bene?”
[Il combattente giapponese si alza in piedi, il che fa arrabbiare Bob Fred. Iniziano a combattere di nuovo]
Ho -: “Ahhhh! Ohh, oh, no, non, smettetela! Oh, ohh, smettetela! Smettetela!”
Boss :- “FERMATELO!”
[I combattimenti si fermano. Bob Fred e Colt con il boss della mala si avvicinano]
Fred(Bob Fred)/Robert Wall :- “Sensei!”
[Musica d'archi]
Colt/Chuck Norris:- [sorride] “Bob è un mio studente.”

Fresco dall'enorme successo dei suoi primi due film “The Big Boss”(Il Furore dalla Cina colpisce ancora) (1971) e “Fist Of Fury” (Dalla Cina con furore) (1972), Bruce Lee si presenta con il suo lavoro più ambizioso fino a quel momento, l'integrazione di se stesso come scrittore e regista, nonché ovviamente con il ruolo da protagonista, Lee dunque realizza nel 1972 “L'Urlo di Chen terrorizza anche l'occidente” (The Way Of The Dragon). Il quale non venne distribuito negli Stati Uniti che solo successivamente al film della svolta di Lee nel mercato nordamericano, ovvero “Enter The Dragon” (I Tre dell'Operazione Drago, 1973), al quale aveva conferito l'imprimatur affinchè il film avesse comunque delle grandissime scene d'azione, che lo salvarono già “The Way of the Dragon” da altre parti altrimenti un poco noiose.
La storia è piuttosto semplice. Tang Lung (Lee) è un ragazzo di Hong Kong che arriva a Roma, per aiutare la sua amica Chang (Nora Miao, immancabile diva del cinema hongkonghese del periodo) e suo zio (Chung-Hsin Huang [ Wang Chung Hsin]) con il loro ristorante, che è stato costantemente vittima di atti di bullismo da mafiosi italiani i quali vogliono costringerli a venderlo loro. Tang di primo acchito pare soltanto un ignorante perché non sa come aiutare, ma poi fa un passo in avanti in loro soccorso e riesce a buttare fuori la spazzatura dei taglieggiatori dal locale, ma le cose non andranno comunque per il meglio, in quanto il racket assume allora tre grandi marzialisti per prenderlo a calci nel culo, così Tang dovrà ora assumere di nuovo e definitivamente la difesa dei suoi amici e del ristorante.

”The Way of the Dragon” è stato un film pesantemente modificato nelle varie edizioni con le quali venne distribuito nei paesi del mondo, eppure ne rimane immutato lo scarto stilistico e di novità portato dalla innovativa e inventiva regia di Bruce, rispetto ai precedenti wuxiapian di Hong Kong, e ai tradizionali e ben più primitivi film di Lee diretti dall'artigiano degli Shaw Bros., Lo Wei. La maggior parte dei primi 60 minuti come detto venne modificata per la versione degli Stati Uniti a causa delle molte sequenze nelle quali il personaggio di Lee è una vittima. Grazie a questo, la spinta propulsiva alla vendetta del personaggio di Tang è confusa. E sempre come detto prima, il film non venne distribuito subito negli Stati Uniti, ma soltanto dopo che Bruce era morto proprio come era già morto quando “Enter The Dragon” uscì nei cinema nel 1973 con oceanico e internazionale successo di pubblico, quindi questo film è uscito comunque pochi mesi dopo la sua definitiva e imperitura affermazione. Dopo aver visto il montaggio originale del film contenuto nella splendida Ultimate Edition U.K. A due dischi in dvd, a mio parere, credo che fosse necessario modificare tali parti, dal momento che fanno un po' perdere la brillantezza originale della pellicola e lo sviluppo del personaggio. Ma la spinta propulsiva di Tang alla sua rivincita era molto importante, mentre nella versione statunitense rimane soprattutto il ritratto di una persona proveniente dalla campagna di Hong Kong (nel 1972 forse ne esisteva ancora), che non ha mai vissuto in città, e quando arriva a Roma ciò è abbastanza chiaro. Sente fame e vuole mangiare, ma non sa come fare, dal momento che ... lui non parla inglese. Egli spaventa subito un bambino innocente perché vuole un pezzo del suo gelato e non sa come chiederglielo, finisce addirittura per ordinare sette-SETTE- piatti di zuppa perché non è in grado di leggere il menu al ristorante di Fiumicino, viene addescato e invitato a casa di una prostituta (l'italiana Malisa Longo, che ritornerà persino in “Enter the Dragon”) e poiché egli non sa cosa fare inizia a praticare di fronte a lei degli esercizi di arti marziali, si accovaccia sul water invece di sedercisi (proprio come un uomo comune rurale della Cina di quarant'anni fa avrebbe fatto), e come descritto sotto non ha mai visto prima un bidet ecc. Voglio dire, gli americani avranno pensato che dopo “Enter” mostrare Bruce Lee che si ridicolizza raffigurando l'ignoranza dello sfortunato ragazzo di campagna in una grande città, potesse essere un male per la sua immagine di star, anche se questa idea era una totale stronzata. Avrebbero invece dovuto lasciare il film, proprio com'era. Eppure, tanto per dirne una anche nell'edizione italiana sono rimasti i sottotitoli in inglese ripassati con l'italiano, presenti nelle scene in cui Lee sta parlando al traduttore del boss mafioso per quello che dice, anche se invece che parlare in cinese lo sentiamo in inglese(!). Accidenti, avevano mai sentito parlare di sottotitolazione prima delle varie stampe?

La sceneggiatura, che è stata scritta da Lee stesso, è la sua rappresentazione accurata di un uomo rurale in una grande città. Certo, è divertente e, a volte un pò stupida, ma questa è solamente la raffigurazione di come era la gente di campagna della Cina di allora, ben diversa da quella della Cina iper-capitalista di oggi, è. Si sarebbero fatti sempre sentire a disagio in città perché non era il loro ambiente. Lee coglie delle annotazioni elevate proprio in queste rappresentazioni, e le sue buffonate comiche sono qui mostrate anch'esse molto bene. La parte più bassa dello script risiede casomai nella stessa trama. La trama stessa contiene infatti diversi buchi imbarazzanti che possono suscitare una o anche due risatine nel pubblico. La presunta suspense con la quale i i mafiosi italiani molestano il ristorante ed i gestori e lavoranti è praticamente inesistente, ed i colpi di scena come le presunte doppie sorprese non sono credibili, e praticamente si trascinano durante la maggior parte del film. La scena in cui i mafiosi minacciano Chang e cercano di costringerlo a firmare l'atto di vendita non contiene alcuna suspense per nessuno. Alcuni spettatori anche all'epoca mi ricordo avrebbero preferito sopravanzare rapidamente queste parti, dal momento che trascinano e ostacolano abbastanza l'intero film. La regia di Lee non è granchè in questi momenti, e non riesce a creare la giusta atmosfera nella maggior parte delle scene che richiedono l'accumulo di suspense, mentre la recitazione del cast di supporto non è tutta allo stesso livello. Ma poi, tutto è perdonato quando le scene di combattimento si fanno avanti.

Quando Lee brilla come regista come detto, è naturalmente nelle scene di combattimento, dal momento che è allora che la tensione scatta improvvisamente fuori come in un inferno. Le scene di combattimento, in particolare quella nella quale affronta 12 mafiosi 12, sono totalmente avvincenti, e molto ben coreografate. La fotografia come la splendida colonna sonora originale di Joseph Koo, è uno degli elementi migliori. Ma il momento più memorabile è riservato per ultimo, si tratta naturalmente del celebre finale che inizia con Lee e i suoi compagni i quali vanno ad affrontare i campioni di arti marziali al soldo del racket Wang Ing-Sik e Robert Wall, prima in un combattimento in una campagna che si vede benissimo essere quella alle porte di Hong Kong ma dovremmo essere a due passi dal Colosseo(!), e poi il celeberrimo faccia a faccia tra Lee e Chuck Norris nel suddetto Colosseo romano. Lungo, terribile, infernale combattimento finale, che è probabilmente la ragione per cui il film è, e giustamente, così famoso. E' qui, che esso afferra infatti la sua propria e infuocata ragion d'essere.

Lee offre la sua performance più carismatica fino a quel momento mentre il resto del cast di supporto come detto in qualche modo vacilla durante la maggior parte del film, e non tutte le prestazioni sono al livello di quella al solito eccellente di Ping Ou Wei [ Paul Wei Ping-Ao] nel ruolo di Ho, il tartufo omosessuale della gang (nei film di Lee era spesso presente una macchietta frocesca, Bruce aveva gusto a inserire personaggi di checche o di viscidi, laidi finocchioni, sempre dalla parte dei cattivi); dell'incisivoJon T. Benn nei panni del Boss, e in particolare è cazzuto anche il tizio che impersona il traduttore del boss mafioso Benn, oltre a Chung-Hsin Huang [Wang Chung Hsin] che interpreta il malvagio doppiogiochista e traditore “Zio” Wang, proprietario del ristorante .
Alla fine, il film colpisce sicuramente alla grande e conquista la sua imperitura statura, e ancora, se ne può apprezzare la prova fornita da Lee quale esordiente giovane sceneggiatore e regista, e la propria abilità e innovazione apportata nell'allora un po' stantio e sorpassato cinema di arti marziali di Hong Kong. Ci si chiede quindi da sempre quali progressi avrebbe mostrato Lee nel suo progredire verso la maturità, a cominciare dal progetto co-scritto con David Carradine e James Coburn di “The Silent Flute[Circle of Iron]”( Messaggi da forze sconosciute, poi realizzato da Richard Moore nel 1978), se solo avesse vissuto un po' più a lungo. In un modo o in un altro, questo film merita sempre una visione, e rimarcandolo, soprattutto perché si arrivi a vedere il violento e magnifico combattimento tra Lee e Norris, di un livello tale che ancora di questi giorni, a oltre quarant'anni dalla realizzazione, abbiamo raramente occasione di vedere.

"As A Judgement"
(Tema di Colt)
di Ennio Morricone

Golden Horse Film Festival , Anno 1973. Ha Vinto il Golden Horse per il Miglior Montaggio a
Yao Chung Chang

Tutti i tagli di cui sotto della versione originale cinematografica per gli Stati Uniti sono stati ripristinati di nuovo nel 2005 per l'uscita del DVD. Inoltre è stata ritrovata una realizzata aggiuntiva scena divertente di Lee, quando egli pronuncia "excuse me" ad uno dei truffatori dopo essergli sbattuto contro.
Nell'originale versione Mandarina di Hong Kong Tony Liu, Unicorn Chan, Malisa Longo, Fu Ching Chen, Chin Ti, Wu Ngan, e Robert Chen sono stati accreditati nell'introduzione del film, mentre in tutte le altre versioni poi distribuite non lo sono.
L'originale versione cinematografica del Regno Unito è stata fortemente ridotta di circa 6 minuti dalla BBFC per modificare le scene di violenza, e nel 1986 la diffusione in video ha perso un ulteriore 1 min e 11 sec. di riprese dalla scena di lotta con i nunchaku. I tagli sono stati completamente reintegrati per l'edizione di Hong Kong del 2001 da parte della Communication Legends, anche se quella più tardiva del 2005 in dvd Universal è caratterizzata per errore la stessa stampa modificata, pubblicata per errore in sole 1'986 copie.
L'edizione cinematografica giapponese distribuita nel 1974, era un ibrido unico nel suo genere, in quanto è stata doppiata in inglese, ma nelle vere e proprie lotte ha ancora mantenuto le reali urla di Bruce Lee. Per qualche ragione sconosciuta, tutte le altre stampe inglesi soprannominate sono caratterizzate da un "doppiaggio dell'urlo" di Lee (salvo per la lotta finale, in alcune stampe). A parte questo, la musica è stata anch'essa un po' alterata per caratterizzare le versioni vocali di apertura e del tema della fine (cantato da Mike Remedios), nonché dotata di uno spunto musicale in più, "The Big Guy", durante la lotta di Lee contro Bob Wall e Whang In Sik.
Nella versione originale ci sono diverse scene che sono state modificate rispetto alla versione USA:
Una scena è quando Bruce Lee sta camminando in aeroporto. In quanto il personaggio è perennemente e atavicamente affamato, cerca di avere un po' del gelato di un bambino, ma a causa della barriera linguistica, i suoi gesti spaventano il ragazzino;
In un'altra scena, assistiamo a varie vampate di imbarazzo di Bruce in bagno di fronte ad un bidet, perché non ne ha mai visto uno prima (situazione ripresa pari pari anni dopo da Paul Hogan nel grande successo aussie “Mr. Crocodile Dundee” [Australia 1986] di Peter Faiman).
La scena in cui Bruce entra in un ristorante dell'aeroporto e ha difficoltà a comunicare con la cameriera;
La scena della prostituta;
Nella lotta con Chuck Norris, Bruce lo prende a calci in testa tre volte. Questa scena è stata poi mostrata all'inizio di "Game of Death/L'Ultimo combattimento di Chen (1978).

La versione USA ha anche brani musicali dello score di John Barry da “Agente 007: Una Cascata di diamanti” (1971).
Anche nella versione di Hong Kong, quando lo zio prende a coltellate Tony Liu lo vediamo presumibilmente sanguinare o morire. Nella versione americana questa scena è stata offuscata e messa poi fuori campo.
Le versioni cinematografiche e video in Nuova Zelanda sono state originariamente tagliate per ridurre al minimo l'uso dei due nunchaku nella famosa sequenza di lotta nel vicolo, anche se la censura ha in seguito permesso a questa scena di rimanere intatta nel documentario “La Maledizione del Drago”(1993). Nel 2005 i tagli sono stati mantenuti di nuovo per l'uscita del dvd Regione 4 di "Way of the Dragon".

Ultimo film a essere girato nel reale Colosseo.

Il tutto è stato girato senza sonoro, con gli attori che hanno doppiato le loro battute in fase di post-produzione.

Venne intitolato come "Return of the Dragon", per la sua uscita in occidente, al fine di incassare il successo come “sequel” di "Enter the Dragon".

Bruce Lee doppiò in lingua inglese quasi tutti i personaggi di questo film tra cui una battuta per il capo. Quella battuta è: "Fatelo fuori, ma attenzione con quella pistola in pubblico".

Bruce Lee scrisse di suo pugno la nota minaccia di morte che la mafia ha dato allo zio Wang, quale appare nel film.

Bruce Lee trovò Chuck Norris così ingrassato che gli pareva meno impressionante rispetto a come lo conosceva.

Nelle versioni in lingua cinese del film (cantonese e mandarino), l'attore coreano Wong In-Sik in realtà parla sia in inglese ("Chi può fare meglio del Karate giapponese?"), che in giapponese.

Secondo il citato documentario su Bruce Lee, questo è da parte di Linda Lee Caldwell (la moglie di Bruce), il favorito di tutti i film del marito.

Spoiler
Le voci di trivia seguenti possono rivelare importanti aspetti della trama.
Parte della musiche presenti in questo film sono in realtà originarie della colonna sonora di Ennio Morricone composta per il celeberrimo western di Sergio Leone “C'era una volta il West”. La musica utilizzata per Chuck Norris è tratta dal famoso pezzo “Man with a Harmonica". Inoltre, vi è un estratto da un brano della colonna sonora di John Barry per il film di James Bond “Agente 007:Una Cascata di diamanti”, "Death At The House Whyte," che è stato usato nella scena in cui lo zio Wang, mostrando il suo vero volto, malvagiamente pugnala con un coltello Tony e Jimmy alle loro spalle.

Questo è uno degli unici due film in cui Chuck Norris interpreta un cattivo (ironia della sorte, l'altro film, “Yellow Faced Tiger” aka “Massacro a San Francisco”, è anch'esso un film di Hong Kong) e l'unico film in cui viene ucciso (è solo eliminato ome cattivo nell'altro film, ma senza certezza che venga ucciso).

Bruce Lee non combatte fino quasi 30 minuti dall'inizio del film.

Il personaggio di Bruce Lee ha una sola uccisione commessa e confermata, nel film. Uccide infatti soltanto Colt ( Chuck Norris). Non è chiaro se abbia ucciso anche Fred (Robert Wall ) o lo abbia soltanto reso inoffensivo.

Napoleone Wilson

venerdì 1 marzo 2013

Game of Death - L'Ultimo combattimento di Chen

9


«Bruce Lee sfida il mondo della malavita ad un combattimento con Chen.»
 Frase di lancio originale del film.

Steiner (Hugh O'Brien): «Dr. Lan.» Dr.
Land (Dean Jagger): «Sì?».
Steiner: «Il denaro è tutto qui. Ogni dollaro.»
Dr. Land: «Sarei sorpreso se non ci fosse.»

Billy ferma Ann tanto da spingere a terra il Dr.Lan. 
Billy Lo (Tai Chung Kim/Kim Tai Jong) a Yuen Biao (Bill Yuen): «Lascia perdere. Che cosa deve essere fatto è stato fatto».
Dr. Land (riferendosi a Ann si rivolge a Steiner dopo la morte di Billy): «Puttana, cagna.»
Steiner : «Un ribelle ne genera un altro. E' la sindrome di Billy Lo.»
Dr. Land: «Una malattia venerea. Spesso terminale.»
Billy Lo: «Oggi Carl Miller perderà!».
Steiner: «Hai fino a domani mattina a chiamarci. E' l'ultima volta che te lo chiederemo, Billy.»

Hai Tien (Dialogo originale): «Parli qualcosa d'inglese?».
Guardiano del 3° piano: «Certo che parlo inglese.»
Hai Tien: «Spero che non ti dispiaccia se spostiamo il nostro uomo in modo da poter avere più spazio per combattere.»
Guardiano del 3° piano: «Ma ... Fate che i vostri uomini stiano il più lontano possibile dalla scala.»
Hai Tien (come Tien si muove Cheh inconsciamente si mette di mezzo e Hai Tien si prepara a combattere con la sua frusta di bambù): «Sai ragazzo, questo bambù è più lungo, più flessibile e molto vivo, e se il tuo appariscente stile non può tenere il passo con la velocità e l'inafferrabilità di questa cosa qui, tutto quello che posso dire è che sarai nei guai».
Guardiano del 3° piano: «Penso che dovremo scoprirlo.»
Hai Tien (durante il combattimento Hai Tien prende il sopravvento): «Ti dico che è difficile avere uno stile comprovato per adattarsi con questo ritmo spezzato.»

Combattono e Hai Tien colpisce il custode di nuovo. 
Hai Tien: «Vedi, gli stili comprovati, non hanno la flessibilità necessaria per adattarsi.»

Prime battute.
Regista: «Taglia! Ok, stampala. Sei stato fantastico, Billy! State tutti bene … ».
Crolla una luce dello studio, grida della troupe.

Ultime battute.
Dr. Land: «Figlio di puttana! Maledetto bastardo! Dannato … !».
Grida e precipita.

Quando si parla dei più grandi attori di arti marziali del 20 ° secolo, certi nomi vengono in mente. Jackie Chan è uno di loro: ha perfezionato l'arte di miscelare le arti marziali, il lavoro di stunt, l'utilizzo degli oggetti di scena, e la commedia fisica in una miscela perfetta. Jet Li, campione della Cina Popolare di wushu, è un altro (anche se mi sembra che abbia perso parecchio a causa di troppi film americani sub-umani). Alcuni altri potrebbero scegliere Sammo Hung e Donnie Yen o qualcuno del genere. Tuttavia, una persona che molte persone se non tutte potrebbero indicare per prima è molto probabile che sia il grande Bruce Lee.
Nella sua carriera, Bruce Lee fatto solo cinque film. Quattro di questi sono considerati dei classici del genere. Il suo primo film fu l'ultraviolento "The Big Boss" del 1970 (in Italia uscito come "Il Furore della Cina colpisce ancora), in cui egli assume su di sè la gravosa missione di sgominare un gruppo di trafficanti di droga che lavorano in una fabbrica del ghiaccio in Thailandia. Il suo film successivo è stato "Fist of Fury" (in Italia uscito per primo nel 1972 come "Dalla Cina con furore"), un'opera che ha stabilito lo standard per i film di arti marziali che hanno reso l'aspetto giapponese come quello di una feccia irredimibile. E' stato un film molto influente e ha avuto un sacco di remake e di un rip-off (uno dei quali interpretato da Jet Li e l'altro interpretato da Donnie Yen). Il terzo film fu per Lee anche un notevole impegno e sforzo segnandone l'esordio come regista, ovvero "The Way of the Dragon" ("L'Urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente"girato nel 1972), e nel quale il nostro uomo Bruce/Chen prende a mazzate una banda di taglieggiatori e teppisti europei a Roma e, infine, combattendo contro Chuck Norris nel classico e famosissimo finale al Colosseo. Il film dal più grande successo internazionale che Lee fece in tempo a realizzare fu lo splendido "Enter the Dragon" (I Tre dell'Operazione Drago, 1973), il film che lo ha reso una star negli Stati Uniti e che ha cementato il suo posto per sempre come una leggenda delle arti marziali sullo schermo. Purtroppo, è morto poco dopo che il film venne completato e che concluse anche quella che avrebbe potuto essere una lunga carriera di classici e grandiosi film di arti marziali.

Nel periodo precedente all'essere contattato dalla Warner Bros. per "Enter the Dragon", Bruce Lee aveva iniziato a lavorare su un progetto chiamato "Game of Death". Ora, tutti credo sapranno molto di questo film, innanzitutto che lui era riuscito a filmarne le lunghissime scene di combattimento del climax finale prima della sua morte. Un paio di anni dopo la sua scomparsa, con l'aiuto di alcuni sosia, del montaggio di primi piani e fotogrammi dai suoi precedenti film, di scarti di montaggio da "Enter the Dragon", e uno script completamente nuovo, Il film "Game of Death" venne realizzato e distribuito in tutto il mondo, in Italia come "l'Ultimo combattimento di Chen". "Game of Death" fu un grandissimo successo nel biennio 1978/'79. Ma oggi non è molto ben considerato. Si è attirato col tempo un sacco di critiche e cattive recensioni, quando in realtà è un film di arti marziali molto solido. In realtà – è in realtà – (bisogna qui fare un respiro profondo) uno dei miei preferiti.

Dopo una sequenza di titoli di apertura decisamente bondiana, il film inizia con una scena di lotta ripresa dalla troupe di un film. La lotta è tra Billy Lo (Bruce Lee e Kim Tai-Chung) e Chuck Norris (per gentile concessione di stock footage da "The Way of the Dragon"). Dopo che la scena di combattimento è terminata da essere girata, una lampada cade sul set, quasi colpendo Billy. Il fatto è visto come un incidente e Billy va alla sua roulotte trovandovi il grandissimo Hugh O'Brien/Steiner ad aspettarlo.

O'Brien è uno dei sicari alla testa degli sporchi affari de "Il Sindacato", una copertura in abiti eleganti della criminalità organizzata che gode della sponsorizzazione di celebrità al fine di incassare il loro successo. Steiner minaccia Billy se egli non decide di unirsi a loro, che risponde dando un pugno in faccia a Steiner.
Riferendo l'accaduto al suo superiore, il diabolico Dottor Land (Dean Jagger, uno dei più grandi e attivi caratteristi del cinema e della televisione americani fino ai '70), Steiner gli racconta della resistenza crescente di Billy Lo ai loro sforzi per convincerlo a unirsi all'organizzazione. Suggerendo di esercitare su di lui un pò più di pressione, Steiner e i suoi sicari motociclisti attaccano Billy, che sta uscendo con la sua fidanzata cantante, Ann (Coleen Camp, stupenda). Abbastanza incredibilmente, ottengono il sopravvento e lo lasciano pestato in strada comandandogli di mettersi in contatto il giorno dopo.

Quella sera, Billy e Ann vanno a cena con Jim Marshall (il grande e oscarizzato – come Miglior attore non protagonista per "Non si uccidono così anche i cavalli" (1969) di Sydney PollackGig Young al suo ultimo film, di lì a poco come è noto avrebbe ucciso la moglie e si sarebbe sparato), amico giornalista di Billy. Jim avverte Billy sul Sindacato e di quello che fa quando una delle loro celebrità li procura delle difficoltà (una scena tagliata dal montaggio finale ci mostrava James Tien che viene picchiato da Kareem Abdul Jabbar). Billy esprime il desiderio di resistere e decide di andare a vedere lo zio (Roy Chiao) per un suo parere.

Il giorno dopo, Billy va a vedere lo zio. Il loro incontro è interrotto dalla comparsa del Sindacato, rappresentato tra gli altri da Karl Miller (Robert Wall, non ha bisogno di presentazioni) e Pasqual (Dan Inosanto, idem). Billy riesce ad allontanarli, ma alla fine è da loro sopraffatto e gli viene lasciato un ultimo avvertimento. Quando non richiamerà, il "Consorzio" decide di fare di lui un esempio.

Sapendo che non c'è via d'uscita, Billy decide di finire il suo ultimo film e poi terminare la sua carriera lì. Egli mette in guardia Ann di lasciare Hong Kong e tornare negli Stati Uniti, così da non farla riamanere intrappolata nel fuoco incrociato. Sul set del suo ultimo film (che sarebbe da ciò che ci viene mostrato un enteressante mix di "Dalla Cina con furore" e "Il Furore della Cina colpisce ancora"), Billy è colpito in volto (escamotage degli autori per giustificare i perenni occhialoni scuri indossati da Billy, e le fattezze dei sosia per quanto poco mostrate, ben diverse da quelle del Bruce vero) da un proiettile dirompente invece che a salve, sparato dal grande caratterista nei ruoli di cattivo Mel Novak/Stick, mischiatosi fra le comparse del famosissimo finale di "Dalla Cina con furore". Questo è ad esempio intrigantissimo, in quanto ciò che accade al personaggio di Bruce Lee in questo film è poi esattamente accaduto nella vita reale al figlio Brandon, il quale è rimasto ucciso essenzialmente nello stesso modo sul set di "The Crow/Il Corvo" nel 1993. Coincidenza impressionante per tutti i teorici delle famose teorie complottiste sulla morte dei due Lee padre e figlio.

Mentre è in ospedale, Billy, Jim, e il medico personale di Billy decidono di falsificare la sua morte. In questo modo egli potrà ancora una volta condurre una vita normale ed essere libero dalla stretta del Sindacato e poter vivere in pace per sempre ... sì, ma non prima di ottenere la sua violenta vendetta e battere tutti all'ultimo sangue. Ingenuamente verrebbe da chiedersi, non è molto etico per un medico falsificare consapevolmente la morte di un paziente ancorché un amico, è vero? Voglio dire, se e il governo ad aver dato il via libera per motivi di protezione, sarebbe una cosa. Forse Billy Lo aveva un sacco di "menefreghisti" alle spalle, o ad Hong Kong i funzionari erano solo incompetenti/corrotti abbastanza per lasciar correre il tutto. Ma poi, che ne sappiamo?

Così dopo la falsa morte di Billy egli è sottoposto ad un'operazione chirurgica ricostruttiva del volto mentre la sua ragazza – che non sa niente – ha un crollo nervoso al funerale (e le immagini sono quelle del vero funerale di Bruce Lee nel luglio 1973, dalle folle oceaniche). Successivamente, ella sta tentando di recuperare in una clinica, ma ha una visita da parte del sindacato e riconosce tra Steiner/O'Brien e il Dottor Land/Jagger il killer del set cinematografico, ovvero Mel Novak/Stick. Quando Billy esce dall'ospedale, decide di assumere dunque la legge nelle proprie mani. Così da restituire ciò che gli è stato fatto a Steiner e a Land. E qui finisce anche la prima metà del nostro film.

Nella seconda metà, Billy Lo cerca vendetta contro tutti gli affiliati del Sindacato. Immaginate una sorta di lista di Beatrix Maddow/"La Sposa" da "Kill Bill" con i seguenti nomi su di essa:

1. Karl Miller
2. Quei tizi sulle moto
3. Il killer
4. Pascal
5. Il tipo nella lista bordato d'oro a cui è capitato di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
6. Hakim
7. Steiner
8. Il Dr. Land

Ecco, questa si potrebbe dire è la trama di base. Scremata dai dettagli della seconda metà del film. Probabilmente non c'è bisogno di precisare tutto ciò che la caratterizza. Si compone finalmente del Bruce Lee vero che impiegherà una buona parte del suo santo Jeet Kune Do per annientare alcuni dei ceffi della lista della lista, mentre Kim Tai-Chung lo impersonerà improbabilmente nelle altri parti.

La storia non è una novità, come abbiamo visto i personaggi di Bruce Lee vengono sempre spinti oltre i limiti dell'esasperazione prima della loro catartica vendetta. Ma in "Game of Death" il vero Bruce Lee dà in realtà il meglio di sè e naturalmente dell'intero film per il climax finale degli ultimi sensazionali 18 minuti. Il personaggio di Billy Lo per la maggior parte del film è infatti interpretato da Kim Tai-Chung. Si può dire che per tutto "L'Ultimo combattimento di Chen" abbiano cercato di mascherare il fatto che egli non era Bruce Lee. Ci sono difatti molte inquadrature da dietro o inquadrature sempre fulminee di Kim con una barba posticcia ed enormi occhialoni da sole scuri. Ogni tanto, ci sono delle inquadrature di espressioni facciali di Bruce da altri film di Lee montate in qua e là. È interessante notare che, fin dall'inizio si può effettivamente vedere un lavoro effettivo di taglia e incolla, laddove i montatori sono arrivati addirittura ad inserire nel montaggio una assurda e incredibile foto (!) di Bruce Lee incollata sulla sagoma di Kim Tai-Chung. Certo, non inganna nessuno e casomai si vuole rivedere due volte certe suddette scene visto che non avrebbero avuto l'idea così balzana di realizzarle così nemmeno dei ragazzetti delle scuole medie. Sì, questi aspetti dell'operazione postuma di "Game of Death" da parte degli Shaw Brothers sono veramente ridicoli e deprecabili,ma voglio dire, anche se nel 1978 non c'era certo la CGI a mascherare il suo volto (come hanno fatto ad esempio tantissimi anni dopo per la controfigura di Jet Li, in "The One", 2001), ma da qui ad appiccicare una foto su di una sagoma di cartone ce ne corre.

Ora, la parte più importante di questo film è ovviamente nelle scene di combattimento. Ci sono due coreografi non da poco: Nientemeno che Bruce Lee e Sammo Hung assieme. Bruce coreografò le proprie scene di combattimento, tra cui lo stock video all'inizio e i tre grandissimi duelli del climax finale. Il primo di di questi tre oppone Bruce a Dan Inosanto (l'uomo a cui Bruce Lee ha insegnato come usare il nunchaku, e ha tramandato l'insegnamento e la scuola ufficiale del Jeet-Kune Do) con il nunchaku (scommetto che nessuno se lo aspettava) e una canna di bambù lavorato. Più avanti, Bruce affronta il N° 5 dalla nostra lista alla "Kill Bill", con le sue solite mosse più un sacco di Jujitsu che Bruce Lee aveva incorporato nel suo stile del Jeet Kune Do. Infine, il duello finale è tra Bruce Lee e Kareem Abdul-Jabbar. Questi tre combattimenti costituiscono una delle più grandi sequenze di arti marziale mai filmate*.

Le scene di combattimento con i sosia di Bruce Lee sono dirette da Sammo Hung (uno dei migliori coreografi della storia del cinema di arti marziali). La maggior parte delle persone che hanno familiarità con il cinema asiatico sapranno che Sammo Hung pur non essendogli fisicamente somigliante neppure un po' è il più grande imitatore di Bruce Lee nel genere, il che è sorprendente, in quanto egli pesa più di cento chili. Questo titolo è stato conseguito attraverso il suo lavoro in "Enter the Fat Dragon" e in "Skinny Tiger and Fatty Dragon" (Shou hu fei long) (Hong Kong 1991) di Chia Yung Liu, e tantissimi altri. Dopo aver fatto questo film, si possono ben vedere gli inizi del suo talento al riguardo. E' grazie a lui, se Kim Tai-Chung riesce ad avere un aspetto marziale e una tecnica abbastanza buona, stante la distanza in tutto e per tutto siderale dal vero Bruce Lee. Anche se come detto non è nemmeno lontanamente all'altezza di Lee, Hung lo ha plasmato ed è quasi riuscito a farlo sembrare e senza esagerare un simil- Bruce. (lessi che come sosia il peggiore fu Dragon Lee).

Ci sono alcuni confronti che devo fare per aiutarmi a difendere la mia posizione su questo film. Uno dei punti che desidero far rilevare è il ritratto del personaggio di Bruce Lee. Proprio come Steven Seagal successivamente, Bruce Lee tendeva a distruggere tutti i cattivi con i quali combatteva nei suoi film (lasciando da parte per ultimo il cattivo principale). In questo, come descritto in almeno due occasioni sopra, Bruce Lee non è caratterizzato per essere invincibile. E questo è un aspetto intelligente. E' anche un bel cambiamento di ritmo. In tutte le scene di combattimento, Billy Lo incassa un paio di buoni colpi. E sapete una cosa? Tutto questo è eccellente. Rendendo il suo personaggio ancora più umano.

Questo mi porta al secondo punto, che coinvolge Sammo Hung e Robert Wall. Prima di questo film, Sammo Hung aveva come detto avuto un famoso cameo all'inizio di "Enter the Dragon" come avversario di Bruce Lee. Robert Wall era sia in "The Way of the Dragon" che in "Enter". E in nessuno di questi due film avevano avuto molto modo di recitare o dire battute, oltre che fare vetrina delle loro grandissime abilità marziali ... Bruce Lee aveva comunque distrutto entrambi quasi con la massima facilità ... tranne appunto qui.
I più grandi film di arti marziali, sono a mio parere quelli che fanno tesoro della maggior parte dei talenti in questione. "Enter the Dragon" potrebbe non aver reso come è stato se non avesse avuto Pat Johnson come scenografo(lo stesso suo lavoro vale per i film di "Mortal Kombat"). Come ho detto nel paragrafo precedente, Sammo Hung e Robert "Bob" Wall sono stati sì ben in mostra nei due succitati film precedenti con Bruce, ma non quanto qui, ove vi è stato posto rimedio. A Wall sono date due grandi scene di combattimento (uno contro uno contro Hung e l'altra contro Kim Tai-Chung), in entrambe le quali ci mostra chi egli sia in realtà stato nel campo delle arti marziali (che non avrebbe mai immaginato di mostrare così lungamente, rispetto al suo ruolo di O'Hara in "Enter the Dragon" ). Hung in "Game of Death" ottiene anche di mostrarci la sua incredibile -data la stazza- acrobatica abilità, oltre alle sue doti marziali (e il suo talento nel coreografarle) nella sua lotta contro Wall. Certo che ha fatto persino molto di meglio, ma è comunque meglio di quello che "Enter the Dragon" ci ha mostrato di lui.

Due degli uomini accreditati per il lavoro sono Bill Yuen e Mars. Mars è/era un habituè dei film di Jackie Chan a Hong Kong. Bill Yuen è meglio conosciuto come Yuen Biao, un amico di lunga data, collaboratore, e co-studente all'Opera di Pechino con Jackie Chan e Sammo Hung. Lessi una volta che Yuen Biao fece la controfigura di Bruce Lee in "Enter the Dragon" ed è probabile che abbia fatto il lavoro da stunt anche qui. Oltre ai colpi e salti mortali che esegue, ha probabilmente anche compiuto due delle mosse migliori del film. La prima è quando Billy Lo fa un calcio girato e colpisce Robert Wall in faccia.
La seconda è quando effettua un calcio più alla "Chun Li" che si esibisce nella stessa lotta. Quella fu la prima volta che io vidi questo tipo di calci, anche se non sarebbe stata l'ultima volta. Donnie Yen avrebbe usato quei calci in alcuni dei suoi film, tra cui i popolarissimi "Iron Monkey"(Siu nin Wong Fei Hung ji: Tit Ma Lau) (Hong Kong 1993) di Woo-ping Yuen, nei due "Ip Man 1" e "Ip Man 2" (Yip Man 1 & 2)(Hong Kong 2008/2010) di Wilson Yip [c'è anche un 3° episodio: "Young Ip Man" 2010, di Herman Yau, n.d.r.], e nella sua serie TV "The Kung Fu Master". A questo punto, ho intenzione di pensare che questo film sia stato il primo a mostrare al cinema questo tipo di abilità nei calci.
Ora, l'influenza di "Game of Death" si estende nel 21 ° secolo. La tuta gialla con le strisce nere e le Onitsuka Tiger dei medesimi colori che Billy Lo/Lee indossa nel film sono diventate un marchio di fabbrica di Bruce Lee. E' stata riutilizzata per il "sequel" di questo film, "Tower of Death/Game of Death II/Si wang ta II" (L'Ultima sfida di Bruce Lee) (Hong Kong 1981) di See-Yuen Ng. (E' stata utilizzata in un altro paio di film di imitazione di Bruce Lee. Ed è stata indossata da Jackie Cheung che ha recitato a fianco di Jet Li in "Meltdown- La Catastrofe"[High Risk/Shu dan long wei][Hong Kong 1995]di Jing Wong, Wai-Lun Lam, e nel 2003, Uma Thurman l'avrebbe indossata rendedola ancora più epica nel celeberrimo "Kill Bill Vol.1" di Quentin Tarantino).

Oltre al costume, Jackie Chan ha in modi affettuosamente goffi reso omaggio a questo film in "City Hunter -Il Film" (Sing si lip yan) (Hong Kong 1993) di Jing Wong. In esso, c'è una scena in cui Jackie stende un paio di uomini neri e alti più di due metri nel cinema di una nave da crociera e finisce per prendere alcuni spunti dal combattimento di Bruce Lee con Kareem Abdul-Jabbar, che viene proiettato sullo schermo nello sfondo.
A dire il vero, è "Game of Death" il primo film ad avere una lotta tra l'eroe protagonista e un avversario che è quasi due metri più alto. Michelle Yeoh lo ha fatto in "Supercop 2" (Chao ji ji hua/Police Story 3: Supercop 2/Once a Cop) (Hong Kong 1993) di Stanley Tong (la migliore lotta del film). Penso che anche Yuen Biao lo abbia fatto in "Not Give a Damn", ma non ne sono sicuro.

"Game of Death" ha dalla sua anche la musica di John Barry, per alcuni una delle sue migliori mai realizzate. Barry, è stato un compositore di grande talento e di numerosissimi film compresi alcuni tra i più famosi James Bond 007, vincitore di vari Oscar ad Hollywood. La musica che accompagna le scene di combattimento è in effetti uno dei temi più memorabili e assieme a quella di Lalo Schifrin per "Enter the Dragon" la più grande del genere. Funziona davvero a costruire la suspense della lotta e a trasmettere l'emozione in questione.
Come ho già detto, vi è un "impossibile" sequel di questo film. Si intitolò all'epoca dell'uscita cinematografica italiana "L'Ultima sfida di Bruce Lee" (1981), ed il protagonista era Kim Tai-Chung come fratello di Billy Lo. Venne diretto da Ng See-Yuen, che aveva prodotto e diretto alcuni dei classici della vecchia scuola del periodo, tra cui le serie "Secret Rivals" e "Drunken Master". Non solo, è anche coreografato da Yuen Woo-Ping (di "Matrix" e "La Tigre e il Dragone"[Crouching Tiger, Hidden Dragon/Wohu canglong][Hong Kong 2000] di Ang Lee, da cui ne deriva la sua fama anche negli Stati Uniti) Quindi questo film può soddisfare anche la curiosità di tutti coloro a cui piacerebbe vedere che cosa sarebbe se l'allora"ragazzo che ha poi creato lo stile di Matrix" avesse coreografato un film di Bruce Lee. E il suo lavoro è l'unico elemento buono del menzionato film.

Kim Tai-Chung è partito da qui per arrivare ... bòh ... non lo so. Tuttavia, ha ripreso il suo ruolo (o meglio, una sorta), come "simil"- Bruce Lee in "Kickboxers- Vendetta personale"(No Retreat, No Surrender)(Usa 1986) in cui egli assurdamente appare come il fantasma del "Piccolo Drago" per insegnare a Kurt McKinney come picchiare Jean-Claude Van Damme. Può essere interessante confrontare lui (e questo film) con altri film di imitazione di Bruce Lee, ma purtroppo, come ad esempio "Bruce Lee: l'uomo, il mito"(Bruce Lee The Man...The Myth)(Hong Kong 1976), molto mediocri.

Se si desidera vedere scene d'azione con CGI, porre pure lo sguardo altrove che da film come "Game of Death". Se si vuole invece vedere la gente che vola intorno sospesa con dei cavi cercare ancora altrove, questo non è il vostro film. Se si desidera una trama complessa che coinvolge un sacco di personaggi ben sviluppati, si guardi pure un altro film ancora. Ma se si vuole invece vedere il miglior Bruce Lee che combatte, seppur solamente per gli ultimi 18 minuti, un po' di eccellente coreografia creata da un giovane Sammo Hung, alcune impagabili espressioni del vero Lee intento in pratica a rifare come sempre sè stesso, un giovane Sammo Hung anche in azione, e il caro vecchio Robert Wall pure lui in azione da par suo, bèh, questo è il film per voi.

Ancora una cosa, alcune battute di dialogo di "Game of Death" sono oramai veramente classiche, non tanto per cosa esprimono ma per come vengono pronunciate dai rispettivi interpreti. Una ad esempio è quando Kim Tai-Chung afferra un bastone e urla: "Dove è il dottore?" Un'altra è quando Dean Jagger dice a Kim, "Allontanati da me bastardo." (E nel modo in cui lo dice, naturalmente ), e ancora quando Hugh O'Brien/Steiner profferisce "Stronzo bastardo" e" Oh, merda." mentre Billy Lo sta per soffocarlo con il piede per poi ucciderlo facendolo rotolare dalle scale dell'ultimo piano della Pagoda,nel finale.
* C'è un gran bel documentario che te Roby conosci bene, "Bruce Lee - La leggenda", realizzato nel 2000 dall'esimio studioso John Logan per la AMC e poi pubblicato in uno splendido dvd ricco di extra dalla Warner, il quale contiene in realtà tutto il materiale riscoperto da Logan dell'originale lotta tra Bruce Lee ed i suoi tre avversari.
Secondo le note scritte e disegnate da Lee, il montaggio originario e molte scene credute oramai perdute e di raccordo, con altri personaggi e per una durata totale adesso di quasi 40 minuti. Vedendola così come era stata realmente concepita da Lee, si può più che supporre essere una delle migliori applicazioni mai viste dei principi di lotta del Jeet Kune Do mostrate  in un film.

"Game of Death" (Solo nella versione di Hong Kong)
Musica di Joseph Koo
Parole di James Wong Cantata da Roman Tam

"Will This Be the Song I'll Be Singing Tomorrow?"
Musica e Parole di John Barry
Cantata da Colleen Camp

"Garden Source Music" (Non accreditata)
Musica di Andre Morgan

"Street Dance No. 1" (Non accreditata)
Musica di Andre Morgan

"Enter the Game of Death" (Non accreditata)
Musica di Andre Morgan

"Street Dance No. 2" (Non accreditata)
Musica di Andre Morgan

In Nuova Zelanda le versioni cinematografiche e video sono state originariamente tagliate per rimuovere l'intera battaglia di nunchaku tra Bruce Lee e Dan Inosanto, anche se la censura ha in seguito permesso a questa sequenza di apparire intatta nei documentari in video "La Maledizione del drago" (Usa 1993) e il sopra citato "Bruce Lee - La leggenda"(Usa 2000). Nel 2005 il montaggio è stato ripristinato anche per la pubblicazione in Regione 4 del dvd di "Game of Death".

Nella stampa cinese dei credits a Bruce Lee vengono accreditate la sceneggiatura e le coreografie marziali assieme a Sammo Hung Ko - Bo come regista e coreografo di arti marziali. I credits statunitensi accreditano invece come sceneggiatore Jan Spears e come regista solamente Robert Clouse.
Sammo Hung ottiene in questa versione solo l'accredito della coreografia dei combattimenti (con il nome Kim Hung Po).
Tutti le clip con le mazzate dei nunchaku vennero rimosse dalla versione cinematografica per il Regno Unito (che significava anche sostanzialmente ri-editare i titoli di coda), e le versioni video ebbero ricevuto altri 2 secondi di tagli per rimuovere un colpo assestato in contro tempo. I tagli sono stati completamente reintegrati per l'edizione in dvd del 2001 a Hong Kong della Comunication Legends, se ancora il dvd del 2005 della Universal non fosse caratterizzato dalla versione video pesantemente tagliata.
Roy Chiao appare solo nella versione in lingua inglese e Casanova Wong appare solo nella versione in lingua cinese.

Nella versione in dvd della Asian è mancante un secondo incontro verso la fine del film.
La Platinum Edition DVD della Hong Kong Legends include un documentario sulla vita di Bruce Lee sul suo secondo disco. Una delle parti più importanti di questo DVD è un rimontaggio meticoloso e riordinato di "Game of Death", che si dice essere la versione per oltre vent'anni messa da parte per il "Game of Death" originario, il film con Bruce che originariamente sarebbe stato destinato ad essere. Ha una trama completamente diversa, in quanto la trama della versione più corrente è stata creata dopo la morte di Bruce.
E' uscito nel giro di Internet un dvd non ufficiale dal titolo "Game of Death: Uncut" che vanta un montaggio di 127 min del film con:

Una grande maggioranza di filmato originale di Bruce Lee non utilizzato nella versione ufficiale. Questo è più evidente negli ultimi tre combattimenti in quanto vi è il dialogo tra Billy Lo e Pasqual e con Hakim. Gli ultimi tre scontri raggiungevano fino a soli 10 minuti nella versione del 1978, ma la lunghezza complessiva dei combattimenti in questo montaggio è di 25 minuti.

La lotta nella serra della versione di Hong Kong è anche in questo montaggio lunga con una scena estesa prima che la lotta incominci nella quale Billy Lo si sta allenando sul balcone all'aperto e sente dei rumori dall'altra stanza. Queste sono in realtà delle riprese da lontano di Meng Guojiang con nuovi effetti sonori aggiunti. Inoltre, quando Billy ritorna al suo appartamento dopo la lotta, egli trova una nota scritta con "E' stata fatta due volte la vostra volontà?" mentre la voce che proviene dal telefono a terra con la quale il dottor Land tutto quello che dice è "Sei un bastardo!" ha a seguire una risata malvagia.

Il tema di apertura è sostituito con una versione riarrangiata di "Game of Death Theme" originariamente creato per il film giapponese "Il Vero Bruce Lee". La famigerata "testa sulla sagoma di cartone", girata e mostrata in tutte le altre versioni è stata sostituita con un primo colpo di Bruce Lee a Jing Wu Men. L'inquadratura ancora più infame del cadavere reale di Bruce Lee dal suo vero funerale è stata sostituita con l'inquadratura invertita in senso orizzontale della parte esterna della camera ardente con tutti i convenuti fuori in fila. Tutte le false urla di Bruce Lee sono state sostituite con sue urla vere da scarti audio di magazzino.
Il finale del film è un'estensione del finale della versione di Hong Kong, in cui viene arrestato Billy Lo. Tuttavia, la scena con tagli interni di Billy Lo (dal metraggio originale di Bruce Lee), che cammina giù per le scale del complesso Red Pepper Restaurant termina con lui che grida in cantonese alla polizia "Aiuto!" Un ufficiale alza lo sguardo e risponde: "Sbrigati, giù!". La scena finisce con Billy Lo che viene portato via dalla polizia, poi dissolvenza ad una carrellata rivelatrice della tuta gialla e nera, adagiata sopra la parte superiore di una sedia in una sala di montaggio e una lettura del narratore Tao Lee che parla del Jeet Kune Do e del "Grande Vuoto". Il film si conclude anche con un gran numero di bloopers e outtakes del filmato originale di Bruce Lee.

Bruce Lee ha girato più di 30 minuti di scene di combattimento per questo film quando il lavoro è stato sospeso per permettergli di lavorare a "I 3 dell'Operazione Drago". Tuttavia, Lee morì prima di poter tornare a lavorarci. Sei anni più tardi, il regista Robert Clouse ha concretizzato una sceneggiatura originale intorno al filmato realizzato da Lee, con un nuovo cast, tra cui due controfigure per Lee, che sono nascoste da occhiali da sole e le cui facce sono rese scure dalle ombre. Primi piani e fotografie del viso di Lee (tra cui un cartone sagomato) sono stati anche utilizzati.
Dan Inosanto era l'unico membro del cast originale del 1972 del filmato girato da Bruce Lee che è stato richiamato per girare le scene per la versione del 1978 del film. Il resto degli attori (James Tien, Han Jae Ji, Kareem Abdul-Jabbar) appaiono solo nel filmato di repertorio. Questo filmato può essere visto nella sua interezza nel sopracitato "Bruce Lee - La leggenda".
George Lazenby è stato originariamente scritturato per essere in questo film e avrebbe dovuto incontrare Bruce Lee il 20 luglio 1973, il giorno nel quale Lee è morto. Per altre ragioni, Lazenby non è stato coinvolto nel progetto finale, da parte della regia di Robert Clouse.
Chuck Norris venne considerato per il ruolo di Steiner, ma rifiutò.
Chuck Norris minacciò un'azione legale contro la Golden Harvest per averlo accreditato sullo schermo per questo film. Norris appare nel film soalmente da filmati di repertorio de "L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente".
Nel film, il personaggio di Bruce Lee inscena la propria falsa morte, la scena del funerale include riprese reali del funerale vero di Lee.
A ''Bruce Li'' (Ho-Chung Tao) venne offerto il ruolo di controfigura come "Bruce Lee", ma rifiutò perché disse che sarebbe stato irrispettoso per Lee, come lo era il film.
Sammo Hung quasi non appare nel film, dopo essere stato invitato personalmente da Bruce Lee a farne parte, Hung aveav aspettato per otto mesi senza essere ricontattato e alla fine era andato a prendere parte a progetti di film in Corea e Thailandia, tornando in Cina soltanto quando gli venne promesso che sarebbe stato necessario solo un paio di giorni per girare la sua parte.
L'ispirazione per l'ascensione progressivamente crescente in una torre pagoda, combattendo un avversario ad ogni piano sempre più invincibile era stata proveniente e originariamente descritta nell'epico film wuxiapian di Chang Cheh ''Bao Biao'' (1969),aka "Get Sword Will Travel'' scritto dallo sceneggiatore sotto contratto della Shaw Brothers Kuang Ni.
Il regista Robert Clouse ha scritto la sceneggiatura con lo pseudonimo di Jan Spears.
Robert Wall, che appare nella versione finale di "Game of Death", era stato previsto per comparire già nei primi anni settanta, come previsto altrimenti dalla versione di Bruce Lee.
In questo film, al personaggio di Bruce Lee viene sparato con una pistola a salve che segretamente è stata caricata per sparare un proiettile vero e ucciderlo. Il figlio di Lee, Brandon, è stato ucciso sul set de "Il Corvo", quando un colpo di pistola che doveva essere a salve non lo era e accidentalmente gli è stato sparato all'addome dal noto attore caratterista Jon Polito.
Il Maestro di Hapkido Ji Han Jae, che interpreta il secondo guardiano della Pagoda/Restaurant nella lunga ed epica battaglia finale di Bruce Lee, stranamente non è accreditato sullo schermo nella versione del 1978 del film. Una strana omissione considerando il suo importante ruolo nella ripresa originale.

Napoleone Wilson