È morto Neil Armstrong (5 agosto 1930 – 25 agosto 2012), il primo uomo che ha camminato sulla Luna. Le emozioni di quella esperienza unica sono perse per sempre, nel vuoto dell'universo. Quale migliore occasione per ricordare la sua impresa e quella dei suoi colleghi?
«Dal 1969 al 1972 dodici persone hanno camminato su un altro mondo». Così inizia il documentario che ci apprestiamo a recensire. In the Shadow of the Moon, per le rare immagini, rese pubbliche dopo 30 anni dagli archivi della NASA e restaurate in alta definizione; per il cast eccezionale composto da gran parte degli astronauti delle missioni Apollo e per la colonna sonora di Philip Sheppard si rivelerà uno dei più bei documentari della storia. Tra i grandi assenti di tutti gli astronauti ormai anziani, che si sono prestati a girare il documentario, c'è proprio Armstrong, noto non a caso per essere un tipo schivo, al contrario del compagno Buzz Aldrin, secondo uomo a camminare sulla Luna, il quale invece sembra andare matto per la notorietà.
La pellicola britannica ci svela la trama delle missioni lunari fin da quando Kennedy in un celebre discorso annuncia che l'America avrebbe mandato un uomo sulla Luna entro il decennio e poi aggiunse: «faremo questo e altre cose, non perché sono facili ma perché sono difficili». Alla NASA panico totale. Siamo nel 1961, Alan Shepard è appena riuscito a mettere il muso del suo razzo fuori dall'atmosfera terrestre, mentre i russi hanno già mandato Juri Gagarin in orbita e sono pronti a mandare sonde sul suolo lunare. Più che difficile, si trattava di realizzare l'impossibile. Ci riuscirono nel 1969, con un anno di anticipo. Non mancarono le difficoltà e le tragedie. L'equipaggio dell'Apollo 1 morì bruciato vivo durante un'esercitazione all'interno del modulo di comando, un angusto tronco di cono metallico pressurizzato con il portello che si poteva aprire solo dall'interno, impedendo quindi agli astronauti di salvarsi a causa dell'eccessiva pressione dell'ossigeno puro. Questo episodio avrebbe potuto rallentare in tempi normali la tabella di marcia, ma i tempi erano quelli della guerra fredda, della crisi dei missili di Cuba, della sfida tecnologica tra due potenze nucleari.
Per poter raggiungere l'obiettivo finale la NASA deve coprire la distanza ancora enorme che li separa dai progressi compiuti dall'Unione Sovietica nell'esplorazione spaziale; così il problema viene diviso in tappe con obiettivi sempre più alti, un metodo che può essere applicato in qualsiasi altro ambito, persino in psicologia. Dopo le prime missioni senza equipaggio bisogna sperimentare cosa succede se un astronauta esce dal modulo di comando e se in assenza di gravità può effettuare dei lavori.
Si arriva così all'Apollo 8. Per la NASA occorre bruciare le tappe una volta per tutte e superare definitivamente la distanza coi sovietici; ancora non è stato sperimentato il LEM, ovvero il modulo che sarebbe atterrato sulla Luna, non di meno all'equipaggio viene proposto un cambio di programma: “basta orbitare attorno alla Terra! si raggiunge la Luna, gli si orbita attorno e si torna a casa”. Lovell, Anders e Borman accettano la sfida e raggiungono il nostro satellite, gli orbitano attorno, quindi passano attraverso il lato oscuro – all'ombra della Luna – dove le comunicazioni come previsto si interrompono, poi succede qualcosa che invece non era affatto previsto. Dall'orizzonte della Luna l'equipaggio dell'Apollo vede la Terra sorgere. Una perla azzurra nell'oscurità dello spazio, possono nasconderla col pollice, la scena sarà immortalata da una foto che farà epoca, si intitola appunto “la Terra che sorge”. Vedere questa scena nel documentario fa venire i brividi, figuriamoci cosa devono aver provato quegli uomini.
Con l'Apollo 9 si torna in orbita terrestre. Bisogna sperimentare l'operazione di rendez-vous del modulo lunare con quello che avrebbe atteso il ritorno degli astronauti restando in orbita attorno al nostro satellite. L'operazione per l'epoca è molto delicata, perché per motivi pratici il LEM è posizionato al contrario rispetto al muso del modulo di trasporto rappresentato da quello di comando. Occorre quindi farlo ruotare e agganciarlo prima che sia troppo tardi.
L'Apollo 10 consiste di una crudeltà davvero unica. Arrivati nell'orbita lunare viene eseguito il rendez-vous, permettendo a due astronauti di entrare nel LEM e scendere sulla Luna … ma non potranno allunare. Verificata la manovrabilità torneranno ad agganciarsi sul modulo di trasporto. Un po' frustrante certo, ma indispensabile per testare le manovre di andata e ritorno del LEM conservando un minimo di sicurezza.
Passano dei minuti interminabili, manca poco per esaurire il carburante del LEM, che intanto non può più allunare nel punto prefissato e Armstrong deve trovare disperatamente un sito alternativo. Alla fine lo trova. «Luci di contatto. Qui mare della tranquillità … ». Buzz da una pacca sulla spalla a Neil e gli sorride. Arrivati a questo punto del documentario si raggiunge decisamente il climax; qualcuno avrà la tentazione di esclamare “che figata!”. I colpi di scena però non sono ancora finiti, infatti dopo aver scorrazzato per il satellite devono fare rientro. Occorre spingere una levetta all'interno del LEM che innescherà una reazione chimica e quindi una propulsione in grado di fargli lasciare – si spera – il suolo lunare. Questa leva si è misteriosamente spezzata, probabilmente mentre si levavano le pesanti tute devono averla urtata. Allora Buzz prende la sua penna e la infila al posto della levetta. Inizialmente non succede niente, la tensione si taglia con un coltello. Se il LEM non parte nessuno potrà venire a prenderli. Poi un botto, il LEM lascia la Luna. Ma siamo solo a metà pellicola. La storia va avanti mostrandoci tutte le altre missioni, le riprese fatte a bordo del Rover (una piccola automobile elettrica) per esempio sono spettacolari.
Vediamo adesso di svelare/sfatare qualche mito, senza rovinarvi la visione visto che nel documentario non se ne parla. Neil Armstrong non disse mai “buona fortuna signor Gorski”, la leggenda narra che mentre il piccolo Neil giocava nel giardino di casa abbia sentito la vicina dire al marito (il signor Gorski) che avrebbe fatto sesso orale con lui quando quel ragazzino che gioca fuori fosse andato sulla Luna.
Armstrong si era preparato a fondo per trovare una frase adatta da dire al momento di mettere il primo piede sulla Luna, decise alla fine per la nota «questo è un piccolo passo per l'uomo, ma un balzo da gigante per l'umanità». Ora in inglese questa frase sarebbe “That's one small step for [a] man, one giant leap for mankind”. Ma fece una gaffe non pronunciando la “a” tra le quadre, così la prima parte si traduce con “un piccolo passo per l'umanità”. A quel punto Neil si blocca qualche secondo prima di proseguire con la frase, pensando alla figuraccia che avrebbe fatto. Non se ne accorse nessuno.
Così come nessuno si accorse che Buzz Aldrin fece sosta prima di mettere il suo primo piede sulla luna per … uhm … per urinare. Ma questo lo rivela lui stesso nel documentario, sostenendo che tutti quelli delle missioni Apollo avevano un loro record. Quello è stato il suo.
Alla fine del film un pensiero va da parte dei protagonisti agli argomenti dei luna-complottisti, i quali sostengono che sulla Luna non ci siamo mai andati. Esistono montagne di prove che smontano le loro tesi. Tutto inutile, perché niente può scalfire le convinzioni di chi vuole credere, mentre per dimostrare qualcosa di reale spesso si fatica di più e ci si annoia pure, scartabellando dati fisici e matematici di difficile comprensione. Ogni presunta anomalia è spiegabile oggi senza difficoltà, qui ci limitiamo a fare due semplici ragionamenti. Innanzitutto le energie spese per produrre una così vasta montatura sarebbero tali che alla fine la NASA avrebbe faticato meno a mandarli sul serio i suoi astronauti sulla Luna. Inoltre i Sovietici in piena guerra fredda avrebbero avuto l'opportunità di sputtanare gli americani, cosa che non hanno fatto, i loro scienziati hanno potuto verificare la veridicità degli allunaggi in maniera indipendente. Per i dubbiosi – solo per loro - linkiamo un altro documentario dove ogni argomento dei luna-complottisti viene esaminato e verificato con degli esperimenti. Esiste anche, scaricabile gratuitamente, il libro di Paolo Attivissimo “Luna? Sì, ci siamo andati!”, dove viene fatta una analisi molto più approfondita ed esaustiva. I libri dei luna-complottisti invece dovete pagarli.
Giovanni Pili
(facebook)
Gli americani non sono mai andati sulla Luna. Ormai lo sanno tutti. Fu girato l'intero allunaggio in uno studio televisivo nel deserto del Nevada, con pare la collaborazione anche di Stanley Kubrick e di Douglas Trumbull, che impressionarono la NASA per la verosimiglianza data alle lune di Giove e al loro terreno, in "2001: Odissea nello Spazio".
RispondiEliminaSe si è attenti davvero e in forma critica all'attualità e alla veridicità della/e storia/e al di là delle verità ufficiali che sempre sono mendaci, non acclariamo le tronfie e mistificatorie banalità per eccellenza, ovvero quelle delle missioni lunari e spaziali in generale USA,e non soltanto per quanto si limitano alle comunicazioni terra-spazio o Luna che siano.Per non parlare del tasso diabetico di retorica propagandistica a stelle e strisce, figurarsi qui dove il produttore è il noto propagandista dell'"American Way of Life" anni '50 Ron Howard del pallosissimo e iper tronfio "Apollo 13". I sovietici non "sputtanarono" gli americani perchè non potevano neppure loro, soprattutto per sotterranei accordi economico-commerciali concernenti forniture di petrolio e di grano, delle quali all'epoca ancora quasi nessuno era veramente a conoscenza se non solamente il KGB e la CIA, come che la loro agricoltura e i mezzi di sfruttamento fossero vicini alla debacle,e l'approvvigionamento fosse già dipendente da altri per la fornitura delle per loro carentissime materie prime alimentari, cosa che porterà di lì a ca. 15 anni al disfacimento della stessa Unione.Naturalmente non volevano che si sapesse.Basterebbe andarsi a rivedere i princiopalquotidiani danesi all'indomani del 21 luglio 1969, i quali uscirono a titoli cubitali, con frasi tanto svillaneggiate oggi da alcuni "apostoli" delle verità governative, come "E'stata tutta una gigantesca bufala, non c'è stato nessun atterraggio sulla Luna!". In quanto i danesi all'epoca erano gli unici in Europa ad avere un'antenna radio-satellitare così potente che poterono rilevare che i segnali radio non arrivavano direttamente dalla superficie della Luna, ma tramite una trasmissione triangolata, un "ponte" comunemente detto.Due giorni dopo venne fatta "retromarcia", evidentemente una nazione piccola e a quel punto isolata come la Danimarca fu "costretta" o minacciata in tal senso dallo strapotere Yankee in area NATO.
RispondiEliminadoverosa ed esauriente recensione! bravo Giovanni, merito a te anche dell'iniziativa.
RispondiEliminanel merito:
continuo a dubitare abbiano messo piede davvero sulla luna, dubito senza certezze in alcun senso, non mi sento un complottista. ci siamo anche noi "dubbiosi" appunto, che aspettiamo prove certe.
Attivissimo, visto le cazzate che ha scritto per confutare i complottisti riguardo all'11 settembre, non mi pare una gran fonte, preferisco di gran lunga il film di Moore, film al quale nessuno ancora ha dato risposte alle domande che pone. anche su questo argomento sono un dubbioso, ma tendo fortemente dalla parte dei complottisti, per usare un termine qui presente.
e poi cosa significa che i libri dei complottisti non sono gratis, forse che sono meno validi di quello di Attivissimo? è una tesi che capisco ma non condivido per niente, altrimenti dovrei accettare qualunque idea espressa solo perché non devo pagare per leggerla.
Bravo Roby, soprattutto per la conclusione. Mi hai confortato. "Non siamo mai andati sulla Luna"dell'ex ingegnere NASA Bill Kesey, il notissimo Best-Seller che già da svariati decenni -forse la più famosa e migliore opera editoriale cartacea scritta e pubblicata sull'argomento- è un grande libro, dettagliatissimo, motivato e credibilissimo, senza iperboli e assurdità di certo "complottismo" così facile per alcuni da mettere in difficoltà e far apparire come "ridicolo" - ecomunque certo non da Attivissimo-. Non mi sembra che nessuno mai sia riuscito a smontare credibilmente questo libro. Soprattutto per il poderoso e convincente reparto fotografico.
RispondiEliminasiamo un curioso gruppo di redattori, spaziamo in un ampio raggio di opinioni, ahah!
RispondiEliminaoccorre una rece di Capricorn One, tra l'altro film con certe scene d'azione ancora oggi notevolissime e uno dei più bei ricordi della mia gioventù.
Cosa intendi per prove certe Roby? Queste tipo?
RispondiEliminahttp://lroc.sese.asu.edu/news/index.php?/archives/2011/09/06.html
http://lroc.sese.asu.edu/news/index.php?/archives/531-A-Stark-Beauty-All-Its-Own.html
I complottisti, da sempre, sono degli inconvincibili. Se ti portassi, napoleone, sulla luna e ti mostrassi le rimanenze delle varie missioni apollo 11 14 15 16 17, mi diresti che le hanno messe dopo.
Questo è un messaggio inutile che non convincerà certo nessuno. Impossibile farlo. Ma almeno Giovanni, siamo in due a non avere il minimo dubbio che l'uomo abbia messo piede sulla luna.
Gus, non è un messaggio inutile, è un altro parere. problema: non ci puoi portare nessuno sulla luna, ahah! visto le immagini, ho letto anche, e allora? rimango scettico...
RispondiEliminaricordiamoci sempre che parliamo di un paese che manipola DA SEMPRE la verità, anche in modo clamoroso, con una complicità mondiale dei paesi sotto la sua sfera d'influenza che è assoluta. vogliamo parlare della commissione Warren? o del processo a Sacco e Vanzetti? di quel che ha combinato la cia in america latina? un minimo di sospetto mi pare comprensibile.
tra le varie, lo dico con l'occasione... io non me la bevo la favoletta della "primavera araba". tu guarda la coincidenza, libia e siria compresi, riguarda solo ed unicamente paesi che erano nella lista nera di bush padre e figlio fin dai tempi del kuwait, e l'acclamato obama quella lista mica l'ha cancellata. perché lui non conta quasi un cazzo, chi comanda davvero sono i vertici della cia e della nsa e se un presidente non fa quel che dicono lo fanno secco, e finita lì.
non sono complottista, ribadisco.
ho qualche ragionevole dubbio
Difatti dopo tanto strombazzare che l'avrebbero fatto, la NASA dico, di portarci attraverso il lancio di nuove sonde di passaggio sul lato oscuro e sul Mare dell Tranquillità delle prove fotografiche attuali delle cosìddette "rimanenze"come dici tu delle varie missioni, le bandiere, i moduli di atterraggio,detriti ecc., ecc.,non l'hanno mai ancora fatto.Nonostante proprio negli Stati Uniti si siano visti quasi obbligati -quelli dell'Ente Spaziale e del Governo- a fare qualcosa,scomodando persino Glenn per degli spot televisivi di "convincimento", in quanto stando a molti sondaggi la percentuale di coloro che non credono apertamente più alle verità "ufficiali" degli sbarchi sulla Luna, e degli scettici, è altissima e si accresce ogni anno.Se i "complottisti" sono degli "inconvincibili" e inutili come dici te, e forse per avvenuta "reazione" e contrasto al fanatismo e integralismo di tutti coloro propugnatori delle verità rivelate dei Governi, che nella storia intera sempre sono state mendaci e ingannatrici, e di tutti coloro che "non hanno il minimo dubbio".Io il dubbio e ben più che minimo ce l'ho pere in tutto, di avere ancora casa domani, un lavoro, denaro e il resto conseguente. Vadano a fare in culo ma tutti coloro che spendono da decenni fantastiliardi per andare a prendere degli inutili sassetti e campioncini d'acqua su Marte poi in un periodo tragico finanziariamente come questo, sulla Luna, e magari non ci vanno neppure perchè il rischio tecnologico è troppo alto, ed essendoci coinvolti uomini già molto famosi -poi dopo il precedente tragico incidente coinvolgente anche Grissom, sulla rampa di decollo- era inammissibile l'eventualità di fare una figuraccia di tali proporzioni di fronte al mondo intero.
RispondiElimina@Roberto
RispondiEliminaSe vuoi un giorno ci sentiamo e parliamo di 11 Settembre, vedrai che Attivissimo non ha scritto nessuna cazzata. Tutte le presunte prove di una caduta controllata sono balle. Proprio a livello empirico, non è la metafisica del non pretendere la ragione, è che proprio 2+2=4.
@Napoleone
Come mai in Odissea nello Spazio Kubrik non riesce a riprodurre il fenomeno della polvere parabolica mentre nelle immagini degli allunaggi si vede il fenomeno? Quanto doveva essere grande lo studio televisivo? Ti invito a vedere l'altro documentario che linko e leggere il libro di Attivissimo, io i documentari dei complottisti li ho visti.
@Gus
Eh lo so, del resto anche io ero "complottista". Ma ci vuole tempo perché una balla gira veloce, ma verificare i fatti è più complicato.
Ah preciso che se vi andate a spulciare il mio blog vedrete che la propaganda yenkee da me non attacca.
RispondiEliminaL'ho visto il "mockumentary" che dici, e anche gli altri.
RispondiEliminaGiovanni, non ne ho proprio il tempo di fare tutte queste indagini. Il "libero pensatore" Attivissimo poi, che dalla sua tastiera fa "indagini", proprio non m'interessa, tempo di dargli retta zero.
RispondiEliminaperché invece non ci fai la rece di Farenheit 9/11? ci manca e sarei curioso di leggerla, proprio da te.
Eh lo so ... è la forza della fede :D
RispondiEliminaSpiegami però come mai Kubrik non riesce a riprodurre il fenomeno della polvere parabolica, mentre invece nei filmati degli allunaggi si vede. E secondo te quanto dovevano essere grandi gli studi di registrazione, perché ci sono filmati di altri allunaggi dove gli astronauti raggiungono rocce di dimensioni considerevoli partendo da grandi distanze, tanto che tali rocce inizialmente appaiono piccole. Tutto senza stacchi o tagli ovviamente.
@Roberto
RispondiEliminaSì volentieri, sarebbe interessante. Aggiungo alla lista. Però sarà un lavoraccio perché è l'argomento più difficile e vasto, ma tienilo in conto. Potrei anche fare una recensione critica del documentario Zero di Chiesa.
Considero Attivissimo un maestro non tanto di giornalismo quanto di etica, di come ci si deve comportare nel fare blog. Nessun complottista o dubbioso viene censurato da lui, mentre molti frequentatori di forum complottisti subiscono censura non appena cominciano ad avere minimi dubbi. 'Sto dubbio insomma va bene solo in una direzione.
io mi arrendo, hai ragione Giova', non ribatto più ho finito le cartucce
RispondiEliminami ritiro coi miei simili nella Caverna dei Dubbiosi. miei soli maestri Socrate e Bellavista, ahah!
@Roberto
RispondiEliminaVi fa onore l'aver pubblicato il mio articolo su questo documentario. E se hai finito le cartucce, corri a ricaricarle per quando scrivero di 11 Settembre. ;)
Giovanni, Moro alla fine si è suicidato da solo, e Borsellino pure, non è vero? Mentre Lima non lo uccise nessun killer mafioso, ma soltanto un fan deluso esattamente come a John Lennon, non è vero?
RispondiElimina"Kubrick".
RispondiEliminaPerché evadi la domanda? Se Kubrick ha girato gli allunaggi come mai nel film 2001 Odissea nello Spazio non ci fa vedere la polvere parabolica quando il suo LEM alluna? Lui ch'era così maniacalmente perfezionista.
RispondiEliminaDi tutti i complotti reali abbiamo le prove, dalla partecipazione della CIA al golpe di Pinochet al doppio stato in Italia. Dagli insabbiamenti per Ustica alle finte provette per poter attaccare l'Iraq, eccetera. Questo non autorizza qualsiasi ciarlatano ad inventarsi complotti inesistenti per vendere libri e gadget.
c'è da fare anche JFK, non so se mi ho stato spiegato... Sacco e Vanzetti invece l'ho già fatta io come ben sai ;-)
RispondiElimina@Roberto Eheheheh ... per l'assassinio di Kennedy ho litigato proprio nel blog di attivissimo con un altro frequentatore. Mi chiedevo come mai Oswald sapesse con una settimana di anticipo il percorso presidenziale, quando non potevano saperlo nemmeno quelli della sicurezza, evidentemente c'è qualcosa che non va. E' vero che si sono scritte tante bufale su questo episodio, ma secondo me persistono anomalie che fanno pensare ad un complotto per uccidere il presidente, Oswald era solo l'ultimo della catena di montaggio. Ma se mi dimostrano che sbaglio, sono pronto ad ammetterlo.
RispondiEliminaPerchè Kubrick reputò e non sarebbe stato di certo un problema alternativamente, come "cinematograficamente" inutile e ed eccessivamente costruito, il sollevarsi delle polveri durante l'atterraggio del mezzo lunare, in quanto ad atmosfera zero non essendoci risaputamente alcun movimento o corrente d'aria potrebbe essere parso a molti come una forzatura.Trattandosi in questo caso di una DICHIARATA seppur di eccelso livello,ricostruzione cinematografica, bisognava essere paradossalmente, ancor più "veristi"e non eccessivi. Non poteva evidentemente essere così per gli artefici delle immagini ufficiali della NASA, che ovviamente dovevano "convincere" il più possibile l'estrema platea mondiale
RispondiElimina@Napoleone
RispondiEliminaPotrebbe anche essere che Kubrick non poteva conoscere il fenomeno della polvere parabolica, scoperto solo dopo gli allunaggi e perfettamente spiegabile fisicamente. La dietrologia e l'interpretazione delle intenzioni non sono prove.
Sarebbe interessante anche capire come mai i sovietici se la sono bevuta e in che caspita di angar avrebbero filmato il tutto, eccetera. A fronte delle numerose prove, gli argomenti dei luna-complottisti sono tutte congetture come quella su Kubrick, ragionamenti senza sostanza.
Anch'io a questo punto potrei dire che le tesi di complotto escono dai governi allo scopo di depistare da problemi reali, se volete vi linko un mio post a proposito.
Ma difatti i sovietici non se la bevvero per niente.Non hai letto i miei post allora. Hanno ancora le prove, ovviamente i russi, chiediti piuttosto come mai siano file ancora così segretissimi, ultra top secret si potrebbe dire. Ah, e in tutte le foto i piedi del modulo lunare sono completamente puliti, si potrebbe dire quasi lustri da qualsivoglia residuo di polvere, altro stranissimo elemento presente in molte prove fotografiche, cosa hanno fatto gli hanno per sbaglio puliti accuratamente?
RispondiEliminaForse sono i sovietici che non hanno letto i tuoi post. Seguirono anche loro gli allunaggi e divulgarono l'impresa nei loro giornali. Dopo ogni allunaggio le prove vennero presentati a tutta la comunità scientifica, scienziati russi inclusi.
RispondiEliminaInteressante questa dei piedi del modulo lunare. Dipenderà forse dall'assenza di atmosfera o dall'assenza di gravità? che quindi impedisce alla polvere di restare sospesa in aria e quindi schizza via. Certamente se volevo fare una montatura credibile ce l'avrei lasciata, sbagliando.
A quanto pare nell'Apollo 17 si vede la polvere. Forse il giorno la donna delle pulizie era in ferie. :D Dipende molto anche dalla conformazione geologica del sito e dal modo in cui scendevano, ma generalmente è difficile che si formi polvere nei piedi del LEM. Addosso agli astronauti è diverso perché si muovevano a piedi senza propulsione. Curiosamente è la trasmissione Voyager che diffonde questo particolare, cioè la trasmissione di Giacobbo, attuale vice direttore di Rai2. Strano, pensavo che i complottisti fossero nemici del potere invece sembrano molto funzionali. Pensiamo a Mentana o alle reti di berlusconi, per esempio.
RispondiEliminafra poco pubblico un'altra rece, molto complottista e al servizio del potere... datemi qualche minuto, ce l'ho nel cassetto da qualche giorno :D
RispondiEliminaChe è?
RispondiEliminapubblicato. vai e fatti 4 risate...
RispondiEliminaMa che c'entra. Giacobbo non l'ho mai dico mai seguito, e a quanto mi consta riporta cose e particolari già noti dieci anni prima, negli Stati Uniti. E' naturale che ne discutessero nella Comunità scientifica e accademica sovietica, e ne parlasse la Pravda o l'Izvestjia. Ma non vuole dire che avessero in mano le informazioni e i dati che avevano bene in pochi,probabilmente solo una ristrettissima cerchia dell'intelligence militare e scientifica. Ne parlarono i giornali sovietici dell'epoca, dove avrebbero ricostruito le scenografie necessarie al paesaggio lunare e all'allunaggio, così grandi, in quale hangar (mai),ma che osservazioni saranno queste. I giornali sovietici ne parlavano perchè l'URSS non è mai stata la Corea del Nord, dove la maggior parte della popolazione pare ignori persino i fatti dell'11 settembre. Gli americani spendono -al cambio attuale del $-250 milioni per realizzare un singolo film come "The Dark Knight Rises", e poi come "decisivo" argomento di convincimento mi viene addotto dove mai avrebbero trovato un necessario hangar così grande?? Guarda, basta andare negli studios di Pinewood a Londra, dove faceva le sue scenografie sconfinate Ken Adam per i film di 007. (E per Kubrick, "2001" compreso).
RispondiEliminaMa stiamo scherzando?! i sovietici che fino agli anni '80 avevano spie nel suolo americano e che durante gli anni '60 erano in guerra fredda, capacissimi di captare comunicazioni dallo spazio, si sarebbero bevuti questa storia?!
RispondiEliminaRiguardo le riprese continuiamo per congetture ... dove sono le prove? Questa omertà da parte di migliaia di tecnici poi ... E per simulare l'assenza di gravità in un hangar di dimensioni enormi? non mi dire che hanno rallentato le immagini per favore, perché non regge.
Vabbé io non ci posso fare niente, se tu ci credi e ti bastano questi ragionamenti ok. Io preferisco attenermi alle prove, altrimenti si può dire tutto e il suo contrario.
A dir la verità io penso che le prove non servono a molto. Possono essere contestate all'infinito. e in definitiva se i filmati e le foto fossero una finzione perfetta dell'uomo sulla luna?
EliminaQuindi provare a convincere un complottista parlando di prove è fondamentalmente inutile.
Magari quelle foto del 2011 che mostrano oggetti sulla luna sarebbero già delle prove più convincenti, ma come vedi non hanno funzioanto con Roby. Probabilmente perché come anche il filmato potrebbero essere false.
A questo punto l'unica è portarli sulla luna. Ma come ha detto Roby non si può.
Io credo che l'uomo sia andato sulla luna perché ha le potenzialità l'ingegno e il coraggio per farlo. Non perché sono americani. Perché sono uomini.
@Gus
RispondiEliminaC'è stata una missione giapponese uno o due anni fa, che ha fatto la scansione del suolo lunare in 3D se si prendono i fondali delle missioni e si confrontano con la ricostruzione 3D dei giapponesi - che nel 69 non potevano assolutamente essere fatte - ci accorgiamo che corrispondono. Poi sono stati lasciati degli specchi e tutt'oggi gli osservatori misurano la distanza terra luna. Sulla base di queste misurazioni fatte dopo gli allunaggi noi possiamo verificare per esempio il ritardo dell'eco delle comunicazioni dalle cuffie al microfono degli astronauti, precisissime. E' fuori da ogni logica che potessero essere più precisi degli specchi depositati dopo la registrazione dei filmati. Ma hai ragione, anche questo non basterebbe, come non basterebbe interrogare tutti i tecnici che hanno lavorato ad ogni singolo pezzo ed agli esperimenti su ogni modulo, eccetera.
@La redazione
Vi prego qualcuno corregga la mia gaffe: «Dal 1969 al 1972 sei persone hanno camminato su un altro mondo» in realtà erano 12 non 6. Per favore potete sistemarlo?
In conclusione, effimera ma dettata dagli impegni e dai tempi, come direbbero a Livorno, specchiatevici/mici ma la mi' bella FAVA, sulla Luna.
Eliminaho corretto, scusa, pensavo era la correzione per un'altra rece. qua per ora, e spero non per tutta la vita, c'è un unico elemento dello staff che mette le mani al blog, e cioè ME :)
RispondiEliminadenghiù ;)
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