sabato 10 luglio 2010

Lian ai zhong de Bao Bei - Baober in love

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Una regista donna trasforma una giovane donna con un'infanzia problematica nel sogno di un giovane uomo che vive nella moderna Pechino.

Lui ha un matrimonio ricco ma infelice e passa da un'avventura amorosa all'altra. Per uno sfizio fa le sue confessioni davanti ad una videocamera ma un ladro gli fa perdere la cassetta che finisce in mano a Bao Bei, la quale la guarda e decide che quello sarà il suo uomo. Lo rintraccia e dopo qualche peripezia vanno a vivere insieme in una ex fabbrica che diventa un enorme loft. Un amore infinito, che però farà mostrare i lati oscuri di lei, le sue fobie, l'origine della sua spontaneità e vivacità al limite della follia, e forse saranno il lato oscuro e le fobie anche di lui.

Quello che Li riesce a fare con la macchina da presa, ed anche qualche effetto speciale, è da mirabilie, esibizione di tecnica e capacità che non lascia indifferenti. A quel che ho letto, il primo film cinese ad aver voltato pagina da realismo e maniera, introducendo trama di fantasia e modernità tecnologica. Ho recentemente visto "The sun also rises", capolavoro anche in questo senso, ma uscito 3 anni dopo effettivamente.

La prima parte in particolare, con tutta l'esplosione di vita di Bao Bei è un turbinio: veloce, spettacolare, colori vivaci. Ricorda molto "Il favoloso mondo di Amélie", direi anzi che ne fa quasi dei richiami. Divertente (l'ho trovata leggermente caotica) con grandi giochi di ripresa e musica a tratti tambureggiante.
La seconda, quando i 2 protagonisti vanno a vivere insieme, diventa più intima e risolve, con dramma e persino un pizzico di horror, tra flashback e sogni, i dubbi dai quali nella prima si è distratti. Porta il film su un altro livello; nonostante questa mia rivelazione non mancherà di stupire, sembra un secondo film, nulla a che fare col crescendo di gioia di Amélie. A metà film ero perplesso, poi questa virata mi ha spiazzato, "... allora non è solo una favoletta, c'è qualcosa! cosa? ...", e la risposta alla domanda arriva in un finale che è una seconda virata, bellissimo, non ho aggettivi, un colpo di genio, l'uomo torna solo protagonista, Bao Bei pare svanire, vita e sogno si confondono come avviene negli illusi, o negli innamorati.

Giudizio finale: strepitoso, con qualche eccesso per il mio gusto personale nella prima parte, ma piccolo piccolo, che gli fanno rasentare l'Olimpo.
In ogni caso un film Imperdibile!


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