giovedì 15 aprile 2010

Il mnemonista

0
"Come faceva a vivere con quella mente così affollata, senza un angolo vuoto, in quelle strade piene di ricordi. Qualche volta, visitando le caverne incalcolabili della memoria rischiò di perdersi negli antri della follia."
Aleksandr R. Lurija

Inizia con questa citazione il film che avrei voluto vedere nel 1992-93, periodo in cui più volte ho letto "Un piccolo libro una grande memoria", piccolo effettivamente quanto denso, di Lurija al quale il film s'ispira. Ne ho saputo dell'esistenza ieri, nel 2000 ero distratto. Certo non ha ricevuto grande eco, prova anche che non si trova nel web il jpeg di una locandina di belle dimensioni...

L'argomento è chiaro: la storia di un mnemonista. Una persona che ricorda tutto in modo totale quanto involontario. Non è una storia spettacolare, di quelle che si fa "oohhhh" per lo stupore dei prodigi dei quali S. (è anonimo anche nel libro) è capace. E' una storia di non facilmente comprensibile sofferenza umana. Tutti chi più chi meno, io sempre!, ci lamentiamo della nostra memoria, che ha sempre la falla giusta al momento giusto. Questo può far nascere persino invidia verso un uomo con tali proprietà. Invece siamo di fronte ad un dramma.

S. non è in grado di vivere nessuna esperienza senza che tutti i suoi sensi vengano coinvolti. Per esperienza dobbiamo scendere ad un livello molto basso: è sufficiente per lui sentire una parola ed il suo cervello parte in una serie di collegamenti pressoché infinita. Più passa il tempo, gli anni, più i collegamenti aumentano. Non ha la facoltà di dimenticare: un fatto anche banalissimo avvenuto anni e anni addietro nella sua mente è sempre vivo. Ricorda persino il momento della nascita, quando è stato espulso dal ventre di sua madre.
Quella di S. è una Memoria Sinestetica, una fortuna di cui molti sono dotati in forma tollerabile. In S. raggiunge l'apogeo ed è patologica. Nulla delle sue percezioni è esente dall'attivazione sinestetica. Ogni singola parola ha un odore, peso, sapore, colore, immagine. Una formula diventa un racconto.
Le sue sofferenze cominciano a rendergli la vita invivibile, al punto da chiedere aiuto psichiatrico, quando non riesce più ad esercitare la sua professione di musicista. Una nota, il Re-diesis, gli attiva delle immagini insopportabili di colori che lo bloccano. Dovrà smettere di suonare...

Il resto della storia, incredibile e vera, ve la lascio godere.
Il film è molto bello, fatto con stile sobrio e rigoroso ma con attenzione a tenere il fulcro sempre su S., spesso in primo piano. Ci mostra la sua mente più che la realtà che lo circonda, quindi la Sua realtà, che era Diversa. La sua sarà anche una vita particolarmente avventurosa, la sua memoria gli permetterà di eccellere in molte cose anche se non potrà più suonare. Il finale è estremamente catartico.

Quello che il film non dice, se non indirettamente, è quanto sia stato un grandissimo uomo Lurija, conosciuto quasi esclusivamente da professionisti del settore. Consiglio lettura della pagina wiki linkata all'inizio sul suo nome. Io l'ho conosciuto con questa sequenza: guardando il film Risvegli, scoprendo che era tratto da omonimo libro di Oliver Sacks, che Sacks aveva scritto altri splendidi libri tra cui il famosissimo "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello" che subito ho letto, che Sacks pioniere in patria del metodo clinico in neuropsichiatria era amico, e da esso ispirato, di un neuropsichiatra russo che stava portando un nuovo approccio alla materia, fino ad allora legata al riduzionismo, alla chimica del cervello, e non alla "architettura" delle sue funzioni. Quel grande scienzato russo era proprio Lurija. Allora cosa fai? Compri il libro, consigliato dallo stesso Sacks, e scopri che è facilissimo da leggere, coinvolgente, illuminante! E poi? Cos'altro ha scritto Lurija? Tanto, ma soprattutto un altro caso clinico, diametralmente opposto: la storia di un uomo che per una lobotomia non era in grado di ricordare nulla. Ogni giorno doveva ricominciare ad imparare. Spero faranno un film anche su questo, o magari l'hanno già fatto e non lo so.
Ho letto solo questi 2 libri di Lurija, 2 piccole bibbie che con le loro situazioni estreme ogni tanto devo riprendere in mano per mantenere a cielo aperto il mio di cervello. Il secondo si intitola "Un mondo perduto e ritrovato" ed è una storia d'epica gladiatoria: si lotta col cervello.

Film decisamente da vedere, prima o dopo o senza leggere il libro, ha valore assoluto.
Curiosità: nei titoli di coda si nominano 3 aiuti-regista ed una di essi è Alina Marazzi. La mia ammirazione per lei continua a crescere...

0 comments:

Posta un commento