giovedì 2 settembre 2010

Red

2
Ludlow è un uomo pacifico e sereno, si prende un giorno di libertà, lascia lo "store" all'impiegata e si concede una giornata tranquilla di pesca. Vive solo e si reca sul luogo con l'anziano cane meticcio Red, compagno di vita.
3 ragazzi, uno con un fucile, arrivano alle sue spalle, prima pacifici, poi tentano di rapinarlo ma lui non ha nulla, infine con gratuita cattiveria sparano al cane e se ne vanno. Piccole e brevi indagini, Ludlow scopre che 2 dei 3 sono i rampolli viziati di un uomo potente e senza scrupoli della zona, tale McCormack, e Ludlow lo va a trovare, ma i ragazzi negano...

Arriverà l'appoggio di una giornalista televisiva, ma poi sarà costretta a rinunciare dalla redazione. L'avvocato amico l'appoggia però è impotente. Lo sceriffo è molto amico di McCormack, che corromperà anche la famiglia molto poco abbiente del terzo ragazzo. Ludlow però, con una storia familiare alle spalle molto particolare, si ostinerà nell'ottenere verità e giustizia, fino in fondo.
Finale molto bello, per chi ama i cani anche commovente.

Può sembrare una storia banale, per certi aspetti già vista, invece non lo è affatto. A parte che il film è in parte una denuncia verso le leggi che con pene irrisorie, non solo in america ma quasi ovunque nel mondo, tutelano pochissimo gli animali da inutili violenze, per non parlare dello sputtanamento dei media che pilotano come vogliono l'opinione pubblica, è un thriller ad alta tensione il cui protagonista non è né eroe né antieroe, non ha doti fisiche o balistiche straordinarie ed è pure piuttosto anziano, non è nemmeno il classico mansueto che improvvisamente s'incazza e diventa una belva feroce.

Ludlow è semplicemente una persona con valori molto fermi e insindacabili, con chiaro il fatto che vivere senza perseguire i suoi principi non ha significato. Il suo profondo rispetto verso Red, al quale deve molto per motivi che lascio scoprire, impone la ricerca di giustizia. Bello ed incoraggiante, senza frasi dirette e senza il discorsetto finale, trasmette un messaggio chiaro e concreto. Il senso d'impotenza che si prova, anche da spettatori, a vedere le vicende estremamente realistiche, a causa di leggi che non tutelano, mancanza di prove, cavilli giudiziari, è enorme, fin fastidioso, ma Ludlow è un grande. Non si scomporrà mai, non sarà mai travolto dall'ira, non sarà mai volgare, sempre senza fallo coerente con la sua educazione anche di fronte alla minaccia delle armi. Vorresti in un certo momento vederlo con in mano un fucile a pompa fare un massacro tanta è la rabbia, ma niente da fare, resta sempre sé stesso. Non è la storia di una vendetta.

Girato con rigore, senza inutili scene ad effetto, essenziale, 90 minuti ben condensati, non esce mai dall'argomento. Sostanza e qualità: da vedere!
Premiato al Sundance, da noi non è arrivato, ma è facilmente reperibile sottotitolato e guardarlo in lingua originale ne rende miglior giustizia, i toni sono perfetti con le espressioni. Ottima prova dell'attore protagonista, Brian Cox.


2 commenti:

  1. quoto tutto! un film strepitoso. ;)

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  2. bella Frank! :D
    ormai è chiaro che su horror e thriller abbiamo unità di vedute... bene, ci segnaleremo chicche a vicenda

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