mercoledì 19 gennaio 2011

Roma violenta

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Obbligatorio mettere tra i Cult il film campione d'incassi al botteghino del genere poliziottesco: 2.750.000.000 lire nel 1975. E' anche il film che vede protagonista, per la prima volta, l'ormai famoso Commissario Betti, con attore un'icona del genere, Maurizio Merli.

Subito sui titoli di testa una rapina su un bus dei servizi pubblici, e ci scappa il morto, un ragazzo giovanissimo. Arriva Betti, uno che ha a cuore la giustizia e non può tollerare che carte bollate ed avvocatucci, insieme a magistrati pignoli con la legge, gli impediscano di punire i criminali: se può arrestarli bene, altrimenti spara. Grazie alle "squadre speciali", agenti scelti che agiscono in borghese come infiltrati nella malavita e fanno da informatori, troverà il filone giusto, e saranno mazzate!

Poi ancora scippi con feriti, rapina al supermercato con morto e fuga con ostaggio, fino alla scena leggendaria del film. Durante un pedinamento l'osservato entra in banca per una rapina, Betti interviene con un agente speciale, sparatoria, morti, lo speciale ferito gravemente ma Betti non ci pensa su, sale sull'Alfa Giulia all'inseguimento della BMW in fuga. Emozionante è dire poco, poi ne parlo nei frame sotto. Gli costerà caro; causa anche la sua fama di giustiziere "alla callaghan" verrà dimissionato per "comportamento non consono" e a noi pubblico girano i carmeli: tifiamo per lui. Finirà, con qualche titubanza, in un corpo volontario di vigilantes finanziato da commercianti e professionisti per proteggere il loro quartiere, e giù botte ancora, poi vendette, ritorsioni...

Film d'Azione, nitido e inattaccabile da ogni speculazione politica, filosofica o sociale: le si faccia pure se si vuole, a lui non danno né tolgono nulla. Bellissimo, di grande svago, gente tosta da una parte e dall'altra. Malavita romana di piccolo e medio cabotaggio dal grilletto facile, difficoltà enormi per la polizia di fronteggiarla con mezzi ortodossi. Tutto qua e tanto spettacolo.

Solo una cosa, che m'è piaciuta moltissimo: l'idea dei vigilantes, della giustizia fai da te, non passa anche se a lungo ho dubitato venisse quasi giustificata. Niente, mi spiace legaioli e squadraioli dei nostri giorni, ma proprio non passa e nel film troverete spiegazioni perfette al perché. Curiosamente, giuro non l'ho fatto di proposito, è di pochi giorni fa la recensione dello splendido "Vigilante", ma non facciamo paragoni impropri sullo sprone alla "giustizia fai da te" tra i 2 film: qua è iniziativa di commercianti e professionisti con al soldo altri professionisti, là è un movimento volontario che parte dal basso, ma poi sono diversissimi i contesti sociali in cui questo avviene... Non mi dilungo oltre.

p.s.: Marino Girolami è il vero nome del regista. Franco Martinelli/Frank Martin è uno pseudonimo.


21 commenti:

  1. Un grande action movie, che la critica miope del tempo bollò come fascista.
    Ci volevano i soliti francesi e Tarantino per rendere giustizia a film come questo.

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  2. eheh! ero piccino, ma ricordo i tempi... erano anni che discutevano se la mortadella era di destra o di sinistra, figuriamoci i film :)

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  3. Prima di leggere "alla Callaghan" avevo pensato anch'io all'ispettore Eastwood...
    Capolavoro pure questo, ma io prendo la palla al balzo sulla tua riflessione finale per fare anch'io un commento collegato alla vita reale. Mentre nel cinema questi personaggi mi affascinano, nella realtà non li posso sopportare: uno che interviene in armi per sventare una rapina, rischiando di far massacrare i clienti di una banca per difendere gli sporchi interessi di usurai e (peggio) assicurazioni, per me è solo un pericoloso fanatico fascista deficiente, e invece di medaglie sul petto meriterebbe candelotti di dinamite nel culo (a distanza di sicurezza dai passanti, ovviamente).

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  4. ahah! Zio mi raccomando, transennare l'area prima d'eseguire la condanna eh... i vigilantes sono un discorso a parte. a onor del vero, se ricordo bene Betti non spara mai per primo, o per principio.

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  5. ....Sai cosa mi ha colpito, tra le miriadi di aneddoti più o meno "leggendari" di un caposaldo come questo, che tua abbia colto quel momento meraviglioso Roby dell'inseguimento automobilistico al Pincio. Allorquando Betti sfonda con un calcio il parabrezza in frantumi e continua frenetico e determinatissimo alla guida come se niente fosse...Un momento splendido, che ti fa vedere meglio di ogni altro se ce ne fosse bisogno, la sconfinata determinazione ossessiva, la grandezza quasi mitologica nel contrastare il crimine del personaggio di Betti. Invenzione estemporanea di Merli come Marino Girolami confermò, perchè fu lui a dirigere, Franco Martinelli/Frank Martin è uno pseudonimo preso prendendo il cognome della madre.
    Ovvero uno dei tanti zii di Enzo G.Castellari, e fratello di Romolo Guerrieri.
    Attivissimo artigiano di tutti i generi più "popolari" del cinema italiano dagli anni'50 (era già sessantenne quando arrivò a dirigere un titolo "spartiacque" come "Roma violenta"), dal peplum alla commedia "cochòn" al musicarello al western, ai film di Franco e Ciccio, all'horror di culto come "Zombi Holocaust", al porno primigenio tricolore con titoli da apoteosi della tecnica hardistica come "Sesso profondo", -firmò "Roma violenta", "Roma l'altra faccia della violenza"('76)bellissimo, con Marcel Bozzuffi, distribuito nel mondo dalla 20th Century Fox, e "Italia a mano armata"('76)bellissimo anch'esso, l'ultimo con il personaggio del Commissario Betti-, come Franco Martinelli perchè con il suo vero nome non aveva mai firmato film così seri e duri come questi.
    Io poi sai, non posso proprio essere obbiettivo al riguardo di Maurizio Merli, sono sempre stato un grande estimatore davvero, di Maurizio Merli quando era ancora ignobilmente, vilemente "dimenticato", prima della sua prematurissima morte. Suo figlio te lo può confermare.
    Un cenno di nota alla stupenda o.s.t. di Franco Micalizzi...Sul finale di cui hai postato un frame bellissimo sostiene ciò che avviene con un'effetto drammatico indimenticabile.

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  6. ...Quando arriverai a "Napoli violenta"('76) dell'anno seguente, ti accorgerai però che è vero, come sostiene lo stesso Umberto Lenzi, che se l'avesse diretto già lui "Roma violenta", come poi successe con "Roma a mano armata", sarebbe stato addirittura superiore, ed è vero ribadisco, rispetto al grande lavoro "gestatorio" che comunque fu in grado di svolgere Martinelli.

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  7. Wilson, sei immenso! l'obiettività non è la caratteristica che più apprezzo di te, preferisco di gran lunga la passione che hai!

    io sullo sfondamento del parabrezza ho goduto, sono tornato indietro e ho fatto il frame. è un gesto immediato, senza alcun lamento né indugio, proprio come dici, degno da uno determinato come un ariete.

    Napoli Violenta già visto, uscirà a breve la rece, e sì, Lenzi è un'altra categoria, poi ne parleremo, anche a Merli ho dedicato in quella sede gli elogi che merita, sai, un film può essere un caso, ma vederlo lì, con quelle scene che ha fatto senza controfigure...

    ah... ho messo un p.s. col corretto nome del regista. ho visto che in giro lo accreditano come Martinelli e mi sono adeguato.

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  8. questi film secondo me vedevano il futuro!

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  9. be' Ernest, qua di bunga-bunga ghe n'è minga! ahah!
    ciao

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  10. Concordo con lo Zio, ma poi io i film li interpreto a mio piacimento e secondo la mia inclinazione al momento della visione quindi questo secondo me non è una celebrazione della violenza ma una descrizione di ciò che succedeva, succede e succederà… :/ che ipocrita che sono! :)

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  11. petrolipocrita? nobbuono, no no no, ahah!

    vale tutto ovviamente, io come detto me lo sono goduto fondamentalmente come film spettacolare e d'azione, un po' come farei con famosi film ammerica', solo che questo è ambientato in casa-cosa nostra e capisco un certo coivolgimento, è inevitabile.
    fosse per me Betti lo manderei armato fino ai denti in certi palazzi... e pure qualche villa.

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  12. sebbene sia contrario alla "pericolosa" ideologia fascistoide dietro questi film, secondo i quali il gioiellere e la zoccoletta impellicciata sono le vere vittime del sistema, adoro i poliziotteschi e "roma violenta" è stato uno dei film che ho amato di piu'.
    Sottolineerei le colonne sonore dei fratelli De Angelis, che non saranno certo Micalizzi ma spaccano davvero :)

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  13. Una delle tante "Città Violente" girate in quegli anni....
    Forse troppo snobbati all'epoca, ma secondo me, troppo incensati oggi.
    Resta comunque un film di discreta fattura, con attori che sono diventati (loro si) dei veri cult. Silvano Tranquilli, Ray Lovelock....grandi

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  14. giusto socio, ottima la o.s.t. come diceva anche wilson.

    magar, da quel che ho letto in giro, le migliori "città violente" sarebbero proprio Roma e Napoli, il successivo di questo che presto arriverà qua. gli altri sono appunto da superamatori, diciamo così, ma riporto impressioni lette in giro.

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  15. Ricordo bene che venivano definiti fascistoidi i film come questo. Andrebbe, invece, come fate tu e i tuoi informatissimi commentatori, valutata di volta in volta l'intrinseca resa drammaturgica delle pellicole. Questi poliziotteschi, per certi versi, mi sembrano anticipare i primi romanzi criminali di Ellroy.

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  16. grazie Adriano, opinione che sottoscrivo.
    come leggi ancora oggi suscitano sentimenti contrastanti queste pellicole, e non biasimo nessuno eh, ci mancherebbe... è da dire che viviamo veramente un periodo brutto, dove i fascisti sono molto ringalluzziti in italia e siamo un po' tutti, chi perlomeno non ha quell'idea compreso me, sull'allerta.

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  17. Mahhhhh, veramente i Fratelli De Angelis erano anche ben superiori e non di poco, al seppur bravo Micalizzi...Basterebbe, e proprio adesso ce l'hò in cuffia come tutte le sere che sono com'è ovvio di desolata e deprimentzia solitudo, lectio vitaee magistralis, "Goodbye my Friend" e "Driving all around" da "Il Cittadino si ribella"('74) di Castellari,pure in tutte le sue varie versioni inedite della o.s.t. ripubblicata in cd dalla Beat Records,o "Life of a Policeman" il Tema da "La Polizia incrimina, la Legge assolve"('73) di Castellari, "Keoma"('76) sempre di Castellari, credo sia una delle più grandi o.s.t. della storia del cinema di genere italiano,replicata poi per "Mannaja"('77) di Sergio Martino sempre in quelle bellissime ballate western declinate malinconicamente alla bob Dylan/Leonard Cohen di "Pat Garret & Billy The Kid"('73) di Peckinpah o "I Compari"(McCabe and Miss's Miller)('71) di Robert Altman.
    E come tale oggi son considerate, mooolto superiormente a Micalizzi, quando componevano specialmente per Castellari poi(quasi tutti i suoi film) creavano della musica "da far lacrimare le rocce", come disse Franco Nero nell'intervista contenuta negli extra del dvd di "Street Law" edito dalla Blue Underground Usa nel 2003...Ovvero il tit. per il mercato nordamericano de "Il Cittadino si ribella"...Nero stesso gli chiese una colonna sonora così di tale potenza e tenore, e l'ottenne al di là di ogni possibile aspettativa...Un capolavoro ancora oggi ineguagliato.
    Scherziamo quindi con lo sminuire proprio i De Angelis...
    Andare a riascoltare la versione strumaentale e vocalists della Main Title Theme sempre da Castellari, de "Il Cacciatore di squali"('79)...!!

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  18. "da far lacrimare le rocce" rende molto bene l'idea :)
    mannaja già ce l'ho, devo vederne altri prima, visto anche l'elenco che hai fatto...

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  19. ...Quando arriverai a "Napoli violenta"('76) dell'anno seguente, ti accorgerai però che è vero, come sostiene lo stesso Umberto Lenzi, che se l'avesse diretto già lui "Roma violenta", come poi successe con "Roma a mano armata", sarebbe stato addirittura superiore, ed è vero ribadisco, rispetto al grande lavoro "gestatorio" che comunque fu in grado di svolgere Martinelli.
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