sabato 24 novembre 2012

Jagten - Il sospetto

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A Cannes 2012 Mads Mikkelsen è stato premiato come Miglior protagonista maschile per questa sua eccezionale interpretazione, ma a mio parere questo film poteva ricevere senza scandalo la Palma d'Oro, andata al pur ottimo "Amour" di Michael Haneke. "Il sospetto" apre occhi e mente anche ben oltre un'interpretazione diretta della vicenda. E' rarissimo che metta nell'Olimpo un film appena uscito...

Un po' di trama (esente da spoiler) da wiki: "Lucas è un uomo ammirato e benvoluto, vive da solo col suo cane Fanny, ha un gruppo di amici al quale è molto affezionato e lavora in un asilo, dove è il più adorato dai bambini. Nel corso del film, Lucas si troverà ripetutamente a doversi prendere cura della bambina Klara, figlia del suo migliore amico Theo, il quale spesso non le dedica le dovute attenzioni. Quando, però, Lucas riceve un regalo da parte di Klara e la rimprovera, la bambina ne è risentita e comincia a parlare con la direttrice, accusando subdolamente Lucas di atti pedofili. In breve, comincerà un processo, nella società prima ancora che in tribunale, in un clima crescente di dramma."

Girato benissimo, pur lungo quasi 2 ore ha una carica di tensione altissima e si permette persino dei picchi come da miglior thriller. Breve il preambolo, nel quale Lucas dopo una separazione rovinosa finalmente comincia a trovare delle gioie e poi così, in un attimo, piomba in un baratro che percepisce subito come tale. Vive in un piccolo paese, non ci sono speranze di sbocco. Lascio immaginare, o meglio alla visione, il crescendo di isolamento e di violenze sia psichiche che fisiche che lui, e anche il figlio, dovranno subire. Thomas Vinterberg inserisce dei primi piani, soprattutto su Lucas, che si fatica a sostenere. Potremmo essere noi a guardarlo negli occhi o, in altri momenti, a vederlo pesto camminare per strada da solo, chino, come se fossimo in soggettiva sugli accusatori, o su tutto un paese che lo accusa e lo ha già condannato.

"I bambini dicono sempre la verità", questa la golden rule a cui tutti, persino lo stesso Lucas, si attengono ed è così che la piccola vendetta infantile di Klara diventa per Lucas una tragedia. Non sarà più possibile, alla bambina, nemmeno ritrattare e non solo, a lei si aggiungeranno altri piccoli mentitori, travolti da un crescendo di domande, indagini, sospetti, interpretazioni di ogni possibile indizio. Si potrebbero aggiungere altre regole d'oro, come "i bambini vogliono sempre compiacere ai genitori", o anche "i bambini confondono facilmente realtà e fantasia", ecc... . La pedofilia è una cosa tremenda, non da meno lo è mettere una persona innocente alla berlina con accuse di quel tipo senza alcun fondamento reale. Questo tipo di reati ti si appiccica addosso come una lettera scarlatta tatuata e non c'è sentenza d'assoluzione che te ne possa davvero liberare.

Il film, dicevo, va Oltre perché è proprio la figura di Lucas a rappresentare un tipo di personalità poco in voga, assolutamente "out", non "cool" né "glamour". Non prevarica, non pianta casini. Crede che la verità prima o poi emerge. Non berrà la cicuta né porgerà l'altra guancia, si difenderà anche con forza ma solo dopo aver subito. E' un uomo normalissimo di grande dignità. Sottolineo soprattutto una cosa, quella che mi ha più colpito: non cercherà facili complici. Perché? Perché non è un uomo da branco, le persone a lui vicine le vuole proteggere senza coinvolgerle, le sue ragioni vuole vengano riconosciute così come dovrebbe sempre essere riconosciuta una verità, oggettivamente e non perché la strillano in tanti contro pochi.
Apparentemente è un perdente, socialmente non omologabile, non può nulla contro la massa inetta, però penso che per quanto debba soffrire certo non ha alcun motivo di vergognarsi guardandosi allo specchio. Mosca bianca in questo mondo di "baccanal network". Ai più attenti non sfuggirà una battuta del padre di Klara quasi esplicita in tal senso.

Si potrebbe scrivere molto su altri aspetti, ma mi fermo qua.
Film assolutamente da vedere, con un'avvertenza. Nella piccola sala dove l'ho visto eravamo tutti ammirati dal film quanto estremamente turbati. Pur senza eccessi nelle immagini, è un film durissimo senza alcuno sconto, ma proprio nessuno, e forse noi italiani, almeno mediamente, non ci siamo molto abituati. Abbiamo edulcorato anche il titolo. L'originale Jagten si traduce in "La caccia" e il riferimento non è soltanto alla passione venatoria che condividono in quella regione.
Robydick


5 commenti:

  1. mod, sei tornata! bel-lis-si-mo anche questo! :**

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  2. tema delicatissimo. Se è bello come dici, e non ne dubito nemmeno un po, sarà interessante verificare come vien trattato! ;) *

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  3. Milena, attendo giudizio dopo la visione allora ;)

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  4. Bellissimo film, la versione intelligente e realistica del ben più barbone e cafone Polisse...

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