giovedì 28 dicembre 2023

Pablo Escobar: El Patrón del Mal (aka Pablo Escobar, The Drug Lord)

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"Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla".
E' l'incipit di ogni puntata di questa monumentale serie colombiana e motiva benissimo le ragioni della stessa. Principio che sottoscrivo, applicabile a tutto, non solo alle vicende qui narrate.

Prima di affrontare i 74 episodi della versione internazionale occorre pensarci bene. L'intera parabola della vita criminosa del più grande trafficante di droga di tutti i tempi, il colombiano Pablo Emilio Escobar Gaviria, non poteva però essere raccontata più brevemente, se non al costo di perdere parti importanti. Non mi cimento a fare sintesi della vicenda. Consiglio di spendere qualche minuto su Wiki, sia sulla pagina a lui dedicata che a quella sulla Serie prodotta da Caracol TV. dove tra le varie si legge:
"La serie venne scritta da Camilo Cano e Juana Uribe, rispettivamente vice presidente di Caracol TV e produttore di telenovela. Il padre di Cano, Guillermo Cano, editore del quotidiano El Espectador, fu assassinato da Escobar nel dicembre del 1986. La madre di Uribe, Maruja Pachón, fu rapita su ordine di Escobar, mentre lo zio, il candidato alla Presidenza Luis Carlos Galán, fu ucciso nell'agosto del 1989, sempre su ordine di Escobar. In base ai dati forniti da Caracol TV, la serie conta 1300 attori e più di 450 location; ogni episodio è costato circa 300 milioni di COP (€ 131'000, £105'000 o US$164'000). [...] molti telespettatori hanno criticato la serie, preoccupati che il pubblico si identificasse maggiormente nei signori della droga invece che nelle persone che li avevano combattuti." .

Opera di livello altissimo per cura dei dettagli di ogni singola vicenda e per mezzi e numeri messi in gioco. E' una Telenovela? Sì e ne costituisce una qualità. Ammetto che qualche "avanti veloce" l'ho fatto ma sono stati rari casi. La forma narrativa scelta, che nulla ha celato dell'immane violenza subita dal popolo colombiano, ha reso il prodotto fruibile da chiunque e ha speso i "giusti tempi" sul dramma delle vittime e dei loro familiari, cosa troppo spesso trascurata perché affatto spettacolare.
La priorità era lasciare un messaggio-testimonianza che potesse raggiungere il maggior numero di persone, senza badare a inutili concessioni "artistiche". Obiettivo centrato.

Attori bravi e calati nel ruolo, scelti con cura nella somiglianza coi protagonisti reali. E' stato importante, vista la commistione in molti momenti tra immagini di fiction e di repertorio.

Non concordo per nulla con le critiche di alcuni, preoccupati che il pubblico si identificasse nei delinquenti. Vero il contrario a mio avviso, forse è la prima volta che vedo davvero un'opera di questo tipo dove i delinquenti appaiono per quel che sono. Pensare che Camilo Cano e Juana Uribe, entrambi parenti stretti di vittime del Cartello di Medellin, potessero enfatizzare l'epos invece che la follia disumana di un personaggio come Escobar è assurdo. Capita di ottenere un risultato diverso dal desiderato, ma non siamo in quel caso.

Robydick

Fonti: tutti i corsivi virgolettati, se non diversamente indicato, sono da Wikipedia.it.



3 commenti:

  1. non so...forse i è bastata "Narcos"...direi abbastanza esaustiva sul personaggio di Pablo Escobar (ma anche oltre). un tantino più romanzata, ma altrettanto basata su fatti reali (che costituiscono, peraltro, anche la base della Trilogia del confine di Don Winslow) è Narcos Mexico, a corollario della quale esiste una telenovela (El Senor de los cielos), che mi pare abbia qualche centinaio di episodi, come del resto ogni novela che si rispetti :) di questa ho visto solo la prima puntata...che dire, a fronte di un paio di scene "romantiche" ci sono una quarantina di morti violente....quindi direi che promette bene!

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  2. caro Mauro, ti dico solo che sto guardando ora Narcos, sono quasi alla fine, la sto apprezzando ma nulla ha tolto a questa telenovela. sicuramente guarderò anche Narcos Mexico e altre, sono "drogato" sull'argomento :D

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