martedì 1 dicembre 2009

Je t'aime moi non plus

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Gainsbourg è decisamente più famoso per l'omonima canzone, "Je t'aime... moi non plus", del 1969 ed in particolare per l'interpretazione sensualissima che ne fece insieme a Jane Birkin, primo storico esempio di canzone esplicitamente erotica, con tanto di gemiti e sospiri. Impossibile non conoscerla. Fu una canzone scandalo che solo dalla trasgressiva Francia poteva uscire; fece passare notti insonni alle commissioni di censura che non sapevano cosa fare... fu un fenomeno mondiale e ancora lo è.

Sei anni dopo, furbescamente riciclando il titolo della canzone, Gains vuole ancora stupire, andare "contro". Scrive, dirige e compone anche le musiche (compare, solo strumentale, la "canzone", tra le altre) di questo film volutamente disossato, privo d'ogni struttura sensata se non la voglia di esagerare col sesso, col provocare disturbo. C'è già l'embrione di aspetti del sesso (sola nota di merito), non solo omosessuale come quello tra i 2 camionisti protagonisti, come qualcosa di sporco, irriverente, animalesco che poi si ritroveranno nel famosissimo (e bellissimo, quello sì!) Querelle de Brest, del quale però non ha l'arte, ma un paragone con Fassbinder per il pur bravo Gains è improponibile.

La storia è d'una banalità totale. Due ragazzi, coppia gay, vivono e lavorano insieme su un camion. Nella loro vita s'intrometterà Johnny, ragazza decisamente androgina anche se molto bella, che s'innamorerà di uno dei due rendendo l'altro gelosissimo. Il solo modo che Johnny ha di soddisfare l'amante è farsi sodomizzare, e se ne vedranno un tot di queste scene urlate. Risparmio il finale (niente di che). Fine.

Tantissimo nudo e scene di sesso, per l'epoca poi! La povera Birkin, che passa qui dalle parole della canzone ai fatti sotto la cinepresa, di vestiti ne ha indossati ben pochi.
La scena più bella? Un ubriacante zig-zag in macchina con la cinepresa "appesa" ai sedili posteriori.
La frase? "L'amore è cieco ma il suo bastone è color rosa". Filosofia pura che arricchisce le battute ai coatti.

L'ho guardato per curiosità. Si può bellamente evitare.

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