domenica 9 luglio 2006

Querelle de Brest

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Per cominciare con Fassbinder, il massimo regista del "nuovo cinema tedesco" (corrispondente alla "nouvelle vogue" francese, per capirsi), ho scelto il film che di lui ha fatto più discutere, che ha più scandalizzato.
Questo film uscì postumo. Pochi mesi dopo la sua morte a soli 37 anni (pare per overdose) venne presentato a Venezia dove il solo presidente della giuria (Marcel Carné, grandissimo regista) tentò invano di premiarlo a tutti i costi.

Ma proprio il resto della giuria non se la sentì di premiare un film così forte, così scardinante la morale, che parlava con tanta crudità e persino spietatezza dell'omosessualità. Querelle è un marinaio rappresentato però come figura divina, in una scenografia a tinte forti dove ogni ripresa sembra un quadro, ed è costantemente combattutto tra il desiderio d'amore e quello di uccidere. Condensa appunto angelico e diabolico, e si rimane incantati a guardare tutta la storia pur (come nel mio caso) faticando molto a comprenderne il perché...

Mai visto un film così, sono ancora abbacinato ma anche estasiato.
Guarderò molti altri films di Fassbinder e forse, pian piano, comprenderò ancora qualcosa.

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