Another Earth ovvero: Non siamo soli nell'universo. E i nostri vicini non sono esseri diversi da noi che viaggiano su ufo (o ovni) venendoci a spiare di tanto in tanto. No. I nostri vicini sono la copia esatta di noi stessi. O il nostro specchio se vogliamo. Non viaggiano su astronavi ma se ne stanno buoni sul loro pianeta il quale e' l'immagine speculare del nostro. Mike Cahill esordisce col botto tirando fuori un prodotto dalla potenza incredibile che ha lo stesso effetto di un pugno nello stomaco. Stara' a voi stabilire se benefico o meno.
Forse il giudizio finale dipendera' da quanto siete soddisfatti della riuscita delle vostre vite.
La fotografia cupa e introspettiva mi ha ricordato molto quella di un film al quale somiglia anche per alcuni aspetti di carattere filosofico, "Contact" del 1997, ma inutile nasconderlo: se prima di questo film, avete visto Melancholia, peraltro uscito nello stesso periodo, l'immagine dell'altra terra vi fara' sempre un po' paura poiche' vi ricordera' senza mezzi termini, quella del minaccioso pianeta di Von Trier anche se solo per un po'. I paragoni non sono del tutto fuori luogo perche' in entrambi i film i personaggi sono spinti verso domande solenni anche se in modo completamente diverso e di certo l'approccio è molto piu' ottimista nel caso di Another Earth dove si vuole dare una specie di seconda possibilita' alle persone che nel nostro mondo hanno fallito. In che modo? Semplice: Attraverso un concorso che, se sarete fortunati, vi permettera' di visitare lo strano pianeta specchio del nostro per vedere cosa sta combinando l'altro voi.
Another Earth e' un film che mescola nelle giuste dosi, scienza e filosofia, ma senza risultare mai stucchevole. Tutt'altro. Coinvolge lo spettatore sin dall' inizio creando in lui una sorta di piacevole stato d'ansia e ponendolo di fronte a domande assolute. La regia e' inappuntabile, le prove degli attori tutte strepitose. Spicca, neanche a dirlo, la protagonista, una efficacissima Brit Marling. Strepitosa anche la colonna sonora che a piu' di qualcuno metterà voglia di comprare il cd del soundtrack, qualche titolo "The first time i saw Jupiter", "The specialist/Am i alone?", "Forgive" e "The other you", tra i piu' suggestivi anche nei titoli. Se ancora non l'avete fatto quindi, fatevi un regalo e godetevi la visione di questo film.
Trama: Rhoda Williams (Britt Marling) ha perso la piu' grande occasione della sua vita, quella di diventare scienziata, provocando la morte in un incidente stradale di una donna incinta, in auto con suo marito, il quale pero' sopravvive all'incidente. Rhoda si era sporta dal finestrino, senza fermare l'auto, per osservare un fenomeno celeste senza precedenti: l'apparizione di un pianeta che, gia' ad una prima occhiata, era l'immagine speculare del nostro. Il danno pero' e' fatto e Rhoda viene incriminata per omicidio colposo e costretta a scontare una pena di 4 anni di reclusione. Al suo rilascio, spinta da fortissimi sensi di colpa, cerca il vedovo della famiglia che lei stessa ha distrutto, il compositore John Burroughs (William Mapother) col quale sviluppa un rapporto assai intimo tenendolo allo stesso tempo all'oscuro della realta' dei fatti. Nel frattempo l'altra terra, e' diventata un caso mediatico e viene indetto un concorso in cui il vincitore puo' visitare il pianeta gemello. Rhoda brama dalla voglia di andarci per scoprire che vita sta vivendo "l'altra lei" sulla Terra 2 ma John, sempre inconsapevole della vera identita di Rhoda e temendo in qualche modo di perderla come ha gia' perduto sua moglie, non vuole che lei vada.
La fotografia cupa e introspettiva mi ha ricordato molto quella di un film al quale somiglia anche per alcuni aspetti di carattere filosofico, "Contact" del 1997, ma inutile nasconderlo: se prima di questo film, avete visto Melancholia, peraltro uscito nello stesso periodo, l'immagine dell'altra terra vi fara' sempre un po' paura poiche' vi ricordera' senza mezzi termini, quella del minaccioso pianeta di Von Trier anche se solo per un po'. I paragoni non sono del tutto fuori luogo perche' in entrambi i film i personaggi sono spinti verso domande solenni anche se in modo completamente diverso e di certo l'approccio è molto piu' ottimista nel caso di Another Earth dove si vuole dare una specie di seconda possibilita' alle persone che nel nostro mondo hanno fallito. In che modo? Semplice: Attraverso un concorso che, se sarete fortunati, vi permettera' di visitare lo strano pianeta specchio del nostro per vedere cosa sta combinando l'altro voi.
Another Earth e' un film che mescola nelle giuste dosi, scienza e filosofia, ma senza risultare mai stucchevole. Tutt'altro. Coinvolge lo spettatore sin dall' inizio creando in lui una sorta di piacevole stato d'ansia e ponendolo di fronte a domande assolute. La regia e' inappuntabile, le prove degli attori tutte strepitose. Spicca, neanche a dirlo, la protagonista, una efficacissima Brit Marling. Strepitosa anche la colonna sonora che a piu' di qualcuno metterà voglia di comprare il cd del soundtrack, qualche titolo "The first time i saw Jupiter", "The specialist/Am i alone?", "Forgive" e "The other you", tra i piu' suggestivi anche nei titoli. Se ancora non l'avete fatto quindi, fatevi un regalo e godetevi la visione di questo film.
Trama: Rhoda Williams (Britt Marling) ha perso la piu' grande occasione della sua vita, quella di diventare scienziata, provocando la morte in un incidente stradale di una donna incinta, in auto con suo marito, il quale pero' sopravvive all'incidente. Rhoda si era sporta dal finestrino, senza fermare l'auto, per osservare un fenomeno celeste senza precedenti: l'apparizione di un pianeta che, gia' ad una prima occhiata, era l'immagine speculare del nostro. Il danno pero' e' fatto e Rhoda viene incriminata per omicidio colposo e costretta a scontare una pena di 4 anni di reclusione. Al suo rilascio, spinta da fortissimi sensi di colpa, cerca il vedovo della famiglia che lei stessa ha distrutto, il compositore John Burroughs (William Mapother) col quale sviluppa un rapporto assai intimo tenendolo allo stesso tempo all'oscuro della realta' dei fatti. Nel frattempo l'altra terra, e' diventata un caso mediatico e viene indetto un concorso in cui il vincitore puo' visitare il pianeta gemello. Rhoda brama dalla voglia di andarci per scoprire che vita sta vivendo "l'altra lei" sulla Terra 2 ma John, sempre inconsapevole della vera identita di Rhoda e temendo in qualche modo di perderla come ha gia' perduto sua moglie, non vuole che lei vada.
Max Bramante
lo guarderò sicuramente. poi l'affinità, fatta con i debiti distinguo, con Melancholia me lo rende quasi obbligatorio
RispondiEliminaBel film, bella musica, belle atmosfere, bellissima la protagonista.
RispondiEliminaTrasmettono ansia entrambi ma mentre qui è in forma quasi piacevole, in Melancholia annichilisce. In ogni caso ambedue riescono a farti sentire un verme alla fine. O a riportarti coi piedi per terra, dipende dalla persona che lo vede.
RispondiEliminam'è piaciuto! condivido tutte le considerazioni, musicali comprese. magari in qualche momento è un po' prolisso eh, ma nel complesso proprio bello e con una trama interessante
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