La scuola cattolica

 

"Il film è tratto dall'omonimo romanzo vincitore del Premio Strega del 2016 scritto da Edoardo Albinati, ispirato a fatti realmente accaduti passati alla cronaca come il Massacro del Circeo."

Il romanzo è un'opera monumentale, 1300 pagine. Immagino sia frutto di un grande lavoro non solo di scrittura. Il film ne è inevitabilmente grande sintesi.
Non è la mera narrazione di un noto e terribile fatto di cronaca, talmente pervasivo da portare finalmente il nostro paese a discutere il reato di stupro, da delitto contro la morale com'era nel 1975 a delitto contro la persona, cosa che avvenne nel 1996 (ci sono voluti solo 21 anni!). Pur non lesinando sulle violenze subite dalla 2 povere malcapitate, anche se la versione poi definitiva ha subito tagli proprio sulle crudeltà al fine di evitare il divieto ai maggiorenni.

E' un mondo soffocante e sostanzialmente oppresso da sovrastrutture morali, religiose e ideologiche quello che viene mostrato e che, molto probabilmente, vivevano gli scellerati protagonisti dei fatti. La rappresentazione filmica rende alla perfezione la cosa. Si vede una sorta di nichilismo trasformarsi in sadismo, il voler spiegare ogni fenomeno si traduce nel non poterne spiegare alcuno. Il moralismo è bifronte, capace di giustificare sia il bene che il male, la pietà come la violenza. Ricorda il razionalismo estremo di De Sade come meravigliosamente narrato ne "La filosofia del boudoir".

Erano anni di grande fermento i '70. Qua se ne vede uno spaccato di un particolare ambiente.
Peccato i tagli sulle violenze. Senza voler piacere ai morbosi avrebbero calcato meglio la mano sui fatti che restano un po' sottotraccia. Anche se la narrazione della cronaca non era lo scopo principale, l'opera ne ha risentito.

In ogni caso: Ottimo film.

Robydick

Fonti: tutti i corsivi virgolettati, se non diversamente indicato, sono da Wikipedia.it.

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