sabato 3 marzo 2012

La Cosa in cima alle scale

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Sapete che raramente spendo parole per i corti e quando lo faccio è perché meritano. Siamo in uno di quei casi. Si può vedere al cinema questo mini-film horror (dura circa 21') di Michele Torbidoni, ma dev'essere quello di un festival per ora. Il fatto che sia nelle selezioni ufficiali del NYC Winter Film Festival 2012, 2012 Green Bay Film Festival e Madrid International Film Festival è già un buon biglietto da visita.

Il plot lo prendo dal sito ufficiale: http://www.lacosaincimaallescale.com/
"Pietro, un giovane tecnico informatico, perde il volo per tornare a casa e decide di impiegare le ore di attesa con una visita al paese della sua infanzia. Non può sapere che non tornerà mai più da quello che sembra un innocuo tuffo nei ricordi. Strane presenze, finestre buie che sembrano osservarlo lo risucchiano nel passato, mentre insegue un bambino inquietante e stranamente familiare. Ma tutto peggiorerà di colpo quando la curiosità lo porterà al vecchio ristorante gestito dai suoi. L'edificio fatiscente ormai abbandonato nasconde un orribile segreto, qualcosa che Pietro aveva dimenticato. E scoprirà che lo aveva fatto per un motivo maledettamente valido..."
E quel motivo non ve lo dirò certamente io!

Si capisce già dalla prime scene che è un prodotto di ottima fattura e non penso di offenderlo dicendo che mi è sembrato alla fine un piccolo Poltergeist, pur nella diversa vicenda. Torbidoni ha espresso padronanza e conoscenza dei mezzi facendo un Film intenso, breve ma con tutta la "componentisca" di pregio disponibile. Troppo spesso questi corti si concentrano su una o 2 scene ed esprimono lì, sia in termini di capacità umane che risorse tecniche, tutto il loro potenziale. Va bene anche questo, solo che persino in meno di mezz'ora ti ritrovi a vedere 3/4 di roba inutile. "La Cosa in cima alle scale" è invece perfettamente girato, fotografato (con un chiarore allucinatorio), musicato (ha una sua o.s.t.), montato (i passaggi dal tempo reale al flashback sono perfetti e privi di stacco), recitato, ..., dal primo all'ultimo minuto in un dosato crescendo. Si sente la presenza di tutti i professionisti che devono concorrere a un prodotto di questo genere, da chi si occupa del make-up alla CGI agli effetti 3D per un mostro finale che vi assicuro ha sembianze davvero originali con un misto di animalesco, umano e mitologico. Quel mostro è presente nella stupenda locandina che non a caso ho messo in formato grande, e il bello è che solo chi ha visto il film può saperlo.

Ho potuto vedere anche il Making-Of in successione. Mi ha colpito, tra le varie, il fatto che Torbidoni abbia preparato un preciso e dettagliato storyboard, ed illustrato lo stesso a tutti prima di partire con le riprese. Significa avere professionalità e metodo di lavoro che da noi troppi hanno dimenticato. Agli studios senza uno storyboard non si comincia nemmeno a fare un film, mentre da noi il più delle volte è considerato una spesa superflua, e poi i risultati sono quelli che conosciamo.

"La Cosa in cima alle scale" ha un'altra qualità: non vuole stupire con chissà quali invenzioni fantasmagoriche. E' un altro dei difetti tipici dei prodotti a basso costo, e cioè la ricerca del sensazionalismo, di trama o di effetti improbabili, cosa qua del tutto assente. Il cinema è prima di tutto Mestiere, il regista un Artigiano Capomastro di diversi Artigiani, la cosa fondamentale è dimostrare di saper lavorare. Io la penso così.

In breve: il ridotto budget ha ridotto la durata del film, non la sua qualità né le professionalità. Spero possa in futuro, questo nostrano talento, misurarsi con un lungometraggio ed esprimersi parimenti. Anche coi giusti ingredienti di base non in tanti sono bravi a preparare una bella cena per pochi, a saper offrire un banchetto a molti con le stesse prelibatezze lo sono ancora meno.
Michele Torbidoni secondo me ce la può fare. Ci siamo scambiati solo qualche mail, l'ho visto nel Making-Of... mi sembra una persona senza borie quanto consapevole dei proprio mezzi e con il giusto mix di voglia e capacità di lavorare. Ci credo. Speriamo ci creda anche qualche produttore.
Robydick


Clip delle prime scene


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