"You can't buy a ticket to see this movie UNLESS...you sign a pledge not to reveal the surprise SHOCK ENDING", strilla la tagline di questo misconosciuto film di
Gunnar Hellstrom
Il rifugiato ungherese
Symcha Lipa (
Jack Lord di
Hawaii Five-0) accetta un passaggio da una bella e giovane ragazza che lo conduce fino alla casa che divide con la madre e le sorelle; naturalmente il povero viaggiatore si troverà in un nido di serpi psicopatiche che nascondono una storia oscura e terribile.
Interessante questo
"The Name of...", siamo in pieno territorio " giovane in balia di un gruppo di squilibrate che tentano di sedurlo e farlo fuori" con tutta l'atmosfera di sessualità repressa che una pellicola del genere inevitabilmente si porta dietro. Il film di
Hellstrom (svedese classe 1928, scomparso nel 2001, che esordì con
"Simon Syndaren" [1954] per poi dedicarsi alla regia di episodi per i serial Tv statunitensi da
"F.B.I" a
"Gunsmoke" passando per
"Bonanza" fino a
"Dallas") mantiene ancora un certo livello esploitativo, pur senza mostrare niente di particolarmente scabroso, anzi, ma è in grado di solleticare il gusto dell'appassionato di
"oggetti non identificati" dei tardi sixties grazie ad un'atmosfera opprimente e morbosa che si respira a pieni polmoni, specialmente nel delineare il rapporto tra le sorelle e il nuovo arrivato che scuote i sensi assolutamente non assopiti delle fanciulle; in questo senso molto bella e centrale la sequenza in cui
Tisha Sterling balla sulle note di
"Shadows" dei cultuali
"The Electric Prunes" ammiccando al vecchio
Jack Lord, sotto gli occhi delle sorelle e della madre che spia dall'alto .
Ottima prova del cast femminile, molto brave tutte e tre le sorelle interpretate rispettivamente da
Tisha Sterling (
Patricia Ann Sterling, californiana classe 1945, carriera sterminata in Tv, ma anche in
"L'Uomo dalla cravatta di cuoio/Coogan's Bluff" [1968] di
Don Siegel con
Clint Eastwood, tra le altre, tantissime cose),
Collin Wilcox Paxton (1935-2009-una valanga di serial televisivi, da
"Il Virginiano" a
"Longstreet" e
"Ironside" ma anche
"Il Rivoluzionario"[1970] di
Paul Williams con
Jon Voight, accreditata come
Collin Wilcox Horne), e
Susan Strasberg (22 maggio 1938-21 gennaio 1999), la quale non ha assolutamente bisogno di presentazioni, che contribuisce a creare una sensazione di "destino incombente" sulle teste dei personaggi, fino all'inaspettato finale in cui la madre (
T. C. Jones) tira le file della vicenda con un twist nerissimo e crudele, che non sveliamo. Direi che una riscoperta la merita. Ci sono in giro dei bootleg ricavati da una slavatissima copia in 16mm che non rende giustizia alla fotografia del grande
Vilmos Szigmond. Lo sceneggiatore
Gary Crutcher è pure lo scriba del cultuale
"Stanley" (1972) di
William Grefe e del superscult
"Superchick" aka
"Colpo Grosso al Jumbo Jet" (1973) di
Ed Forsyt con
Joyce Jillson!!!
Buona visione.
Belushi
uff, ma perché fate così? ora ho una voglia bestia di vederlo e non so dove trovarlo :P
RispondiEliminaeh eh questo è il bello!
RispondiEliminaAhaha, ciao bbelli!!! Aho, ce stà questo:http://www.j4hi.com/page7/page126/NAME-OF-THE-GAME-IS-KILL-dvd.html
RispondiEliminase proprio nun ne potete fare a mmeno, ce stanno altri mezzi, e allora fateme un fischio, ahahha, Ciao Frank!!! Grande!!! Ciao Ernest!!
Belushi scusa il ritardo, può darsi che una quindicina di anni fa questo lo davano su TVR- Tele Toscana di Firenze, per i cult di Pier Paolo Dainelli, con il doppiaggio originale in italiano...? Sono quasi sicuro di averlo visto e ovviamente registrato.
RispondiEliminaMa "Stanley" di Grefe che l'ho tanto cercato anche su Amazòn in vhs NTSC, scusa se te lo chiedo qui, te ce l'hai mica davvero...??? Lo sai sennò..Grazie!