Certamente tutti conoscono la Sindrome di Stoccolma, ci han fatto fior di film a riguardo. Con questo gioiellino di Eriprando Visconti (nipote d'arcinoto e illustrissimo zio) si potrebbe coniare la Sindrome dell'Orca, speculare alla prima.
Pavia, il Po e le campagne intorno sono lo sfondo del rapimento di Alice, giovane studentessa, da parte di una banda molto mal assortita. A parte "la mente" del progetto, il rapimento è attuato e portato avanti, con la prigionia, da tre delinquenti improvvisati, perlomeno per un reato di quella portata. In particolare il solo meridionale della banda, Michele, piombato lì direttamente strappato dai pescherecci calabresi, che piantonerà giorno e notte la prigioniera.
Ci sono tutte le premesse perché il rapimento fallisca, per intanto però c'è e viene portato avanti. I giorni passano e Alice ovviamente, sempre legata mani e piedi, deve pur mangiare, andare in bagno, lavarsi. Diverse situazioni particolarmente umilianti le dovrà subire, poi saprà farsene una ragione, individuerà in Michele non solo il principale carceriere ma anche l'anello più debole e lo farà suo amico ed amante, fino ad un finale che è il vero punto chiave e maggiormente valorizzante del film. Non lo rivelo, certo, ma se il film si intitola così e non "Lo orco" ci sarà un perché no?
Film con connotati da b-movie i quali, in verità, accentuano la crudezza delle situazioni illustrate, ne parlo anche nei frame. La storia, un po' come nei poliziotteschi, avviene in un paese cattivo ed incattivito, pieno di sperequazioni, imbruttito e nel quale la violenza può esplodere in ogni momento. Con quel finale poi capisci che non si salva davvero nessuno e la bontà è chimera solo per Walt Disney.
Tra i miei Cult, ma non è roba per tutti.
parere personale, ma placido lo trovo molto più a suo agio, e più vero, quando fa la parte da "meridiunale tagliato con l'accetta" (un altro bell'esempio è "romanzo popolare" accanto a Tognazzi), che non quando interpreta, che so, il commissario integerrimo (vedi "la piovra")...:)
RispondiEliminaahah! tagliato con l'accetta... da giovane ne ha fatte molte di interpretazioni di quel tipo.
RispondiEliminae figuriamoci se da noi non partiva la mannaia della censura...
RispondiEliminache vuoi fare ernest, da noi la mamma del censore è sempre pregna
RispondiEliminadove lo trovo in streaming???!!! UNCUT naturalmente...
RispondiEliminaSan Mulo caro cirano, sempre sia lodato! :)
RispondiEliminaCome avrebbero urlato i miei commilitoni napoletani: "La mamma del censore fa i bucchì! Ué! Ué!"
RispondiElimina"e maaaaradoooonaaaaaa, è megl' 'e pelééééééé!!!!" ahah! l'ho imparato in caserma quella canzoncina.
RispondiEliminazio, guarda che "wé! wé!" vuole la vudoppia, mannagg.... :D
BUONA PASQUA ^_______^
RispondiEliminaciao pupottina, grazie! anche a te :)
RispondiEliminaquesto ce l'ho lì, tra le cose da vedere da una vita... forse siamo in dirittura d'arrivo ;)
RispondiEliminafacci sapere quando tagli il traguardo frank! :P
RispondiEliminaCiao Robydick,un saluto prima di tutto.Ho scoperto il blog tramite l'ottimo Frank Manila, che ringrazio.Blog strepitoso,veramente strepitoso.Il film in questione é testimonianza diretta di quello che era il cinema italiano.Tra i miei cult insieme a "L'Immoralità" di Massimo Pirri.Un grande saluto, vieni a trovarmi quando vuoi e se vuoi sul mio blog.
RispondiEliminafarò tesoro della w, anche perché intendo usare quel tormentone per il referendum:
RispondiElimina"La mamma di chi non vota fa i bucchì! Wé! Wé!" :-))))
ciao belushi! grazie, per i complimenti e per il consiglio, film segnato.
RispondiEliminavengo subito da te :)
zio, lancia una campagna che la sponsorizzo subito! ci vorrebbe anche un bel logo, se passasse di qua petroliuccia... :P
RispondiEliminaOrca che sorca ! Lo so, come battuta vale poco, ma che ci vuoi fare, dopo una giornata de duro lavoro, meglio non mi viene. 'gnamo a dormire va'.
RispondiEliminafilm bello tosto, ma da vedere.
ahah! harmo, da te va bene tutto.
RispondiEliminabuonanotte :)
...C'è in dvd italiano della CineKult/Nocturno della Cecchi Gori Home Video, uscito pochi mesi fa, come anche il seguito dell'anno successivo, "Oedipus Orca"sempre di Prandino Visconti, con il ritorno di Rena a casa dopo il rapimento, e "vale" più o meno quanto "La Orca"...Belle edizioni, mi pare ci siano delle interviste proprio alla Niehaus.
RispondiEliminaEriprando Visconti era bravo come regista, avrai visto da meneghino di sicuro il suo migliore e più romanticamente esistenzialista film, "Una Storia milanese", quando ancora in nome del successo non concedeva troppo alle ragioni dell'epoca dell'Italnoleggio in quanto a ottimizzazione seghe borghesi (i proletari e i lavoratori almeno all'epoca preferivano la sega fattasi con le prime vere luci rosse dei primi hard duri e puri distribuiti nel circuito dei cinema italiani) del pubblico medio maschile a cui questi film erano come "usufruitori finali" -si potrebbe dire oggi- destinati e ideati, pur se di ottima fattura e ambizioni "pseudointellettualistiche" o sociologiche...Tant'è che "La Orca come anche appena l'anno dopo "Oedipus Orca" ebbero un enorme successo presso il pubblico più "prurriginoso"...Prandino, almeno per un film "normale" è l'unico in Italia che sia riuscito a imporre un bocchino sul manifesto ufficiale del film, e anche nei flani su alcuni giornali, da una scena presente nel film "Una Spirale di nebbia"('77)realizzato sempre in quel periodo in cerca di "shock"...
no napoleone, "una storia milanese" mi manca ancora, arriverà, come anche "oedipus orca". speriamo di trovare il manifesto prandino... su "seghe borghesi" devo meditare, ahahah!
RispondiEliminaDiciamo che non mi sorprende che in Italia ci sia una versione uncut di questo film...
RispondiEliminaah ma guarda, vegas, anche all'estero le cose non andavano molto diversamente in quegli anni.
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