Avevo sbiaditi ricordi di questo film visto in età adolescenziale. Ricordavo le scene spettacolari, la violenza del gioco, l'eroico James Caan nella parte del protagonista Jonathan e già questo bastava a tenerlo tra i miei Cult. Ora, dopo accurata e goduta visione casalinga con numerosi rewind a ripetere alcune scene, ho apprezzato anche altro e il film risiede a pieno diritto nell'Olimpo, altra prova d'eccellenza di Norman Jewison.
E' un mondo totalmente privo di geo-politica quello del 2018, anno dell'ambientazione. Si potrebbe dire che ha una sorta di geo-economia: non ci sono stati o regni, ma solo poche Corporazioni (così vengono chiamate) che governano tutto il mondo. A capo di queste, i massimi dirigenti decidono le sorti del pianeta, sia a livello macro che micro, tanto che la vita di ogni singolo individuo è monitorata e programmata. Materialmente tutto funziona alla perfezione, c'è un diffuso benessere, la povertà è sconosciuta. Non esistono guerre né violenze di sorta, tranne una, mascherata da sport: il Rollerball. Dentro un anello tipo velodromo 2 squadre su pattini appoggiate da motociclette si affrontano per infilare una palla di acciaio in un buco, una via di mezzo tra ciclismo su pista ed hockey estremamente violento, anzi violentissimo tanto che è normale ci siano morti o feriti gravi.
Jonathan è il capitano della squadra di Houston, campioni mondiali in carica. Freschi vincitori contro il Madrid ai quarti si preparano ad affrontare i terribili giapponesi di Tokyo in una sfida che ha una novità importante: sarà senza penalità, il che significa: senza esclusione di colpi. Senza dubbio il più grande giocatore di sempre, da oltre 8 anni in carriera in uno sport dove i giocatori durano al massimo 2 o 3, Jonathan viene convocato da quello che è il dirigente di Energy, la corporazione a cui lui fa capo, il quale gli comunica che deve smettere di giocare. Non è la sola "imposizione sgradita" che subisce, solo che adesso non è più disponibile ad accettarla e continuerà a giocare Jonathan, sfidando regole nelle partite sempre più assurde e orientate al massacro e contemporaneamente sfidando un Sistema che nessuno osa contraddire. Tutto questo fino ad un finale di grande epica e significato, che ho trovato incoraggiante dopo quasi 2 ore di terrore di orwelliana memoria.
Confermo la spettacolarità e la violenza del Rollerball in quanto sport. Fortunatamente non esiste, anche se ho visto partite di Hockey su ghiaccio che non si discostavano di molto. Però dopo la prima partita col Madrid, che introduce di fatto la storia, già dall'incontro a Tokyo ogni sequenza della partita assume doppi e tripli significati. Dietro c'è l'ostinazione di Jonathan nel voler capire perché le Corporazioni lo vogliono escludere.
Il film ha un ritmo perfettamente bilanciato: europeo, quasi francese nei momenti di vita quotidiana (mi ha ricordato molto i tempi di "Fahrenheit 451"); americano alla grandissima nel giallo e nell'azione.
Tutto verrà risolto alla fine. Nessun dubbio verrà lasciato né a Jonathan né allo spettatore sulle ragioni delle Corporazioni. Ne arriveranno invece tanti di dubbi, a me perlomeno sono giunti, su quanto in realtà alcuni poteri economici siano in grado già oggi di condizionare in modo determinante la politica, funzione quest'ultima che non di rado mi pare vestire un ruolo di fantoccio asservito. Film che vede lungo, come vide lungo Orwell e che bisognerebbe capire, una volta per tutte, che non si parlava di un solo modello politico e sociale in quei libri.
Imperdibile e godibile anche in più visioni.
Uno dei miei cult personali, visto quando uscì, rivisto dopo fino a perderne il conto. Un film profetico sulla deriva della società attuale, al posto del rollerball possiamo metterci il calcio, ma ancora manca un calciatore dello spessore di Jonathan che faccia aprire gli occhi al tifoso bue.
RispondiEliminaRoby, sei sempre più pericoloso... O mi stuzzichi (più spesso) con film che non ho visto, oppure mi fai venire voglia di rivedere film che ho già visto. Come questo, un autentico cult!
RispondiEliminaPurtroppo, complice la tirannia del tempo, spesso non riesco a fare nessuna delle due cose.
Se qualcuno mi vuole pagare, mi offro di farlo come lavoro! ;)
ho visto solo il remake.
RispondiEliminauna cosa orribile che credo c'entri ben poco con l'originale...
Un vero supercult.
RispondiEliminaRicordo che lo vidi la prima volta insieme a mio padre, che ne era rimasto colpito ai tempi in cui lo vide in sala.
Mitico James Caan!
Ciao carissimo! Com'è? è un poì che non ci si sente! ;) A rollerball non potevo resistere..dovevo far sentire la mia presenza! ;) L'ho molto molto apprezzato..forse perché visto in un'età in cui le "botte" fa sempre effetto. Motivo per cui ho nel cuore anche il remake di qualche anno fa (Vedere Paul Heyman commentare le partite mi fece venire un tuffo al cuore!) ;)
RispondiEliminaCome sempre preciso, passionale e innamorato di ciò che fai. COntinua così uomo!
Geniale nel suo genere. Sbaglio o ne hanno poi fatto un chiassoso remake decisamente da Ade?
RispondiEliminaharmo, sai chi è il calciatore che, mi è parso, un po' fuori dal sistema? Baggio. certo, non era un jonathan eh, però... m'interessa un tuo parere.
RispondiEliminamarzia', mi spiace! :D
tieni duro, anch'io non riesco a vedere tutto quello che vorrei, ti capisco.
marco, se il remake è orribile come dici allora confermo: con questo capolavoro non ha nulla a che fare.
mrjames, tuo padre ti ha "educato" alla grande!
ciao mirko! sono io un po' assente in giro, sorry :)
grazie! sì, qua si continua senza sosta, è quasi un lavoro questo blog, anzi molto meglio del lavoro.
zio, da quel che dice anche marco... io non l'ho visto però il remake, personalmente non so dire.
mamma mia che pezzi… musicali! :) Epico! In tutto e per tutto! ;)
RispondiEliminaquesto mi ha ipnotizzato già da piccolo, allorchè vidi il trailer in TV "a cura dell'anicagis"...uno dei primi incubi da "futuro possibile" da me incontrati, e per questo titolare di un posto speciale. grandissimo James Caan nell'incarnare un personaggio a metà fra il superuomo e il Winston Smith di Orwell, dentro un sistema, le cui misure gli stanno un po' strette...normale che si rifiuti di vivere, anzi di smettere di vivere, quando la "tabella" cerca di imporglielo!
RispondiEliminatecnicamente, il rollerball è un ibrido fra football e roller derby, uno sport praticato oggigiorno quasi esclusivamente al femminile, che in USA ha la sua lega professionistica, nientemeno...:)
pure io come cannibale ho visto solo quella stronzata di remake... devo rimediare al più presto!
RispondiEliminabaci petroliuccia! :*****
RispondiEliminacaro unwise, al solito... il roller derby mi era sconosciuto. ;-)
frank, azzerati però prima, fai finta di non aver visto nulla! :D
Roby, su Baggio concordo in parte, tra i calciatori anti sistema ricordo Paolo Sollier, giocatore del Perugia negli anni '70 militante di Avanguardia Operaia, ma è stata una mosca bianca. Il merito di Baggio è stato quello di dire sempre quello che pensava, e dati i tempi non era poco, basta ascoltare la compagnia belante, ancora oggi, della maggior parte dei calciatori. Un'altro è Carlo Petrini, calciatore anche lui degli anni '70 che grazie ad una serie di libri scritti per le edizioni Kaos ha scoperchiato il marciume esistente nel calcio italiano e in parte ricordo il mito viola, sempre degli anni '70, Dino Pagliari. Arrivava agli allenamenti in bici, vestiva con l'eskimo e se ne andava via senza farsi la doccia. Ma l'antesignano dei calciatori ribelli è senza dubbio Gigi Meroni, giocatore del Torino anni '60 e morto tragicamente in un incidente d'auto (fu investito). Anche se il suo ribellismo era più dovuto ad uno stile di vita anticonformista per l'epoca, girava con una gallina al guinzaglio e vestiva come un Beatle, che non ad una vera e propria presa di coscienza anti-sistema. Però considerati i tempi, a modo suo lo era.
RispondiElimina....Ci fecero almeno un bel film, sul roller derby caro Unwise, "La Bomba del Kansas City"('72) di Jerrold Freedman, con la portentosa Raquel Welch, perfetta per il ruolo di campionessa protagonista e volitiva ragazza-madre.
RispondiElimina"Rollerball" è un capolavoro assoluto della fantascienza distopica cinematografica, e non solo per i '70, folle anche solo l'idea di farne un remake. L'orrido remake del 2002 poi,il quale stroncò purtroppo quasi definitivamente la carriera di uno dei più bravi e grandi registi dell'action anni'80-'90, un vero "autore", personalissimo e insostituibile.Una vera tragedia artistica per il cinema contemporaneo quella che ha provocato il remake scellerato di "Rollerball", per John "Nomads" McTiernan.
mitico mitico!
RispondiEliminaquante ne sai harmo... solo di Meroni sapevo. :)
RispondiEliminagià... Nomads un film eccezionale. chissà com'è, certe volte capitano 'ste cose. per chi se la fosse persa: http://robydickfilms.blogspot.com/2011/02/nomads.html
ciao ernest! :)
lo avevamo citato in uno scambio di commenti con napo qualche post fa. ci sarebbe un film per voi negli orti, se avete voglia...
RispondiEliminasaluti a te e a napo
vero eustaki, hai ragione! :)
RispondiElimina@Napoleone: l'avevo visto...ovviamente non me ne ricordavo il titolo (se ricordo bene si parlava di questo sport anche in un episodio di Starsky & Hutch)
RispondiElimina@:Harmonica: con i calciatori la vedo dura, non è che abbondino i maestri di pensiero. perdonami se manco di rispetto al tuo mito, ma la bici, l'eskimo e l'igiene personale approssimativa non mi sento di considerarle delle gran caratteristiche....:)
Rollerball...l'ho visto anch'io. Oh sì. Uno sport dove si sfoga tutto. Anzi dove si mette in gioco il tutto per tutto. E come se non bastasse mi sono beccata anche il remake...che non è malaccio...ma è decisamente un'altra cosa.
RispondiElimina...Sì anche in un episodio di "Starsky & Hutch" bravo Unwise. Che film negli orti, Eustaki...?
RispondiEliminaE' John Houseman, il grandissimo attore e regista teatrale John Houseman, unico vero braccio destro di Orson Welles per lunghi anni al Mercury Theater, e nominato all'Oscar come Miglior Attore non Protagonista appena l'anno prima (al suo semi-esordio come attore cinematografico a quasi settant'anni)per "The Paper Chase" (Esami per la vita)('74)di James Bridges. E' lui dicevo che in "Rollerball" interpreta il "maturo" Bartholomew, in pratica il "Primo Ministro" della Corporazione dell'Energia, cioè Huston. Colui che più teme la troppa, incontrollabile popolarità, pericolosa per il potere, che ha raggiunto il personaggio di Jonathan Hi/James Caan
Ma è bravo anche Jon Beck, attivo caratterista "aitante" e muscolare del cinema anni'70, nel ruolo di Moonpie,l'amico vero di Jonathan che viene colpito alla nuca senza casco con un pugno guantato dalle famose borchie puntute immortalato anche nei manifesti del film, e reso un vegetale dai cattivissimi giapponesi del Tokyo, nella prima terribile partita "senza regole" organizzata apposta per eliminare Jonathan. Cinematografia, stile, scenografie, inquadrature, stunt,dinamismo, musica, interpretazioni (c'è anche Moses Gunn!)ecc., tutto da urlo.
RispondiEliminavero cult, il remake serve solo a rendere più grande la pellicola originale.
RispondiEliminaVisto eoni fa, ma ricordo che mi piacque molto.
RispondiEliminaHo sempre associato Alita a questo film per via del parallelo motorball / rollerball
ciao nicky! associazione non sbagliata...
RispondiEliminaCiao, appena visto. Beh dico solo che è eccezionale. Un altro Sci-fi Must!!!!
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