Antonio Bay si prepara a festeggiare la ricorrenza della fondazione della piccola comunità che ci vive. Su di essa, proprio sulla fondazione, pesa però una grave colpa passata: aver fatto affondare una nave carica di lebbrosi per impossessarsi dell'oro che trasportava. Una leggenda vuole che gli spiriti di quegli uomini debbano tornare per vendicarsi e il loro arrivo è preceduto da una strana nebbia.
Un film che all'epoca, a quel che ho letto, non entusiasmò nel risultato nemmeno lo stesso Carpenter che lo girò in appena 2 mesi e con un budget abbastanza ridotto. Venne rivisto un po' prima della commercializzazione per renderlo un po' più intrigante inserendo scene più gore e devo dire che ha fatto veramente bene a farlo.
Per il resto è abbastanza "classico" nella struttura narrativa, con l'inizio del vecchio marinaio che racconta la storiella ai bambini che lo fa quasi apparire appunto un film per ragazzi, ma non lo è. Storia di un luogo che pur negli Stati Uniti conduce una vita abbastanza isolata; c'è l'eroe con la ragazza innamorata; la tipa alla radio locale che comunica a tutti quanto avviene; un personaggio che in qualche modo catalizza su di sé le colpe di quella maledizione più di altri.
Niente di che, per carità, sicuramente non è una visione obbligatoria. Film di spiriti cattivi piuttosto prevedibile. Avevo aspettative superiori ma alla fine, capita l'antifona, me lo sono visto in "relax".
Ogni tanto qualcosa di semplice ci vuole ed è pur sempre un film di Carpenter, quindi ottima fattura, musiche da lui composte sempre consone, con alcune scene ed inquadrature che se le facesse un italiano oggi grideremo al nuovo talento.
Per me è un signor Film. L'ho visto all'epoca, poi l'ho rivisto, e devo dire che, in fondo, è il Film di Carpenter che mi piace di più.
RispondiEliminaQuanti Film venuti dopo hanno preso spunto da questo ?
davvero magar è il carpenter che preferisci? be', sei proprio un tipo eh! :D
RispondiEliminami immagino the fog girato a Milano e dalla nebbia ti spunta la sindaca Moratti....
RispondiEliminaahahah! harmo, da noi in "padania" (la regione che non esiste) non abbiamo nemmeno bisogno di effetti speciali con certi personaggi.
RispondiEliminaVisto...dai non è malaccio...per dire che è stato girato negli anni '80 e con un budget ridotto... :)Ma..Jamie Lee Curtis, non invecchia mai?continua ad essere praticamente simile a 30 anni fa :D
RispondiEliminaciao Dreamy! ma certo, non l'ho stroncato mica eh! :)
RispondiEliminalascia stare guarda, Jamie Lee era (ed è) uno schianto, m'è sempre piaciuta!
Ciao
RispondiEliminaRoby come và...Fog comunque è considerato uno dei massimi vertici dello stile
e delle atmosfere carpenteriane, e a ragione, e non soltanto dai
carpenteriani. E'un film stupendo, lui sì veramente politico, sotto le
spoglie di un film horror di fantasmi-zombie come hai sottolineato tu, compie un'acuta e potentissima
riflessione sulle celebrazioni del duecentesimo anniversario della
fondazione degli Stati Uniti (nel 1976, il film è del 1979), che senza
nemmeno tanto bisogno di metafore sono accostabili alle celebrazioni per i 100
anni di San Antonio Bay nel film, ovvero la celebrazione di una comunità
di assassini, che nella stessa notte di 100 anni prima fecero con
l'aiuto della nebbia,del faro spento e di falsi segnali di lanterna, naufragare sugli
scogli la nave con l'oro dei lebbrosi comandati da Blake, i quali
perirono tutti nelle acque gelide e nere coperte dalla nebbia di Antonio
Bay. Con quell'oro fu fondata la fiorente comunità città, e adesso, nella stessa
notta del 4 di aprile, durante le celebrazioni di quell'oscuro,tragico,
proditorio e nascosto atto criminale e assassino, nascosto per cento
anni, i fantasmi sotto forma di zombi putrescenti e limacciosi di Blake,
tornano dalle profondità del mare in cui sono rimasti,con la loro nave fantasma dall'orizzonte notturno e brumoso di
Antonio Bay (strepitosa e giustamente celebratissima la fotografia
magistrale di Dean Cundey)per reclamare il loro oro. E la loro vendetta
nei confronti dei discendenti in esatto numero di quei congiurati traditori e assassini che li fecero
morire contro gli scogli affogati, dal freddo, di ferite, in una gelida
e nera notte di aprile, di cento anni prima.
C-A_P-O-L-A-V-O-R-O.
Non so dove avete letto,ma sinceramente sono rimasto sbalordito per la prima volta devo ammettere che l'abbiate "derubricato" così, "sminuito"(??!) che sia un film "minore" della straordinaria
pletora di titoli carpenteriani, è praticamente unanimemente e da lui
stesso, considerato uno dei film-summa del suo stile, quasi un
film-manifesto.
Roby, questo è un supercult!
RispondiEliminaRicordo che quando lo vidi la prima volta mi fece impazzire, e ci sono ancora molto affezionato.
Sono diversi anni che non lo rivedo, ma può essere che rispolveri il dvd, ora che me l'hai fatto tornare in mente!
napoleone, qua sono l'unico che lo ha "sminuito" come dici, tutti gli altri mi pare la pensino come te o quasi. ;-)
RispondiEliminale mie fonti al solito sono da wiki, le ho riportate per la cronaca. ad ogni modo, dei film di carpenter che ho visto sinora, è quello che m'ha entusiasmato meno, gli preferisco tutti gli altri (si veda elenco).
mrFord, che ti posso dire? io avevo capito la trama dopo meno di 20 minuti, e questo per me in un film di carpenter è inconcepibile.
RispondiEliminaa dire la verità carpenter non mi ha mai convinto. volendo proprio salvare qualche titolo mi fermerei a 1997 e la cosa. il resto lasciamo perdere
RispondiEliminaahah! eustaki... anche tu sei esagerato, però in senso opposto! :D
RispondiEliminadai, "essi vivono", "dark star", "il seme della follia"... come puoi lasciarli perdere addirittura? meritano eccome ;-)
Io da quando l'ho visto la prima volta da solo in casa, a 10 anni, dal bellissimo lungo monologo ai bambini davanti al falò notturno in spiaggia, del grande John Houseman socio di Orson Welles, l'ho sempre riconosciuto come uno dei film dall'atmosfera più affascinante e straordinaria che siano mai stati realizzati, e non solo da Carpenter, notevolissimo anche rispetto agli altissimi modelli originali della Hammer a cui Carpenter in parte si ispirò.
RispondiEliminaIl finale poi nessuno lo potrebbe prevedere, allorquando il male della nostra coscienza così come i rimorsi, è sempre destinato ad essere "ritornante".
Padre Malone/Hal Holbrook:-"Ne manca uno,ne manca uno...Perchè io no.."
Ho rivisto ieri un'altra perla di Carpenter: 1997:Fuga da New York. Questo mi manca, ma porrò subito rimedio! Può essere che ci abbiano fatto un remake indecente qualche anno fa?!?!?!
RispondiEliminasì mirko, c'è un remake del 2005 mi pare, non so dirti se indecente o meno.
RispondiEliminaDi una pietà incredibile. Te lo dico io che l'ho visto per sbaglio un triste venerdì sera di solitudine. Mamma mia che angoscia!
RispondiEliminaaddirittura? be', già questo non è che sia 'sta cosa... ahah! ma non insisto che se no s'incazzano i sostenitori :)
RispondiEliminacmq guarda qua: http://robydickfilms.blogspot.com/search/label/John%20Carpenter
ecco, the fog, in tutto quell'elenco che vedi, è in fondo alla classifica a mio parere, e siccome so già qualcosa degli altri che devo vedere di carpenter mi sa che resterà il fanalino di coda sine die. poi la scelta tocca a te eh! ;-)
C'è un remake di cui Carpenter fece il produttore esecutivo,diretto da Rupert Wainwright nel 2006, ma parole sue solo per poter "passare alla fine a prendere l'assegno". E'ovvio che avere il suo nome nei crediti del remake di un suo classico talmente considerato e ispiratore venerato di talmente tanti altri film e registi delle successive generazioni (mi dispiace ma è così) sia di maggior richiamo pubblicitario e miglior investitura dell'intera operazione, che è comunque meramente commerciale e solamente rischiosa e controproducente, in quanto classici del genere non dovrebbero mai essere affrontati dai remake, che al confronto con il remake non possono che deludere ed essere comunque inferiori. Anche "Assault on Precinct 13" ha avuto un remake "ufficiale" nel 2005 con Ethan Hawke, Gabriel Byrne, Laurence Fishburne, Brian Dennehy, Maria Bello ecc., diretto negli Stati Uniti dal bravo regista francese Jean-Francois Richet di "Mesrine-L'Ennemì Public N°1 Partie I e II- L'Istinct de Mòrt" (2009)con Vincent Cassel.
RispondiEliminaBuon film di genere poliziesco e d'assedio quello di Richet, ma che prende solo lo spunto concentrazionario dal capolavoro di Carpenter, per il resto non c'entra niente a partire dall'ambientazione, e il titolo uguale al classico del'76 non può che avergli nuociuto, nell'impari inevitabile confronto.
E a ottobre esce negli Stati Uniti addirittura il remake-prequel tanto favoleggiato per diverse decadi,de "La Cosa/The Thing". Diretto da tal Matthijs Van Heinijgen Jr. Genietto visivo esordiente, ma con una lunga carriera nei video musicali e in pubblicità, e sempre prodotto dalla Universal, sarà uno dei primi fra gli insuccessi più eclatanti e clamorosi della storia del cinema, riscoperto alla statura di capolavoro che gli è dovuta solo successivamente dalle prime vhs uscite, a godere addirittura di un altro film comunque con lo stesso titolo. Per lunghi anni si era cercato di convincere o comunque coinvolgere nel progetto lo Stesso Carpenter e il protagonista Kurt Russell-John MacReady,i quali però al massimo più che un remake avrebbero avanzato l'idea per un possibile fattibile, sequel.
RispondiEliminaChe per le moltitudini dei fan e "saggiatori" di questo irraggiungibile capolavoro loro sì raggiungibili o consultabili nella rete, era una possibilità insita già dal più o meno voluto ambiguissimo e criptico finale.
La colonna sonora, di "Fog"...? E' una delle più belle e rappresentative dello stile compositivo inconfondibile, di Carpenter...Emozionate come poche alla pari, evocativamente suggestiva, unica. Bellissima. Contribuisce alle coinvolgentissime atmosfere del film in maniera esponenziale.
RispondiEliminaBravi Roby per la sincerità e Napoleone per l'addentro nei meandri dei significati reconditi del film, utile puntualizzarlo.
RispondiEliminaDa più che venticinquennale amante dell'horror conosco "The Fog" a menadito, ritenuto perla carpenteriana e dell'orrore made in USA tutto. Grandissimo sotto tanti punti di vista, come detto: trama ben espressa nella sua classicità, fotografia (soprattutto!), musiche; per me è il tipico horror da iniziazione e pienamente riscopribile in seguito. Ma... non rientra tra i miei preferiti, di John INCREDIBILMENTE non è il "mio genere" neanche "Halloween", nonostante l'abbia studiato (nel vero senso della parola) e messo nella teca dei più significativi horror del secolo; oggettività...
Della sua filmografia apprezzo maggiormente, a livello di gusto, "La cosa" e il nuovo diamante, anche se mediometraggio: "Cigarette Burns", uno degli episodi della prima stagione di "Master of Horrors", serie che è davvero uno dei pochi respiri dell'agonizzante terrore contemporaneo...
scusa occhio se non ho risposto. sai cosa è successo? mi sono fiondato a impostare file sul mulo e poi me so scurdato... :D
RispondiEliminadopo il tuo commento ho deciso di vedere tutta la serie Masters of Horror, per ora ne ho uno solo nel blog, quello di Miike: http://robydickfilms.blogspot.com/2010/07/imprint-sulle-tracce-del-terrore.html
grazie! :)
Eheheh, sei una macchina mossa a celluloide! :D
RispondiEliminaAnch'io faccio il mea culpa per essermi perso la recensione del Miike, rimedio subito!
La serie vale per vari motivi: uno è la grande qualità di alcuni episodi (mi sovvengono "Homecoming", "Lovecraft's Dreams in the Witch-House" quello da te recensito ed il citato "Cigarette", nella prima stagione), il secondo è il gore poco frenato, nonostante sia un prodotto per il via cavo, terzo perché contiene le uniche due cose accettabili fatte da Dario Argento negli ultimi tempi. Alcuni episodi sono più banali e molto meno d'effetto, ma vale la pena comunque recuperare...
li guarderò tutti certamente, poi nel blog metterò quelli che ritengo più meritavoli. vero, una serie che giustamente è diventata famosa per i motivi che dici. il pezzo di Miike poi... ma al limite ne parliamo in quella rece ;-)
RispondiElimina..."Pro-Life" della seconda stagione dei "Masters of Horror", sempre diretto da Carpenter, è secondo me il migliore episodio in assoluto di entrambe le stagioni.
RispondiEliminasegnato napoleone, grazie :)
RispondiEliminaMi hai ricordato un altro super episodio, Napoleone, un ottimo motivo per scoprire anche la seconda serie. Però mi colpì più "Cigarette...", forse più per il tema in sé che per la realizzazione oggettiva.
RispondiEliminaCome miglior episodio delle due stagioni se la gioca alla grande anche "Imprint", violenza a parte, è davvero una delle migliori cose di genere viste negli ultimi anni.
Essendo io un fan del maestro Carpenter, sono sempre poco obiettivo quando parlo delle sue opere, va detto che Carpenter non è un regista per tutti, di sicuro è un regista da cinefili.
RispondiEliminaChi non ama i film a basso costo o meglio dire chi non riesce ad apprezzare il cinema meno ricco, difficilmente amerà opere come questa.
Comunque, anche se a distanza di decenni questo film risulta un po' naif, se cosi si può dire, rimane di sicuro un film da vedere e da studiare, del resto rimane uno di qui pochi film che hanno ispirato registi di generazioni seguenti; spettri o entità che tornano a vendicare un torto da loro subito, le generazioni ultime che pagano per i peccati dei loro avi.
Comunque del maestro esistono altri film forse anche più significativi e importanti come: Assault on Precinct 13, per non parlare di The Thing, oppure il capolavoro They live che per me è la vera summa del cinema a basso costo di Carpenter, un capolavoro di denuncia sociologia e politica di altissimo livello, fatto davvero come si dice a Roma con lo spago e il fil di ferro.
Per gli altri che non capiscono il vero Carpenter, resta sempre il capolavoro più costoso Escape from New York e il divertente ma non di più di un remake-sequel “John Carpenter's Escape from L.A.”
Trentenne Velester, entra a far parte della squadra e contattami/ci in merito a collaborare a fare qualcosa sul Maestro di Carthage da queste parti, purtroppo mancano ancora diversi Carpenter -quasi tutti- ed è un rovello immedicabile. Carpenter è il mio regista preferito in assoluto in attività tolti Michael Mann e Friedkin, come si arguirà penso dal mio stesso nick, da quando vidi al cinema a pochi mesi di distanza da "Halloween: La Notte delle streghe", nel 1979, "Distretto 13. Le Brigate della morte", per quel "Brigate della morte", datogli sagacemente dal distributore Cozzi (wikipedia dice una enorme cazzata, sostenendo che non uscì mai nei cinema italiani, quando io stesso ne posseggo i manifesti originali), gli autonomi torinesi bruciarono le vetrine con le locandine di un cinema nel quale veniva proiettato, non gradirono "l'accostamento" con le BR. Parli benissimo del cinema e dei film di Carpenter, e se te lo dico io, che modestamente ci potrei prenne a'laurea, come si dice sempre a Roma, sono de la Città Eterna.
RispondiEliminaFinalmente, un vero carpenteriano ferrato "dde fèro". Ma ti rigiro la cosa, secondo me, cinefilo o meno chi non ama Carpenter , non ama il cinema stesso, "ricco" o orgogliosamente outsider e a basso costo come buona parte se non tutta, della sua inarrivabile filmografia. Carpenter è il cinema all'ennesima potenza espressiva e narrativa, se non fosse stato per lui, il cinema stesso mi sarebbe piaciuto e interessato assai meno. E mi ha letteralmente salvato la vita, in diverse occasioni del'esistenza.
"Fog" ne rappresenta come ho commentato anche sopra, una sorta di summa estetica e della inimitabile unica, inarrivabile atmosfera che riesce a infondere, inconfondibile, ad ogni suo singolo fotogramma, uno dei suoi film "manifesto", almeno per quella parte della carriera.
"Escape from New York" è dall'ottobre 1981 tra i miei 5 film preferiti in assoluto, e hai fatto a bene a citare "Escape from L.A.", io sono in tal senso un pò "estremista" e mi sono ritrovato con Carabba, Ghezzi e pochi altri,ma per me è quasi al livello del primo, certo ancora più nichilista e politicamente radicale, comunque al solito visivamente e stilisticamente meraviglioso, e dalle continue trovate e ritmo ineguagliabili. Uno dei più grandi e ancora colpevolemente sottovalutati film degli anni novanta, che se non era anche per Carpenter con una pletora di gioielli come "Avventure di un uomo invisibile", "Il Seme della follia", "Villaggio dei dannati", "Vampires", sarebbe stato un decennio cinematograficamente ancora ben più povero e deprimente di quanto è stato di suo. "They Live" rivisto proprio di recente nello splendido BR Special Edition Usa della Shout!Factory che ho comprato. Da altre parti, io sono "John Nada", quindi...Naif Carpenter non sarà mai, casomai lo è e già il remake di questo film del 2006, per il quale il buon John come egli stesso disse, "si limitò solo a passare alla fine per incassare il congruo assegno" come associato nei titoli. Cazzo, quest'uomo non ha mai MAI veramente deluso con nemmeno uno UNO dei suoi titoli, nella sua cazzutissima intera filmografia coprente oramai quattro decenni. Sono pochissimi forse meno che contabili sulle dita di una mano, coloro che hanno potuto fare ciò con una tale coerenza e unicità, persino il sommo Romero il mio preferito di sempre dopo John, ha almeno fatto pure un "Bruiser", Carpenter no,nessun film non sembra cristallinamente e pregiatamente suo, mai!