mercoledì 13 aprile 2011

La ragazza di latta

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Osvaldo Rossi vive a Ravenna in un futuro ove tutto è dominato dalla mega azienda in cui lavora, la "Smack O-Mat Corporation". E' un'azienda, ed un mondo, interamente pervaso da un conformismo assoluto, bizzarro e grottesco nelle forme, al quale lui non riesce ad adeguarsi e dove viene visto come "soggetto strano" ovviamente. Sarà l'amore per una ragazza-robot a metterlo in difficoltà...

Apparentemente un'accozzaglia di situazioni bislacche, quasi una serie di sketch durante i quali Rossi, l'uomo col cognome più comune di tutti, ha l'onere di distinguersi a cominciare dal mezzo di trasporto, dei pattini a rotelle invece della macchina, la stessa identica vettura che usano tutti i suoi colleghi. Un film anticonformista su conformismo e consumismo, usi e costumi plasmati dall'alto. Metterà un'armatura il sig. Rossi per andare a manifestare il suo dissenso al direttore dell'azienda, così come sarà "nudo" di fronte al sig. Smack, grande proprietario dell'azienda al quale basteranno pochi elogi per portare il nostro eroe dalla sua parte.
E' un attimo, una promessa di ricchezza e di successo, con a corollario il potere di scegliere uomini e donne da cui farsi circondare, e l'anticonformista crolla o può crollare. Che succederà? Scopritelo da voi.

Simpatico film, a tratti anche comico per alcune metafore fin troppo dirette, consigliato per una curiosa visione.

Piccola riflessione finale: il conformismo sappiamo tutti che è una cancrena tra i fenomeni sociali, ma l'anticonformismo in realtà cos'è? A parte la difficoltà di darne una definizione compiuta, che potremmo semplificare con una negazione e cioè "essere non conformisti", non è a sua volta una forma di conformismo anche la sua negazione? Sembra un sofisma ma non lo è e dobbiamo a mio parere sempre riflettere che quelle Menti Eccelse che si occupano di pubblicità, marketing, potere, ecc... non si preoccupano solo di creare conformismi ma studiano anche e sempre le loro negazioni per far proprie anche quelle. Senza cultura e pensiero personale veramente autonomi è impossibile evitare di essere plagiati, e come si fa a capire se si dispone di questa ricchezza? Non lo so.


14 commenti:

  1. ma dove li trovi ! :o)
    il sig. smack ricorda vagamente un signore rifatto con i capelli incatramati, sydne rome, beh, era un bel robottino.
    per completare il tuo discorso, pensa che fu creata una linea d'abbigliamento che riprendeva il titolo di un libro di Naomi Klein sui guasti della globalizzazione, era "No Logo", non so se lo ricordi. Quindi da ciò ne deduco che per essere anti-conformisti forse bisogna allevare polli, capre e maiali in proprio spegnere radio e tv e vivere sui monti. ma forse è un clichè anche questo. boh, meglio tornare a vedere sydne rome, và.

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  2. harmo, questo proprio non ricordo come l'ho trovato sai? :D
    "no logo" la ricordo ora che la citi. ricordo anche il "mito dell'umbria" degli anni 60-70 per i milanesi perlomeno, a proposito di vivere di agricoltura, allevamento, senza elettricità ecc...

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  3. Che dire... uno dei film che ho fatto davvero "miei" negli ultimi tempi, una grande scoperta a cui sono molto legato.
    Recensito qui: http://occhiosulleespressioni.blogspot.com/2009/10/il-bacio-di-plastica.html
    Non la rileggo altrimenti sicuramente cambierei qualcosa... :)
    Ottima la tua dialettica espressa, hai sollevato questioni-negazioni cui io non avevo pensato.
    Aneddoto: il protagonista (Roberto Antonelli) è della mia città, Campobasso, ma vive fuori. Ogni tanto torna qui e un giorno, pur non conoscendolo di persona, mi sono complimentato con lui proprio per questo film. :)

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  4. grazie occhio! bello, mi fa molto piacere che sia un "tuo" film e che anche te lo apprezzi.
    letto la tua rece, va più che bene com'è :)

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  5. lo cerco... formidabile il nome della ditta! (smack è il termine gergale che indica l'eroina - nel senso di droga).
    assolutamente d'accordo nel dibattito conformismo\anticonformismo: sia aderire che rifiutare in blocco è un processo ideologico (aaaarrrrggghhhh), quindi conformista. capire quello di cui si ha bisogno veramente (che di solito non è nè una ferrari, nè un iphone) non è facile, ma certo non si fa così... :)

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  6. ma pensa, non sapevo di Smack=eroina... grande unwise, ma quante ne sai? :)
    a proposito di "farsi", sono esterreFatto! non riesco a credere di leggere una parola che deriva da "ideologia" in un tuo intervento, ahahah!

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  7. Oggi sono anch'io sintonizzato sul "ma dove li trovi?"... che per te è sicuramente un (meritato) complimento... questo è stuzzichevole assai...
    Grande Roby! :)

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  8. Aliprandi stesso veniva dalla pubblicità e si vede bene,proprio ne "La Ragazza di latta". Il suo migliore film rimane "Corruzione al palazzo di giustizia"('75) con Franco Nero e Fernando Rey, Gabriele Ferzetti splendido, e Martin Balsam (non so se mi spiego che cast, ah dimenticavo c'era pure la bellissima Delia Boccardo)..Nell'ambito del cinema di "genere" ma con uno spirito di denuncia pessimistico "a là" Sciascia e realistico, ancor vieppiù da cinema "impegnato". Anche "Morte in Vaticano"('82)con Terence Stamp e un giovane Fabrizio Bentivoglio, ispirato fin dal titolo al celebre libro di David Yallop ('79) sul più che probabile assassinio di Papa Albino Luciani, non è male. "La Ragazza di latta" paradossalmente è proprio il suo film più "invecchiato" è anche un pò male.
    Il frame che come hai scritto te Roby potrebbe essere tratto da "The Wall", è ritratto da una famosa colonia fascista sulla riviera romagnola, luogo unico e inconfondibile considerato giustamente bene architettonico da preservare dello stile razionalista del ventennio, e in cui vennero girate successivamente sequenze notturne e terrorizzanti, famose in tutto il mondo, di "Zeder"('83) di Pupi Avati.
    Se vogliamo affrontare gli stessi temi e le stesse mostruosità e disumanità della società consumistica e iper-commerciale che nel vetustissimo film di Aliprandi, è enormemente meglio il "dittico" (ma sarebbe anche meglio definire "trittico", comprendente l'ultimo film "Italian Dream"del 2007, che però è a tutt'oggi quasi invisibile in ogni forma,ma sempre con un grande protagonista, Ivano Marescotti)di Sandro Baldoni -anche lui ex-pubblicitario- "Strane Storie- Racconti di fine secolo"('94) e "Consigli per gli acquisti"('94). Il primo, è forse il migliore film italiano in assoluto dei grigissimi (per il cinema italiano) anni'90.

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  9. Ormai, é ... anche un pezzo di storia minore del Paese.

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  10. E certe volte mi chiedo che fine abbiano fatto certe attrici, e anche attori, di cui non si sente più parlare.

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  11. Tutto fatto dalla Smack ... mi verebbe da dire: il suo proprietario fonderà il Parito dell'Amore, ma a vedere Mr Smack nella foto non gli assomilgia. Vabbe', manco ne "Il Caimano" ... ma.

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  12. @ernest: ciao!

    @zio: grazie!

    @adriano: purtroppo sì, ma il film ha un taglio più sull'economico-sociale che politico secondo me.

    @alli: eheh, parallelo inevitabile, ma vale la risposta per adriano. ;-)

    @alberto: oddio, la Rome ormai sarà abbastanza passatella, ahah! non che sia stata chissà che fenomeno di attrice, però la ricordo come una tipa molto simpatica.

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  13. che consiglioni napoleone!
    poi mi metto in caccia... :)

    è carino questo film dai, glie lo devi concedere. chiaro che mostra i suoi anni ma in modo, come dire, simpatico!

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