Di Venezia si sentirà parlare per una possibile gita da fare tutti insieme. Nella realtà il film non vedrà mai il capoluogo e sarà per buona parte un ripercorrere malinconico di ricordi da parte dei protagonisti più adulti, persone a cui lo scorrere del tempo ha procurato quasi solo dolore, che avrebbero voluto poterlo fermare nei suoi istanti più felici e questi flashback sono proprio incantevoli per grazia, poesia, figure descrittive.
Detta così sembra la solita "storiella all'italiana" di musoni e rimpianti ma non è così, inoltre le storie d'amore sono incentrate su due rapporti omosessuali, uno dei quali, quello tra le 2 donne più giovani, anche piuttosto sofferto e di lunga durata, risalente fin dall'infanzia. Per i tempi e per un paese come il nostro non proprio cosa comune. Per queste ragioni penso, più che per qualche scena di nudo che non facevano concorrenza in termini assoluti nemmeno alle commedie sexy, il film venne vietato ai minori.
E' un film di grande eleganza visiva con una sorta d'inerzia nel succedersi degli eventi quasi casuale, che poi nel finale, significativo, troveranno un motivo per formare un corpo. Sotto questi aspetti cose che già ho detto in occasione dello splendido "I tulipani di Haarlem" e che trovano ancora conferma. Conferme che arrivarono anche da una candidatura all'oscar come film straniero, dal David come miglior film e da 2 Nastri D'argento, non mi pare poco. Aggiungo 3 nomi che meritano menzione: Romano Albani per la fotografia; Benedetto Ghiglia per le musiche, vero "attore" aggiunto; Ruggero Mastroianni al montaggio. Quest'ultimo dovrebbe ricevere onori quasi quanto il fratello Marcello Mastroianni, per i tali e tanti film di cui si è occupato del montaggio.
Visione decisamente consigliata.
Astenersi esagitati, da gustare con calma e riflessione.
Splendido Film !!!
RispondiEliminaCome del resto è splendido ui Cinema di Brusati.
Sembra l'anello di congiunzione tra l'eleganza di Visconti e la riflessività di Bergman.
Davvero bello, e poi con quegli attori....
grazie magar! dici bene. non sapevo nemmeno io come spiegarne la bellezza.
RispondiElimina..Purtroppo, il punto più basso della carriera di uno dei registi italiani più sottovalutati ma più personali e fini di scrittura e caratterizzazioni. Ti consiglio di più allora, il successivo e non connvincente anch'esso, ma comunque migliore, "Il Buon soldato"('82)sempre con la Melato quando persino ci imponeva il nudo.
RispondiElimina...e il nudo della melato non si butta via!
RispondiEliminail buon soldato era già nelle intenzioni, tengo presente il tuo "severo" giudizio ad ogni modo :)
Pure Brusati! E ma allora... Film discutibile, ma sempre cimema "vivo" e meritevole di una riscoperta.La Giorgi e la Melato splendide...il nudo era d'obbligo ai tempi!Ciao Robydick!
RispondiEliminasono onnivoro belushi... pregio e limite! ;-)
RispondiEliminala giorgi era ancora giovanissima, eppura la 40enne melato era 'na roba... slurp!
Era un po' che avevo in mente questo film, mi attirava la trama, il grande Erland Josephson, le atmosfere veneziane che il film evoca, ma soprattutto l'unico film di Brusati regista che ricordo di aver visto e rivisto, forse il più famoso, che è "Pane e cioccolata".
RispondiEliminaLa qualità del VHS mi sembra più che discreta, dopo la tua recensione lo metto senz'altro in lista Roby.
sono curioso di quello che sarà il tuo parere grazia. come leggi, anche se senza lodi a me è piaciuto, ma non a tutti.
RispondiEliminapane e cioccolata lo sto tenendo per il finale su brusati... ;-)
ricordo che lo usavo per fare colpo sulle squinzie nel dopo pizza, con scarsi risultati però. quindi passai ad altri metodi ed il film cadde nel dimenticatoio. dimenticare venezia e dimenticare 'sto film.
RispondiEliminap.s. il nudo della melato caldo come un ghiacciolo al polo nord!
harmo, dalla melato non si può pretendere troppo calore, in fondo sempre una "maledetta capitalista del nord" rimane, ahahah!
RispondiElimina...Se pensiamo poi a "Pane e cioccolata", e ai "Tulipani di Haarlem" appunto, la delusione non può che essere grande, per questo che è il tipico esempio di quegli anni di film "intellettualistico-borghese" con momenti e situazioni decisamente "scult", per non parlare di certi sentenziosi e ridicolissimi dialoghi, basta andare a vedere nel sito di Bizzarro! Movies di Marcello Garofalo, per rendersene conto del perchè e del percome proprio "Dimenticare Venezia"sia sempre e non a sproposito citato per i suoi dialoghi della serie/rubrica "Che Weirdo dici?", e checchè se ne voglia dire, ma Brusati è troppo fine di scrittura per inseguire e riuscire bene in questo,Eriprando Visconti de "La Orca", "Oedipus Orca", "Una Spirale di nebbia", e le sue situazioni "scabrosamente morbosette" ad uso e consumo della sega intellettualoide,meglio quella senza tante scuse e patemi borghesi,magari con un'"Emanuelle Nera:Perchè violenza alle donne"('77)del nostro grande Joe D'Amato.
RispondiEliminanapoleone, non la penso come te né come i "bizzarri", questo è evidente, fermo restando che mi fanno molto ridere le battute, ahah! :D
RispondiEliminaHo appena finito di vederlo. Ammetto che con questo film sono partito dalla conclusione, anziché dall'inizio. Voglio dire: mi sono deciso a vederlo spinto dal fatto che era uno dei film scelto a rappresentare l'Italia nella corsa agli Oscar 1980. Sinceramente confesso con estremo dispiacere che sono rimasto deluso e nemmeno poco. Non mi è piaciuto quasi nulla: né il soggetto (molto evanescente), né la sceneggiatura (in certi momenti quasi imbarazzante per la sua stilizzazione), né l'interpretazione. Insomma: davvero un gran peccato, visto che "Pane e cioccolata" è stata, invece, una straordinaria rivelazione.
RispondiEliminaciao "anonimo", grazie del commento.
RispondiEliminabe', è un film che non suscita grandi entusiasmi effettivamente, occorre prenderne atto, mentre "pane e cioccolata" mette d'accordo tutti.