Cesare è un idraulico, cinquantenne, vedovo e gran fumatore. Un giorno vede un uomo morire in tram, più o meno suo coetaneo, e da quel momento non farà altro che pensare al fatto che anche al suo fatidico giorno non può mancare molto. Proverà un po' di paura, certo, ma non una paranoia, solo uno sprone a fare e conoscere cose mai fatte o viste. Smetterà di lavorare e comincerà ad andare a zonzo per Roma e dintorni, in modo più o meno casuale.
A molti sembrerà un po' tocco, ma Cesare vivrà una vera e propria rinascita. Con la telecamera sempre addosso "alla francese" rinasceremo noi con lui, sempre che il Noi a cui mi rivolgo sia qualcuno che come chi scrive ha bisogno di lavorare per vivere, per gli altri il discorso non calza. Una mostra d'arte, un giro all'aeroporto, chiacchiere coi vicini ed amici, una gita al mare, persino un abbozzo di truffa alle assicurazioni per rimediare soldi. Il mondo esterno lo vede anche come un'occasione per fare soldi senza cogliere il suo bisogno, è quasi un alieno, lui invece vuole semplicemente scoprire le cose belle della vita, cioè tutte quelle cose che avendo lavorato da mane a sera fin da quando aveva 12 anni non conosceva.
Che storia semplicissima. Una di quelle con le quali è facile scadere in opere retoriche di bassa lega. Dipende molto da chi e come fa il film che, nota bene, è di 50anni fa. Elio Petri, insieme a Tonino Guerra, è anche autore di soggetto e sceneggiatura, straordinari per i tempi e lo sarebbero ancora oggi. Da Encomio Solenne l'interpretazione di Cesare da parte di Salvo Randone! "I giorni contati" E'! Salvo Randone, attore da iscrivere anche solo per questo tra i più grandi del Cinema italiano. Una carrellata di situazioni e personaggi incontrati con l'innocenza di un bambino dipinta sul volto di un uomo maturo, sempre cariche di significato sociale quanto d'umana poesia, come mai ho potuto vedere.
Volevo celebrare il Primo Maggio, grandissima festa di portata mondiale, con un film degno e questo lo è. Non solo, è anche perfettamente in tema.
La Festa dei Lavoratori nasce dalle lotte, cominciate a fine '800, per ottenere orari di lavoro umani, in particolare per le famose 8 ore giornaliere. Non si trattava solo di rendere il lavoro meno sfiancante ma di guadagnare tempo ad uso privato da dedicare alla famiglia e, oggi lo possiamo dire col senno di poi, a quelle cose della vita che ci rendono esseri umani e non dei "bruti".
Il tema principale del film è la Morte e quindi il senso della vita, affrontato con un approccio a un tempo umanista e materialista. Quasi come un effetto collaterale emerge il tema del Tempo Libero, che Cesare si prenderà a piene mani fin abusando a compensare i tanti anni trascorsi. Un messaggio in realtà più diretto di quanto ho descritto, se si pensa alla malinconia di alcune scene, quando è chiaro con struggente evidenza che non sono possibili "recuperi a posteriori", quel che è stato fatto è fatto ormai. Il finale sarà decisivo, e mi ha fatto pensare: bravo Cesare, hai fatto benissimo!
Nel mio personale Olimpo, e non è il primo di Elio Petri.
Tra i film da rivedere più volte.
il tempo è l'unica risorsa che non è possibile accumulare, va sfruttato finchè ce n'è...e nel tempo libero si può crescere, diventare migliori...non a caso stanno cercando di farcelo passare tutto davanti alla tv. :)
RispondiEliminapurtroppo è esattamente come dici, unwise.
RispondiEliminama non ci riescono con tutti, è una speranza :)
Come vivremmo tutti più intelligentemente se afferrassimo appieno la portata e il significato del "RICORDATI CHE DEVI MURI'"... (e che la vita ovviamente è UNA...)
RispondiEliminaMa poi si torna sempre allo stesso discorso: viviamo circondati da cadaveri (per non parlare dei cadaveri che adorano altri cadaveri, tipo un giorno a caso, oggi...)
oggi sono in vena di citazioni, ecco cosa diceva un mio guru:
RispondiElimina"Amo le Arti e in particolare il cinema, ritengo che il lavoro sia
una necessità come l’evacuazione degli escrementi e che chiunque ami il suo lavoro non sappia vivere.
Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica basteranno a fare la mia
felicità fino alla morte, che un giorno dovrà pure arrivare e che egoisticamente io temo."
Questo era il pensiero di Francois Truffaut da Montmartre, e modestamente anche il mio.
Buona Domenica e buon Primo Maggio.
zio, da quell'accerchiamento occorre riuscire a liberarsi.
RispondiEliminagrazie harmo, adoro quella citazione, devo trovare il modo d'infilarla in questo blog.
giusto, li faccio qua anch'io i miei auguri:
BUON PRIMO MAGGIO A TUTTI !!
Bellissimo post roby, complimenti.
RispondiEliminaHo sempre amato molto il Cinema di Elio Petri, il cosidetto Cinema di impegno civile. un cinema di qualità, fatto però senza mai tralasciare le esigenze dello spettatore.
I suoi sono comunque Film godibilissimi sotto ogni punto di vista !
Bravissimo Salvo Randone, e giustissimo esaltarne le qualita di attore. Lo ricordi nella bellissima parte del Papa Nero in "In Nome del Papa Re" di Gigi Magni ?
grazie magar.
RispondiEliminacondivido in toto il giudizio su Petri, uno dei miei miti. non ricordo invece il film di Magni, devo decisamente rivederlo e già che ci sono farmi tutta la trilogia
Bellissimo film con uno splendido Randone.Visto nel 1981, settembre, in un ciclo di Raidue presentato da Claudio G.(-rande) Fava -come mi disse a esplicita domanda mia per cosa stesse mai quella G- comprendente anche "L'Assassino"('61), con Mastroianni, film d'esordio di Petri regista.
RispondiEliminaDi Magni e del suo anticlericalismo di vena popolaresca ferocemente romana dei tempi giacobini, ci sarebbe un gran bisogno che dico di più una vera necessità, in tempi come questi di film "colomba" incensati incessantemente da tutti, sulla "purezza" giovanilistica e disponibilità all'apertura come al dialogo, di papi e cardinali.
RispondiEliminaTema molto affine ad un altro dei nostri film, vero Roby, seppur con personaggi e situazioni anche esistenziali completamente differenti,quello dell'impossibilità di recuperare il tempo soprattutto se quello della nostra gioventù, così come le occasioni e gli errori commessi. Detto così certo, sembra la classica "scoperta dell'acqua calda", ma bisogna sempre vedere come si è riusciti a sviscerare e raffigurare, le tematiche.
RispondiElimina-"Ti accuso di aver commesso il più grave dei crimini che sipossano commettere. Aver gettato via la tua vita."
-"Come si dichiara l'imputato?" Henri Charrière/Steve McQueen :- "Colpevole. Colpevole. Colpevole..."
Da "Papillon"(Usa 1973) di Franklyn J.Schaffner, durante la meravigliosa sequenza del sogno durante uno degli infiniti sonni allucinati del detenuto segregato in cella d'isolamento McQueen (cinque anni!!), nella disumanità medioevale del carcere de La Cayenna.
Sequenza indimenticabile rappresentante un processo al nostro protagonista, che si svolge in un deserto, con tanto di banco degli accusati, corte e giuria e tutto il resto, giudici altamente togati e supremamente fanfalucati compresi.
napoleone, ahah!, come per il G.rande Fava anche il mio ciclo comprenderà "L'assassino" :)
RispondiEliminaprometto solennemente una rassegna pressoché completa di Magni.
meravigliosa citazione di Papillon, veramente molto affine. quello sembra un processo a chiunque non evolva un minimo la propria vita, chiudendosi in un isolamento sostanziale. film della stramadonna, avventuroso e pieno di contenuti dentro e fuori di metafora.
Film veramente importante! E poi ... Salvo Randone ... ce ne fossero ancora di attori come lui!
RispondiEliminaIl Petri migliore, a mio avviso.Bellissima recensione.Che te lo dico a fare.Un grande saluto Robydick!
RispondiEliminad'accordo con te adriano :)
RispondiEliminagrazie belushi, un salutone anche a te!
Amo Petri! Tra un po' ne parlerò sul blog dedicato alla bellezza! Amo di lui, tutto, come ebbi occasione di dirti… adoro la sua 'esposizione' di opere d'arte (la sua cinematografica e quelle dei suoi amici pittori) e proprio di questo tratterò! :)
RispondiEliminaeh, ricordo bene petro' ... ;-)
RispondiEliminaqualcuna di Petri tra quelle che mancano la facciamo insieme, ok?
Perfetta recensione, come sempre. Petri, con il suo rigore intellettuale, che mai scade nella retorica, riempie la mente e scalda il cuore. Peccato se ne sia andato così presto, chissà quali altri capolavori avremmo potuto avere.
RispondiElimina(e qui mi viene in mente il mio amato Truffaut..., la citazione l'avevo già letta da qualche parte: un consiglio difficile da seguire per noi comuni mortali nella vita di tutti i giorni, però, magari con minori pretese, la strada è quella, no?)
Salvo Randone è attore immenso, che ho iniziato ad amare, prima che nel cinema, nelle grande prosa che la Tv tanto tanto tempo fa ci offriva con generosità, pur con i suoi unici due canali...
Attendo gli altri film in programma, in particolare "Il maestro di Vigevano", con Sordi. Forse l'unico di Petri che non ho compreso a fondo è "Un tranquillo posto di campagna", ma aspetto il tuo parere. Ciao Roby!
grazie Grazia, molto gentile.
RispondiEliminasì, la citazione è solo uno sprone, già un film al giorno con recensione per me è un bel ritmo.
il maestro di vigevano è in programma anche a brevissimo come visione, quindi uscirà la rece entro il mese. di Petri li vedrò tutti, questo è certo ;-)
un film positivo, te, in cineteca non ce l'hai?
RispondiEliminaSe mi guardo questi film vado a portare cani a passeggio tutto il giorno. Io capisco essere impegnati fino ai capelli, ma non si può pensare al mutuo ogni momento della giornata, è mica un Pavesino.
Metti su un bel film da sganassarsi anche i gioielli. Una volta, una volta sola mica sempre.
tieni mariolino, guarda se è di tuo gusto questo : http://robydickfilms.blogspot.com/2011/01/la-legge-e-legge.html
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