Film decisamente raro che parla di terrorismo rosso, di un attentato ad un politico democristiano e che, il caso volle, uscì solo pochi mesi prima dell'attacco di via Fani. Distribuzione ai tempi brevissima, oggi se ne trovano solo rare vhs. Uscì anche in Spagna col titolo più esplicito di "Brigadas Rojas", ma il titolo italiano è stupendo secondo me. Chi poteva darmi una dritta simile se non l'amico/maestro Napoleone Wilson? Dovrei fargli un monumento ormai!
Un attentato quindi, uno solo. L'intera trama è propedeutica a quei pochi minuti di scena, che poi ci saranno, prima del finale. Pochi minuti della vita dei 3 terroristi, vita che invece ci viene mostrata in tutto il lungo precedere dell'evento e, brevemente, in quel che succederà dopo. Sono 3 giovani ma non giovanissimi, 2 uomini e una donna, a rappresentare i soggetti protagonisti del fenomeno del terrorismo. La donna (Marcella Michelangeli) ricca di famiglia ma dura e pura nelle sue convinzioni ideologiche. L'insegnante in un istituto tecnico industriale (Luc Merenda), colto quanto basta per rifiutare senza mezzi termini il modello consumistico del capitalismo. Uno "sbandato" (Andrea Franchetti) apolitico di fatto, appena uscito dal carcere in cerca di guadagno sufficiente a rifarsi una vita in Venezuela.
Una giornata con loro 3, null'altro viene ritratto dal film, coi loro pensieri che ci vengono detti a voce fuori campo e con gli eventi che li riguardano. Quei pensieri, per quanto piccoli e brevi, sono importanti, una specie di "breviario" semplice delle idee che c'erano dietro al terrorismo, perlomeno dietro a quelli che lo facevano senza doppi fini.
Roma è un contorno violento e glabro, lo vivono come un deserto anche nel pieno del traffico. Ormai sono in un'azione che portano avanti per decisione presa, in modo irrevocabile: ogni riflessione a riguardo è bandita. Lo sbandato ha in testa solo le donne e il dopo attentato, fa fin ridere in diversi momenti. Altra pasta la donna, coordinatrice del gruppo, fredda in ostentata "professionalità". Più ricco il personaggio dell'operaio, che a un certo punto dovrà scontrarsi, letteralmente, con dei compagni che ora hanno cambiato idea, non vogliono più portare a termine l'azione e cercheranno di fermarlo! E' l'aspetto più toccante, che fa riflettere anche alla luce di un finale "implosivo" del gruppo (mi ha persino ricordato lo scioccante "United Red Army" per certi versi). Finale implacabile anche per i loro ideali.
Un po' per le numerose immagini di repertorio, un po' per riprese e montaggio volutamente con colori asciutti quasi a non voler staccare troppo dal b/n di repertorio, forse anche per le pessime condizioni della vhs che ho potuto ammirare, il film sembra finzione all'interno di un documentario tanto è diretto, privo di fronzoli. Solo alcuni giochi della macchina da presa, che spesso trascorre tempo a ridosso dei 3, ci ricorderà che siamo di fronte a un film, dove set e soggetto sottostanno interamente ai desiderata del regista.
Cultissimo per me, spero tanto di trovare una versione di miglior qualità per una futura ri-visione. In DVD per ora non l'hanno pubblicato, ma mai dire mai. Decisamente un noir e anche d'azione, ma mi piace l'idea di metterlo ugualmente nei poliziotteschi come genere.
Curiosità: alla sceneggiatura, insieme al regista, ha lavorato anche Morando Morandini jr. (nipote del notissimo critico cinematografico) sia in questo che altri film di Massimo Pirri. Lo zio non fu particolarmente entusiasta del film, da lui votato 1,5/5.
E' la stessa edizione che ho visto anch'io, speriamo in un dvd. Un film notevolmente più sincero di tutti quelli che si sono occupati di terrorismo negli anni a venire, forse perché, di fatto, girato quasi in presa diretta. Il titolo, senza il punto interrogativo, evoca la fine di un certo modo di far politica e di un personaggio, che ieri sera abbiamo visto crollare.
RispondiEliminaFusse che fusse la volta buona ?
speriamo che è la volta buona harmo! :)
RispondiEliminasperiamo sì..e speriamo che la lega lo segua nella caduta...
RispondiEliminaeh adéss... che pretese che te ghé brazzz, ahahah!
RispondiEliminauno alla volta... ;-)
Purtroppo mai visto, e lo vedrei con grande interesse. Metto il dvd su google alert. Ciao.
RispondiEliminafantastico! non sapevo di google alerts... grazie alberto, ciao!
RispondiEliminaRobydick sempre sugli scudi.Pirri é autore di uno dei miei super-cult di tutti i tempi, "L'immoralità" con Howard Ross, Lisa Gastoni e la magnifica Karin Trentephol, che ti consiglio vivamente.Per il resto, bellissima recensione e film da riscoprire assolutamente! Ma chi t'ammazza a te!Un grande saluto, come sempre!
RispondiEliminaquesto nn l'ho visto!
RispondiEliminagrande belushi, ahah! che personaggio... ah guarda che L'immoralità da te già citato è in programma ;-)
RispondiEliminaernest, questo è proprio un film per te!
...Come scrissi già in occasione di un post per un diverso film,"Italia: Ultimo atto?", il film uscì profeticamente in anticipo di soli due o tre mesi sull'"Operazione Fritz" di Via Fani, anche per questo venne ben presto tolto dalla circolazione, per ovvie ragioni di "opportunità" in quei giorni di primavera in cui le BR morettiane "alzarono il livello dell'attacco al cuore dello stato". Nel film certo, è il ministro dell'interno ad essere colpito dall'attentato (tra l'altro la più bella sequenza del film, quasi sorprendente rispetto a tutto il resto del film che l'ha preceduto, di buon livello, ma non uguale a questo-parafrasando sempre una definizione data da Franco Piperno dell'attentato di Via Fani-, di "geometrica potenza cinematografica"), ma Moro fu tra l'altrooltre che più volte Presidente del Consiglio, anche ministro dell'interno.
RispondiEliminaP.S.: Luc Merenda non interpreta un'operaio, ma un insegnante di meccanica all'I.T.I.
grazie napoleone, ho corretto nella rece il ruolo di luc merenda ;-)
RispondiEliminaEsiste del film una versione diversa con un montaggio e quindi un ordine narrativo dei flashback totalmente differente, opera sempre del grande montatore Kim Arcalli, a tutti gli effetti quasi sempre un vero co-autore d'impronta stilistica e di senso,per tutti i film a cui ha partecipato al montaggio. Purtroppo, tale versione l'ho cercata a lungo, anche chiedendo a Cristian Uva, autore di numerosi saggi sul cinema italiano degli anni di piombo e di un buon studio approfondito proprio su "Italia:Ultimo atto?", ma tale versione di Kim Arcalli è a tutt'ora irreperebile, e l'unica sopravvissuta e rintracciabile e quella che avete potuto vedere anche voi, in questo preistorico master "pirata" telecinemato terremotatamente da vhs archeologiche, oramai senza più colori, luminosità nè dettagli, pieno di salti e graffiature, macchie, spuntinature e chi più ne trova, più ne metta. Talmente degradato, che anche una sua eventuale "rigenerazione" digitale se è questo il materiale unico di partenza, sarebbe quantomai ardua.
RispondiElimina...mai riuscito a vedere....attivato subito google alert!!! In ogni caso direi profetico.....
RispondiEliminaun figlio di Morandini militò nelle Br......forse era lui anche lo sceneggiatore?????
RispondiEliminacaro prof., ma quante ne sa lei?
RispondiEliminaconfermato su wiki, altro figlio però: "Il figlio Paolo militò nel gruppo terroristico di matrice comunista Brigata XXVIII marzo; resosi responsabile a Milano nel 1980 dell'omicidio del giornalista Walter Tobagi ed arrestato con tutti i componenti del gruppo dopo le rivelazioni del fondatore Marco Barbone, fu catturato dalle forze dell'ordine il 25 settembre 1980."
vorrei dire a tutti di accontentarsi intanto del divx della vhs perché prima che uscirà un dvd... come ha anche ben fatto intendere napoleone qualche commento prima.
accidenti sarebbe stato benissimo con i miei spritz (arancio) stasera! ;)
RispondiEliminaalla faccia! petro', un "filmetto" così con l'aperitivo? ahah!
RispondiElimina:****
come no? arancio che vira verso rosso! figurati! ;)
RispondiElimina*
RispondiEliminaaaaahhhh, ok ok, messaggio ricevuto!
RispondiElimina:***