Seed è un simpatico e amabile (per horrorofili, s'intende) killer seriale torturatore, sempre mascherato. Si scoprirà che ha la faccia sfigurata da un incidente nell'infanzia. La sua specialità meno cruenta prima dell'arresto è imprigionare le vittime, filmarne sia la morte per fame che il fiero pasto dei vermi sulle loro carcasse.
La cattura costerà non poche vittime tra gli agenti ma riuscirà. Non riuscirà invece l'esecuzione sulla sedia elettrica. Urla, fumo, sangue, fuoco, non basteranno: quella belva non muore. La legge prevede che dopo 3 scosse da 15000 volt il prigioniero venga liberato se sopravvive. Liberare Seed??? Piuttosto lo seppelliranno vivo, credendolo cieco e col cervello lessato (non capisco perché non gli abbiano sparato un colpo in testa per sicurezza, misteri della "morale moralista"). Seed, che invece ci vede ancora ed è più che lucido di mente, riuscirà a riemergere da sottoterra, con tutte le conseguenze del caso... lieto fine, a seconda dei punti di vista.
Primo film dell'Uwe Boll "post-videogames". Per me che lo guardo oggi, col senno di poi avendo già potuto ammirare meraviglie come "Stoic" (2009), "Rampage" (2009) e "Darfur" (2009), è subito centro. All'inizio si spaccia il tutto come "una storia vera", ma non ho trovato riscontri a riguardo. Dichiaratamente di sottogenere Torture fin dalle prime immagini, Boll non ci gira intorno: tortura sia! Va detto che le prime sequenze sono di repertorio, mostrano le inaudite sofferenze causate agli animali per le loro pelli ad esempio, e sono filmati ammirati proprio dal nostro protagonista a guisa di documentari pedagogici.
Parco attoriale non certo da oscar né da festival, che fa però bene il suo lavoro ed è equilibrato nell'insieme. Contribuisce ad ottenere un effetto complessivo da "documentario" che è voluto, cosa che costituisce una firma di Uwe Boll. Altra sua firma le inquadrature finto-disordinate: macchina non in asse, soggetti tagliati, alcuni movimenti di zoom stile videoamatore con la pocket. Particolari le soggettive sul killer "ingannevoli": a volte è proprio lui, Seed, altre volte è il pubblico che morbosamente scruta da vicino i protagonisti.
86 minuti di tensione costante in crescendo, sarebbe stata dura reggere di più. Del gran finale aperto non parlo, cito solo una scena che ha fatto molto discutere: un lungo piano sequenza nel quale una donna di mezza età viene massacrata con martellate alla testa, prima di giustezza e via via sempre più forti, veramente dura da sostenere. Ha subìto molte critiche, comprensibili da chi non apprezza il genere, meno quando arrivano da addetti ai lavori. Come si fa a dire che un horror torture non deve basarsi sul "disturbare lo spettatore", e cosa dovrebbe fare allora? "Seed" poi ha una trama consistente, il protagonista a metà film passa quasi dalla parte della ragione e attua una "comprensibile" vendetta. Supera i requisiti di capitolato che un film di genere deve avere. I torture spesso sono un po' i "porno senza trama" dell'horror, esibizioni di violenza gratuita, ma non siamo in quel caso. Non che Seed sia giustificato in quello che fa, ma ha, esiste, una sua interiorità tormentata che la storia ti spinge a indagare.
Un difetto vero di questo film? Non c'è una strafiga che sia una, ma manco una ballerina di lap-dance per l'occasione improvvisata attrice, di quelle che con quattro soldi ti recitano nude sul set e ti allietano nel backstage... niente, e questo è un vero peccato. Se mai girerò io un film del genere non ne mancheranno, lo dico per tranquillizzare il pubblico da subito, e anche la crew.
Per gustarlo a tavola
Vista la stagione direi di accompagnarlo con un battuto tritato al coltello di carne rossa, sedano, carote, origano fresco, sale, olio extra vergine e tabasco. Far macerare in frigo almeno 4 ore prima di consumare. Un bel rosso mosso freddo a pioggia, anche un popolare Bonarda va bene, se invece ve la tirate di più un Gutturnio.
Alla vostra salute.
Primo film dell'Uwe Boll "post-videogames". Per me che lo guardo oggi, col senno di poi avendo già potuto ammirare meraviglie come "Stoic" (2009), "Rampage" (2009) e "Darfur" (2009), è subito centro. All'inizio si spaccia il tutto come "una storia vera", ma non ho trovato riscontri a riguardo. Dichiaratamente di sottogenere Torture fin dalle prime immagini, Boll non ci gira intorno: tortura sia! Va detto che le prime sequenze sono di repertorio, mostrano le inaudite sofferenze causate agli animali per le loro pelli ad esempio, e sono filmati ammirati proprio dal nostro protagonista a guisa di documentari pedagogici.
Parco attoriale non certo da oscar né da festival, che fa però bene il suo lavoro ed è equilibrato nell'insieme. Contribuisce ad ottenere un effetto complessivo da "documentario" che è voluto, cosa che costituisce una firma di Uwe Boll. Altra sua firma le inquadrature finto-disordinate: macchina non in asse, soggetti tagliati, alcuni movimenti di zoom stile videoamatore con la pocket. Particolari le soggettive sul killer "ingannevoli": a volte è proprio lui, Seed, altre volte è il pubblico che morbosamente scruta da vicino i protagonisti.
86 minuti di tensione costante in crescendo, sarebbe stata dura reggere di più. Del gran finale aperto non parlo, cito solo una scena che ha fatto molto discutere: un lungo piano sequenza nel quale una donna di mezza età viene massacrata con martellate alla testa, prima di giustezza e via via sempre più forti, veramente dura da sostenere. Ha subìto molte critiche, comprensibili da chi non apprezza il genere, meno quando arrivano da addetti ai lavori. Come si fa a dire che un horror torture non deve basarsi sul "disturbare lo spettatore", e cosa dovrebbe fare allora? "Seed" poi ha una trama consistente, il protagonista a metà film passa quasi dalla parte della ragione e attua una "comprensibile" vendetta. Supera i requisiti di capitolato che un film di genere deve avere. I torture spesso sono un po' i "porno senza trama" dell'horror, esibizioni di violenza gratuita, ma non siamo in quel caso. Non che Seed sia giustificato in quello che fa, ma ha, esiste, una sua interiorità tormentata che la storia ti spinge a indagare.
Un difetto vero di questo film? Non c'è una strafiga che sia una, ma manco una ballerina di lap-dance per l'occasione improvvisata attrice, di quelle che con quattro soldi ti recitano nude sul set e ti allietano nel backstage... niente, e questo è un vero peccato. Se mai girerò io un film del genere non ne mancheranno, lo dico per tranquillizzare il pubblico da subito, e anche la crew.
Per gustarlo a tavola
Vista la stagione direi di accompagnarlo con un battuto tritato al coltello di carne rossa, sedano, carote, origano fresco, sale, olio extra vergine e tabasco. Far macerare in frigo almeno 4 ore prima di consumare. Un bel rosso mosso freddo a pioggia, anche un popolare Bonarda va bene, se invece ve la tirate di più un Gutturnio.
Alla vostra salute.
Robydick
Come Russ Meyer che girava solo film di tette :)
RispondiEliminaComunque questa volta ho un parere all'opposto del tuo, il film non mi è piaciuto per niente. Anche la tortura all'anziana di cui hai parlato e hai messo vari frame l'ho trovata fatta male, solo le prima botte sono un po' shockanti.. In generale poi non mi ricordo tutto ma ricordo un parere del tutto negativo al limite dell'odioso.
GUSti :)
certo Gus, gusti....
RispondiEliminati faccio una confidenza: quella scena famosa, io mi ci son visto, protagonista, e seduta sulla sedia quell'essere immondo che immondamente sgravò sulla terra colei la quale... e non dico altro! :D
Cupo, disperato, atrocemente bellissimo... Quel finale poi è qualcosa che va oltre, è crudeltà di stampo fulciano, è il male assoluto... Peccato poi Boll si sia perso...
RispondiEliminaNon è di Boll, ma di consiglio Feed, Roby. Sono sicuro ti possa piacere
RispondiEliminaFeed segnato, ho visto qualcosa in giro e m'attizza...
RispondiEliminasu Boll sono fiducioso, basta evitare le puttanate per riempire il portafogli. coi film come questi mi sa che mette poco fieno in cascina, poi quando non ha problemi li fa. vedremo ;-)
allora questo film è roba forte eh? XD
RispondiEliminasì Arwen... stavo per mettere il warning a inizio rece, pensa ;-)
RispondiEliminaNon è film da vedere sotto bocchini di sicuro, siete d'accordo Arwen, Roby...? Concordo con te e Keoma, a me è garbato, e pure parecchio.Peccato nessuno abbia accennato alla risperta in un ruolo da protagonista di Michael Parè, e all'insostenibile scene col marmocchio, dalle telecamere di sorveglianza. E ancora peccato per l'inserimento dei filmati, a quanto pare di repertorio vero, di torture e vivisezioni sugli animali. Una scivolata morale ed etica di Boll.
RispondiEliminal'unico frame che ho messo della visione delle telecamere è proprio uno di quelli col bambino, anche se non si vede molto effettivamente.
RispondiEliminacerto, per far sesso molto meglio altra roba, ahah!
mi stai quasi facendo venire voglia di recuperarlo: io su Boll avevo messo una croce sopra dopo i primi videoga...ehm film...carina la ricetta...
RispondiEliminabradipo, fortunatamente coi consigli di Napoleone finora ho potuto "filtrare" di Boll quanto merita vedere, e i 4 che ho visto sono stati tutti stupende visioni.
RispondiEliminala ricetta era un vezzo delle rece di horror di un po' di tempo fa che ho rispolverato :)
RispondiEliminaIo t consiglierei Robz di Boll pure amoklauf e Heart of America
RispondiEliminaAnche Postal è fantastico
RispondiEliminame li segno tutti Keoma, grazie :)
RispondiEliminaKeoma, degli ultimi che hai citato trovo solo Postal... :(
RispondiEliminaconfermo trovato solo postal. in più io non ho mai trovato darfur..
RispondiEliminaDarfur si trova sub-eng... domani provo a guardare se ce l'ho ancora da qualche parte e se sì te lo passo ;-)
RispondiEliminaciao robi..mi sa che me lo cerco..tu come stai?
RispondiEliminasto bene brazzz, grazie. domani si parte per le vacanze, questo migliora l'umore :P
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