lunedì 16 giugno 2008

Train de vie

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In un villaggio ebreo dell'europa dell'est si percepisce l'arrivo dei nazisti, si è a conoscenza delle deportazioni e ci si ingegna a trovare una soluzione. Il "matto" del paese ha una trovata: prendiamo un treno e facciamo tutto noi. Deportati e carnefici, tutti sono ebrei in questo falso treno che non di morte ma di vita è speranza.
Tutta la vicenda, i preparativi, le riunioni, correnti politiche interne sembra materializzare una mini-europa dei tempi in questa piccolissima realtà. Ma soprattutto, ciò che colpirà in modo incredibilmente tragicomico sarà la immedesimazione di ognuno nel ruolo che ricopre.

E' un film straordinario per interpretazione e per sceneggiatura originalissima e geniale. Il finale sarà un cardiopalma assolutamente coerente col resto del film, commedia graffiante e divertente che mai perde di vista il dramma sottostante, la tensione di chi sa, senza ragione, di poter diventare vittima della più grande atrocità.
Bellissime le musiche zigane.

Quest'opera ai più sconosciuta merita qualche considerazione "socio-culturale":
Ha fatto molta fatica ad essere riprodotto nelle sale, dove è durato pochissimo e visto quasi esclusivamente da cinefili attenti. Quando penso che han premiato quella fetecchia del film di Benigni invece che questo... ma sono americani, si sa, sono democratici: hanno pagato in tanti il biglietto? allora è un capolavoro, così ragionano. Ogni biglietto un voto. Puha!
Ben prima che Benigni decise di produrre la sua porcheria venne invitato dal regista a ricoprire il ruolo del matto del paese, il più simpatico e divertente in assoluto e lui, come attore, ne era certamente più che adatto. Ma l'italico istrione rifiutò e poi... più di uno parla di plagio per alcune scene e personaggi, e non a torto a mio avviso.

"Train de vie" non è semplicemente superiore a "La vita è bella".
E' proprio di un altro pianeta! E' Grande Cinema.


5 commenti:

  1. E te pareva...ormai clicco guardo a destra...e ogni tanto saltano fuori film che ho visto e che nessuno commenta. Train de vie, per esempio. Va beh, allora la vita è bella...è geniale nel senso della rappresentazione di Benigni del gioco rivolto a suo figlio. Qua è tutto diverso. Qua di ebraismo se ne intendono eccome. Il personaggio del matto è stupendo.

    *Dio esiste, Dio non esiste: che importanza ha? Vi siete mai chiesti se l'uomo esiste? Dio creò l'uomo a sua immagine... È bello: Schloime a immagine di Dio. Ma chi l'ha scritta questa frase nella Torah? L'uomo. Non Dio, l'uomo. L'ha scritta senza modestia, paragonandosi a Dio. Dio forse ha creato l'uomo, ma l'uomo, l'uomo, il figlio di Dio, ha creato Dio solo per inventare se stesso... L'uomo ha scritto la Bibbia per paura di essere dimenticato, infischiandosene di Dio... Noi non amiamo e non preghiamo Dio, ma lo supplichiamo. Lo supplichiamo perché ci aiuti a tirare avanti: cosa ci importa di Dio per come è?, ci preoccupiamo solo di noi stessi. Allora la questione non è solo sapere se Dio esiste, ma se noi esistiamo.*

    Beh la metterò nel mio di blog magari domani...chissà.

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  2. fantastica citazione Laura, veramente stupenda.
    grazie per questi commenti :)

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  3. Io ho apprezzato la vita è bella del Roberto Nazionale, è molto emozionante come film, ma va bene, tutti i gusti sono gusti, comunque se non l'hai visto guardalo, se l'hai visto vabbè che posso dì...
    Train de vie lo sto guardando adesso, davvero un grandissimo film, sono a metà continuo a guardalo per avere un idea precisa ^_^ cmq per il plagio non sono d'accordo, sono due film differenti :)

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  4. certo che l'ho visto la vita è bella, non mi sarei mai permesso altrimenti nemmeno di citarlo per raffronto

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  5. va bene allora alzo le mani, tutti i gusti sono gusti, la fine di questo film che non dico è agghiacciante, un colpo basso che non ti aspetti...

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