Film del progetto "100 Film italiani da salvare".
Storico e famosissimo film, uno dei manifesti del neorealismo con le firme di Vittorio De Sica e Cesare Zavattini. Un piccolo gioiello di amore e poesia con protagonista un ragazzo di nome Totò, cresciuto tra gli orfanelli e, appena uscito dall'orfanotrofio, integratosi in una comunità di "barboni" che vivono in una baraccopoli dove, col suo permanente sorriso e la sua infinita empatia, diventerà presto il beniamino di tutti.
Il finale lo vedete in locandina. In mezzo piccole vicende di convivenza tra i poveri della baraccopoli, poi una battaglia (incruenta e persino con comicità slapstick) per difendere il terreno dai nuovi proprietari che li vogliono cacciare e anche un po' di magia con la mamma-angelo di Totò che lo metterà in grado di realizzare i desideri di chiunque imbracciando una colomba.
E' un'apologia degli Alti Valori umani che non rinuncia ad evidenziare i Brutti Vizi della nostra specie, l'avidità in particolare, e lo fa in par-condicio diremmo oggi, tanto sottolineando quella dei ricchi quanto quella dei poveri, anche se in verità quella di questi ultimi fa tenerezza, palese frutto di una vita di sogni irrealizzati.
Talmente dolce questo film, con la sua aria da "festa circense", che si fatica oggi a comprendere che a suo tempo riuscì a mettere tutti d'accordo nel dargli addosso. Riporto da wiki: "Girato a Milano nel 1951, quando uscì nelle sale venne accolto in modo negativo da progressisti e conservatori. I primi lo giudicarono troppo evangelico e consolatorio (in Unione Sovietica ne fu proibita la diffusione); gli altri invece lo giudicarono un film eversivo e d’ispirazione comunista. Probabilmente quello che non piaceva a nessuno era la scelta di avere come protagonisti di un film dei barboni inoperosi e che fanno festa.". Solo questo cenno storico dovrebbe spingere a vederlo di corsa se non lo si conosce ancora!
Sappiamo tutti, almeno chi è disilluso come me che in realtà, a dritta quanto a mancina, la politica ha in primis la preoccupazione di mantenere le posizioni di potere, siano esse sostanziali o ideologiche. Non si negano le doverose eccezioni, ma la felicità delle persone, o perlomeno il miglior benessere che è loro possibile offrire, non è la priorità assoluta dei potenti che si chiedono invece, costantemente, stavolta tutti senza eccezioni, cosa fare per mantenere il proprio dominio. Le persone spensierate sono un problema da gestire, la felicità di vivere sembra la prima forma di anarchia.
Meglio il povero-incazzato per chi vuole incitare la rivoluzione giacché se è sereno non farà mai nulla per ribellarsi, ed anche se il film non dice proprio questo solo il fatto che lo si possa pensare lo fece ritenere "ideologicamente sbagliato" dai bolscevichi. Stesso giudizio finale seppur per presupposti molto diversi per la parte opposta, dove al paternalista conservatore serve invece il povero-asservito, sottomesso e quindi triste, felice solo quando chi lo domina ritiene che possa esserlo, incapace della più minima ribellione.
Totò è un fuoriclasse di umanità dall'atteggiamento contagioso e il finale, fantasiosamente simbolico, per me è diventato un esempio di libertà che in primis è una libertà interiore, dalle proprie debolezze e meschinità, che nasce appunto dentro sé stessi ed è indipendente dalle circostanze. Chi riesce a superare quelle cose spicca il volo!
Capolavoro del Cinema italiano obbligatorio.
M'è scappata un po' di retorica stile "biscottino della felicità", dai, ogni tanto me la concedo.
Il finale lo vedete in locandina. In mezzo piccole vicende di convivenza tra i poveri della baraccopoli, poi una battaglia (incruenta e persino con comicità slapstick) per difendere il terreno dai nuovi proprietari che li vogliono cacciare e anche un po' di magia con la mamma-angelo di Totò che lo metterà in grado di realizzare i desideri di chiunque imbracciando una colomba.
E' un'apologia degli Alti Valori umani che non rinuncia ad evidenziare i Brutti Vizi della nostra specie, l'avidità in particolare, e lo fa in par-condicio diremmo oggi, tanto sottolineando quella dei ricchi quanto quella dei poveri, anche se in verità quella di questi ultimi fa tenerezza, palese frutto di una vita di sogni irrealizzati.
Talmente dolce questo film, con la sua aria da "festa circense", che si fatica oggi a comprendere che a suo tempo riuscì a mettere tutti d'accordo nel dargli addosso. Riporto da wiki: "Girato a Milano nel 1951, quando uscì nelle sale venne accolto in modo negativo da progressisti e conservatori. I primi lo giudicarono troppo evangelico e consolatorio (in Unione Sovietica ne fu proibita la diffusione); gli altri invece lo giudicarono un film eversivo e d’ispirazione comunista. Probabilmente quello che non piaceva a nessuno era la scelta di avere come protagonisti di un film dei barboni inoperosi e che fanno festa.". Solo questo cenno storico dovrebbe spingere a vederlo di corsa se non lo si conosce ancora!
Sappiamo tutti, almeno chi è disilluso come me che in realtà, a dritta quanto a mancina, la politica ha in primis la preoccupazione di mantenere le posizioni di potere, siano esse sostanziali o ideologiche. Non si negano le doverose eccezioni, ma la felicità delle persone, o perlomeno il miglior benessere che è loro possibile offrire, non è la priorità assoluta dei potenti che si chiedono invece, costantemente, stavolta tutti senza eccezioni, cosa fare per mantenere il proprio dominio. Le persone spensierate sono un problema da gestire, la felicità di vivere sembra la prima forma di anarchia.
Meglio il povero-incazzato per chi vuole incitare la rivoluzione giacché se è sereno non farà mai nulla per ribellarsi, ed anche se il film non dice proprio questo solo il fatto che lo si possa pensare lo fece ritenere "ideologicamente sbagliato" dai bolscevichi. Stesso giudizio finale seppur per presupposti molto diversi per la parte opposta, dove al paternalista conservatore serve invece il povero-asservito, sottomesso e quindi triste, felice solo quando chi lo domina ritiene che possa esserlo, incapace della più minima ribellione.
Totò è un fuoriclasse di umanità dall'atteggiamento contagioso e il finale, fantasiosamente simbolico, per me è diventato un esempio di libertà che in primis è una libertà interiore, dalle proprie debolezze e meschinità, che nasce appunto dentro sé stessi ed è indipendente dalle circostanze. Chi riesce a superare quelle cose spicca il volo!
Capolavoro del Cinema italiano obbligatorio.
M'è scappata un po' di retorica stile "biscottino della felicità", dai, ogni tanto me la concedo.
mai visto per intero, ma ne ho sempre sentito parlare. di sicuro, se ha fatto incazzare i politici dei due lati, ha ottime possibilità di piacermi, molto.
RispondiElimina:)
ben detto unwise! :)
RispondiEliminaEccomi...tu metti questo capolavoro ed io ci sono. Presente Roby. Guarda più che neorealismo io parlerei di visione surrealista...con tutti questi barboni e cani che vagano in una periferia milanese poverissima...come degli zombie vaganti, come delle anime dannate. Poi con l'angelo la speranza, un miracolo. Bellissimo...!!! Sai che coi bimbi anni fa, siamo andati dove c'erano tutti i "martinitt"? che commozione!
RispondiElimina*Vuoi la luna? Ti ricordi quando volevi la luna?*
Visto almeno quattro volte. Indimenticabile. Ciao.
RispondiEliminaFilm trasmesso la sera prima che vincesse Pisapia in ventuno case tra Milano, Bari, Piacenza, Roma, Palermo, Venezia, Napoli: sono le dimore di amici che vivevano insieme… una volta! Lacrimoni e contatti telefonici a iniziare e terminare la 'visione'. Questo film tra l'altro è stato uno dei primi che vidi quando arrivai in quella terra fredda, nebbiosa e, però, vitale, all'inizio degli anni '90. Salutavo tutti e tutti presero a salutarmi quando mi incontravano sul pianerottolo, nel cortile, nei pressi dell'Università… e a chi chiedeva: ma chi è? una pugliesozza, rispondevano! Me lo regalarono, una videocassetta carissima.
RispondiEliminalaura, che strano... pensavo preferivi il film di ieri, ahah! sì, "visione surrealista" è più corretto, io mi sono attenuto alla definizione ufficiale diciamo
RispondiEliminaciao alberto! io sono alla prima, ma non l'ultima visione ;-)
sai petrolio che non avevo minimamente pensato alle elezioni quando l'ho visto? certe volte il caso... grazie per quello che hai detto per la "mia milàn", è un falso mito che la gente è fredda come la sua terra d'inverno! certo, bisogna conoscerla... e tu lo "facisti", brava! :D
un bel film..ne parlai l'anno scorso. sono passati 60 anni e poco è cambiato.
RispondiEliminaA parte il film, un bel film come tutti quelli di De Sica....che coincidenza di titolo.... nel fermento di questo mese politico...che sia un caso? No, non credo! vero? ; )
RispondiEliminaCiao Cri : )
ah perso, ricchi e poveri (anche il famoso quartetto) ci saranno sempre ;-)
RispondiEliminagiuro cristina, come dicevo in un commento più sopra: è casuale, o meglio non politicamente meditata la scelta, giuro! poi secondo alcune filosofie il Caso non esiste, e allora vale tutto... :D
ahahhahah beh! bella coincidenza! ; )
RispondiEliminabè siamo nei capolavori riconosciuti..di uno dei migliori momenti del cinema italiano..pensalo adesso..questo miserevole cinemuzzo italico..davvero lo specchio di un paese,temo..
RispondiEliminanulla da contraddirti brazzz...
RispondiEliminaImpareggiabile, a'Gajardo.Da Henenlotter a DeSica! Te vojo bene!Sempre bravo,é un piacere venirti a trovà!I "Cahier du Cinema"li pucci nel latte!Ciaooo!!!!!
RispondiEliminagrazie belushi, gajardo e generoso ;-)
RispondiEliminaciao!!
Entrare nel tuo blog è come entrare in una pasticceria tremendamente affamati.
RispondiEliminaNon si sa da dove cominciare, e si vorrebbe divorare tutto.
http://www.youtube.com/watch?v=8drfIcXE744
ciao scacciafango! grazie, è un piacere. :)
RispondiEliminadel video riesco a vedere solo l'anteprima nella mail dall'ufficio... è la splendida scena-musical da Aprile di Moretti, giusto? ottima scelta e da morettiano dico anche: onorato.
uno dei film più poetici mai visti. grande roby!
RispondiEliminaciao frank! meno male che oggi il film è poetico, che sto smadonnando ancora con blogger che non mi vanno gli script nel blog... 'mmazza che periodaccio porco oh!
RispondiEliminacomunque... sempre fedele a google, e chi lo molla :)
Embé, questo lo stavo aspettando da tempo! L'avevo subito collegato anch'io al ben più recente incredibile miracolo che ancora ci sta riempiendo i cuori di gioia e rinnovata speranza...
RispondiElimina(scusa tu la retorica questa volta! per mia particolare soddisfazione oltre al miracolo di Milano citerei pure quello di Arcore, che sarà pur piccolino, ma... tié!!!)
... e ho pensato che sarebbe stato bellissimo trovarlo già la mattina del 31 maggio! Com'è possibile che non ti sia venuto in mente?
Recensione perfetta Roby, sotto ogni aspetto. De Sica è un grande, in quel periodo ancora di più per merito della collaborazione con Zavattini che ha scritto la sceneggiatura di tutti i suoi capolavori, da "I bambini ci guardano" a "Sciuscià", a "Ladri di bicilette"...
Un bacione!
P.S.: ma ci sarà per sempre la finestra pop-up per i commenti? Verissimo, Google è un grande rompic... , ma se non ci fosse...!
credevo un riPost su Pisapia!
RispondiElimina:)
Grande Film
giàggià, anche ad arcore ci fu miracolo!
RispondiEliminagrazia, ricordo bene, me ne hai parlato più volte dei "de sica". arriveranno tutti i citati, non dubitarne.
purtroppo, fino a che non riprende a funzionare come prima il blog devo mantenere la finestra di popup altrimenti niente commenti :(
ciao ernest! ahahah! no no, però... ;-)
RispondiEliminaRileggendo la tua recensione mi è venuta in mente una cosa penso banale.
RispondiEliminaLa vita è meravigliosa di Frank Capra.
Film “ingenui” di buoni sentimenti.
Ma chissà perché davano tanto fastidio all'onorevole Andreotti (vedi Ladri di biciclette”).
In modo magari retorico raccontavano la realtà della società Italiana che non era un granché come invece volevano far credere gli “Onorevoli”.
De Sica e Cesare Zavattini una grande coppia.
Consiglio per chi non lo conoscesse il sito www.cesarezavattini.it.
Lo definirei un “Intellettuale Italiano” conosciuto in parecchie parti del mondo.
C'è poco, nel campo dei mass media e arte, in cui lui non ci abbia messo piede.
Ho dei vaghi ricordi giovanili di Zavattini.
Allora non sapevo chi era ma mi risultava simpatico.
Sembrava, per me che ero un ragazzino, un nonno esuberante che sprizzava entusiasmo da tutti i pori.
Retoricamente mi vien da dire che ci vorrebbero anche oggi personaggi del genere.
grazie michele d'aver parlato di zavattini, merita davvero. condivido anche quanto dici sugli "onorevoli".
RispondiElimina"la vita è meravigliosa" è già sull'hd, sono tra quei film che uso, come anche "miracolo a milano", per disintossicarmi... ;-)
bene bene... con un po' di pazienza arriva tutto! troppo poco quell'unico film muto di Capra nel tuo archivio. Magari, oltre "La vita è meravigliosa", sull'HD ce ne sarà qualche altro? Anche i suoi film fanno bene al cuore. Regista straordinario da non dimenticare, e poi... siciliano era!
RispondiEliminaP.S.: MIRACOLO, FUNZIONA DI NUOVO!!!!!!!!!!
RispondiElimina(mica me n'ero accorta...)
ce ne ho già parecchi grazia... ;-)
RispondiEliminaaltro che miracolo. il blog l'ho rifatto da zero partendo da un template "vergine", m'è costato una notte di lavoro... :(
però ora va!
Splendido, non ti chiedo quali così sarà una sorpresa ogni volta! Oggi son felice, i seggi erano pieni e, come Capra (all'inizio) credeva nel sogno americano, io oggi sono felice e la mia metà ottimista ha fiducia in un rinnovato "miracolo italiano"... l'altra mia metà, diciamo, più saggia, mi consiglia di andarci cauta, ma le premesse ci sono tutte, quindi speriamo! :-DDDDD
RispondiEliminaTempo fa mi hai detto che ero naïf, ed è vero perché non ho la minima idea di cosa significhi "template vergine"... comunque l'importante è che adesso FUNZIONA!
(però son curiosa e ora vado a documentarmi...)
CIAO!
Template vergine è un sito che non ha mai visualizzato un filmato porno.....dai scherzo.
RispondiEliminammmh... un sito che non visualizza??? :-O
RispondiEliminaNo comment... (e intanto siamo al 30!)
grazie michele, hai risparmiato lavoro a grazia, ahah!
RispondiEliminaquasi 41 alle 22! buono buono...
Capolavoro assoluto di uno degli uomini di cinema italiani più grandi della storia del cinema complessiva. Peccato che mi sia sfuggito di poter passare da queste parti proprio il giorno della pubblicazione.
RispondiEliminami pareva strano napoleone... :)
RispondiEliminascherzo... ho pensato fosse uno di quei giorni con gli account google che non funzionano, è ancora un periodo incerto