giovedì 4 gennaio 2024

La giudice - Sonyeon simpan (aka: Juvenile Justice)

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Shim Eun-seok è una giudice di fresca nomina a dirigere una sezione del tribunale minorile di Seul. Non nasconde, quasi ostenta, una dura avversione verso i minori criminali e nel corso degli episodi (pochi purtroppo) se ne capirà la drammatica ragione. 

brava e bella Kim Hye-soo nei panni della protagonista

Pur nella sua freddezza apparente, Shim è tutto fuorché una macchina ed indaga a fondo ogni singolo caso, con onestà e integrità uniche. Gli episodi sono anche un crescendo d'importanza e crudeltà dei casi trattati e solo un po' di freno-a-mano-tirato (qualcuno lo chiamerebbe buon-gusto) impedisce la visione di scene molto cruente.

E' un "made in Corea" un po' atipico, molto duro e crudo non solo nel carattere della protagonista, ma anche nelle situazioni raccontate e nelle scene riprese. Poco spazio a moine e lacrimucce, tanto allo stupore e allo sdegno.

Sì, perché quella che viene ritratta non è certo la parte migliore di quel paese. Stupri, spaccio, violenze gratuite, disagio giovanile che tracima oltre le regole esiste ovunque ma qua, che fa scandalo, è l'incredibile esiguità della forza giudiziale messa in campo se rapportata alla popolazione. Questo aspetto viene evidenziato già nei titoli e lascia sgomenti. I giudici hanno una quantità di lavoro da svolgere spaventoso, quasi inevitabile il rischio di agire come macchine. Altro fattore inevitabile una certa corruttela che porta, chi può spendere in avvocati, ad ottenere molto da tribunali che hanno pochissimo tempo da investire.

Probabile, anche se non dispongo di numeri, che quanto narrato costituisca un problema di molti paesi, non solo della Corea del Sud. Probabile, anzi molto probabile, che questa serie sia passata un po' sottotraccia perché molto meno "mainstream" di "Avvocata Woo" e anche perché è un prodotto di denuncia.

Serie di livello più che apprezzabile.

Robydick

Fonti: tutti i corsivi virgolettati, se non diversamente indicato, sono da Wikipedia.it.



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