“Come vi piace” ('06) diretto da Kenneth Branagh, è un film figurativamente bellissimo, stilizzato, pieno di ricchi costumi e kimono occidentalizzati della fine dell'800,un magico e mai interrotto tripudio visivo di colori dalla incredibile e incantevole gamma cromatica, rossi, marroni e rosa insieme, in contrasto ad una magica e verdissima Foresta di Arden nella quale è ambientata l'opera e il film, anche se qui è ovviamente una foresta diversa, tra grandi antichi e torreggianti alberi, paludi orientali e quindi molto esotiche.
Di tutti i film diretti da Branagh e non solo fra i suoi “aggiornamenti” scespiriani, questo è probabilmente il migliore, e anche per chi non è un grande fan del regista e attore inglese. Come l'opera tramite il personaggio di Jacques/Kevin Kline pone la seguente domanda: se l'uomo, che sta cercando di sfuggire agli intrighi di corte, sfuggendovi nel mobile verdeggiare della natura, non vi porti con egli stesso insiti, gli intrighi e la corruzione della corte, rovinando quindi anche la natura della foresta -“in ogni sua parte”- come direbbe Shakespeare, e soprattutto, i suoi inaspettati abitanti? Shakespeare già rispondeva a questa domanda, che pare di grande attualità nel nostro mondo fatto di riscaldamento globale e globalizzazione, in senso affermativo.
Quel che è di impareggiabile nel film, è anche la sua indovinata ambientazione in un violento Giappone del XIX° secolo, che è certamente resa cromaticamente e fotograficamente, in maniera bellissima e molto convincente.
L'elemento preponderante di movimentata commedia romantica, così come nell'originale opera di Shakespeare, è incentrato sull'innamoramento, e sullo stordimento dei protagonisti da tutto l'amore che essi provano l'uno per l'altra. Le parole originali scritte da Shakespeare sono modificate in brevità e chiarezza oltre che in un brioso ritmo, venendo consegnate ai dialoghi naturalisticamente e senza sforzo recitati, da attori del calibro di Kevin Kline, Brian Blessed, e David Oyelowo, il quale mostra qui anche una notevole presenza scenica e notevoli capacità come protagonista maschile. Bryce Dallas Howard, americana in un cast per lo più di inglesi, grazie anche alla sua sfolgorante bellezza per la quale è sempre molto gratificante soffermarsi ad ammirarla, tiene bene nella parte di Rosalind (ruolo non facile, nell'opera di Shakespeare originariamente interpretato da un ragazzo camuffato da ragazza, che cerca di passare per un ragazzo!).
Il testo originale scespiriano, limato da Branagh, e cambiato nell'epilogo consegnato al personaggio di Rosalind, acquista in questa trasposizione in scioltezza e scorrevolezza, rendendosi più piacevole e comprensibile anche dai nèofiti, e non solamente dagli insegnanti de bell'inglese o dagli studiosi del teatro elisabettiano, oltre che donandoci dei dialoghi così piacevoli all'ascolto e consegnati ad attori così bravi, che sanno parlare allo spettatore meravigliosamente.
Questo film, fra tutte le fortunate e celebri trasposizioni “metateatrali” compiute da Kenneth Branagh, di opere scespiriane al cinema, pare evidente che sia quello in cui maggiormente mise l'anima.
Napoleone Wilson
questo sinceramente on l'ho visto, ma ne ho visti altri e mi è sempre parso(imressione mia,probabimente errata)lezioso,maniersitico,e molto ma molto presuntuoso..insomma,mai piaciuto...dato però che ho molta fiducia nelle tue rece e nei tuoi pareri, e lo guarderò..magari cambio idea..ciao amico carissimo...
RispondiEliminaquesto mi manca!
RispondiEliminaFilm bellissimo così come la recensione! Anzi vi ringrazio per avermelo fatto tornare in mente.. lo voglio rivedere presto!!
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