Noi ad Isaac Florentine vogliamo bene e non solo perchè è il regista degli ultimi due grandissimi Undisputed 2 e 3, ma perchè ogni suo film ci riporta indietro di almeno 10 anni verso quel cinema che esiste solo rantolando, quel cinema di mazzate semplici e trovate a volte geniali, miserabile sotto il contesto produttivo, ma ricchissimo in quello delle invenzioni, visive soprattutto, che ricorda un po' il nostro cinema di genere.
E vogliamo bene pure a Scott Adkins, l'attore che sotto l'ala del nostro Florentine interpretò il ruolo di una vita, Yuri Boyka, il cattivissimo russo con l'idea del combattente perfetto, icona di culto che ha reso immortale Undisputed 2 e 3. Quindi il cerchio sembra perfetto: Isaac Florentine + Scott Adkins sono l'accoppiata perfetta per un altro capolavoro.
Peccato non sia così semplice e soprattutto nel cinema la matematica diventa un'opinione. Se così non fosse già il precedente The Sheperd pattuglia di confine con il nostro Scott e Gianni Claudio insieme sotto la regia del buon Isaac avrebbe fatto faville e invece, colpa di uno colpa dell'altro, era un film dimenticabile. Questo Ninja, a cavallo tra il secondo e il terzo Undisputed, non è brutto, ma neanche bello, dura un'ora e 20 scarsa ed è tremendamente prolisso. I combattimenti, ciliegina sulla torta, dovrebbero essere emozionanti, sanguinosi, complessi, e invece si riducono in scontri apatici, non virtuosi e senza l'ingegno della messa in scena che ogni buon B movie ha nell'anima. Sembra che al regista non interessi molto della storia, come se davvero pensasse solo al suo Yuri Boyka che da lì a poco avrebbe combattuto contro il combattente Dolor per essere finalmente libero.
Scott Adkins dal canto suo ce la mette tutta e i suoi calci volanti fanno davvero male, sfida la legge della gravità e pesta come copione impone, ma può fare poca cosa davanti ad un film che nel 2009 dovrebbe rivaleggiare con il Ninja assassins di James McTeigue, e sarebbe davvero come combattere nudi contro una folla di checche isteriche e pretendere di non venire inculati. D'altronde nella storia ci sono buchi grandi come un cratere (come fa il ragazzo bandito dal dojo a diventare così ricco da comprarsi apparecchiature così costose?), personaggi analizzati pochissimo (il rapporto tra il protagonista e la ragazza, ma anche tra lui e il cattivo) ed escamotage narrativi (l'happy end) abbastanza insulsi. Però gli ultimi venti minuti con lo scontro tra i due nemici, uno vestito da Ninja Hi-tech e l'altro in maniera classica, per il possesso della Yoroi Bitsu, una mitica cassa contenente tutto l'armamentario del perfetto assassino, è notevole, girato con ritrovato ed inaspettato dinamismo da Florentine.
Peccato perchè le premesse erano buonissime, ma il film a fatica si guadagna la sufficenza non riuscendo, tra l'altro, a saziare neanche la nostra fame di ninja visto che per tutto il film ce n'è solo uno.
Keoma
concordo in pieno. decisamente non riuscito e per nulla esaltante.
RispondiEliminasecondo me è il "film coi ninja" il vero problema, ogni volta ci si aspettano grandi cose - i ninja sono cool a prescindere - ed ogni volta si resta delusi. sembra che chi li fa pensi aver svoltato l'80% del film solo perché c'è uno vestito di nero fregandosene del resto.
Me lo scarico. Tornando a quella cosa li', dell'altra rece, che poi non potei rispondere fa veramente piacere trovare qualcuno che dice comunque pane al pane e vino al vino anche riguardo ad un potentato economico- editoriale li' a Milano, come Nocturno.
RispondiEliminaIo non ho mai avuto paura delle mie opinioni Napoleone e non mi sono mai piegato al potente di turno per avere favori. Ogni mattina mi guardo allo specchio e continuo a piacermi...
RispondiEliminaKeoma, sarò scemo ma a me "Dragon Eyes" che avevi segnalato tu, m'e garbato e non poco. John Hyams figlio di cotanto padre e' inutile ha un certo stile, io non mi perito a dire sara' un'enormità che l"Universal Soldier" che preferisco e' di gran lunga il suo, tant'e' che presi persino il dvd U.K. Bellissima la colonna sonora di Michael Krassner, c'e anche la splendida "Street of Rage" sui titoli di coda, in "Dragon Eyes". Splendida partecipazione di Van Damme, molto ben valorizzato, altrettanto splendida e stilizzata la tragica scena con il figlio nell'officina. Brutali come poche e grandiose le coreografie delle scene di combattimento, certo non si peccherà in originalità ma sarebbe impossibile, e a me e' piaciuto. E poi Peter Weller e' sempre lui, e negli ultimi anni si e' visto ben poco. Girato in Louisiana ho visto,
EliminaScusa Keoma, che mi dici della prima regia cinematografica del nostro belga preferito, "The Eagle Path"? Me lo consiglieresti? Adesso sto per vedermi "Assassination Games", che altrimenti avrei colpevolmente perso. Le rece ne dicono un gran bene. Come mai invece quelle de "I400calci" non servono (come in questo caso) -quasi-mai a niente? Quando MAI ti fa solo un'idea del film, leggendole.
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