giovedì 4 agosto 2011

Bella ciao - "Genoa Social Forum - Un altro mondo è possibile"

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Quest'anno è da poco ricorso il decennale della bruttissima quanto importante vicenda del G8 di Genova del 2001 (dal 19 al 22 luglio) che vide trasformare un'oceanica manifestazione pacifista in violenta battaglia (notare, ho messo anche il tag "guerra" a questa rece), fatti di tale entità e portata che ancora oggi a pensarli sconvolgono. Non furono inutili. Credo sia stata la più grande manifestazione dei c.d. "no-global" di sempre. Quella bandiera diventò un simbolo diffusissimo, ricordo pregnante di quell'anno. Oggi è un po' fuori moda, per chi segue le mode.

Non ho trovato locandine degne di questo film, nemmeno su imdb. Prodotto dalla rai e mai apparso nei palinsesti generalisti è fortunatamente reperibile, non in qualità eccelsa ma, ripeto, re-pe-ri-bi-le! (Ha avuto un apprezzato passaggio a Cannes nel 2002 ne la "Semaine de la Critique").
Allora ho messo, oltre alla nota bandiera, una splendida interpretazione della canzone che lo titola, da parte dei Modena City Ramblers. Se proprio bisogna cambiare l'inno nazionale (e sono d'accordo), se l'Italia come molti pensano si è davvero unita dopo la liberazione da nazisti e fascisti (e sono abbastanza d'accordo), allora questo è il nostro Inno. Quanto mi piacerebbe poterlo cantare in uno stadio in qualsiasi occasione con la mano sul cuore, finalmente, sinceramente patriota.

Il film parte immediato coi funerali, e le manifestazioni che seguirono, di Carlo Giuliani, unica vittima e fu un miracolo che fu il solo, in un mare di feriti più o meno gravi. Altro fatto clamoroso che portò poi a processo e condanne rappresentanti le forze dell'ordine fu l'incursione notturna alla scuola Armando Diaz (c'era il "Media Center" del Genoa Social Forum e per molti giovani fu bivacco), un massacro a manganellate, calci e pugni dopo il quale molti, ancora feriti, furono portati invece che in ospedale nelle caserme di Genova, la Bolzaneto e la San Giuliano, oggi tristemente famose, a prendere il resto. Didascalie ci spiegano giorno, ora, via o piazza del filmato in corso, movimenti coinvolti, cosa avviene nei cortei... Quasi due ore la durata della versione che sono riuscito a vedere, mi pare la più completa in circolazione ma non sono sicuro di questo. Se non si conoscono i fatti, forse perché troppo giovani, meglio prendere info in giro. Non propongo link, sceglietevi quelli che preferite.

Onore, oltre ai registi Marco Giusti (notissimo esperto di Cinema, ideatore di Stracult, uomo mito per me) e Roberto Torelli, agli altri che hanno lavorato a questo certosino lavoro di montaggio: Carlo Freccero direttore di rai2 al tempo, che ha lavorato alla sceneggiatura con lo pseudonimo di "Sal Mineo", insieme ai due registi; Andrea Mastronicola, Marco Lombardo, Stefano Chiricozzi, Eduardo Lutzenkirken, Valentina Girodo, tutti al montaggio, il grande lavoro; contributo alle scelte musicali (si va dal metal, al pop, a Manu Chao all'epoca in gran voga...) da parte di Elena Giusti.

Tutto è composto esclusivamente da immagini di repertorio, filmati indipendenti, altri da telegiornali, tutto quanto fosse utile a dare forma e peso alla guerra urbana verificatasi ed anche, soprattutto, alla forza dei manifestanti civili e pacifici, la grande maggioranza che fu schiacciata tra l'incudine degli indecifrabili e violentissimi "black block" e il martello degli altrettanto violenti poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa. Su questi ultimi ci sono processi in corso, alcuni passati anche in giudicato con condanne, e non ci sono pareri da esprimere per quanto mi riguarda, rimetto tutto in mano alla giustizia. E anche in mano alle immagini, sono eloquenti alcuni pestaggi gratuiti come altre, una ad esempio che mostra il portadocumenti caduto a un celerino, con di fianco al tesserino un bel "santino" del duce. Ricordo distintamente che di black block pestati non ne ho mai visti, mentre di altri vestiti molto più coloritamente con facce insanguinate, doloranti, non ne mancarono di immagini, né allora né in questo stupendo documentario.

Ognuno rifletta su cos'è costato difendere quella maledetta e inutile Zona Rossa. Mi recai per lavoro a Genova pochi giorni prima del maledetto e inutile G8, casualmente, nella sede di una banca in centro, in piena Zona Rossa. Non ci sono solo Roma, Firenze, Venezia, tra le tante altre bellezze italiane c'è Genova, una città di rara bellezza, vedere per credere anche oggi, coi palazzi storici tirati a nuovo. Sola nota stonata erano i camion che scaricavano le cancellate per preparare barricate. Vederla poco dopo devastata, gli stessi luoghi intorno alla famigerata zona per i quali ero appena passato a piedi passeggiando in pausa pranzo, mi erose il cuore. Vogliamo essere garantisti coi fascistissimi poliziotti e carabinieri scritturati per l'occasione? Allora prendiamocela con chi ha dato precisi ed assurdi ordini alle forze dell'ordine! Con chi, con arroganza e privo di buon senso (gente che ragiona solo col cazzo in mano, come altri e recenti fatti poi han dimostrato), ha organizzato in quella città l'evento. Cercateli nel web chi sono, nei miei blog i loro nomi non compariranno MAI. Io a loro, che mi hanno dato del "coglione" solo per come votavo, rispondo come fa nel documentario una gran ragazza a un plotone di poliziotti che le vuole imporre di spostarsi: "Ma che cazzo vuoi? Sto qua, va bene?". E non s'è mossa di là... e pure io non mi muovo da dove sto, 'fanculo...

Per il frameshow, che è stato duro selezionare nelle immagini (198 quelle raccolte, sono sceso a circa 120 selezionando con qualche senso di colpa), ho scelto un pezzo dei Pink Floyd, "One of these days" nella storica performance del film "Live at Pompei" (appena possibile su questi schermi), con un Nick Mason ispirato alla batteria e di grande presenza scenica. Abbiate pazienza, la qualità del film che sono riuscito a vedere è quella che è e pure le immagini stesse utilizzate dai registi eran quelle che erano. Fanno il loro sporco lavoro lo stesso, credetemi...


Già! Come si vede dagli ultimi 2 frame del video: cosa è successo nelle 2 caserme già citate? Là di video non ne ha girati nessuno, men che meno i titolari dei luoghi. Ecco cosa non è stato possibile documentare da questo film.

Curiosità ma non solo, da un articolo di Repubblica, cronaca di cosa avvenne dopo la trasmissione del film a Cannes:
[...] Così Bella ciao, in un'edizione con un unico film italiano in concorso (L'ora di religione di Marco Bellocchio), finisce per diventare lo specchio di un Paese spaccato in due. A dimostrarlo, la situazione paradossale della proiezione di oggi: in una sala gremita, alla presenza degli autori e di decine di giovani, fa il suo ingresso Vittorio Sgarbi, nella veste di sottosegretario alla Cultura. Accolto da fischi e insulti, il critico abbandona la platea subito dopo i titoli di coda, senza partecipare al successivo dibattito.

"Parlate voi che avete Chirac e Le Pen", ribatte poi a chi lo critica, "voglio vedere cosa avrebbero fatto se il G8 si fosse venuto qui. Certo, a Genova la polizia ha sbagliato, ma le parole dette da Luca Casarini in un momento del documentario rivelano che i dimostranti volevano sfondare. E comunque si tratta di un'opera retorica, antigovernativa e militante, che non doveva essere realizzata dalla tv di Stato con i soldi pubblici".[...]


Io posso solo vergognarmi di essere stato rappresentato in quella manifestazione del Cinema da "cotanto" essere. Non me ne lavo le mani, ma che posso farci? Ho diritto a un solo voto che vale Uno. Chi ne ha permesso l'elezione mi auguro ci faccia qualche riflessione in più.
Robydick


21 commenti:

  1. Giusto! Giusto ricordare una delle pagine più vergognose della nostra Storia recente. Una macchia indelebile sul curriculum della polizia (non l'unico purtroppo) a cui si è cercato negli anni di trovare giustificazioni vergognose e vuote.
    triste vergognarsi di essere Italiani, triste vedere, sentire che la maggior parte della gente si identifichi con l'attuale governo e con la sua linea...
    Alla fine è uno dei tanti motivi per cui quasi tutti al mondo ci considerano un popolo di cialtroni. Come dargli torto ?
    Ciao Robydick.
    Magar

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  2. ciao magar! eh... poco da dire, sai che ovviamente sono d'accordo con te.

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  3. episodio che chiarì quello che ci stava aspettando..una delle peggiori pagine nella storia di questa repubblica delle banane che è l'italia...

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  4. Il cotanto essere ormai lo conosciamo. Grazie molte per questa recensione, cerco di procurarmelo. Ciao.

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  5. brazzz, che si può dire?

    alberto, se mi mandi una mail ti do un link per reperirlo rapidamente... ;-)

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  6. Grazie per aver condiviso, non conoscevo il film, ma ora lo voglio vedere.
    bellissima la versione di Bella ciao dei Modena!

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  7. ciao girlfriend, prego, è un piacere :)

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  8. "Bella ciao" ancora non lo conosco, ma mi risulta che, nonostante i vertici rai avessero decisamente remato contro, sia comunque andato in onda il 14 luglio (forse a ora tarda) su rai 4, di cui Frecciero è direttore.
    Il 22 luglio invece Rai 3 ha trasmesso "G8: cronaca di una battaglia" (2008) di Lucarelli, aggiornato con tutto il materiale audio-visivo raccolto negli anni seguenti il 2001 e prodotto durante i processi. I fatti accaduti in quelle tragiche giornate sono ormai tutti documentati, ovviamente purtroppo non esistono immagini delle bestialità successe ALL'INTERNO delle caserme e della Diaz.
    Di video e filmati vari ne avevo già visti parecchi (anche il bel docufilm di Francesca Comencini "Carlo Giuliani, ragazzo"), ma questo di Lucarelli è stato comunque un'esperienza agghiacciante, surreale, un susseguirsi di tali e tante infamità insopportabili che non ci sono parole per commentare, o forse ce ne sarebbero troppe. Mi è rimasta impressa la testimonianza di molti ragazzi che, increduli, pensavano addirittura a un golpe in corso.
    Lucarelli raccoglie la tesi di una regia "politica" occulta, mirata a far accadere PROPRIO che poi è successo realmente, e sarebbe troppo complicato qui spiegare a vantaggio di chi e per cosa (ma si può intuire...), comunque la strategia della tensione messa in atto da tempo potrebbe ben avvalorare questa ipotesi.
    Oltre le immagini, credo non scorderò mai lo stralcio di una conversazione telefonica registrata la sera dell'uccisione di Carlo Giuliani: una poliziotta dice a un collega ridendo: "speriamo che muoiano tutti... per ora 1 a 0 per noi!" e l'altro le risponde "... che simpatica che sei!".
    Che vuoi dire? Mi viene in mente Federico Aldrovandi, il ragazzo di Ferrara morto massacrato di botte.
    La sera dopo, sempre su Rai 3, c'era la cronaca dei processi contro le forze dell'ordine coinvolte, be', qualche giustizia è stata fatta, ma ancora troppo troppo poca. La famiglia Giuliani, ad esempio, sta ancora aspettando un processo che probabilmente non verrà mai. Tra l'altro in Italia, vergognosamente, il reato di tortura non esiste: se ci fosse stato, molte delle azioni infami perpetrate dai poliziotti avrebbero ottenuto pene ben più pesanti.

    Quando raccolgo il coraggio, affronterò anche "Bella Ciao", Giusti e Freccero sono sempre una garanzia.

    P.S.: devo ancora commentare un paio di film (non mi erano sfuggiti!), appena mi concentro lo faccio.

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  9. ciao grazia! grande commento! O_o
    vero eh, infatti quando scrivo "mai trasmesso" è appunto riguardo alle tv generaliste, con le quali intendo i 3 + 3 canali, tutti di "proprietà" del bipede attualmente...

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  10. beh, mi piace pensare che a rai 3 ci siano ancora delle persone che hanno del coraggio e si mettono in gioco spesso... ma è solo una mia opinione (o speranza)
    mi son scordata di dirti che è bello rivedere la bandiera della pace: la mia, scolorita alquanto, è stata lavata e riposta con cura, ma alle volte ho avuto la tentazione di ritirarla fuori...

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  11. a rai3 ci sono le persone, dipende che possibilità di movimento gli danno...
    sì sì, è anche bella quella bandiera, vero :)

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  12. Da parte di uno che in quei giorni al G8, c'era. A.C.A.B. Always. Awaydays.Foe ever.

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  13. ci avrei giurato che eri stato lì, pensa...
    e sull'A.C.A.B. che mi spiegasti siamo d'accordissimo, anzi di più! ;-)

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  14. Rece che è un capolavoro, spezzoni fondamentali, con le domande finali che dovremmo porre a quei politicanti, pure loro sempre più in alto, che dissero di non aver visto nulla ... alcuni in cabina di regia. Evidente la regia occulta (anche se non troppo), l'idea di fare un morto, buttando nella mischia inesperti, con infiltrati, provocazioni ecc. Non l'ho visto "Bella ciao", anche se, nell'immediatezza dei fatti, vidi molti filmati (ricordo una nottata di Fuori Orario ricchissima di immagini), oltre al bel film della Comencini (forse in quella maratona). Sulle bandiere arcobaleno, spopolarono qualche anno dopo, con le guerre infinite di Bush e compari ... io ne ho ancora due e a qualche manifestazione la porto con me. Sono utili e necessarie sempre di più ...

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  15. grazie alli, c'ho messo del mio ma merito tutto del film.
    e su quel che aggiungi nulla da dire proprio.

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  16. uhe sei ancora sveglio? ci sono pure io...bella recensione, fatta con il cuore, il film non mi è mai riuscito vederlo, a differenza di altri documentari.
    fai bene a ricordare, questi macellai...prima ci ammazzano fisicamente, oggi ci fanno fuori pure la speranza, ma a "lui", caro lei, della crisi economica gliene importa 'na cippa.
    Basta, vo' a dormì, altrimenti mi arrabbio!

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  17. grazie caro harmo!
    eh, so' ito a ninna poco dopo :)
    sai, come la pensiamo "noi", qua troviamo solo (tristissime) conferme no? mi chiedo se riesce a guardarlo un doc così chi è dall'altra parte, e che ne cava, a parte quella specie di "politico" citato, magari oggi a 10anni di distanza... mha?!?

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  18. non vivo di queste cose ma hanno una loro importanza, per un film del genere in particolare: ha realizzato il record di visite giornaliere di sempre per un nuovo post, sia sugli aggregatori che nel blog.
    è un fatto interessante che mi fa piacere, considerata la particolarità dell'opera.

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  19. Io stò dall'altra parte. Con la celere. Mi sembra giusto dirlo.

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  20. grazie gus, ci voleva un contraltare ;-)
    ciao!

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  21. Giusto un appunto.
    I B.B. erano e sono tutto, fuorchè indecifrabili.
    Per la violenza, appunto, gli unici ad esercitarla per mestiere sono i poliziotti, mi pare.
    Lo stipendio da boia glielo paghiamo noi.

    Quella di chi manifesta è RESISTENZA.
    E per fortuna è proprio un'altra cosa.

    Ergo: Gus quel righino di merda se lo poteva risparmiare.

    Un altro che c'era.

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