mercoledì 24 agosto 2011

Malabimba (aka: The malicious whore)

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Non poteva mancare un Andrea Bianchi in questa umile rassegna di titoli appartenenti al bis de/genere, romano classe 1925 noto ai cultori dell'horror italico per il cult "Le Notti del Terrore/Zombi Horror" (1981).

Quando gli italiani si sono messi a rifare "L'Esorcista" (1973) di Friedkin ed i suoi epigoni, hanno tirato fuori dal cilindro diversi oggetti interessanti, basti pensare a "L'Anticristo" (1974) di Alberto De Martino o "L'Ossessa" di Mario Gariazzo (1974), pellicole a tematica demoniaca alle quali sono poi seguite le imitazioni/contaminazioni con l'altra grande saga hollywoodiana cominciata da Richard Donner con "Il Presagio" (The Omen, 1976) quindi via con "Holocaust 2000" (1977) sempre di De Martino, pregevole, e pure "Nero Veneziano" (1978) di Ugo Liberatore, molto apprezzato da chi scrive, senza contare il bellissimo "Lisa e il Diavolo" (1975) di Mario Bava, rimaneggiato e uscito pure con il titolo più appetibile di "La Casa dell'Esorcismo".

Quasi a fine corsa giunge questo parto di Bianchi, vero e proprio cimelio per gli appassionati, oggetto strano che guarda sì alla tematica esorcistica, ma che percorre di fatto altri sentieri molto più esploitativi. Il buon Bianchi, qui con il suo classico pseudo anglofono, imbastisce una impalcatura a forte tenuta erotica che supporta la risaputa vicenda di possessione diabolica o stregonesca, ai danni della non proprio giovanissima Bimba, adolescente in fregola erede di una prestigiosa famiglia dai nobili natali, i Karoli, minata da meschine faide interne inerenti la spartizione dell'eredità dello zio Adolfo (Giuseppe Marrocu) ridotto come un vegetale. Dopo una seduta spiritica una lasciva presenza si impossessa della ragazzina, la quale, come previsto dal genere codificato da Friedkin, comincia a sproloquiare e a comportarsi da zoccola quasi quanto la zia Nais, Patrizia de Rossi/Webley (biondona giunonica piuttosto disinibita nel mostrare le sue notevoli grazie, avvistata in una ventina di titoli nei gironi del bis, vedi il confuso "La Sanguisuga Conduce la Danza" del 1975  in buona compagnia con Femi Benussi e Dora "Krista" Nell, oppure il "Gola Profonda Nera", 1976 di Guido Zurli con Ajita Wilson, per citare solo qualche titolo) masochista e mangiatrice di uomini impegnata a sedurre il parterre maschile della casa, cognato compreso. Cimenti erotici piuttosto espliciti che sfociano in inserti dichiaratamente hard in almeno quattro scene, con le attrici controfigurate, anche se la giovane Katell Laennec si scatena in nudi integrali e in scene di autoerotismo piuttosto convincenti. Figura di attrice enigmatica e sfuggente, al pari di un'altra meteora del bis rispondente al nome di Karin Trentephol, la splendida, giovanissima e conturbante interprete de "L'Immoralità" (1978) di Massimo Pirri, la Laennec é stata per anni un mistero per gli addetti ai lavori, non essendo comparsa in nessun'altra pellicola o materiale fotografico, fino alla definitiva identificazione da parte, neanche a dirlo, dei Nocturniani, grazie ad Alessio Di Rocco, grande esperto in "Misteri Italiani" che ha finalmente fornito nome e data di nascita della splendida attrice cortocrinita, Cornely Pascal Sylvie, parigina nata il 16 aprile 1960, e quindi appena maggiorenne al momento delle riprese.

Negli annali del cinema di genere la bella Laennec ci era già finita senza niente, grazie alla cultissima scena in cui seduce il povero zio paralitico, non proprio completamente paralizzato, spogliandosi senza vergogna per poi cimentarsi in una realistica fellatio, insertata ad arte, anche se il dubbio continua a serpeggiare, che porterà alla morte del parente. A parte il ricordare una famosa leggenda metropolitana riguardante un noto politico con relativa starlette televisiva, la sequenza incriminata é realmente materiale da far tremare i polsi dell'appassionato di cinema in generale, senza stare sempre a catalogare i generi, assolutamente da vedere e "toccare" in prima persona, in quanto solo la visione diretta può rendere giustizia a cotanta genialità italiana. E, a conti fatti, tutta la pellicola di Bianchi merita di essere visionata almeno una volta, in virtù di una messa in scena sì povera, ma comunque godibile e non proprio tirata via, come in alcune produzioni successive del Nostro, vedi il porno cupo e cimiteriale con la povera Sirpa Salo Lane "Giochi Carnali" (1983), veramente esperienza allucinata e disturbante, nobilitata pure dalla interpretazione della bella e brava Maria Angela Giordan(o), qui nel ruolo di Suor Sofia, la religiosa che tenterà di opporsi alle insistite avances dell'infoiata Bimba, sempre misurata e credibile, nonchè veramente molto sensuale anche in vestale sacra.

Apprezzabili sia la seduta spiritica incipitiaria, con i ripetuti primi piani sull'allucinata Elisa Mainardi (la medium, attrice con carnet recitativo invidiabile, da Monicelli, Sordi e Verdone passando pure per il decamerotico di Silvio Amadio "E si salvò solo l'Aretino Pietro con una mano davanti e l'altra dietro" 1972) che l'epilogo con il suicidio della povera suora ormai posseduta dal demonio o presunto tale, anche se l'ambiguità di fondo rimane fino all'ultimo, non spiegando a chiare lettere se il tutto sia frutto di una inibizione sessuale che porta le protagoniste alla follia. Non che sia chissà quale risoluzione epilogica, ma si renda merito allo sceneggiatore Piero Regnoli, altro grande personaggio del cinema italiano operante in tutti i generi, e al bravo Andrea Bianchi che in precedenza aveva offerto al pubblico interessanti lavori come l'ottimo padrino-movie "Quelli che Contano" (1974) con Henry Silva, attore da noi molto amato, Barbara Bouchet in versione mignotta di lusso e il grande Fausto Tozzi, pellicola assolutamente da riscoprire, girata con tecnica e un certo gusto per le inquadrature, che di solito non ci si aspetterebbe da Bianchi, autore anche di un erotico molto pregiato da chi scrive con Adolfo Celi, "La Moglie di Mio Padre" (1976) valorizzato dalla presenza di Carroll Baker e il grande Luigi Pistilli, tra le altre cose, anche improponibili girate dal nostro negli anni ottanta.

Doveroso citare anche il bravo Enzo Fisichella, nel ruolo di Andrea, il padre di Bimba, visto anche in "Il Fiume del Grande Caimano" (1979) di Sergio Martino. Produce Gabriele Crisanti, responsabile pure di altri festini imperdibili come "Giallo a Venezia" (1979) e "Patrick Vive ancora" (1980) entrambi diretti da Mario Landi, il regista del Maigret televisivo! Molto bella ed evocativa la colonna sonora sui titoli di coda, ad opera dei Maestri Elsio Mancuso e Berto Pisano. Consigliato in double bill con "L'Esorciccio" di Ingrassia. Da consegnare ai posteri.

Il film conobbe un remake quasi istantaneo girato da Mario Bianchi, figlio di cotanto padre, Roberto Bianchi Montero, "La Bimba di Satana" (1982) con Jacqueline Duprè, Aldo Sambrell, ancora una volta Maria Angela Giordano e Marina Frajese, non a caso, perchè girato come hard da Bianchi avviato a diventare uno dei nomi di punta della neonata pornografia italica.

Belushi

Robydick:
Accompagnamento d'eccezione al frameshow oggi, che contiene anche non poche inquadrature di sesso esplicito. Da un album per me mitico degli Alan Parson's Project, "Tales of mistery and imagination", dedicato ai racconti di Edgar Allan Poe, il pezzo è "The Raven".



22 commenti:

  1. bello bello! m'è piaciuto belu', e la pompa al paralitico, con tutta la sua preparazione è ormai indelebile nei miei ricordi, eheh...
    ho già visto anche il remake... forse ho preso un film fallato, ma la frajese non l'ho vista e m'è persino sembrato più hard questo di quello, oltretutto questo è molto più ben fatto a mio parere. non so, chiedo conferma :)

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  2. Uhè, già qui si bolle, poi con la visione di 'sti film si cuoce a foco vivo. Arieccomi, belle visioni questo Agosto, ragassuoli....

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  3. ciao harmo, si cuoce sì, e oggi benzina sul fuoco, ahah! oh, ce ne hai un tot di arretrati da sbrigare.... ;-)

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  4. 'mazza! Spirito filologico! Grande Roby, pure "la bimba di satana" te sei sparato! Hai visto la versione dehardizzata, ma non ti perdi niente, anzi hai descritto il film perfettamente in poche parole, brutto persino per i miei standard. Si salva solo la Duprè. C'è il dvd della tedesca X-Rated, comunque, con l'hard, a chi interessa. Con la Marinona te devo mannà "Con la zia non é peccato".

    Ciao, Harmò! Bentornato! Agosto de' carnassa, meno male.

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  5. a gajardoooo! :D
    me raccomanno però, de "con la zia..." vojo la totally uncut!

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  6. Marina Hedman/Lothar in Frajese...Grandiosa e ariostesca,-ricca già di grande tecnica "hardistica"-, pompinara al negrone (me pare) nella celeberrima sequenza dell'orgia nel palazzo veneziano. E mentre lei faceva i pompini ricchi di sugo sotto gli occhi magari -non accreditato- di Salvatore Baccaro, il "povero" Paolo lui, leggeva alla "maggioranza silenziosa" degli spetttatori borghesi Tg1 le veline di Forlani. Sublime. Sssuper (S)cult di sempre, però, "Marina e la sua bestia", con la sega al ciuco.

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  7. Eh, la Bimba mi turbò parecchio...
    Problemi a parte, la fotografia "buia" non mi dispiacque, un bell'ambientino gotico esorcistico.
    Mitico Belushi!

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  8. ohi ohi... mi sa che la marinona la vedremo eccome da queste parti, tri-sex compresi, ahah!

    ciao occhio, un salutone! :)

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  9. Tra parentesi in una intervista fatta da Mario Bianchi, credo (non vorrei sbagliare) alla rivista Cine 70 di una decina di anni fa, lo stesso regista parlando della Frajese dichiarò che, forse era l'unica attrice che avesse conosciuto che praticava le scene Hard non per soldi ma per reale piacere.
    Purtroppo, aggiunse sempre nell'intervista, nell'ultimo periodo l'attrice era spesso ubriaca al punto di non riuscire nemmeno più a rggersi in piedi.

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  10. grazie nick, hai dato valore a quella che pensavo fosse una leggenda metropolitana. ci vorrebbe un recupero di quell'intervista da qualche parte

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  11. Guarda,non ti prometto niente ma appena ho un attimo di tempo vedo se riesco a ritrovare quella rivista.
    Ciao.

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  12. Marina per sempre. Naturalmente, la mia attrice prediletta in ambito hard con Laura Levi. Occhio, si, perfetto, gotico esorcistico calza a pennello, diciamo che la stessa atmosfera, Bianchi la riproporrà pure in "Le Notti del terrore".

    Mario Bianchi fu il regista che lavorò di più con Marina Hedman. Mi pare che ebbe problemi pure con l'ex-marito, problemi legali per l'utilizzo del cognome. Marinona sempre nel cuore, Gajardo, si, si, ce mancano le performances della Frajese!

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  13. @ Belushi.
    Si effettivamente la Marina Frajese ebbe molti problemi legali con l'ex marito Paolo Frajese (noto conduttore del Tg1)che le impedì di utilizzare il cognome, e del resto essendo separati legalmente ne aveva il diritto. Da lì Marina cominciò ad usare il nome Lothar nell'ultima fase della sua carriera.

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  14. nick, facciamo il tifo per te eh! se trovi la rivista fagli qualche foto all'articolo ;-)

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  15. Ué, Rob! :)
    La Lotar, vista la sterminata filmografia, merita ben più di una leggera attenzione, ed intendo quella dei media, non certo quella degna di noi appassionati.
    Belushi, fra le hard star a me piace Annj Goren!! :D
    È vero, Zombi horror ha similitudini sceniche con questo, ricordo bene gli interni del villone. Fotograficamente se la cavano entrambi.

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  16. occhio, che te posso di'... qua ormai non ci sono più freni, terremo sicuramente da conto la raccomandazione che fai per marinona, ahah! :P

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  17. Ma no, Rob, QUI andiamo alla grande, altroché!! :D
    Mi riferivo essenzialmente ai media in genere, che magari hanno sempre dato più attenzione a personaggi come Moana Pozzi, senza un reale e tangibile motivo. Selen, in un'intervista stracultiana, disse che Moana era pompata di più (ehm...) grazie alla maggior potenza del suo produttore.

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  18. Ah, e comunque solo un'altra cosa, non ricadiamo in luoghi comuni da siculi di trent'anni fa,perchè di questi si tratta, farà piacere pensarlo e crederci ancora a molti, ma sempre di luoghi comuni di grande paesaneria si tratta e nient'altro. Attrici porno che lo fanno perchè gli garba, e non per soldi, non esistono nè -probabilmente -sono mai esistite, almeno in Italia.Io almeno, non ne ho mai conosciute. La Frajese proprio che ho pure conosciuta personalmente negli ultimi anni a Roma, quindi un minimo di raziocinio in ciò che dico c'è, aveva eccome ma bisogno di soldi, dopo la separazione chiesta dal marito, e l'affidamento dei figli nemmeno ancora accoradatagli definitivamente, ma congiuntamente, data anche la sua non propriamente "borghese" "professione". Eppoi, come comunque Nick ha accennato, era sempre sbronza, se non fatta.Andava a giro per ristoranti con dei tipi -anche molto più anziani- negli anni in cui faceva l'hard, che nemmeno Franco Valobra... Non so se sfruttata biecamente e sordidamente come la Senatore e la Carati quando furono trascinate nell'hard,per il loro bisogno impellente di farse e di droga, ma tant'è, per fare il mestiere e questo non è un luogo comune, le droghe e nella fattispecie la coca è quasi una prassi. Fidatevi, le/di attrici porno che lo fanno perchè gli garba la fava e non per soldi, è solo una leggenda metropolitana, dura a morire.

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  19. Poi Mario Bianchi sapessi che marea di cazzate ha sempre sparato, pure qui.

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  20. ma non commetto peccato a guardare questi frameshow cosi' hard?????

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  21. no cri, vai tranquilla... al limite 2 pater e 3 mater ego te absolvo, ahah!

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