Capolavoro targato Rankin/Bass ancora in grado di lasciare a bocca aperta gli spettatori ma, soprattutto, gli amanti della stop motion. "All Monsters Together!", sembra quasi di trovarsi in un film Universal degli anni 40, quelli diErle C. Kenton tanto per intenderci, solamente che da queste parti tutti i mostri sono animati a passo uno e non disdegnano la danza e i bagordi.
La Rankin/Bass Production Inc. (o Rankin/Bass Animated Entertainment) fondata da Arthur Rankin Jr. e Jules Bass nel 1960 conobbe grande successo di pubblico con i suoi special televisivi (un titolo su tutti,"Rudolph The Red-Nosed Reindeer" [1964]) improntati in massima parte sull' Animagic, tecnica di animazione in stop motion che divenne un vero e proprio marchio di fabbrica della casa di produzione. Nel 1966 aRankin e Bass venne l'idea di imbastire un progetto con protagonisti tutti i mostri più famosi dell'industria culturale, piazzando nel bel mezzo della festa proprio Lui, il grande Boris Karloff/William Henry Pratt, a dare"voce", naturalmente, al Barone Boris Von Frankenstein.
Il buon Barone, dopo aver inventato un composto in grado di distruggere la materia (durante il bellissimo incipit lo inietta in un corvo che automaticamente si tramuta in una specie di ordigno atomico), decide di andare in pensione e di lasciare la baracca in mano al nipote Felix Flankin, maldestro e timidissimo tuttofare in un drugstore, che viene dunque invitato ad un prestigioso ed esclusivo party al quale, come da copione, saranno invitati tutti i mostri degni di tale nome, quindi Dracula, L'Uomo Lupo, Il Gobbo di Notre-Dame, L'Uomo Invisibile, Il Mostro della Laguna Nera, La Mummia, Jekyll&Hyde e King Kong, accreditato come "It" per problemi di copyright, senza contare l'allegra brigata del Barone, comprendente il Mostro di Frankenstein, la cariatide Monster Mate(doppiata da Phyllis Diller), la bomba sexy Francesca (Gale Garnett) e Yetch, il maggiordono/schiavo del Barone disegnato e plasmato sulle sembianze di Peter Lorre (doppiato dal poliedrico Allan Swift, autore di numerose performances vocali nel film in questione). Naturalmente il Conte Dracula, sedotto dalla rossa Francesca, assistente del Barone, tenterà di mettere fuori gioco il povero Felix, fino al pirotecnico finale.
Bellissimo, cultissimo, geniale, questo "Mad Monster Party?" è pietra preziosa da conservare e ammirare senza nessun senso di colpa o di "perdita di tempo", per via di una realizzazione tecnica per molti versi straordinaria (le produzioni Rankin/Bass si avvalevano del genio dello stop animator Tadahito Mochinaga [1919-1999], un pioniere di questa tecnica), una cura dei dettagli maniacale (strepitosi tutti i mostri, la riproduzione del castello, i numeri musicali, frutto di un lavoro certosino da parte degli animatori) e un tono da spoof in stile Abbot eCostello che non stona con il citazionismo impossibile da evitare visto l'argomento trattato. Musical, horror, commedia, la sceneggiatura di Len Korobkin, supervisionata dal creatore di Mad, Harvey Kurtzman, non si fa mancare nulla e male non fa, perchè il risultato è realmente spettacolare, con grandi momenti quali il già citato incipit, nostalgica e riuscitissima citazione/parodia dei film Universal di James Whale sul Mostro diFrankenstein, il viaggio in nave con il capitano e il suo secondo grandi spalle comiche, l'arrivo al castello dei mostri, il party che dà il titolo al film e il finale con l'arrivo di King Kong/It che un amante/appassionato del genere semplicemente non può non apprezzare, nonostante qualche lungaggine e prolissità di troppo, specie nella seconda parte.
Questioni di lana caprina, comunque, perchè vedere Karloff e Lorre ancora insieme, seppur ricreati virtualmente in plastilina (Lorre scomparve nel 1964, Karloff morirà nel 1969) come ne "I maghi del Terrore/The Raven" (1963) di Roger Corman e "Il Clan del Terrore/The Comedy of Terrors" (1964) di Jacques Tourneur (manca solo Vincent Price all'appello) è sempre esperienza inebriante per chi si è ubriacato con l'horror classico. Per il resto, beh, quando in un film di animazione viene scelto Jack Davis della EC Comics, altro genio, come character designer, si può capire subito la portata dell'opera, che ve lo dico a fare, anche se il film va visto e toccato in prima persona, le parole (almeno le mie) non rendono giustizia al parto Rankin/Bass, piccolo classico misconosciuto che nell'ultimo decennio ha goduto di una riscoperta in digitale grazie alle versioni 2003 e 2005 dell'Anchor Bay e quella definitiva della Lions Gate del 2009 (con extra e interviste ai realizzatori) con una qualità video superiore a quella delle vhs d'epoca (la Embassy Pictures, casa di produzione del film stesso ne curò un'edizione), derivanti da un 16mm non proprio impeccabile, grazie al ritrovamento da parte della Sony Pictures Television di un print in 35mm restitutivo dei colori originari. Il film conosce un seguito, "Mad Mad Mad Monsters" per la serie "The ABC Saturday Superstar Movie" trasmesso il 23 settembre 1972, che abbandona la stop motion per la cel animation, molto bello, seppur minore, uscito pure in Dvd per la Classic Media. Consigliatissimi, tutti e due. Grande colonna sonora, mai edita su qualsivoglia supporto audio fino al 1998 con Ethel Ennis che canta il pezzo d'apertura, "Mad Monster Party", appunto. Chissà cosa ne avrebbe tirato fuori il vecchio Gerry Damiano, autore nei seventies di una versione hard dei Muppets, "Let My Puppets Come" (1976) titolo che dice tutto quello che c'è bisogno di sapere.
Vabbè. Buona visione.
Belushi
è veramente un capolavoro questo film anche secondo me! a parte che è divertente, ma appunto come ben dici, la qualità del lavoro, considerato poi l'anno di produzione, è eccelsa.
RispondiEliminaGrande Belushi guarda cosa vai a ritrovare, ho anche i dvd compreso quello della Classic Media, e ho pure "Let My Puppets Come"('76)di Damiano, altro che Peter Jackson!! Saremo in tre adesso in Italia, Robydick compreso, a conoscere questi originalissimi capolavori.
RispondiEliminacheffigo! :D
RispondiEliminaE Belushi, lo splendido completamento "apocarifo" da parte della coppia Bass/Rankin Jr., della trilogia tolkeniana realizzata con il rotoscopio, dal capolavoro "Il Signore degli Anelli"(Lord of the Rings)('78)di Ralph Bakshi, con "The Hobbit"('77) e "Return of the King"('80), cosa ne dici. Il loro capolavoro assoluto poi non è "The Last Unicorn"('82)...?
RispondiEliminaSi, vero Robbè, rimango ancora basito dalla qualità dell'animazione, da "mè cojoni" castellariano. Grande Napoleone, si, anche per me capolavoro "The Last Unicorn" con Christopher Lee tra i doppiatori, nun l'ho manco citato, l'ho rivisto qualche settimana fa su YouTube, fai te. Mi ricordo pure bene e tu, sicuramente più di me, quando uscì "Nightmare Before Christmas" i critici da salotto (non tutti, naturalmente) che inneggiavano al genio strabiliante di Tim Burton (senza nemmeno citare Henry Selick Jr.che ne era effettivo regista) e a quanto era avanti sui tempi. Così come Jackson per "Meet The Feebles", che comunque apprezzo, ma lontanissimo dalla genialità di Damiano, lui, si, avanti sui tempi.
RispondiEliminaE 'sti cazzi, sò dè fretta, ciao Dr. Nick! Un grande saluto!
RispondiEliminaquesto lo devo vedere!
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