venerdì 3 febbraio 2012

Il Cartaio

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“Il Cartaio” è stato quasi unanimemente considerato il punto più basso in assoluto dell'intera carriera registica di Dario Argento. Certo, ogni nuovo film di Argento può sempre contare su una frenetica fiducia prossima alla commozione, da parte dei suoi più duri a morire fans... Chiunque abbia familiarità con il cinema di Argento è sempre stato ben consapevole del fatto che una descrizione dei suoi film, è meglio lasciarla al minimo. La maggior parte di suoi film, se non tutti, rivelano l'assassino solamente alla fine, riuscendo quasi sempre a tenere ben coinvolto lo spettatore. Tenendo presente che questa rivelazione finale si può rivelare il più delle volte una delusione, ma comunque, è meglio non sapere molto su chi sono i possibili sospetti sono in anticipo, ecc. Quindi, stavolta la farò breve.

Un bel giorno, una locale stazione di polizia di Roma è praticamente presa in ostaggio con un mezzo insolito ... con un gioco online di video poker. Qualcuno con il nome de ''Il cartaio'' (a proposito, che nome e titolo incredibilmente di merda) ha rapito una turista britannica, e l'ha legato e imbavagliato, e lo si può vedere collegato in linea attraverso una webcam. Ispettore di polizia Anna Mari/nni, praticamente lo stesso personaggio di Asia Argento ne “La Sindrome di Stendhal” (qui invece è impersonato da Stefania Rocca) è già stato coinvolta (sembrerebbe in qualche misura) nel caso di alcune turiste precedentemente spariti, e raccoglie i suoi colleghi intorno al monitor del pc. Le regole del gioco sono semplici, ci sono un certo numero di mani, ogni volta che la polizia perde una mano, il detenuto perde un'appendice del suo corpo. Se la Polizia perde la partita nel suo complesso, la sequestrata perde la vita, altrimenti è liberata. Abbastanza semplice, solo che il commissario decide di non giocare la prima partita che viene loro presentata, e la ragazza è, naturalmente, uccisa.
L'ex poliziotto irlandese John Brennan (Liam Cunningham) è coinvolto nel caso, sordida storia a parte, lui è anche brillante nel suo lavoro, e quindi una preziosa aggiunta alla squadra. Con il suo aiuto, la polizia inizia a giocare contro ''Il cartaio'' che ha rapito alcune giovani donne. Purtroppo, la polizia è in grado di vincere solamente una partita, e queste giovani donne sono inevitabilmente pure uccise, i loro cadaveri vengono fatti ritrovare alcuni giorni più tardi. Intanto, comincia a svilupparsi un rapporto tra John e Anna, i quali decidono di arruolare l'aiuto di un giovane prodigio del poker, un giovincello di nome Remo (Silvio Muccino, sììì! Proprio lui!). Remo prende a malincuore il suo posto al tavolo, e dopo una vittoria (che libera la figlia sequestrata del commissario), sembrerebbe come se ''Il cartaio'' stia abboccando al gioco della polizia. Questo è tutto quello che ho intenzione di dire, per il resto scusate ma la motivazione di sopra era una cazzata, il fatto è che non avevo più voglia di continuare.

La prima cosa che devo dire, è che il film è una scolorita e sonora cagata, il quale non ha niente, assolutamente niente di riconoscibile della mano di Argento. È un dato di fatto, che assassino senza volto a parte, mi piacerebbe poter andare giù fino al punto di dire che “Il Cartaio” è diverso da qualsiasi altro film di Argento precedente. Ed è vero, ma solamente in peggiorativo. A parte tutto ciò che si è già sentito, come lo “scalpore” dato dall'assoluta mancanza di sangue, i suoi più accesi fan hanno lamentato praticamente solo quella, di assenza dallo schermo. Peccato che sia assente anche tutto il resto. Se si è suoi fan bisognerebbe aver ben conservato a mente, che in molti film (se non in tutti) di Argento non tutte le sequenze di omicidio sono così cruente e sanguinarie, (anche se tutti i fan di Argento vedono e ricordano solamente il contrario). Quelle sequenze dei suoi film che non includono la violenza, di solito solo funzionali ad alcuni momenti successivi di gore e che spesso, sono questi sì, sono rimasti famosi per la loro intensità (o per l'approccio stilistico di Argento alla violenza). Ma la quantità o meno di sangue sullo schermo non è, né dovrebbe mai essere, uno o “il”, fattore determinante per giudicare la qualità di un film di Argento. Detto questo, questo film è particolarmente prosciugato dall'emoglobina, con qualche pozza di sangue lavata via dopo lo spostamento dei cadaveri e poco altro, sul versante puramente gore.

L'altra differenza ''notevole'' tra “Il Cartaio” e molti (se non tutti) i precedenti film di Argento ovviamente precedenti, ma anche a venire, è la sua fattura iper-tradizionale. Soprattutto se si considera le presunte tematiche del film (l'era dei computer, internet, ecc.,) e il fatto che si svolga superficialmente più come un thriller psicologico lineare di quanto certamente facciano i suoi film horror precedenti. È un dato di fatto, sarei disposto a scommettere che questo è un film di Argento solo dall'apposizione del suo nome nei titoli, per il resto questo è un film che potrebbe tranquillamente essere trasmesso in prime-time da Raidue, e non so se già sia stato fatto (questo già direbbe tutto), cosa che non credo potesse accadere mai per una proiezione di “Suspiria”, o di “Tenebre”. Anche se per qualcuno può non essere necessariamente una cosa negativa (ma per me lo è, e molto). Le azioni e la trama de “Il Cartaio” hanno più cose in comune con un episodio di “CSI”,o italianamente paragonando, di “RIS”, che con qualsiasi cosa abbia fatto Argento prima e almeno fino a “Trauma” ('93), o che abbia anche solo lontanamente portato la sua impronta e il suo stile.

In generale, hanno quasi tutti sempre dovuto dare una valutazione in qualsiasi valori espressa, molto bassa, a “Il Cartaio”. Per quel che vale, il film è molto sciatto e ha un aspetto in tutto piuttosto posticcio, dal quale è interamente pervaso. Le parti che si svolgono con i protagonisti connessi al computer sono appassionanti come le partite allo schermo dei videopoker nei bar. Le scene vorrebbero essere realistiche ma risultano solo possedere quel cotè estetico falsissimo e iper-definito da fiction in prima serata dei canali generalisti (salvo una abominevole scena incentrata su di un virus informatico), senza più assolutamente niente che possa riuscire ad evocare il “perturbante”, che ci può sempre essere anche nei film precedenti meno riusciti, di Argento. Non ci sono praticamente mai momenti di suspense, mentre il film (dalla durata di 96 minuti) sembra lunghissimo, e muoversi al ritmo costante di una martellata sui coglioni. La colonna sonora (composta dal ventennalmente ombra di se stesso, bollitissimo Claudio Simonetti dei Goblin) non è efficace, non la si sente nemmeno, oltre a essere quasi mai utilizzata (forse perché qualcuno di loro dei realizzatori l'ha sentita davvero). Certamente non è efficace, e non andrà mai alla storia di niente. Come il film. La fotografia del belga Benoit Debie (che Argento aveva scelto per la sua fotografia precedentemente curata in “Irrevérsible” ['02] di Gaspàr Noè) soprattutto le luci dai colori elettronici sono impressionantemente sì, ma brutte, come nel precedente “Nonhosonno”, dove erano persino di Ronnie Taylor.

Il consiglio che si può dare anche agli argentiani più smagati, è di non perdere l'ora e quaranta circa di tempo che dura questo film, completamente sprecata. Da non sottrarre in alcun modo ad una sana e gaudiosa trombata. E' un thriller stinto come gli attori protagonisti, i quali fanno tutti immancabilmente una pessima figura. La Stefania Rocca poi, non si è mai potuta soffrire, e non è nemmeno mai stata una gran bella fica. Spiace vedere coinvolti Liam Cunningham, che non si capisce proprio in base a cosa si sia lasciato coinvolgere, se non per il nome onusto di vecchia gloria del regista, come spiace ritrovare il sottoutilizzato al cinema, ed eccellente attore e doppiatore Adalberto Maria Merli nei panni del Commissario. Meglio invece tacere sulla presenza di “babbuccia in bocca/Russer Crowe der Tiburtino” Sirvio Muccino. “Il Cartaio” è definitivamente il punto (forse) più basso della carriera di un regista una volta inventivo e dal grande talento, con il quale molti di noi sono cresciuti, imparando a conoscere e ad amare il suo cinema. Egli in passato non ci deludeva mai, eppure, con il film realizzato dopo di questo, il madornale “La Terza madre” ('07), sarebbe persino riuscito a bissarne e replicarne l'irrimediabile bruttezza.

Nomination al solitamente bravissimo Massimo Antonello Geleng per la Migliore scenografia (!) ai Nastri d'argento della SNGCI del 2005.

Il ruolo del poliziotto è stato destinato per Mathieu Kassovitz, ma si ritirò quando fu offerta la possibilità di dirigere "Gothika” . E 'stato infine dato a Liam Cunningham e il nome cambiato da Giovanni Russo a John Brennan.

Napoleone Wilson


32 commenti:

  1. ormai Dario Argento, per come la vedo io ha fatto il suo tempo, ha avuto la sua gloria negli anni 70/80 poi si è perso nell'oblio non riuscendo a risalire la china, è un peccato :(

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  2. Eh, si. Ridursi in questo modo non è bello. E non mi vengano a dire che è colpa del cinema di genere, perché anche Sergio Leone ha sempre fatto cinema di genere, ma non è mai caduto così in basso...
    Che cattivo che sono. Ma dopo aver rivoluzionato l'horror a livello internazionale, un regista dovrebbe sapere dove fermarsi. E con Argento ci metto pure Carpenter, Dante e Romero. Purtroppo... :(

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    1. aspetta, non facciamo di tutta l'erba un fascio, alzo le mani su Dante e Romero che effettivamente conosco molto poco, ma ti posso assicurare che John Carpenter, non ha mai perso se stesso in squallide pellicole volte solo a mandare avanti il nome del regista, proprio come è successo a Argento, ancora oggi Carpenter è un regista che fa cinema di qualità e te lo posso dire perchè sono una grande estimatrice di questo geniaccio del cinema di genere, di Romero ho visto poco e non posso giudicare, di Dante ricordo di aver visto Gremlins e qui mi fermo, giudicare gli altri autori, unendoli con Argento come fosse la stessa erba con un fascio mi sembra un esagerazione fine a se stessa.

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    2. Sorry Arwen. Premetto che un commento è un commento. Come dico sotto non ho competenze tali da essere un critico degno di tale nome. La mia è pura OPINIONE e per questo, giustamente, sindacabile.
      Io Carpenter, come puoi leggere sotto alla domanda di Roby, ho detto che lo adoro, ripeto LO ADORO, ma da buon zuzzerellone che sono non ho trovato nulla di buono in "Vampires" o "The Ward" o nella partecipazione a "MoO". Non mi sono piaciuti. E' roba "vecchia". Sembra che il caro Carpy non abbia più niente da dire. Ma con questo non chiudo le porte in faccia a dei maestri a cui non sono degno neanche di pulire le scarpe.
      Cinematograficamente parlando, chiaramente! ;)

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  3. Eddy, non è una domanda simpatica, ma te la faccio lo stesso poi vedi te se ti va di rispondere. Quando secondo te Carpenter, Dante e Romero hanno cominciato a toppare?

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    1. Non hanno cominciato a toppare loro,gli spettatori hanno capito di avere sangue e budelle vere,pazzi ed asasini reali nella vita reale e quindi il cinema horror di serie b ha perso il suo fascino.

      Per il resto io ho amato questo film come atto di fede semplicemente per il titolo,ma xchè mi si associava ad altro:)

      buon week end topoli.

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  4. Ci mancherebbe. Poi io non sono mica un esperto, ma solo un grande appassionato, per cui la mia opinione vale come il due di spade quando va a coppe!
    Romero ha giocato troppo sulla sua immensa idea del "non-morto" e dopo i primi 2/3 episodi della serie inifita secondo me il fenomeno diventa di costume e il resto è storia... (Gli altri film sono abbastanza trascurabili)
    Dante, dopo "salto nel buio" ha fatto solo quello che gli diceva Spielberg! Venduto... ;)
    Carpenter... beh, mi piange il cuore perché se fosse una donna lo inviterei a cena. Come sceneggiatore mi è sempre piaciuto tantissimo. Come regista ha fatto storia fino a "Il seme della follia" (dio santo, che film...), poi si è rimpinzato di remake, storielle e l'ultimo Ward è inguardabile.

    Ecco, contento!? Mi hai fatto sputtanare la storia del cinema!!! ;)

    Personali opinioni, e ripeto "Opinioni", tutte sindacabili.

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  5. gentilissimo Eddy, ti ringrazio molto. sì, era una domanda antipatica, l'avevo detto, ahah! io non conosco i film che citi come "scivoloni", non mi esprimo ma ero molto curioso.

    Solo su Carpenter dico una cosa. "The Fog" non m'è piaciuto, l'ho anche scritto (beccandomi qualche fucilata...). I gusti son sempre personali. Però "il seme della follia"... siamo d'accordissimo!

    Arwen la pensa diversamente ad esempio, almeno su Carpenter, e non è la sola. Forse su Argento, a parte gli accaniti fan fideistici che cita Napoleone, sono tutti d'accordo a definire porcherie questi ultimi film.

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  6. La Morte Nera del cinema di Argento. Per il resto, mi viene l'orticaria al solo pensare di associare il termine "inguardabile" al cinema di Carpenter, fermo restando che i gusti sono insindacabili. Anzi mi cadono le palle. Non per mero servilismo, che non me ne frega un cazzo, ma perchè gli ultimi (20/25) anni di Carpenter e Argento (ma anche di Romero e Dante, se proprio vogliamo) sono semplicememte imparagonabili. Sparare a zero sui "vecchi maestri", che non sono più quelli di una volta, si stava meglio quando si stava peggio ecc..., è sempre facile e riempie la bocca. E con questo non voglio dire che ci siano solo loro nell'universo cinema o che i registi degli ultimi anni facciano tutti schifo, eh, che cazzo, non fraintendete. Personalmente, e quindi forse,solo io, penso che i registi sopra citati non abbiano prodotto del materiale così di merda. Cosa che non posso dire di Dario. Olè!

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    1. Belushi, la penso esattamente come te, soprattutto su Carpenter ^^ Romero e Dante visto che mi avete messo la pulce nell'orecchio (per quanto riguarda Romero da un sacco di tempo e forse a Marzo farò la rassegna) adesso mi interessa anche Dante, cercherò l'ululato matineè e tanti altri film ^^

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    2. Ciao Bel! Come ti butta?

      Mi sembra che la pensiamo uguale... quindi chiedo ad Arwen cosa c'è nella mia risposta alla domanda di Roby che diverge così tanto da Belushi? Forse ho capito male io, ma la discussione è molto interessante!

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    3. ma secondo me per come la vedo io, non hai ben chiaro il cinema di John Carpenter, sebbene io lo ammiri tanto, non ho visto tutta la filmografia, ma la maggioranza di film, concordavo con Belushi perchè condividevo il suo pensiero, anche perchè bene o male lo conosco, e ho visto quasi tutta la sua filmografia, e ritengo Carpenter migliore di Argento, parlavo anche di questo, poi ovviamente ogni parere è soggettivo, Carpenter può piacere o non piacere, ci sono film che piacciono e non piacciono, ma dalla discussione come ho detto prima è nata la pulce nell'orecchio anche per Dante, sai è curiosità XD Voglio vedere se quello che dici è vero oppure no, tralasciando Carpenter che non condivido il tuo parere XD

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  7. Che fatica e che snervamento, quante volte sarà capitato eh Belushi, solo qua da queste parti, di dover controbattere ed argomentere simili amenità, ad essere eufemistici...Oggi sono anche psicologicamente parecchio stanco...Carpenter e Romero -solamente a parte "Bruiser"('00)- non hanno mai sbagliato un film, Dante quasi, perciò non capisco proprio come è solo immaginabile l'accostamento con Argento, solo Cozzi il suo tirapiedi di sempre, potrebbe profferire prezzolatamente come suo solito simili tentativi..."The Ward" compreso, che se pur non un capolavoro, e comunque un prodotto eccellente.

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    1. Ecco, The Ward mi è piaciuto, eh si, è proprio un prodotto eccellente :) però ora ne dico una, e non vi arrabbiate eh? Paragonare Argento con gente del calibro di Romero e Carpenter anche io ritengo sia inopportuno, un altra cosa è dire preferisco l'uno all'altro per questo o quel motivo, tutte opinioni condivisibili o meno per carità, ormai Argento come ho detto prima ha avuto il suo momento d'oro in quegli anni, poi si è come rintanato in filmetti che poco aggiungono ai capolavori che ha fatto nei suoi anni d'oro, insomma Argento è tutto fumo e niente arrosto ora come ora, Carpenter e sicuramente anche Romero no.

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  8. Nel 1996, Argento realizza la "Sindrome di Stendhal". Carpenter "Fuga da L.A.", capolavoro ancora oggi colpevolmente sottovalutato dai più ancora oggi.Nel 1998 Carpenter realizza "Vampires", uno dei migliori film vampirici degli ultimi dieci anni di svaccamento esanguemente adolescenziale e "rim-bambino" del genere, Argento appunto "Il Fantasma dell'Opera",nel 2000 Argento ci regala "Nonhosonno", Carpenter quella splendida declinazione sci-fi da B-movies anni '50, di "Distretto 13: Le Brigate della Morte", e di "un Dollaro d'onore" di cui già il suo era un proto-remake, con un protagonista come Desolation Williams/Ice Cube, degna attualizzazione dell'"eroe-anti-eroe" carpenteriano alla Jena Plissken. Solo Riddick/Vin Diesel di "Pitch Black" e "Chronicles of Riddick", è valso altrettanto come personaggio, negli ultimi dieci anni.Per non parlare della co-protagonista Natasha Henstridge. Ho detto tutto, basta, niente da aggiungere.

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    1. Scusa Napoleone, mi stai simpatico e sei anche estremamente in gamba nelle tue recensioni. Qui siamo a casa tua, certo. Hai tutto che tira dalla tua parte e mi va bene. Roby mi ha gentilmente chiesto il motivo della mia esternazione ed io l'ho dato. A te piacciono i film che hai elencato e confrontato con la produzione di Argento. Ok. Tu sei un esperto di cinematografia, io no, sono ignorante. A me piace vedermi un bel film la sera e magari scriverci su qualcosa se mi è andato a genio.
      A me non piace l'ultimo Carpenter. Ho fatto un peccato così grave da meritarmi un "...dover controbattere ed argomentare simili amenità, ad essere eufemistici..."?
      Io sono sempre gentile e pacato nei miei commenti e credo di meritarmi lo stesso trattamento proprio da chi gestisce il blog o ne partecipa attivamente.
      E ho anche detto che mi piace la discussione. Se rimane nel rispettoso, altrimenti stiamo perdendo tutti tempo.
      A me piace il Blu. A te piace il Verde. Per quale motivo dovrei farmi piacere il Verde?

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    2. Eddy, grazie ancora per le risposte, e ti dò ragione sui modi che critichi. Conosco Napoleone e so che non c'è cattiveria, è un suo modo di fare, questo te lo dico in serenità, così come capisco che preso alla lettera non è certo un esempio di "diplomazia" ;-)

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    3. Napoleone, e qui ti sbagli, distretto 13 è uno dei primi film di John Carpenter, nel 2000 ha diretto fantasmi da marte, altro capolavoro cult ^^

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    4. non credo si sia sbagliato. stava parlando proprio di fantasmi da marte. che è una derivazione di distretto 13 che è una derivazione di un dollaro d'onore. Credo O_o haha

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    5. che aggiungo, si fa a distretto 13, correggiamoci è giusto farlo ^^

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    6. @Arwen: Vedi, è per questo che considero l'ultimo Carpenter poco "incisivo". Nei primi del 2000 ci fu la corsa a chi arrivava primo a fare un film su Marte e guarda caso, Carpenter ci cade dentro come un novellino. Mi sono sempre chiesto perché all'epoca Emmerich non prese l'incarico... ;)
      Il film non è male ma avrebbe potuto farlo anche un altro regista, no? Dov'è l'impronta Carpenteriana che c'era in "Essi vivono" o "La cosa"?

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    7. infatti l'ho detto proprio poco fa XDDDDD

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  9. be', come spesso accade, più il film in rece è una merda più si scatena il dibattito! :D

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  10. non è sempre vera la regola eh. perché nel caso del mitico Human Centipede, altro che merda, quella era merce sopraffina :P

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  11. @Addy, sono film completamente diversi, non si possono paragonare, come si può paragonare la cosa con Fantasmi da marte? O essi vivono da Fantasmi da marte? L'impronta Carpenteriana c'è eccome, l'atmosfera, e il senso d'angoscia dove lo metti? Succede questo con Argento? No, assolutamente, ti consiglio di ricercare bene su Carpenter, perchè è evidente che parli per gusto personale e non perchè lo conosci bene, Carpenter è un regista che non ha mai perso il suo stile, Argento si

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    1. ma poi scusa Emmerich non ha neanche la metà del talento di Carpenter, se l'avesse preso Emmerich sarebbe stata una cacchiata, vedi Godzilla, puro cinema di cassetta, ma poi come fai a paragonare anche Carpenter con Emmerich, sono paragoni improponibili, fatti solo per gusto personale...

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  12. Meno male Gus42 che ci sei te. Datemi pure lezioni di uso dello speculum vaginale, da parte di Schettino di navigazione su barche di grande dislocamento, sui/lle quali non so un cazzo, ma non su Carpenter, PER FAVORE, E GRAZIE.

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    1. si si infatti mi sono corretta poi :) è stato un lapsus XDDDD

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  13. Va ben, mi ritiro alle Frattocchie a fare un pò di corsi di "diplomazia". Comunque, "Fantasmi da Marte" reca appieno l'impronta carpenteriana, è sempre un film che lo si riconosce come tale da ogni inquadratura, come ogni film di Carpenter, appunto. Lo stesso non si può certo dire dei film di Argento degli ultimi quindici anni. Ma poi appunto, non si doveva parlare più che altro de "Il Cartaio"...? Poi sì sarà sempre questione di gusti, ma anche per Romero vale lo stesso discorso, solo più parzialmente per Joe Dante, ma anch'egli è un regista eccezionale, che sul versante fumettistico e d'ispirazione dalla fantascienza anni '50, spazza ad esempio via l'intero cinema mezzo-pacco di Tim burton, tolti interamente e unicamente i primi due Batman.

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  14. Non capite una mazza di film.. Il cartaio è un capolavoro.. Hollywood e i critici da strapazzo vi hanno salamato gli occhi :))

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  15. Non ho capito se sei soltanto sottilmente ironico o suo nipote.

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  16. Lo hanno appena ritrasmesso su Iris, lo fanno ogni anno nel ciclo "Notte d'Argento" (meno male che adesso c'è "Profondo rosso")... ricordo che "Il cartaio" lo avevo visto al cinema, tempo e sodi sprecati! Ma ne rivedo volentieri dei pezzetti per riderci sopra, quando sugli altri canali c'è di peggio (e stasera su Italia 2 c'era "Jabberwock" un film della SyFy Channel, che riesce ad essere MOLTO MOLTO peggio!)

    Ma la cosa più incredibile, che ho scoperto adesso, è che chi l'ha visto in inglese pare l'abbia apprezzato molto di più di chi l'ha visto in italiano! Possibile che in inglese riescano a RECITARE? Non dico "recitare meglio", dico solo "RECITARE", perché in italiano non lo fanno proprio (l'unico che riesce a recitare è il doppiatore di Liam Cunningham)

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