Il 30 gennaio del 1972 a Derry, nell'Irlanda del Nord una pacifica manifestazione in difesa dei diritti civili si trasforma in carneficina, da parte di un reparto dei paracadutisti britannici, che irrompono durante un comizio alla presenza di donne vecchi e bambini uccidendo quattordici persone e ferendone altrettante. Paul Greengrass con questo film per la televisione fa un lavoro molto onesto. Ricostruisce i fatti senza romanzare, forte di una sceneggiatura ch'è l'adattamento del saggio Eyewitness Bloody Sunday, di Don Mullan.
Ivan Cooper (James Nesbitt) è un deputato al parlamento del Regno Unito eletto nell'Irlanda del Nord; con la manifestazione non violenta di Derry vuole dimostrare ch'è possibile ottenere attenzione per la causa indipendentista senza abbracciare la lotta armata. Riesce persino ad accordarsi coi capi dell'IRA che infatti non interverranno durante la manifestazione. Il corteo si avvale di un buon servizio d'ordine e segue un percorso ben preciso delimitato dalle forze di polizia, con l'appoggio dei paracadutisti, i quali intimidiscono i manifestanti puntando loro contro le armi. Si tratta per lo più di persone che sono scese in strada con la famiglia, non si lasceranno innervosire. Un gruppo di ragazzi si stacca dal corteo poco prima che Cooper inizi il suo comizio. Cercano di sviare altri membri del corteo verso un blocco dei militari. Dovrebbero essere sufficienti gli idranti a disperderli, tanto che lo stesso Cooper, tornato indietro a scusarsi coi militari, può riprendere tranquillamente il suo comizio. I paracadutisti, che si trovano molto vicini alla piazza in cui si sono radunati i manifestanti, rispondono ad una provocazione identica da parte di pochi ragazzini, armati di sassi, caricando con l'appoggio dei blindati. Nonostante riescano con disinvoltura a mandarli in fuga continuano l'attacco, finendo contro il resto della folla; esauriti i proiettili di gomma proseguono con quelli veri, sparando praticamente a caso contro chiunque si muova. Vengono colpiti a morte padri di famiglia e ragazzini inermi.
Nonostante sia lapalissiana la condotta criminale dei militari, non saranno mai condannati per questo, nemmeno per aver inquinato le prove inserendo dell'esplosivo sul corpo di un manifestante. I loro ufficiali saranno decorati dalla regina. La stessa Elisabetta Windsor che nominerà baronetti i membri del gruppo U2, la cui canzone Bloody Sunday costituisce l'unica traccia della colonna sonora (Sic!).
Questa tragedia, come sosterrà Cooper in conferenza stampa «non è una vittoria degli inglesi, ma dell'IRA», l'Esercito Repubblicano Irlandese otterrà infatti un incremento dei suoi aderenti, organizzando nuovi attentati. Quando alla fine un giornalista chiede a Cooper cosa pensa di un eventuale inasprimento della lotta armata, risponde senza condannarli né incoraggiarli; esprime le parole di un pacifista convinto che ha perso ogni speranza nel dialogo con interlocutori capaci di sparare ad altezza d'uomo contro una folla di inermi cittadini.
L'intento di creare un film-inchiesta limita molto questa pellicola, specialmente per quanto riguarda il montaggio. Inoltre il regista si è attenuto totalmente ai fatti evitando – coscientemente o meno – di dare spessore ai personaggi, così che non si crea una sufficiente immedesimazione, né per le vittime, né – ovviamente – per i carnefici inglesi.
Voto: 3 stelle.